29
Feb
2012

BCE: Il tempo è denaro. Anzi, il denaro è tempo

Il tempo è denaro. Così diceva un detto, ma in Europa può essere benissimo capovolto: il denaro è tempo.

L’azione di Mario Draghi che nel giro di due mesi ha dato liquidità illimitata alle banche europee non è nient’altro che tempo.

Molti politici credono invece che l’azione di Draghi possa essere sostenibile nel lungo periodo, ma non è cosi come ci ricorda Oscar Giannino.

Anche la manovra odierna, vale a dire l’immissione di liquidità pari a 530 miliardi di euro immessa nel sistema bancario al tasso irrisorio dell’1 per cento per 36 mesi non è nient’altro che tempo. Non tanto tempo per le banche, quanto per i Governi.

Spieghiamo il perché.

Il sistema bancario era sull’orlo del fallimento a causa del clima di sfiducia che intercorreva tra le parti. Una banca italiana non riceveva più un soldo da una banca francese e viceversa per l’alta esposizione verso il debito pubblico di un determinato paese. Le banche avevano i portafogli pieni di debito pubblico e tale debito stava perdendo poco a poco valore con la ventata di sfiducia che attanagliato l’Europa a partire dall’agosto 2011.

Veniamo all’Italia.

Lo spread tra buoni italiani e bund tedeschi a 10 anni tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012 aveva sfondato più volte la barriera dei 500 punti. Un livello insostenibile che è stato curato con l’immissione di liquidità nel sistema bancario.

Quali sono state infatti le banche che più hanno approfittato della moneta a basso costo? Quelle italiane e spagnole che hanno fatto man bassa dell’emissione della BCE.

Ma cosa hanno fatto con tutti questi denari a basso costo?

Hanno acquistato debito pubblico italiano e spagnolo, tanto che lo spread è “crollato” di 200 punti in pochi mesi.

Un miracolo? No, semplice conseguenza dell’immissione di liquidità nel sistema bancario.

Banche piene di liquidità al tasso dell’1 per cento investono in bond italiani che rendono il 5 per cento. Un affare fin troppo facile.

Dove sta l’inganno? Le banche dovranno restituire i soldi alla Banca Centrale, ma non è qui il cuore del problema, perché il tasso d’interesse è irrisorio.

Sono gli Stati che dovranno restituire i soldi alle banche i soldi ricevuti in prestito ai tassi del 5 – 6 per cento.

Potranno Italia e Spagna fare ciò? Sarà difficile senza le riforme.

La Spagna ha appena annunciato che il deficit del 2011 è stato dell’8,5 per cento, vale a dire quasi il 50 per cento in più di quanto pattato pochi mesi prima dal Governo uscente Zapatero.

L’Italia continua a mantenere una situazione debitoria altamente ingestibile, soprattutto per la mancanza delle privatizzazioni. Con la recessione che sta arrivando fortissima, si parla di -2,2 per cento nel 2012, il peggio deve ancora arrivare.

E cosa fa il nostro Parlamento? Annacqua delle liberalizzazioni già deboli, mentre il Governo continua ad aumentare una pressione fiscale che è ormai insostenibile (siamo a livelli reali superiori alla Svezia).

Aumentare le tasse serve ben a poco, soprattutto quando l’attività economica comincia a scendere.

Senza riforme il tempo regalato dalla Bce servirà a poco. Il denaro è tempo, ma gli italiani sembrano d’accordo a buttarli entrambi.

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9 Responses

  1. Marco Tizzi

    Tendenzialmente mi arrabbio quando sento dire “gli italiani”.
    Però in questo caso temo tu abbia ragione: pare che per il popolo la soluzione di tutti i problemi sia la lotta all’evasione e l’aumento delle tasse.
    Gli stipendi dei “”””manager”””” pubblici sono già spariti dalla memoria. Le imprese succhiatasse non sono mai nemmeno state prese in considerazione. Non si parla nemmeno delle privatizzazioni base, quelle che hanno una popolarità enorme, come quella della Rai.

    Draghi ci ha concesso un po’ di tempo. Ce ne concederà ancora, penso.
    Ma quei soldi NON possono entrare nel circuito dell’economia reale: ciclano tra finanza e debito pubblico.

    Personalmente ritengo che il ciclo non si interromperebbe nemmeno con le tanto richeiste riforme. Non avremo controprova perché tanto non si faranno mai. Era l’ultima occasione, l’abbiamo sprecata.

    Siamo a mio parere nella pieno della spirale del debito e non se ne esce. Sembra che la soluzione proposta sia una morte lenta. Non sarà un bello spettacolo.

    Arriva la povertà, signori, prepariamoci ad accoglierla.

  2. @Marco Tizzi
    Non sarà poi così lenta la morte. Le risorse che possono essere prestate sono limitate e andranno prima a chi le riforme le ha fatte e sta meglio. In un clima del genere si fa presto a passare dalla vita alla morte.

    Ricordo che nel vangelo c’è scritto che “a chi ha sarà dato e a chi non ha sarà tolto” e riguardava, guarda caso le parabole su mine e talenti (oro e argento). Gli italiani (ma non solo loro) sono come il servo che sotterrò il suo oro invece di usarlo e farlo fruttare e faranno la stessa fine di quel servo.

  3. Marco Tizzi

    @Mirco Romanato
    Be’, con 1000 miliardi abbiamo recuperato 200 punti di spread. Con altri 1000 si potrebbe arrivare a livelli “”normali””.
    Poi si potrebbe stamparne altri 1000 per mettere “””in sicurezza””” il sistema finanziario e poi magari ne buttiamo lì altri 1000 che finalmente potrebbero (forse!) entrare nell’economia reale.

    Ce la caviamo easy.

  4. LucaS

    Gentile Giuricin,
    Sono d’accordissimo con Lei e con Giannino.
    Vorrei però chiederle gentilmente 2 cose che mi restano incomprensibili:
    1) il PERCHE’ il governo non si sta muovendo come auspichiamo!!! Le alternative sono:
    A) Vorrebbe ma non può… un po’ per le lobby, un po’ l’opinione pubblica che comunque è totalmente contraria a queste riforme e un po la necessità di negoziare ogni singolo provvedimento coi politici
    B) Non si rende conto dell’assoluta urgenza di questi cambiamenti e pensa di aver gabbato lu santo
    C) Si è reso conto che la situazione è irrecuperabile e quindi è inutile cercare di fare riforme impopolari che comunque non risolverebbero la situazione… per il momento fanno i salvatori della patria poi riconsegneranno il fiammifero ai politici e quando le cose si metteranno male i “tecnici” potranno addossare tutte le colpe ai politici.
    D) Pensano di avere altri 5 anni (un’intera legislatura) su cui poterli spalmare per farli digerire… Sinceramente spero nella D, anche se la C mi sembra la più realistica… Cmq il signor Monti mi sta enormemente deludendo: non solo perchè non ha fatto quasi un tubo (tranne le pensioni) ma perchè continua a pavoneggiarsi come se avesse fatto chissàcosa addirittura spacciandosi per liberale..almeno stesse zitto!
    2) Il PERCHE’ Germania e company continuano a pontificare Monti per non fare quasi un tubo? In questo modo trasmettono all’opinione pubblica italiana e quindi alle lobbies e ai partiti l’idea che possiamo continuare come nulla fosse… e in questo modo indeboliscono ulteriormente (se mai ce ne fosse bisogno) le timidissime riforme che sono in progetto… Insomma mi sembra che i tedeschi si stiano tirando (in prospettiva) la zappa sui piedi: tra qualche anno potrebbero essere costretti a sganciare soldi per aiutarci col nostro debito senza poterci accusare di nulla visto che per loro Monti sta facendo tutto giusto.. Capisco le sviolinate iniziali per rafforzarlo presso l’opinione pubblica italiana e dopo anni di una banda di ladri, incapaci… ci può anche stare ma spero che cambino presto tono perchè gli italiani capiscono solo le “cattive”…

  5. LucaS

    X Marco Trizzi
    Guardi seguendo il suo “ragionamento” io avrei un’idea ancora migliore: perchè non stampiamo XXXXXXX miliardi di euro, prima ci estinguiamo tutti i nostri debiti e poi ci compriamo che so tutta New York o tutta Shanghai e magari ci compriamo tutti i campi petroliferi in Arabia cosi abbiamo tutta l’energia che vogliamo e da iperindebitati passiamo a ipercreditori…. Ma lo vuole capire una volta per tutte che la cosiddetta “politica monetaria” non cambia un tubo? Come le hanno spiegato Giannino e Giuricin e come in qualsiasi precedente storico la politica monetaria è il braccio armato degli stati, delle lobbies e delle caste… prima buttiamo giù tutto ciò e meglio è!

  6. LucaS

    X Marco Trizzi:

    Mancava un pezzo: dovo aver stampato e saldato i debiti coi tedeschi, ci compriamo Monaco e la rivendiamo ai tedeschi… cosi da debitori passiamo a creditori e imponiamo noi alla Germania il nostro socialismo reale (tanto i sindacati nei cda li hanno già)…. fantastico!

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