Che cento Srl sboccino – di Francesco Benetti
Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Francesco Benetti:
Negli ultimi anni, media e politica insistono sulla necessità di favorire la ricerca, l’innovazione e l’aiuto ai giovani imprenditori per fornire opportunità e far emergere quei talenti che rappresentano il carburante di una vera ripresa economica. Nonostante le dichiarazioni di intenti però, le proposte sono sostanzialmente ancora poche e spesso non sufficientemente efficaci.
SrlFacile.org è un’iniziativa nata da un’idea semplice, ed un primo passo concreto nella giusta direzione: rendere meno burocratica e più accessibile la costituzione di una società a responsabilità limitata. Un’idea che, prendendo spunto da quanto già accade nel resto d’Europa, può essere messa in pratica senza grosse ripercussioni.
L’SrL è la forma societaria più adatta per l’imprenditoria giovanile e per chi vuole fare innovazione, ma gli alti costi di costituzione, comprese le migliaia di euro necessarie per versare il capitale sociale minimo, rappresentano una barriera spesso insormontabile e repressiva dell’iniziativa imprenditoriale.0
La società a responsabilità limitata si presta ad essere usata come un organismo finanziariamente dinamico, in grado di accettare investitori e capitali esterni, seed capital e venture funding, fondamentali in alcuni campi in cui la fase di ricerca & sviluppo iniziale richiede del tempo prima di produrre risultati tangibili.
Se l’azienda è appena stata costituita, la struttura della società consente allo stesso tempo di proteggere i singoli soci e di garantire continuità all’azienda, nel caso in cui la composizione societaria dovesse mutare, come spesso accade nei primi momenti di vita di un’azienda.
L’iniziativa ha preso corpo sotto forma di petizione, con un profilo assolutamente bipartisan, in quanto il concetto di innovazione come motore dell’economia non ha colore politico. È possibile contribuire, partecipando sul sito srlfacile.org o firmando la petizione a questo link.
In Inghilterra costituire una Ltd, l’equivalente di una SrL, costa qualche centinaio di euro. In Francia il capitale sociale necessario ad aprire una società è stato ridotto simbolicamente ad 1 euro, in Germania le UG permettono di versarlo contestualmente agli utili dell’azienda, e non in anticipo. Negli Stati Uniti si può far nascere una società con poco più di 50 dollari, e spesso è possibile fare tutto via web. Non potrebbe essere così anche in Italia?
la proposta e troppo intelligente per essere presa in considerazione in Italia.
Mi sono chiesto infatti piu volte perche quando si parla di disoccupazione giovanile e di precari, mai nessuno dice o si preoccupa di bazzecole come: chi, come, perche, con quali soldi, con quale impegno ed a quale scopo dovrebbe creare i posti di lavoro per questa gente.
No, non potrebbe essere così anche qui perché siamo, appunto, all’interno dello stato italiano. Di petizioni ne ho firmate anche troppe e adesso sinceramente mi sono stancato; e ho 31 anni, mica 80.
Complimenti per l’iniziativa, ma è tutto inutile. I problemi dell’italia saranno risolti quando non ci sarà più lo stato italiano.
Un solo brevissimo commento, che mi viene … cosi’ … spontaneamente … e senza nemmeno pensarci. Andate avanti voi … che a me scappa da ridere …
Spero che l’autore, F. Benetti, mi voglia perdonare: il mio intendimento non è certo quello di criticare la sua iniziativa, peraltro piu’ che lodevole in tempi e condizioni appena decenti. Gli è che proprio non me la sento di consigliare quella strada ai miei figli (uno di loro avrebbe tutti i numeri !). La lotta è troppo impari con uno stato che ci ha dichiarato guerra.
@Luca, se devo essere brutalmente onesto, le persone come te fanno parte del problema, e non della soluzione. Avete la “sicurezza” che “non si puo` fare niente”, e quindi non vi date mai da fare. Questa e`, a mio parere, una delle differenze piu` notevoli fra gli Stati Uniti e l’Italia – non le leggi, non lo stato, non i politici (abbiamo tutti leggi stupide e politici incompetenti), ma la voglia delle persone di cambiare le cose. E` la` il vero potere in una democrazia.
Come disse Thomas Paine, “lead, follow, or get out of the way”.
Sei stanco? Anche io – ho 35 anni, una moglie e una bambina piccola, e lavoro con la partita IVA. Eppure trovo un po’ di tempo per portare avanti quest’idea, che pian piano si diffonde.
ecco, avevamo proprio bisogno di altre ipotesi di deresponsabilizzazione. Perchè in Francia e in Germania la giustizia civile funziona. Qui da noi provate ad escutere un credito ad una Srl senza capitale sociale e col bilancio in sofferenza. Facciamo che domani costituisco una Srl con una marca da bollo e 1 euro di capitale, dopodichè acquisto arredi e macchinari e non li pago. Come la mettiamo?
@Davide dato che il tempo è un bene limitato che non va sprecato, nel mio tempo libero mi focalizzo su tematiche che penso possano risolvere il “problema italia” (dato che l’italia è un problema). anch’io trovo il tempo per portare avanti idee che pian piano si diffondono e penso che la vostra sia una bella iniziativa che non serve
Settimana prossima sono dal notaio a costiituire una srl che farà “innovazione tecnologica”. Come mi può essere utile tutto ciò?
Quello che mi da fastidio non è il capitale minimo da versare, è che prima devo prendere la macchina ed andare in banca, versando “contanti”, poi vado dal notaio e gli lascio la sua lauta parcella, che è intestata ai soci, privati, che non se la scaricano.
Poi devo andare dal commercialista per l’apertura della partita iva, l’attivazione in camera di commercio e non so quante altre orribili pratiche burocratiche. Quando avrò finito, una fetta della mia energia sarà esaurita.
Nondimeno comincerò a lavorare con entusiasmo, sperando di non dover perdere tempo – ancora una volta – dietro all’ennesimo accertamento dell’agenzia delle entrate riguardante una srl chiusa 8 anni fa.
…tre, quattro settimane se va bene ci vuole in Italia per costituire una SRl, aggiungendo i tempi del notaio e relative spese nella dinamica di costituzione con tanto di statuto, l’attesa della certificazione della camera di commercio-altro carrozzone tipo Inps- permessi comunali se si tratta di attività commerciale con tempi “biblici”….Firmo subito la petizione anche perchè ho visto in Francia e Germania quello che l’eccellente Benetti ci racconta nel post…Più società meno stato, più società e meno burocrazia, più mercato e meno stato, più sussidiarietà e meno stato burocratico…quanye petizioni firmate ma non i fermo..avanti con questa Srlfacile.org
@Diego quindi, siccome ci sono problemi con la giustizia, vuoi anche punire gli imprenditori onesti? Non e` una scelta saggia secondo me. Per quanto riguarda la gente che usa la Srl per fare cose furbe, e` un discorso lungo, ma diciamo che l’attuale situazione burocratica non sta aiutando nessuno. L’Italia e` allo stesso tempo un paese dove e` difficile per fare gli affari per gli onesti, e anche piu` corrotto di paesi con meno burocrazia. Vuol dire che aumentare la burocrazia non e` assolutamente qualcosa che toglie la corruzione e la furbizia. Quindi, si`, e` bene che lo stato sia duro con chi cerca di usare la Srl per fini disonesti, ma deve anche essere piu` leggero per chi e` onesto. A me da` molto fastidio il fatto che ci siano cosi` tanti impuniti in Italia, da quelli che non si fermano alle strisce, ai politici che fanno leggi per non essere puniti per crimini commessi. Comunque, cio` non dovrebbe impedire di sistemare questo problema dell’azienda che e` costosa da creare. E comunque, non guardiamo troppo questo aspetto della Srl – l’importante e` che sia un’azienda di capitale, e non di persone, in modo che possa prendere investimenti, che uno puo` vendere le quote, e tutte le altre cose che servono per un’azienda dinamica e innovativa.
@Luca se mi dicessi “ci sono cose piu` importanti per l’italiano medio”, sarei pienamente d’accordo. Ognuno sceglie le proprie battaglie, e capisco benissimo che questa non e` una che interessa alla maggioranza delle persone. Pero` quando mi dici che e` inutile, hai torto. Quest’iniziativa e` mirata al cuore del problema che vede l’Italia cosi` indietro nel ranking mondiale “ease of doing business”:
http://en.wikipedia.org/wiki/Ease_of_Doing_Business_Index#Ranking
Guardando l’elenco, e` ovvio che essere in basso e` correllato con tutta una serie di problemi. Facilitare il business onesto e` molto importante per la richezza di un paese.
@RiccardoC. in realta` l’iniziativa mira a ridurre sia costi che burocrazia. E poi, andando nel dettaglio, non solo di costituzione ma anche di manutenzione e chiusura, qualora dovesse essere necessario. Vedessi quanto mi e` stato facile creare un’azienda negli states, saresti stupito. Per molte cose, non e` che alla fine ci siano differenze cosi` grandi fra qua e la`, ma in questo, si`, e` un abisso.
Io ho 35 anni ed una Srl. Onestamente non la vedo così difficile aprirla, la vedo più difficile condurla…. per il capitale sociale la penso come Diego, va versato ed in anticipo, è una garanzia nei confronti dei fornitori. Chi vorrebbe come fornitore una Srl con 100 € di capitale sociale? Il vero scoglio sono sempre e solo le tasse esagerate e la giustizia civile che non funziona. Altra grossa difficoltà, che è sempre collegata alla giustizia, sono i pagamenti a 90, 180 ecc…. vuol dire che rischio di lavorare 4 mesi per un cliente prima di accorgermi che non mi pagherà. dovrebbe diventare obbligatorio pagare al massimo a 30 giorni, tanto, una volta preso il “giro” per una azienda onesta non cambia nulla. Io dico, fatichiamo pure un pochino per avviare l’azienda, ma una volta avviata devono metterci in condizioni di farla girare.
@Massimo Peruzzo certo che non e` impossibile – ci sono migliaia di aziende italiane che vanno benissimo nonostante tutti i problemi. Pero`, c’e` da guardare anche, come disse Bastiat, quello che non vedi: le aziende che sarebbero potute esistere. In altre parole, devi guardare al “margine” (nel senso economico del termine) – dove c’e` gente che rinuncia per la fatica o per i costi.
Certo, formare l’azienda non e` sicuramente la parte piu` difficile, ma per una startup composta da giovani; magari gente che ha appena terminato gli studi e non ha molto denaro, spendere “tutti quei soldi” per qualcosa di poco concreto e` qualcosa a cui rinunciano, quando quella tutela legale dovrebbe essere alla portata di tutti.
Il capitale sociale e` solo un numero scelto a caso, e come tale, in un libero mercato, dovrebbe stare a chi fa affari con l’azienda giudicare se e` un numero che va bene o meno, non allo stato. Se sei fornitore della Fiat, neanche un millione di euro di capitale e` una garanzia se fai uno sbaglio che ha repurcussioni importanti.
Comunque, pensando sempre al mondo startup, la responsabilita` limitata non e` la cosa piu` importante, e`, per citare un amico “per la nascita di un ecosistema di startup innovative in italia é importante che sia possibile creare soggetti economici ben distinti dalle persone che li creano per permettere con facilità l’ingresso di capitali di rischio (angel o venture non investiranno mai in societa ‘di persone’).”
Ma quante anime belle! eccitante, tutto sta nello snellire 4 pratiche.
Ma se per caso uno ha in mano un quasi brevetto per una molecola cosa pensate che e il notaio che lo ferma. SUVVIA personalmente partirei dal fatto che le nostre universita fanno pieta’, sopratutto nelle tecnologie avanzater, secondo aziende mediocri fanno impunemente attivita dissuasive all’ingresso agendo apertamente in ambito locale, terzo per innovare bisogna spendere e di finanziatori manco l’ombra se non in particolarissime condizioni Le banche finanziano il sistema (amministrazioni e bidoni come Alitalia o termovalorizzatori o eolico patrocinato ecc.ecc.), le organizzazioni pubbliche finanziano le imprese di pulizia di referenziatissimi, il venture capital preferisce selezionare prede sicure tra le poche imprese di valore allo stremo (le altre si fanno raccomandare ai prefetti per le banche politicizzate).
Attenersi alla verita provoca disgusto lo so, ma evita facili entusiasmi e cocenti delusioni, con tutte le diseconomie connesse.
@marco vedi la parte sul ‘margine’ nel commento sopra. Poi, trovo che “partirei …” porta sempre altrove. Certo, come ho detto, ci sono problemi piu` gravi in Italia (anche le universita`), ma noi abbiamo scelto questo, anche, in parte, perche` ci sembra una cosa in qualche modo fattibile, perche` piccolo e concreto.