Chi sa, fa. Addio a Norman Borlaug
Nella notte tra sabato e domenica se n’è andato Norman Borlaug, Premio Nobel per la Pace nel1970. Novantacinque anni, Borlaug è una di quelle persone che hanno dato al mondo molto più di quanto il mondo gli abbia riconosciuto. Il pubblico in generale, probabilmente, ignora il nome di Borlaug. Eppure Borlaug è stata una delle figure più importanti del ventesimo secolo. E’ stata sua l’intuizione di convincere paesi come l’India, il Pakistan e il Messico a introdurre sementi ad alta resa e le moderne tecniche agricole nei loro campi. Sembra una banalità: ma proprio mentre i profeti di sventura levavano la loro voce per preconizzare carestie di massa a causa della crescita demografica, Borlaug discretamente mostrava che i “limiti allo sviluppo” non sono insuperabili: l’uomo li può vincere, e allontanare. Un piccolo uomo come lui ci riuscì prima, più e meglio di tutti: tanto che viene riconosciuto come il “padre” della Rivoluzione Verde grazie alla quale paesi ben oltre l’orlo della fame riuscirono a sfamare l’intera loro popolazione e, addirittura, a diventare esportatori di cibo. A lui viene attribuita la salvezza di un miliardo di esseri umani dalla fame – lo ripeto: 1.000.000.000 di persone.
Ci sarebbero tante, tantissime cose da dire su Borlaug: ne voglio ricordare una sola. Borlaug aveva fiducia nell’umanità. Il suo sforzo eroico – non trovo termini più appropriati – è servito a dimostrare che i problemi possono essere risolti. Occupandosi sempre di come sfamare l’umanità, più recentemente Borlaug è stato protagonista della lotta a favore degli organismi geneticamente modificati: basta leggere la sua prefazione al libro di Henry Miller e Greg Conko, Il cibo di Frankenstein (la cui edizione italiana, disponibile per i tipi di Lindau, è stata promossa dall’Istituto Bruno Leoni). Per Borlaug, gli ogm non erano altro che un esempio di come la mente umana possa usare la tecnologia per superare i vincoli che ne restringono le capacità. Quindi, ancora una volta, uno strumento per sfamare il mondo.
Dunque, la soluzione ultima sta, come diceva Julian Simon, nell’ingegno umano. E quindi non c’è limite che non possa essere affrontato e spostato più in là: come è sempre avvenuto nella storia, e come sempre avverrà, grazie a individui straordinari come Norman Borlaug.
Uao. Ammetto che non lo conoscevo. Altro che la perfida FAO…
In questa epoca, dove ancora sentiamo parlare di miracoli e Santi, i figli dell’illuminismo o comunque quella area di liberali non fanno abbastanza per promuovere e diffondere figure come Norman Borlaug. Grazie per la diffusione.
Articoli come questo mi fanno provare lo stesso sentimento di Borlaug. Fiducia sull’umanità.
la mia fiducia nell’umanità o meglio nell’inventiva umana non è un granchè. su gli ogm ad esempio, ad oggi, mi pare che siano in grado di resistere meglio ai diserbanti e disinfestanti prodotti dagli stessi creatori delle sementi. diverso sarebbe il discorso se gli ogm a parità di resa e contenuti richiedessero meno acqua, meno pesticidi, meno concimi. ma questa logica fa crescere meno il PIL.
Nel suo discorso alla consegna del Nobel egli affermò tra l’altro che: ”Il cibo è un diritto morale di tutti coloro che sono nati in questo mondo”
Da:
http://periodicoitaliano.info/2009/09/14/morto-norman-borlaug-il-padre-della-“green-revolution”/
la soluzione ultima nell’ingegno umano ?
l’uomo eccede sè stesso.. può essere angelo o diavolo..
la ragione calcola i Mezzi (ed a dir la verità neppure sempre quelli)..
ma i Fini sono SEMPRE irrazionali/istintivi/inconsci…
dettati talvolta dal Cuore talvolta dall’ Egoismo Animale..
i Fini se ben ci pensi non sono mai Razionali..
se l’Ogm è usato x guadagnare E sfamare ok..
se l’Ogm è usato x guadagnare anche a costo della gente non va bene…
ci vorrebbe Mente E Cuore… Non bisogna Bloccare.. ma bisogna Controllare..