Auto nuova? Un suicidio fiscale!
Il Governo incalza la Fiat perché chiarisca i suoi piani industriali che sembrano incompatibili con una sorta di patto con l’Italia che sarebbe avvenuto ad alto livello. Giusto! La Fiat per decenni ha ricevuto il sostegno dello Stato, anche in considerazione della Sua rilevanza come impulso e traino della produzione interna riferibile a tutto l’ampio indotto e della connessa occupazione; ora deve però chiarire quali saranno le prossime strategie industriali soprattutto per verificarne gli effetti sull’economia e sul lavoro del nostro Paese, … anche se
gli affari non vanno molto d’accordo con esigenze di solidarietà sociale o di politica, ma rispondono a logiche di mercato condizionate dal profitto e si orientano là dove si profilano le migliori opportunità speculative.
L’occasione mi offre però lo spunto per chiarire un aspetto già trattato in modo un po’ generico in un precedente intervento (“www.chicago-blog.it/2012/09/14/recessione-inarrestabile/”) laddove ho collegato la recessione interna alla “caccia” a chi spende per perseguire con efficacia la lotta all’evasione tributaria. L’acquisto di un auto è l’esempio migliore che può aiutare a capire l’effetto devastante provocato anche al mercato interno delle auto dagli strumenti presuntivi messi in campo dal Legislatore ed utilizzati in maniera (sia pur legalmente) anomala dagli Uffici finanziari con lo scopo di scovare nuova materia imponibile, incrementare il recupero di gettito e speculare sui trattamenti premiali incentivanti.
Ipotizziamo una situazione tipo abbastanza frequente di un contribuente, lavoratore dipendente residente in una località delle Marche, con un reddito annuo di € 30.000,00 ed una casa di abitazione di mq 80 per la quale paga una rata annuale di mutuo di € 7.200,00; se alla fine del Marzo 2008, utilizzando i propri risparmi pluriennali avesse acquistato una autovettura nuova Fiat Bravo 1.600 c.c. a gasolio (120 CV) al prezzo di € 20.000,00 (in sostituzione di un’altra auto ormai troppo vecchia da rottamare), la sua posizione nei confronti del Fisco risulterebbe la seguente:
- applicando lo “spesometro” (cfr. art. 38 c. 4 del D.P.R. 600/1973 secondo cui “l’ufficio … può sempre determinare sinteticamente il reddito complessivo del contribuente sulla base delle spese di qualsiasi genere sostenute nel corso del periodo d’imposta, salvo la prova contraria che il relativo finanziamento è avvenuto con redditi diversi da quelli posseduti nello stesso periodo d’imposta …”), poiché nell’anno 2008 ha effettuato spese per almeno € 27.200,00 (€ 20.000,00 relative all’acquisto dell’auto ed € 7.200,00 relative al rimborso di n. 12 rate del mutuo sulla casa) che vanno ad aggiungersi a quelle per utenze varie (luce, gas, acqua, telefono, …), assicurazioni, tributi e quant’altro delle quali in Fisco ha diretta conoscenza attraverso la consultazione della sua posizione nell’Anagrafe Tributaria, il nostro Contribuente sarebbe già al limite della situazione di anomalia per aver eroso tutto il suo redito annuale senza considerare la quota destinata al suo mantenimento (alimenti, vestiario, carburante per l’auto, svago, …) e potrebbe essere chiamato dal Fisco a dimostrare dove ha preso il danaro necessario per campare;
- applicando il previgente (ma ancora vigente) “redditometro” (cfr. art. 38 c. 5 del D.P.R. 600/1973 secondo cui “… la determinazione sintetica può essere altresì fondata sul contenuto induttivo di elementi indicativi di capacità contributiva …”, in procinto di essere sostituito con un nuovo modello abbastanza simile concettualmente a quello degli studi di settore basato sull’analisi statistica di situazioni tributarie riferite a contribuenti ritenuti astrattamente virtuosi), il suo reddito complessivo per il 2008 risulterebbe di € 38.315,13 (sulla base dei valori e dei coefficienti reddito metrici rielaborati a norma degli aggiornamenti disposti con Provvedimento n. 20996 dell’11-02-2009 del Direttore dell’Agenzia delle Entrate), pari alla somma di € 27.021,60 per il possesso dell’abitazione e di € 11.293,53 per il possesso dell’autovettura rapportato a 9 mesi, e per il 2009 di € 42,079,64 (influenzato a rialzo per il possesso dell’autovettura rapportato a 12 mesi); in tal caso risulterebbero soddisfatte anche le due condizioni dello scostamento in almeno due periodi d’imposta su tre e della differenza fra il dichiarato e l’accertato superiore al 25% del dichiarato (secondo le regole previgenti) ovvero l’unica condizione della differenza fra il dichiarato e l’accertato superiore al 20% del dichiarato (secondo le regole vigenti);
in entrambi i casi l’Ufficio finanziario è legittimato ad agire nei confronti del suddetto Contribuente scegliendo il criterio accertativo che preferisce e e dal quale si attende il miglior risultato, senza minimamente considerare la sua storia tributaria e la sua presumibile capacità di risparmio perché il fine della lotta all’evasione giustifica i mezzi utilizzabili (compresi i risultati del redditometro, incontestabili nel merito del computo).
I “benpensanti” a questo punto direbbero che il nostro Contribuente, se virtuoso, non ha nulla da temere perché potrà dimostrare di aver utilizzato risorse derivanti “… da redditi diversi da quelli posseduti nello stesso periodo d’imposta …” o da “… redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta o, comunque, legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile” (cfr. art. 38 c. 4 del D.P.R. 600/1973); facile a dirsi, ma molto meno a farsi, specie quando hai davanti qualcuno che maliziosamente è convinto che sei un evasore per presunzione di legge, che esige la produzione di documenti specifici sempre mancanti di qualcosa, che pretende anche pretestuosamente prove impossibili da fornire, che col suo accertamento deve contribuire al raggiungimento del budget da parte del suo Ufficio ed alla maturazione dei connessi trattamnti economici incentivanti!
Provare per credere!
Se poi nella famiglia del malcapitato c’è qualcuno che ha la partita IVA e serve esibire qualche estratto conto per dimostrare la legittima provenienza delle risorse utilizzate, la situazione si complica a dismisura: l’Ufficio finanziario si avvia subito le indagini finanziarie per poter approfittare delle assai più proficue presunzioni legali che Gli consentono di accertare come maggiori ricavi tassabili non solo gli eventuali accreditamenti sui conti privi di una adeguata giustificazione documentale, ma addirittura gli addebitamenti sui conti, costringendo il contribuente ad una defatigante ed onerosa richiesta alle banche di copia fronte/retro degli assegni emessi (minimo € 3,50 per ogni fotocopia), un altrettanto destabilizzante recupero di estratti conto bancari (anch’essi estremamente costosi) e di rendiconti relativi all’utilizzo delle carte di credito (normalmente, dopo sei mesi, nessun gestore rilascia più duplicati) ed infine una forsennata ricerca di bollette, ricevute, fatture e quant’altro (gli scontrini fiscali peraltro non servono a nulla perché non recano l’indicazione del codice fiscale di chi ha sostenuto la spesa). Alla fine di questa sconcertante tortura manca sempre molto di ciò che serve e la vicenda trova il suo epilogo in un bell’accertamento molto più gravoso di quello che sarebbe derivato dallo spesometro o dal redditometro, difficile (per non dire impossibile) da contrastare in sede giudiziale ed estremamente oneroso da definire anche attraverso l’utilizzo degli strumenti deflattivi alternativi (acquiescenza o adesione o conciliazione): una operazione di vera e propria pirateria legale che si conclude con un esproprio in danno del malcapitato Contribuente e probabilmente con la prenotazione di un lungo trattamento psicoterapeutico per recuperarlo dalla depressione.
Quanto precede per dimostrare come l’acquisto di un’autovettura nuova, anche solo di media cilindrata, possa avere effetti devastanti per gli ignari contribuenti che, se si informano preventivamente, lo evitano oppure si accontentano di un buon usato a buon mercato. Allora, forse dovrebbe essere la Fiat a chiede al nostro Governo che cosa intende fare per evitare di scoraggiare ulteriormente l’acquisto delle auto nuove nonostante le intriganti offerte attuali e magari aggiustare meglio il patto evocato dal Ministro Passera!
In ogni caso, vale la pena di ricordare che quelli riferiti nel presente intervento sono gli effetti della tanto sbandierata lotta all’evasione che, applicando stime e presunzioni elaborate in maniera del tutto teorica, continua ad enfatizzare l’altissima propensione dei contribuenti all’occultamento degli affari e dei redditi da anni attestata intorno ad € 275.miliardi nonostante i gravissimi strumenti investigativi introdotti nel corso degli ultimi cinque anni, il potenziamento dell’apparato dell’organizzazione fiscale e la preoccupante recessione in atto da tempo con conseguente contrazione dei consumi e degli investimenti e dunque degli affari e dunque dei tributi correlati. Si tratta solo di un grande imbroglio speculativo!
Che cosa si deve ancora verificare prima che la Gente apra gli occhi e reagisca compatta a questi intollerabili soprusi?
In effetti mi sono sempre chiesto come stabiliscono l’ammontare presunto dell’evasione in Italia, centinaia e centinaia di miliardi calcolati chissà come e poi sbandierati su tutti i media. E poi tutti a riempirsi la bocca con la famosa e salvifica LOTTA ALL’EVASIONE che dovrebbe salvarci da tutti i nostri problemi.
Io credo che sia solamente uno strumento propagandistico con il quale giustificare le peggiori nefandezze fiscali e lo stato di polizia nel quale viviamo costantemente. E poi si martella e si colpisce in maniera molto selettiva: telegenici blitz a Cortina mentre in intere regioni il banale scontrino fiscale sembra non sia stato ancora scoperto ma nessuno si preoccupa.
Spero che qualcuno non parli anche in questo caso di giusta redistribuzione del reddito.
Bell’articolo e temo tutto verissimo.
Che tristezza…..
Su televisioni o giornali nazionali non una parola su questi effetti perversi delle leggi varate dal nostro leader professore che ci ha salvato dal baratro.
Il Sole parla in termini vaghi di qualche perfezionamenti degli strumenti fiscali….
domanda ingenua ma non inutile: il nostro amico non potrebbe essersi comprato l’auto con i risparmi degli anni precedenti ? E’ stato detto in premessa che l’auto precedente non c’era o era vecchia.
Come per i punti sulla patente avremo tanti nonni o parenti anziani che fanno vacanze sulla neve o ai tropici e si iscrivono a palestre di lusso ? O lo spesometro scova anche le famiglie allargate ?
La Fiat andrà via. Sicuramente, anzi no.
Riproporranno la Yugo, la Duna e, dulcis in fundo, l’Arna.
Di più non conviene. E la Dacia corra ai ripari!
E, se andasse via, legittimamente perché non credo violi alcunché, stiamo pur certi che il sistemaPaese tanto sbandierato, fatto di coesione e legalità, non sarà capace di attrarre altri costruttori.
Chi può, da tempo, vota coi piedi: se ne va. E chissenefrega se il Bersani grida al tradimento della patria.
Mala tempora currunt.
La nostra scena politica è dominata dalle minchiate hollandiane di Pierluigi, dalle buffonate di Silvio, dalla paraculaggine di Pierferdinando, dal vociare becero di leghisti, grillini e dipietrini.
Su tutto, la sobrietà dell’austero tecnocrate che rivendica i risultati recessivi del suo operato.
Intanto, i soliti cummenda si vanno già a raccomandare al prossimo elargitore di fiat money nuovo di BCE.
Questo post è la giustificazione del precedente.
E delle tasse che paghi sulla plusvalenza sul valore residuo dell’ autovettura in carico all’agente di commercio quando la vai a rivendere prima dei 3 anni, no dico Plusvalenza, ma non s’era detto che l’automobile è un bene che si svaluta?
Purtroppo questo articolo mi trova completamente daccordo, presunzione di colpevolezza…a questo siamo arrivati in uno stato “democratico”, nemmeno in Cina credo!
La caccia alle streghe dei giorni nostri, non importa più accertare la verità ma solamente accertare !
purtroppo l’astuta opera mediatica dei nostri governanti è riuscita a dirottare il malcontento della nazione verso questa indefinita categoria di persone, gli evasori;
categoria nella quale purtroppo rientreranno sempre più persone quanto più diventerà profondo il buco statale da tentare di colmare…
@Ares
Se ci stiamo suicidando è proprio colpa di quella gente che le cita e dei loro predecessori che hanno accumulato debito e disfunzioni per decenni e selezionato gli imprenditori peggiori grazie al meccanismo degli aiuti pubblici.
Però siamo colpevoli anche noi per aver concesso loro il nostro voto. Purtroppo si è anche caduti nel tranello mediatico di “colpirne uno per salvarne 10.000”. E’ successo con Craxi ed è successo di nuovo con Berlusconi. E mentre la folla inveiva contro il grande ladrone, migliaia di ladri sfilarono il portafogli dalle tasche di tutti i cittadini indignati.
Unica giustificazione: non c’erano alternative vere nel panorama politico.
ALTERNATIVA VERA CERCASI PER MANDARE A CASA TUTTI.
Marchionne è libero di andare a produrre dove vuole, così come io sono libero di comprare l’auto che voglio. E difatti non comprerò più un auto del gruppo FIAT perchè non mi fido più ( in termini di qualità) dei prodotti fatti da una azienda che disinveste e che non crede più in quello che fà.
Per il prossimo acquisto di auto punterò su prodotti di aziende che hanno sempre creduto nel proprio lavoro e nei propri prodotti, investendo e lavorando con convinzione (come ad esempio Toyota o Audi-VW)
Marchionne però non doveva prendere tutti per il culo…o perlomeno non doveva prendere per il culo quelli che hanno creduto al suo poco credibile piano di arrivare a produrre 1.600.000 mila veicoli all’anno….da vendere a chi poi ??
I marchi Lancia e FIAT sono ormai morti da anni.
L’unica che ancora può essere salvata è l’Alfa Romeo…però Marchionne si sbrighi a venderla finchè è ancora appetibile.
giusto per farci insieme due risate….questo è lo spot Fiat Fabbrica Italia del 2010
http://www.youtube.com/watch?v=dX8lPXfEpsc
L’Italia è piena zeppa di persone che considerano l’evasione fiscale (sempre e solo quella degli altri però…) il maggiore dei problemi da risolvere.
E che grazie alla “lotta all’evasione” sognano anche una “redistribuzione della ricchezza”…; provo orrore al solo scrivere queste parole.
E’ l’ideologia statalista-catto-comunista che impera da sempre fra gli italiani, che infatti da sempre votano in massa per quei partiti che se ne fanno orgogliosi difensori; in pratica quasi tutti i partiti.
Negli USA Romney ha parlato, crudamente ma realisticamente, di un 47% di soggetti che hanno un certo “approccio” all’economia, alla politica e alla vita; purtroppo in Italia sono molti ma molti di più.
@nick1964
Verissimo.
Ho visto il video, GRANDE ROMNEY !
Incontro alla sconfitta ma almeno dicendo la verita’.
Che ormai nelle nostre democrazie sono piu’ coloro che prendono dal governo di quelli che danno e che quindi qualsiasi tantativo di restringere democraticamente le spese pubbliche sta diventando futile. Anche in America, figuriamoci da noi….
Forse quando i nostri bisnonni votavano secondo il censo non era del tutto sbagliato. Perche’ il diritto di voto a coloro che non contribuiscono per nulla alla cosa pubblica?
Da qualche parte ho letto che dal 2012 al 2015 ci saranno nuovi incentivi per le auto ecologiche. Questa cosa come la possiamo chiamare? Istigazione al suicidio?
@Jack Monnezza
Perchè non cominciare togliendo il diritto di voto a tutti coloro che vivono di stato come dipendenti e dirigenti pubblici?
si, ma bisogna vedere cosa si intende per “auto ecologiche”.
Perchè non vorrei che per “auto ecologiche” intendono roba tipo i motori diesel anche se di ultima generazione oppure le auto benzina con marcatura “Euro” più recente.
I motori diesel dovrebbero essere aboliti in toto perchè sono troppo inquinanti.
Le marcature euro (euro4 euro5 euro6 etc) idem perchè a mio avviso sono soltanto trovate pubblicitarie escogitate dalle case automobilistiche per incentivare la gente a cambiare l’auto (ricordo che nel 2007 quando andai ad acquistare la mia auto il venditore si affrettò subito a dirmi “con questa può entrare nei centri storici”)
Per “auto ecologiche” dovrebbero essere considerate solo le auto 100% elettriche, le auto ibride ed eventualmente quelle a GPL.
In questo modo si incentiverebbero davvero le case automobilistiche a puntare su investimenti per tecnologie davvero ecologiche.
@Alessandro F.
Giusto.
I motori diesel, anche quelli piu’ nuovi, sono molto inquinanti, molto peggio dei benzina.
Eppure, a livello Italiano ed Europeo, si continua a favorirli fiscalmente.
Non ho mai capito perché. Potenza delle industrie automobilistiche ?
@Jack Monnezza
Essere arbitri del proprio destino, poter progredire economicamente, socialmente è forse il modello migliore che l’Umanità è riuscita a creare.
Da questo alle fesserie che ha detto Romney ce ne passa.
Un povero che nasce povero, da una famiglia di poveri (in mezzo a tanti ricchi che magari lo sono solo per lascito ereditario) che cosa può fare? Ammetterà che la strada è molto più in salita. Non mi risulta che Obama sia votato solo dai poveri e dagli statalisti. Attenti a non confondere gli Usa con l’Italia. Se fossi negli Usa voterei Obama, non quei rozzi repubblicani legati ad un modello primitivo di rapporti sociali.
Le auto elettriche a mio avviso non sono ecologiche. Dove andremo a smaltire le batterie esauste?
@Enrica P
Perchè dove vengono smaltite le attuali milioni di batterie al piombo e acido solforico?
Forse se tutte le auto fossero elettriche ci sarebbero dei centri appositi per il riciclo delle batterie al litio.
@giuseppe 1
Ho impressione che lei non abbia visto il video di Romney e le sue conoscenze su elezioni USA siano molto di seconda mano.
Romney ha detto che quando un elettorato al 49% non paga un dollaro di tasse dirette e vive grazie a notevoli contributi pubblici, difficilmente questa parte dell’elettorato e’ sensibile ad una proposta elettorale di meno tasse e meno Stato. Questa percentuale qualche anno fa, per esempio ai tempi di Clinton che probabilmente le e’ molto simpatico, era di circa il 25%.
Punto.
@giuseppe 1
“Un povero che nasce povero, da una famiglia di poveri (in mezzo a tanti ricchi che magari lo sono solo per lascito ereditario) che cosa può fare?”
Magari mettersi a lavorare?
@Massimo74
Giaà. Come in Italia. Sono tutti a tirargielo dietro, il lavoro.
Con uno stato che estorce il 70% del reddito a chi lavora, con un mercato del lavoro ipersindacalizzato (contratti nazionali, salario minimo,art.18,ecc.), una burocrazia sovietica, una PA che paga le imprese (quando va bene) a 180 giorni, un sistema giudiziario in cui una causa civile dura 8 anni, un livello di corruzione degno di un paese africano,ecc., lei si sorprende perchè in italia trovare un posto di lavoro sia sempre più difficile?
Ho una bmw del 2006 acquistata usata ad un prezzo pari ad una 500 nuova, è 3.000 di cilindrata ma il mio commercialista ha già detto di venderla a causa del redditometro… PAURA!!
@Massimo74
Non mi sorprendo affatto. Anche perché sono un Liberale.
Ma una buona idea viene validata se riesce a dare risposte alle concrete esigenze delle Persone. Se invece si tratta di una Religione, che dalle Persone (intendo dalla generalità, dalla grande massa) vorrebbe prescindere, allora diventa del tutto simile alla religione del “compagno Strelnikov” nel sempre bellissimo film “Il Dottor Zivago”, che voleva affrancare le masse ammazzando le Persone ad ogni fermata del treno.
@nick1964
L’Italia è piena zeppa di persone che considerano l’evasione fiscale (sempre e solo quella degli altri però…) il maggiore dei problemi da risolvere.
Se lo stato pagasse quello che deve, molti imprenditori avrebbero i soldi per pagarle le tasse, non potendo sono evasori.
L’Italia è anche piena zeppa di persone che percepiscono la pensione (e molto spesso lauta) a 40-50 anni con 20 di contributi e questo con il vecchio sistema. Quanti sono i colonnelli della difesa che un paio di mesi prima della pensione veniva promossi a generale per percepire una maggiore pensione ? Cosa giustifica gli abnormi stipendi di molti boiardi di stato ? Quanti sono i dipendenti dello stato che non fanno nulla perché spesso non c’è nulla da fare o perché spalano la neve a Palermo durante il mese di agosto ? Quando si parla di parassiti, bisogna distinguere parassita di una specie da parassita di un’altra.
Poi se vogliamo accertare, accertiamo. Accerto che la legge va interpretata e questo lo fa l’accertatore istruito a cavillare sul particolare della norma e quando hai il coltello dalla parte sbagliata bisogna valutare se conviene, avendo interpratato il cavillo diversamente, pagare 3.000 € di “presunte” evasioni o pagarne 4.000 di commercialista in ogni caso e con il serio rischio di doverne pagare altre 10.000 in caso di giudizio avverso. Alla fine tu paghi con rabbia e loro possono asserire, un’altra volta, che un altro evasore ha pagato e la giustizia ha trionfato.
Il prolema dello stato di paura sarà ancora più degradante nel momento in cui l’economia riprenderà. Tale situazione condiziona e condizionerà le scelte e i comportamenti di tutti noi, modificando radicalmente la struttura stessa della nostra economia e naturalmente della nostra società.
Vorrei ricordare che queste misure oppressive e liberticide hanno un nome e cognome: Giulio Tremonti, che, eletto in nome del federalismo fiscale e della riduzione delle tasse ha assassinato le PMI, le partite IVA e il sistema economico.
Il pessimo Monti con la sua accozzaglia di ministri incapaci e presuntuosi sta solo perfezionando gli strumenti approntati da Giulietto, quello che con la propria vocina chioccia, dopo avere messo fuori legge i pagamenti in contanti superiori a 3500 euro, pagava in grigio in contanti, il proprio manutengolo.