Banche e doping
Il settore dell’economia USA maggiormente drogato dal credito facile della banca centrale e dalle garanzie sul credito immobiliare date dal settore parapubblico era entrato in crisi nel 2007 e subito i marines della Fed erano intervenuti per riparare il loro giocattolo preferito. Ora, grazie all’intervento provvidenziale di Mr Bernanke, il settore sembra aver ricominciato a crescere a livelli irragionevoli, come si evince da questo grafico dei profitti delle imprese finanziarie e non finanziarie USA negli ultimi 40 anni. Cominciati a crescere beyond trend negli anni ’80 (forse per la deregulation, forse per la Greenspan Put ai suoi inizi, chissà…) ed esplosi negli ultimi dieci anni… ora finalmente potranno riesplodere. Ai prossimi fuochi di artificio: forse non presto, ma l’illusione di un’economia funzionante dove il credito è manipolato sistematicamente dalle autorità pubbliche prima o poi finirà. Male.
Da Stefan Karlsson.
PS Il commento di Karlsson spiega tutto quanto è necessario per capire la macroeconomia: le banche vengono premiate per prendere soldi a costo zero dal settore pubblico e investirli a rischio zero presso il settore parapubblico (le GSE che garantivano, nel 2007, il 50% dei mutui americani).
I colossi devono moltissimo dei loro profitti dal trading proprietario. Da questo punto di vista, il legame tra politica monetaria espansiva, pricing degli asset, e profitti è talmente lapalissiano che praticamente non ha senso discuterne.
Tali risultati non sono “irragionevoli”: sono “coerenti” con il concorso di politica monetaria (ma anche economica), riallocazione dei portafogli, e prossimità alla fonte monetaria. Più che “irragionevoli” (termine che ricorda “irrazionali”) sono “moralmente scandalosi”, ma nient’altro che un naturale by product dei “salvataggi” che così tanti hanno osannato… e i prezzi non hanno origine morale.
Io non dico nulla riguardo la morale nel post. Mi limito a far notare che nessuna persona sana di mente può pensare che un’economia possa funzionare secondo i principi imposti dalla Fed: chiunque operi sui mercati finanziari ha diritto ad una put gratuita sul valore dei propri investimenti.
Le bolle probabilmente non esistono, o perlomeno io non ne ho mai vista una: ho visto pazzesche sopravvalutazioni di asset legati ad incentivi perversi. E’ del tutto razionale che un asset su cui c’è una put gratuita valga più di un asset che ha un downside risk.
Le politiche monetarie sono irresponsabili e intellettualmente indifendibili. Io aggiungerei anche immorali, ma non era il senso del post.
Gentile Pietro M.,
Il sistema della finanza allo stato attuale non ha responsabilità, a mio avviso.
Intendo nel dopo bail out.
Ogni operatore economico, ed anche quelli finanziari sono tali, fa il proprio mestiere per innato spirito imprenditoriale. Egli reagisce alle occasioni di profitto (secondo le proprie aspettative) date dal mercato che sappiamo essere stato drogato da chi ne ha la responsabilità di governo per grazia divina e politica.
Non è colpa del sistema finanziario se invece di trovarsi un intorno di incertezza e rischio, comune a tutti gli altri settori, in alcune scelte imprenditoriali si trova affari troppo fin troppo facili e profittevoli.
Non sono pertanto stupito per ciò che si vede e che si constata.
Il sistema e’ già defunto.
Solo nelle pellicole cinematografiche si riesce a rivitalizzare il caro estinto. Così il fu sistema finanziario si aggira vagando come uno spirito inconsapevole del suo stato di cadavere. La sua anima, come nel film Ghost, non ha ancora trovato la via verso la luce eterna dell’oblio. Siamo noi a trattenerlo con i nostri contrastanti sentimenti e comprensibili illusioni. Che dolore la separazione! Che profondo lutto ci tocca elaborare! Come faremo senza la sua confortante presenza, il suo affetto, la sua protezione?
Riferendomi ai banchieri centrali, pare non esita orbo maggiore di chi non voglia vedere pur avendo non solo la vista ma anche la supposta professionalità specifica.
La FED sa o può intuire le conseguenze del salvataggio del sistema finanziario.
Non potendo la Fed invocare la propria incompetenza o imperizia rimangono da valutare:
a) una dolosa assenza d’indipendenza dell’istituto di emissione americano materializzabile nelle persone che non hanno voluto, per tutte le biasimevoli ragioni che si possono immaginare, mettere un punto fermo a pretese e deliri di arroganza, onnipotenza e omniscenza politica;
b) la malafede specifica.
Queste sono le più condivisibili ragioni del presente medio evo finanziario.
Non mi stupirebbe che un mix delle precedenti insinuazioni rispondesse alla realtà.
Invertendo e parafrasando Winston Churchill ai tempi della battaglia aerea d’Inghilterra potremmo dire che: mai tanta gente ha patito così tanto a causa di così poche persone addette a una stamperia.
Non è necessario essere un Bastiat per cercare di tenere in conto anche quello che non si vede.
Si vedono gli effetti “positivi” del temporaneo salvataggio del sistema finanziario e si capisce anche quello che suppostamente non si vede e cioè l’insostenibilità ed il necessario collasso del sistema; l’unica cosa che non vedo è la soluzione dolce, senza ne morti ne feriti.
Opss…Ciò che si può vedere o non vedere lo possono decidere solo i mandanti delle azioni della Fed, quelli operanti nel ramo deficit.
Cordialità.
mario fuoricasa
@Pietro M.
Il discorso “morale” era solo mio. Quel che era riferito al tuo pezzo è solo la parte di “irragionevolezza” su cui tra l’altro mi pare alla fine siamo d’accordo: è “normale” e “logico” che i prezzi siano quelli che sono e che certi profitti che derivano siano sempre quelli che sono.
Il ragionamento del valore maggiore a causa di una allegata put gratuita (che ha valore positivo) è perfetto (A costa x, B costa y, se ottengo A+B pagando x me lo compro, e il prezzo sale fino a x+y) e sintetizza tecnicamente qualsiasi ragionamento. bravo.
“Il ragionamento del valore maggiore a causa di una allegata put gratuita (che ha valore positivo) è perfetto (A costa x, B costa y, se ottengo A+B pagando x me lo compro, e il prezzo sale fino a x+y) e sintetizza tecnicamente qualsiasi ragionamento. bravo.”
Manderò i complimenti a Marcus Miller, University of Warwick, che nel 2003 scrisse un paper “Analyzing the Greespan Put” in cui dimostrava che con ragionevoli valori per la rational valuation formula, e modellizzando la politica di Greenspan come una put sull’azionario (anche non deterministica, tipo “90% di probabilità che il mercato non scenderà più del 25%”), il valore fondamentale delle azioni poteva raddoppiare.
Un paper perfetto, a cui mancava solo un modello ragionevole del canale di trasmissione della non-neutralità monetaria. Un problema teorico ancora apertissimo…