Candidiamo Roma alle Olimpiadi invernali
Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Angelo Spena.
Roma, domenica 5 febbraio, terzo giorno di paralisi per pochi centimetri di neve. Alle 12,45 telefono al Comune per chiedere che qualcuno spali la neve o porti sale per rendere attraversabile una piazzetta posta su un punto alto del quartiere Monte Sacro.
Risponde cortese una signora: “posso inoltrare la richiesta al Comune, però la avverto che la leggeranno solo martedì perché domani gli uffici pubblici saranno chiusi per effetto dell’Ordinanza del Prefetto. Le conviene chiamare la Protezione Civile, posso darle il numero”.
Credevo che la Protezione Civile stesse intervenendo al Giglio, o per le conseguenze del terremoto, o sulle Autostrade bloccate da migliaia di Tir. Invece dovrebbe occuparsi di me e portarmi una pala e una busta di sale.
Suggerisco al Comune di Roma, dopo lo strepitoso successo nelle qualificazioni di questi giorni, di candidarsi alle Olimpiadi, ma mi raccomando, a quelle invernali.
Così potremo avere qualche nuova opera secolare (nel senso che ci vorrà un secolo per realizzarla, però magari sarà di un’archistar, e quindi giustamente a costi lunari a prova di naso di magistrato) che dia lavoro a due o tre generazioni di malaffaristi, a più d’una procura della Repubblica, ai giornalisti stranieri per denigrarci: che so, un picaresco trampolino da neve o, più semplicemente, avveniristiche Halles per conservare sale e catene per gli autobus, o un Centre Pompidou stipato di manualetti che insegnino ai tassisti a conoscere le strade della città, li obblighino a comprarsi le catene, li aiutino a pagare velocemente le tasse usando i numerini del tassametro, e soprattutto spieghino con parole piane la differenza tra una consorteria e un servizio pubblico.
Spero solo che le paurose dèfaillances nazionali di questo inizio anno non siano il sintomo di una forbice preoccupante tra una nuova Italia virtuale e uno stratificato pantano reale.
Presidente Monti, taluni Suoi silenzi eloquenti sono segno di consapevolezza. “Adelante, Pedro, con judicio”. Occhi aperti sì, ma strada facendo puntelli i Suoi successi, altrimenti saranno effimeri. E faccia, La prego, qualcosa per riavere in vita la nostra Protezione Civile.
Pochi centimetri? Ancora oggi in città nei punti riparati ci sono mucchietti di neve non sciolta e tutto intorno a Roma il panorama è bianco. Mai successo una cosa del genere dalla nevicata del ’56. Certo che fare polemica solo per il gusto di fare polemica…
Mi permetto di suggerire al popolo romano tutto di spargere sale prima della precipitazione.
Deve essere coinvolto qualche tipo di arcana magia, quindi forse va richiesta prima un’apposita dispensa papale per i riti di stregoneria, ma questa banale operazione previene tutti i problemi legati alla succitata precipitazione e/o al seguente ghiaccio.
@Marco Tizzi
La banale operazione non è banale perché suppone un sistema di gestione della neve.
Col senno del poi è tutto facile. La precipitazione in sé, e poi l’intensità delle precipitazioni, la durata del tempo e l’estensione territoriale è stata anomala; Roma non ha e non può avere un sistema anti-neve per un evento che si verifica ogni 50 anni, non è semplicemente sensato dal punto di vista gestionale e finanziario.
Un evento del genere non si può controllare la probabilità e non si può annullare l’impatto. Va accettato e tollerato così, sicuramente gestito un po’ meglio ma senza attività particolari, a meno che in tutta l’area metropolitana non si vogliano spendere cifre a 6 zeri ogni singolo anno per mantenere un sistema di fatto totalmente inutile. Quando succede si gestisce al meglio, accettando inconvenienti temporanei. Faccio notare che il massimo del caos a Roma Fiumicino, per esempio, è stata l’interruzione dalle 17 alle 24 di sabato o venerdì (non ricordo bene) per il 50% dei voli. Nei fantascientifici aeroporti del nord Europa, dove la neve e il ghiaccio sono la regola e non l’eccezione, succede regolarmente di molto peggio… Meno male che sono organizzati…
Inoltre, il localismo esasperato in buona parte d’Italia fa perdere di vista i problemi e non si capisce che in un grande città come Roma, il blocco non vuol dire che ci sono scene di panico o chissà che dramma, ma semplicemente che i disagi aumentano a livelli esponenziali e su volumi elevatissimi di persone, macchine, corse dei treni etc in pochissimi minuti. Per esempio, rallentare leggermente il flusso sul Raccordo (come quando nevica, il traffico è più lento) può significare creare code di molti chilometri in una manciata di minuti, fino alla saturazione per ampi tratti anche sulle statali che incrocia.
Inoltre, in un grande città non c’è il popolo che spala o non so che altro. Questo può succedere in un paesetto, ma in un’area metropolitana lo spontaneismo è impossibile e peraltro dannoso. Uno può pulirsi il pianerottolo, la rampa del garage etc, ma che pensate davvero che la gente esce si può mettere con la pala (con quali pale poi, ma chi ha le pale in città?) a pulire l’Appia o la tangenziale o a sistemare centinaia di chilometri di rete ferroviaria/tram metropolitana o a non so che altro? Cioè una consolare a Roma come una stradina di paese? Ma di che parliamo?
@Andrea
Ma per favore, non diciamo idiozie! Cifre a sei zeri per avere un magazzino di sale e qualche pale e spargisale? Posto che servano, sig. Andrea, perché qui a Milano la gente scende in strada e fa da se, se c’è bisogno.
Con il bilancio del comune di Roma dovrebbero esserci accurati piani per qualsiasi evenienza, incluse invasioni di cavallette o atterraggi di astronavi aliene. E con la quantità di dipendenti pubblici della regione lazio e in particalre della provincia di Roma dovrebbe esserci gente che intercetta al volo i fiocchi di neve prima che tocchino terra.
Tre anni fa quel genio assoluto che corrisponde al nome di Letizia Moratti prestò le riserve di sale milanesi a Torino, dimenticandosi che le peggiori perturbazioni passano prima da Torino e poi arrivano a Milano.
Una nevicata di tipo 3 volte quella sperimentata da Roma negli scorsi giorni, e con temperature molto inferiori, mise la città in ginocchio perché per prima volta nella storia di milano non erano passati gli spargisale.
TUTTA la gente scese per strada, spalando e spargendo sale.
E alle seguenti elezioni la suddetta signora venne serenamente defenestrata.
Certo che se invece per voi va tutto bene così, non c’è problema: alla prossima nevicata chiudetevi pure in casa e lasciate tutto chiuso finché non smette. State tranquilli che l’economia nazionale sopravviverà anche senza il vostro contributo.
@Marco Tizzi
Tutta per strada ma tutti si ricordano conseguenze ben peggiori di quelle verificate a Roma, basta andare a vedere i siti dei giornali, quindi evidentemente non è servito a molto più che a far vedere di aver lavorato, e questo non ne fa una colpa ai milanesi, ma al tipo di gestione che serve e che non può essere lasciata alla gente che lavora per strada (che a Roma c’è stata, ove possibile, ed evidentemente non è servito). E tutte le conseguenze a Roma vanno moltiplicate essendo molto più grande ed estesa.
Forse se si smettesse l’atteggiamento tanto caro in certe zone ‘noi qui abbiamo fatto così’ (da che pulpito, con quali risultati medi poi…) e si partisse da presupposto che altrove le condizioni sono differenti, forse le analisi e di conseguenza i provvedimenti sarebbero ben diversi.
Se uno pensa che un sistema di emergenza è un magazzino di sale, questo la dice lunga sulla capacità di analisi, ma essendo un sentimento diffuso la dice lunga sul perché si verificano i problemi quando ci sono le emergenze. Resta da capire quanti volenterosi milanesi con la pala, tutti tecnici delle ferrovie evidentemente, servirebbero per tenere operativi centinaia di chilometri di rete ferroviaria metropolitana di superficie (gestita da FS e non dal comune) che Milano non ha, o un aeroporto da 40.000.000 di passeggeri come Fiumicino che Milano non ha, o molte consolari a 3/4 corsie, giusto per fare qualche esempio, ma in fondo è solo un po’ di sale che i milanesi (tutti con la pala a casa, giusto?) spargono a mano.
Magari servono modelli organizzativi, protocolli interistituzionali, prove e test e verifiche periodiche, acquisto e manutenzione di mezzi, locali, formazione ed esercitazioni e via dicendo, e tutto questo costa, costa in tempo, costa in acquisti etc.
Per finire, questa discussione rande bene l’idea di quello che è successo: molte delle critiche più che essere fatte dai locali sono state fatte altrove, soprattutto dai media e poi dalla gente altrove pronta a fare polemica, naturalmente col brillante sostegno del Sindaco di Roma (di cui non sono sostenitore) che si è dato e ci ha dato la zappa sui piedi.
@Andrea
36 ore dopo il disastro di tre anni fa era tornato tuto normale. I giornali si sono giustamente sfogati perché, ripeto, QUI non era mai successo. E la signora, voglio ricordare, è stata cacciata a calci dal governo della città: nessuno ha perdonato nulla, nessuno si è dimenticato, nessuno ha cercato nemmeno un accenno di giustificazione.
Sì, il solo concetto di “sistema di emergenza” fa RIDERE se si pensa a qualche (pochi, POCHISSIMI) centimetro di neve. E, sì, basta un po’ di sale. Per QUELLA nevicata, con QUELLE temperature ne basta proprio poco.
Milano ha una rete tramviaria quanto mai sviluppata, gli aeroporti non son certo secondari, non fosse altro perché son tre, dato che Orio al Serio è da considerarsi milanese quanto se non più di Malpensa.
E sì, tutti i milanesi hanno la pala a casa: quando Roma era “paralizzata” mi sono svegliato alle 7 del mattino, ho guardato la situazione sotto casa mia (strada privata) e non ho nemmeno avuto bisogno di scendere perché i miei vicini avevano già pulito tutto.
“Magari servono modelli organizzativi, protocolli interistituzionali, prove e test e verifiche periodiche, acquisto e manutenzione di mezzi, locali, formazione ed esercitazioni e via dicendo, e tutto questo costa, costa in tempo, costa in acquisti etc.”
Siete semplicemente ridicoli, ma davvero. Nulla di ciò che è scritto qui sopra accade in nessuna delle città in cui ogni anno nevica tipo 50 volte rispetto a questo “evento eccezionale” romano.
Il problema è sempre lo stesso: dato che per voi i soldi crescono sugli alberi, non perdete mai occasione per chiederne di nuovi.
Rinnovo l’invito: ad ogni accenno di perturbazione rimanete pure tutti chiusi in casa, non muovetevi, chiudete tutto e godetevi lo spettacolo dalla finestra. Nessuno sentirà la mancanza del lavoro romano.
scrivere un articolo così è come sparare sulla Croce Rossa…..
@Filippo
Che invece, come dimostrano i commenti sopra RISPONDE AL FUOCO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
I ridicoli siete voi, tanto ridicoli quanto presuntuosi. Proprio perché nevica 50 volte più che a Roma è del tutto normale che (si suppone) quelle città abbiano un’organizzazione diversa che Roma non ha e non deve avere (in quel modo). Non ci vuole molto a capirlo, ed è emblematico il fatto che paragoni la fallimentare gestione neve a Milano da anni con Roma invece che con altre città continentali dove nevica. Perché forse il paragone lo dovresti fare con Zurigo, non con una città sul mare in mezzo al mediterraneo, che dici?
I pochi centimetri erano così pochi che io di fronte casa, ad una manciata di km dal raccordo, in questo momento, cioè ad una settimana dall’ultima nevicata, vedo dalla finestra tutta l’area di Roma totalmente bianca, ci sono ancora cumuli di oltre un metro sui bordi o sulle piazzole accanto alle strade appena fuori Roma (tutte perfettamente manutenute da comuni, protezione civile, provincia), e nonostante le temperature di ieri siano state superiori a 7-8 gradi ed il tempo sia stato bello fino ad ora.
Qui in città non c’è stato nessun blocco, tanto meno di 36 ore, prima create un problema inesistente qua e poi dite come lo avete gestito meglio lì, incredibile!
Non c’è stata nessuna scena patetica come quelle di Malpensa, Linate e Bergamo che tutti ci ricordiamo con la gente bloccata dentro e gli aerei bloccati fuori perché non c’era abbastanza liquido anti-ghiaccio, non ci sono stati gli ospedali chiusi come in altre città del nord Italia, gli unici divieti alla circolazione sono stati quelli al traffico senza catene o pneumatici termici in città.
Hanno creato i media un caso (ripeto, grazie al deleterio comportamento di Alemanno), non noi locali.
E se vuoi rispondere, rispondi in maniera puntuale: tanto per fare un esempio, centinaia di migliaia di persone viaggiano ogni giorno sulle linee ‘FR’ di FS. Questa rete ferroviaria metropolitana e regionale allo stesso tempo è unica in Italia, ed è ampliamente in superficie: cosa avete spalato voi se non l’avete? Ma cosa spali, una rete ferroviaria di centinaia di chilometri? Qual è il nesso con i tram? Avete le strade consolari o strade paragonabili a Milano? Scendi e spali? Cosa spali, una strada a 4 corsie per senso di marcia? La tangenziale? Il raccordo? Ti è vagamente chiaro che il Comune di Roma, senza nemmeno pensare a tutta l’area metropolitana, ha una superficie che è 10 volte quella del comune di Milano e milioni di persone presenti? Hai una vaga idea delle differenze di dimensioni e delle infrastrutture e sui volumi gestiti?
@Andrea
Guardi che a Milano nevica tutti gli anni e se n’è sentito parlare UNA volta per scelte dementi di una demente. Ha nevicato anche quest’anno e nemmeno pochissimo, ma non c’è stato un minimo accenno di problema, ma nemmeno microscopico. Come è sempre, SEMPRE stato, tranne UNA volta perché, putroppo, UNA cretina è finita senza merito a Palazzo Marino. Ma, le ripeto, la città ha provveduto.
Poi lei dimostra la totale assenza di cognizione di causa quando parla di aeroporti e di defrosting e sta paragonando un evento di dimensione 1000 con un evento di dimensione 1.
Guardo le centinaia di webcam che puntano su roma e non c’è traccia di neve. Fuori dalla finestra ne vedo molta di più. Poi, certo, se volete arrivare in Abruzzo prima o poi la neve la vedete, ma allora io arrivo in Valtellina e ancora il confronto è impietoso.
Non mi risulta che il sistema ferroviario di Milano sia dimensionalmente inferiore a quello romano, dato che ci sono anche le ferrovie nord. E i binari dei tram, signor saputello, hanno problemi ben superiori a quelli dei treni, in caso di neve o ghiaccio.
Non c’è stato nessun “caso”, ma solo l’ennesima manifestazione di una città, una provincia, una regione che MANGIA SOLDI ALTRUI E LI BUTTA NEL CESSO continuando a piangere e chiedendone ancora, come lei, ancora, non manca di fare. Su Alemanno la risparmio, perché, davvero, stiamo parlando di un livello talmente basso che non voglio nemmeno commentare. Da oggi il sig. Wulff è libero da incarichi: chiamatelo come commissario, rimarrete sorpresi dei risultati.
Perché non c’era nessun bisogno di commissariare l’Italia: bisognava commissariare tutte le amministrazioni locali dal Lazio in giù, questo serviva.
E guardi che non scrive un leghista, ma anzi una persona che ama il sud Italia, ma che non sopporta più i piagnistei e le continue richieste di SOLDI, SOLDI, SOLDI che arrivano da Roma in giù. Perché purtroppo voi non riuscite ad infilarvi in testa che dovete smettere di chiedere o addirittura PRETENDERE, ma dovete cominciare a DARVI DA FARE.
La prima (ed unica finora) cosa buona che ha fatto Monti è stata la cancellazione della candidatura romana alle olimpiadi. Vi state ancora leccando i baffi dai mondiali di nuoto, non mi sembra proprio il caso di rovinarvi la digestione con un altro lauto pasto. Rischiate l’indigestione.
Spero solo che quell’uomo in loden dia anche una bella tagliata a tutto lo sperpero che vi mantiene così arroganti: tanto non c’è verso di convincervi a tirar su le maniche, bisogna costringervi.
Io no so in quale mondo vivi. Qui sul pianeta terra c’è la neve ovunque. In città, più precisamente nel centro città, ovviamente ormai no, infatti nessuno sta dicendo che ci sia da giorni e che la città sia bloccata da giorni, anzi la città non si è mai bloccata, Tutte queste affermazioni su blocchi e drammi presunti li hai fatti tu, probabilmente qualche giornalista stile Studio aperto (guarda caso base Milano). Hai inventato un problema e fatto poi improbabili, ad essere gentili, paragoni.
Io ho detto che a Roma e nel Lazio ne ha fatta così tanta, in maniera mai accaduta dalla nevicata del 1956 (56 anni fa), che ancora oggi nelle aiuole o negli angoli più riparati di Roma c’è la neve, ed è stato un evento eccezionale ed è evidente che non sono stati pochi centimetri, perché è di tutta evidenza che con le condizioni meteo normali romane si sarebbe sciolta quasi subito, come accade d’altra parte quasi tutti gli anni.
Appena si esce fuori dal raccordo, la neve è ancora ovunque. Non in Abruzzo, ma a Riano, sui Castelli etc, ovvero i comuni limitrofi o nelle immediate vicinanze, molti nei quali (nord, sud ed est) in collina o ai piedi di monti. Tutti nell’area metropolitana. Capisco che la geografia richiede un minimo di conoscenze, ma oggi si può sopperire con Google maps. Capisco anche che chi vive in una cittadina non può capire quello che succede in una grande città, però si può provare ad essere più umili.
La stessa umiltà, unita ad un sincero senso di imbarazzo, vergogna e scuse verso il resto d’Italia, la proverei nel momento in cui si parla di grandi eventi, tenendo a mente quella vergogna che è la gestione dell’Expo 2015, per non parlare di mille altri scandali tra comune, provincia e regione che vanno avanti continuamente.
Ci vuole letteralmente una buona dose di incoscienza ad intavolare un argomento che riguarda l’onestà e la buona amministrazione a partire da Milano e dintorni.
@Andrea
Guarda, sono una persona molto educata e mi limito: “la cittadina” Milano, mantiene Roma e i suoi fannulloni cittadini da sempre.
Con queste quattro idiozie che spari stai facendo campagna elettorale per la Lega. E stai andando forte, ti assicuro.
Spero con tutto il cuore che si tagli finalmente questo flusso di denaro Milano->Roma così forse finalmente finirà il flusso di arroganza Roma->Milano. E mi auguro che il TUO sudore e quello dei tuoi concittadini cominci a scorrere copioso sulle vostre nobili, immacolate fronti.
Chiudo qui perché i prossimi sono insulti.
Non, non sei educato per niente, gli insulti li stai tirando dall’inizio delle discussioni, quando hai cominciato con il sarcasmo che fa ridere solo te, e poi al secondo messaggio hai esordito con ‘idiozie’, passando poi per ‘ridicoli’, ‘fannulloni’, e continuando a parlare di gente che non lavora e viene mantenuta.
Comunque concordo, si chiude inutile parlare con chi nega l’evidenza, con chi offende, con chi paragona mele e pere.
@Andrea
Aggiungo solo una cosa: solo un cretino può pensare che dove le inchieste giudiziarie colpiscono anche i politici e i funzionari pubblici il malaffare e la corruzione sia superiore a dove le inchieste tacciono sempre.
La persona intelligente capisce che se la giustizia non agisce mai contro politica e amministrazione pubblica c’è qualcosa che non va.
A te la scelta.