Arriva pure il Fmi, il governo non lo sa. Anche a noi tocca decidere
Mi sono astenuto dal seguire sul blog giorno per giorno l’andamento “obbligato” della perdita di credibilità italiana, l’ho fatto ogni giorno su radio24. Alla componente di credibilità soggettiva – che riguarda personalmente Berlusconi in maniera crescente da due anni a questa parte, ed è irreversibile a mio giudizio da tempo – si è aggiunta in sede internazionale e in maniera conclamata da luglio quella oggettiva, che riguarda la politica economica del governo. E’ una perdita di credibilità che investe Berlusconi e Tremonti insieme, anzi aben guardare dovrebbe riguardare più il secondo del primo.
Perché è il ministro dell’Economia da solo regista e motore immobile come della positiva astensione da deficit eccessivi, così del negativo mancato taglio a spesa e tasse, della mancata riforma fiscale, e della mancata cessione di quote rilevanti dell’attivo patrimoniale pubblico per abbattere quote consistenti di debito. C0n l’avanzo primario – virtuoso – che possiamo vantare da questo 2011 a costo dello strangolamento fiscale del Paese, comunque la riduzione del debito pubblico sarà troppo lenta, e a propria volta minacciata da una probabile decrescita del Pil che alla fine non potrà che rispecchiarsi in minor entrate ordinarie, per quanto dura e repressiva sia l’amministrazione tributaria nel perseguire l’evasione e innalzare l’ammontare del riscosso sull’effettivamente accertato. Non ho aggiornato i giudizi sulla caduta di credibilità perché il suo esito mi appare scontato. Ma che si arrivasse addirittura a un G20 all’indomani del quale il governo italiano non sa, non dice e invece disdice intorno a un punto così delicato come il monitoraggio sull’Italia da parte del Fondo Monetario Internazionale, questa come figuraccia mondiale vale milioni di risatine di monsieur Sarkò. E’ una figura da Paese che ha perso ogni standship, da Paese operetta. Il lungo tramonto pubblico di Berlusconi lascia senza parole perché non avviene su scelte sbagliate – quelle hanno riguardato la sua vita e la confusione demenziale tra privato e istutuzionale – bensì sull’assenza di scelte, sulla furbesca confusione di parole, sull’autosuggestione che sfocia in narcosi. E’ tanto suonato il vecchio campione del ring, che Tremonti saltellandogli intorno ed evitando ogni incrocio di guantoni ed emissione di voce in pubblico sta riuscendo nella notevole impresa di uscirne incolpevole: non solo come se le politiche economiche considerate deficitarie dai mercati non fossero le sue, ma come una vera e propria quinta colonna interna al governo della comprensibile e responsabile strategia del Quirinale di evitare sia un Gotterdammerung ancor più sanguinoso per il Paese, sia una campagna elettorale al buio con spread lanciati verso quota, chissà, 700.
E’ però il momento di qualche sparsa considerazione più di fondo.
Il monitoraggio da parte del Fmi ci è stato – attestano fonti ufficiose ma autorevoli dal G20 – calorosamente “consigliato” da parte non solo di Germania e Francia, che allontanano così l’amaro calice di aiuti ulteriori da parte dell’Efsf che non ne avrebbe dotazione, comporterebbe tempi lunghi, reazioni scomposte e dileggianti da parte dell’ opinione pubblica tedesca e francese e soprattutto impegnerebbe finanzia aggiuntiva da parte di quei Paesi. Soprattutto per la Francia alle prese con un delicatissimo problema di iperesposizioni bancarie, meglio che sia sin dall’inizio Washington a fare da badante all’Italia.
Ci è stato imposto perché al G20 si è capito chiaramente che nessuno dei Paesi emergenti intende al momento contribuire con propri capitali alla leva dell’Efsf, attraverso il SPV previsto a tale scopo per giungere fino a 1 trilione di euro. Nemmeno la Cina, non l’India, non il Brasile. La Russia – la Russia! – come la Cina si è riservata di capirci prima qualcosa di più, in ordine a regole e condizioni dello SPV. Visto che l’Efsf stesso la scorsa settimana ha dovuto rinviare l’emissione di un proprio bond sui mercati vista l’aria pesante che tirava all’indomani dell’annuncio del referendum greco, è l’intera credibilità del barocco edificio dei salvataggi a Stati e banche europee europee a risultare incomprensibile al resto del mondo. La scarsa credibilità europea ha deciso di non rischiare oltremodo sobbarcandosi alla totale mancanza di credibilità italiana, questa è l’amara verità.
Mai, in ogni caso, mai nella storia italiana precedente è avvenuto che il monitoraggio da parte del Fmi avvenisse con questo meccanismo di annuncio da parte altrui, visto che sono stati Barroso, van Rompuy e Sarkozy ad annunciarlo, mentre palazzo Chigi emetteva note tra l’imbarazzo e la smentita. L’Italia ha – purtroppo – una lunga tradizione di aiuti d’emergenza, chiesti sia al Fondo con Guido Carli nel 1974 e Stammati nel 1976-77, sia direttamente alla Germania come avvenne ancora nel 1993, offrendo quasi sempre a garanzia riserve auree. Ma in nessun caso i governi dell’epoca scesero così in basso sulla scala della credibilità da far annunciare ad altri il regime speciale di scrutinio sulla nostra affidabilità che ufficialmente siamo noi stessi a chiedere, anche se ci viene appunto imposto. Evidentemente, a palazzo Chigi e al ministero dell’Economia credono che nel resto del mondo valga la stessa regola che vale per alcune testate d’informazione italiane “amiche”, far sparire le cose perché non siano mai avvenute e non risultino. Ma il resto del mondo vede, stravede e provvede. Provvede a declassare sempre più l’attendibilità dell’Italia.
Infine, ciò che risulta ancor più amaramente digeribile è che a tutto ciò si arrivi per mancanza assoluta di decisioni rilevanti. Berlusconi si è arreso da tempo a non forzare né con la Lega sulle pensioni di anzianità, né su Tremonti per la delega fiscale e le privatizzazioni immobiliari come mobiliari. Va a fondo in un sempre più confuso balbettio di centinaia di micromisure mai attuate negli anni e che oggi si accumulano in un grande libro dei desideri incompiuti. Restando prive di decreti attuativi – per le due sole manovre estive ne occorrono oltre 130 – e – quel che è più grave – ignorando ed eludendo abbattimento rapido del debito pubblico e incentivi a effetto rapido sulla crescita, cioè quelli fiscali visto che tutti gli altri, dalle liberalizzazioni alla flessibilità del mercato del lavoro, sarebbero benedetti ma hanno effetti di medio-lungo. Incentivi alla crescita quali l’abbattimento del cuneo fiscale – chiesto anche non casualmente al Portogallo “monitorato” – che dal solo azzeramento in due anni delle pensioni di anzianità avrebbero potuto ricevere decine di miliardi di euro di copertura.
L’unico vero effetto di questa giostra di micromisure è che alla fine, nell’assenza dei decreti attuativi, è l’Economia a restare titolare ancor più unica e indiscussa dei rubinetti pubblici e dunque dell’unico strumento messo all’opera in questi anni a fianco del giro di vite fiscale, cioè al centralizzazione assoluta dei mandati di pagamento e degli stanziamenti di cassa al di là di quanto previsto dalla competenza.
Ma l’effetto vero, che rischia di essere di lungo periodo, è l’azzeramento di credibilità per chi sostiene idee liberali e di mercato. Azzeramento di credibilità non culturale, ovviamente, perché la credibilità culturale quella non ce la può levare nessuna vicenda politica. Ma l’azzeramento di credibilità nella politica italiana per idee antitassaiole e mercatiste è invece un rischio fortissimo. Più volte ho scritto e molte volte detto per radio, negli ultimi due anni, che per i liberali occorre una drastica modifica bottom up dell’attuale offerta politica. Dal basso, non dall’alto. Se qualche residuo liberale si fosse staccato per tempo in parlamento dall’obbedienza berlusconiana, potrebbe essere utile. Ma è dal basso, che occorrerà tirarsi su le maniche, faticare, e darsi da fare perché libera persona e libero mercato possano rappresentare un’alternativa a redistribuzuione massiccia di Stato, ad ancora più tasse, a uno Stato ancor più famelico, giustificato come effetto necessario della colpa di 17 anni di mancate promesse del Cavaliere e dei suoi seguaci, prima ancora che della favola – iperpopolare in Italia tra media e accademici, ma anche sia a destra sia a sinistra – della crisi mondiale figlia del neoliberismo.
Rispondete,per favore. Dobbiamo limitarci a fare cultura e approfondimento di idee, sui nostri blog, scrivendo e parlando alla radio e in tv, oltre che con papers e libri come fa ottimamente da anni l’Istituto Bruno Leoni, in costante guadagno di visibilità e impatto con le sue elaborazioni, proposte e studi, grazie allo straordinario impegno di amici fuoriclasse come Alberto Mingardi, Carlo Lottieri, Carlo Stagnaro e tanti altri?
Oppure dobbiamo sporcarci le mani, provare a riempire teatri, e vincere la ritrosia profonda a un impegno diretto in quell’arena assai poco allettante che è la politica, mentre al populismo berlusconiano esecrato se ne propongono oggi successori di altri e diversi idealtipi, chi catodico e chi impiombato su carta, chi ex confindustriale e chi ex pm, chi ex comunista e chi neocomunitarista?
Dite la vostra. Non sono le idee a mancare. Qualche tempo fa, Alberto Mingardi ve ne chiese di aggiuntive, e ci avete risposto. Ma in una lunga fase politica italiana che si chiude, c’è una decisione da prendere. Non sulle idee, ma sull’iniziativa da assumere. Perché ad aver totalmente fallito è l’offerta concreta messa in piedi sul versante liberale da un Mr Consenso per sè e i suoi affari incapace di diventare mai Mr Governo per gli altri. Mica è un caso, che a risultare meno coinvolto e più contento sia chi, in fondo e al di là delle apparenze, liberale non è stato mai, come il ministro dell’Economia. E a me, di dover star zitto per chissà quanto per colpa loro, non sembra una gran bella assicurazione a una serena vecchiaia.
Cosa bisogna dire di più…. una cosa continuo a non capire. siccome Berlusconi, ma nemmeno Tremonti, sono stupidi, devono sapere bene qual’è la nostra situazione. sanno altrettanto bene che la loro carriera politica è giunta al termine, ma allora, che almeno chiudano in bellezza. cosa li frena da fare le riforme strutturali di cui sanno esserci necessità? tanto non hanno più necessità di consenso, ormai sono bruciati…..
Sarkozy domani premerà perché l’ONU faccia una risoluzione contro l’Italia. Dopo due minuti dall’ottenimento della risoluzione scatteranno i bombardamenti.
L’obiettivo verò, camuffato da intervento in difesa della popolazione, sarà l’oro nei forzieri della Banca d’Italia.
Si scherza, eh!
Ma anche no :-\
si risolverà tutto con una bella patrimoniale
ieri sera da Vespa Italo Bocchino parlava tranquillamente di 100 miliardi all’anno
per 5 anni, perchè la chiede anche la Confindustria
l’abbiamo voluto?gli abbiamo creduto e l’abbiamo votato?Abbiamo sperato che potesse essere spinta di rinnovamento e modernizzazione liberale per l’Italia.Direi che abbiamo avuto quello che meritavamo.A Berlusconi non è mai interessato niente di quello che succedeva al di fuori dei confini nazionali,tant’è che invece di impegnarsi a cercare di costruire qualcosa con quelli che volenti o nolenti sono i nostri partner europei ha preferito farsi platealmente amici come Gheddafi (pace all’anima sua)o quell’altro campione di democrazia che risponde al nome di Putin.E intanto l’asse franco-tedesco si stringeva sempre di più attorno a noi,ma eravamo troppo impegnati a dormire sugli allori della nostra passata grandezza (industriale come di pensiero)senza renderci conto di quanto le cose stavano cambiando.Oggi ci hanno fatto svegliare e ci hanno iniziato a presentare il conto della nostra presunzione ignavia e superficialità.Io mi aspetto ancora uno scatto di orgoglio e un movimento di ricostruzione ideale e etico da quella parte di Italia che sono sicuro esista e che ha resistito (per carità non sto parlando di resistenza come quella proclamata da qualche esagitato di sx)senza farsi corrompere e comprare dalle facili prebende elargite dagli amici agli amici e ai cortigiani pronti adesso che la nave affonda a diventare fieri antiberlusconi.Ma forse non stiamo ancora soffrendo abbastanza per poter dare il meglio di noi stessi per tirarci fuori da questa triste situazione.Dottor Giannino c’è bisogno anche di persone come Lei che vogliano impegnarsi in prima persona per fare ripartire nella giusta direzione questo Paese,finchè c’è il tempo per farlo.
Suona un po’ caro ma se il tutto includesse anche la rottamazione della nostra classe dirigente potrebbe valere la pena. Il problema invece è che proprio patrimoniali di questo tipo sono lo strumento che questa gente ha per rimanere in sella.
Sì, mi piacerebbe che vi sporcaste le mani. Gradirei moltissimo un vostro intervento diretto. Vi voterei subito, direi di farlo a tutti. Credo però che, visto il livello dell’elettore medio, otterreste ben poco spazio politico, o, per meglio dire, non ne otterreste abbastanza. Grane, invece, ne avreste a milioni. Ma ripeto, io sarei con voi, e se posso aiutarvi fatemelo sapere.
Con molta stima,
Stefano Gargano – Torino
Gentile Oscar,
la mia risposta già la conosce perché da tempo La esorto a fare qualcosa di più. E credo proprio che per gli stessi risultati dell’analisi da Lei fatta il Suo sia un dovere morale, perché il panorama e le non-alternative che abbiamo di fronte sono la garanzia degli scenari più foschi, perché la Sua posizione e la Sua notorietà e le Sue idee e la Sua capacità di individuare chi può aiutare l’Italia possono fare la differenza, perché l’uomo qualunque come me, pur avendo le Sue stesse idee, non ha la minima possibilità di fare qualcosa, ma solo l’opportunità di esercitare il proprio diritto/dovere tornando finalmente a votare per qualcuno in cui credere. Se poi servirà, in questo momento, c’è anche la massima disponibilità a dare supporti concreti, ma solo a quel qualcuno che voglia fare qualcosa in più di quanto sta già, egregiamente ma senza risultati pratici se non di crescita culturale, facendo.
Molto cordialmente
Il periodo Berlusconiano è stato un coacervo di speranze, sempre rimandate sino ad arrivare alla brusca sterzata verso lo statalismo che stiamo ancora vivendo. Malgrado il senno di poi dobbiamo ammettere che la scelta era l’unica possibile, tra tanti che proponevano apertamente il contrario delle nostre idee, abbiamo dato fiducia all’unico che invece prometteva qualcosa di più vicino ai nostri desideri. Fiducia malriposta, purtroppo. Ora però in tanti, troppi, siamo smarriti e guardiamo questi politici con stupore di fronte alla loro sfacciataggine. Siamo su una nave che sta affondando e tutti loro pensano solo a lucidare il ponte superiore, ignari che affogheranno assieme a quelli sottostanti. Solo un movimento dal basso, qualcosa di simile a quanto accaduto nel dopoguerra, può portare a qualcosa di buono. Spero sinceramente che decidiate di fare quel passo, come diceva Miglio: “I popoli liberi e meglio ordinati sono quelli che si permettono ogni tanto di ribellarsi: che non temono di impugnare le decisioni dei loro governanti, ma che tornano poi ogni volta a rifondare, con più solida persuasione, l’ordinamento in cui vivono.”
Cari amici liberali, credo che qui si tratti di prendere la mira e sparare su un obiettivo raggiungibile e che faccia un qualche effetto.
Perché non puntare all’ABOLIZIONE TOTALE DELL’IMPOSTA DI BOLLO ad esempio?
Una campagna come questa
– si presterebbe ad una partecipazione di molti cittadini come obiettori fiscali (penso ai commercialisti, ad esempio) per un’imposta odiosa e regressiva;
– porterebbe grandiosi vantaggi, ad esempio con banche così fragili potremmo frazionare i depositi abbattendo drasticamente i costi dei conti e mettendole finalmente in concorrenza;
– andrebbe nella direzione dell’evoluzione tecnologica.
Lei dottor giannino merita se stesso: un oscar!
io sono ottimista e la voterei subito con la fiducia che non ho dai tempi in cui votavo SB
Salti fuori, scenda in campo, si butti e volerá in alto
Egregio Oscar,
il potere interessa ai mediocri, e per questo Lei comprensibilmente non vuole sporcarsi le mani. Ma oggi avremmo davvero molto bisogno di una Sua guida!
ERA ORA CARO OSCAR! Queste le parole che le volevo sentir dire!
Io sono pronto a dare una mano: liberali, raduniamoci! Nelle città di tutta Italia e prima di Natale.
MUOVIAMOCI!
Cosa li ferma? Finché ce n’è, rubare più soldi possibile, prima che la barca affondi definitivamente
Entrata in politica. Sporcarsi decisamente le mani. Non ho dubbi.
In Italia c’è una maggioranza di persone il cui reddito viene mediato dallo stato. Basta sommare pensionati, dipendenti pubblici, dipendenti e managers di tutte le società di diritto privato ma a proprietà pubblica, statale o locale, dipendenti e proprietari di società che operano in settori protetti, dalle autostrade alle farmacie. Tutte queste persone non sono lontane dai 30 milioni e gli aventi diritto al voto sono in italia non più di 47 milioni.
Berlusconi, Bersani, Vendola, Fini, Casini e Di Pietro sono solo flavours diversi della stessa proposta politica. L’unica in grado di ottenere la maggioranza in un paese dove il numero di quelli che vivono tramite intermediazione pubblica supera quelli che vivono di mercato.
Ma, e qui sta la ragione dell’opportunità di lottare, non tutti questi intermediati dallo stato sono dei parassiti. C’è molta brava gente che ha diritto di sentirsi dire che in altri tipi di paesi il loro lavoro è apprezzato e pagato dal mercato. Ché il mercato non è un blob impersonale, come descritto dai più, ma siamo noi tutti. Che esiste l’opportunità che il collega incompetente e scansafatiche vada a zappare in miniera, senza per questo morire tutti di fame, anzi, con la possibilità di vedersi riconosciuto l’impegno e la competenza sotto forma di paga migliore.
A mio avviso il vero fallimento di questo governo è politico. Berlusconi, intrappolato nella tela dei suoi interessi personali (a tutti i tristi livelli) non è stato capace di dare una svolta liberale a questo Paese; al contrario egli ha continuato nella sostanza a sostenere e valorizzare i privilegi, gli sprechi e le antinomie classiche di questo Paese. Da qui la mia lettura politica: Tremonti e Berlusconi sono stati i nuovi protagonisti di una stagione chiaramente leggibile in continuità con l’italietta dei Craxi e dei Forlani. Nulla più.
Meglio, molto meglio, Visco.
Io non solo vi voterei, ma se possibile vi aiuterei anche più praticamente.
per l’impegno diretto quando, dove e come vuoi !
Dott. Giannino, non si preoccupi, la credibilità delle idee liberali e di mercato non saranno azzerate con il fallimento di Berlusconi, neanche il peggior comunista crede che Berlusconi sia un liberale, Berlusconi è un approfittatore.
Se fossi in Lei mi preoccuperei piuttosto che tale credibilità venga meno dopo l’intervento del FMI, così come è stato in Argentina e Grecia.
Distinti saluti.
io sono per sporcarsi le mani,quando come e dove vuoi !!! fammi sapere
Anch’io sono disponibile a dare una mano da un punto di vista pratico.
Già oggi cerco quotidianamente di limitare la disinformazione su internet, con gli amici, e così via.
Ma è un’opera improba nel mare magnum di ignoranza ideologica in cui ci troviamo.
È difficile per me che non ho mai votato B entrare in questo dibattito senza scadere nel ritornello del” io lo dicevo”.
Preferisco riconoscere il sia pur Suo tardivo ravvedimento come un benedetto segno di pragmatismo.
Pragmatismo che è poi ciò che io ho sempre usato come “discolpa” discutendo in condizione di minoranza anche solo pochi mesi fa con sedicenti liberisti dediti alla diga dal comunismo.
Io penso che chi crede nel liberismo sia giocoforza pragmatico e quindi lontano dalle posizioni ideologiche tanto sbandierate da B e compagni per distogliere gli sguardi dalle manovre sottobanchiste necessarie agli interessi privati del capo.
Rimpiango purtroppo l’ assoluta mancanza di un riferimento alternativo che possa risultare credibile e vincente nel breve.
Benvenga dunque qualsiasi
Scusate l’ interruzione!
Benvenga dunque qualsiasi azione che però mi auguro sia si ricca di contenuti (questi Lei li dispensa cospicuamente nelle Sue esposizioni) ma che abbia anche una adeguata cura del necessario appeal mediatico. Oggi qualunque iniziativa politica non può prescindere (sigh !) da questo presupposto se vuole mettersi al sicuro dall’ eventuale attacco di un nuovo B.
Buon lavoro!!
Stimatissimo Oscar,
vorrei rispondere alla domanda sull’oppprtunità di sporcarsi le mani riempiendo i teatri sperando i far capire, forse, finalmente, cosa significa poter vivere e lavorare in una società moderna, libera e liberale; così lontana da questa narcotica Italia.
Bhe, la mia risposta è: MAGARI !!!!
se lo farete, sarò in prima fila e sarò pronto ad aiutarvi a riempire anche gli stadi…
Solo per insistere. E’ da Agosto che ipotizzo l’arrivo di un “Kommissario”. Già allora avevo indicato il mese di novembre. Lo scorso Ottobre, ipotizzai una data/ settimana. Il 12 per l’esattezza. Vedremo se ci ho beccato anche con il giorno, che sarebbe Sabato 12. subito dopo, per chi ci crede, esperti in numerologia, giocatori del lotto, esperti della smorfia, maghi, fattucchiere, indovini,pallonari, cartomanti e vati vari, il giorno dopo all’ 111111.
Il mio è stato e d è un ragionamento pratico: mi sembra giusto, logico ed inconfutabile, che chi ci presta i soldi per l’ennesima volta, mandi un “qualcuno” a sorvegliare che la solita banda di Italici predatori non metta le mani sul soldo e ne faccia uso personale.
Roberto Vacca, un noto futurologo, matematico del poli di Torino, aveva previsto l’evento in tempi non sospetti al termine del suo libro “Kill”. Che recita, più o meno (vado a memoria), ” omissis, (si riferisce alla situazione economica e sociale dello Stivale e propone una soluzione). Dichiariamo guerra alla Finlandia, la perdiamo subito, ci arrendiamo. Loro, i Finlandesi, sono gente seria, popolo duro che ha resistito all’invasione Russa. Manderanno un governatore che finalmente metterà a posto le cose.
Per conferma, riprendo un passo da “l’antistoria degli Italiani” di GBGuerri: quando un italiano accede ad una carica pubblica , il suo primo pensiero, non è come svolgere al meglio il proprio lavoro ma come trarne vantaggio e prima di tutto sistema amici e familiari . non per slanci o legami affettivi : pensa a se, perché soltanto gli amici fidati e i familiari gli danno QUALCHE garanzia (qualche ndr.), di non divenire futuri avversari.
Attendiamo allora con grande interesse il Nome del kommissario. Sono pronto a finanziare l’acquisto di un bel paio di scarpe da lavoro con il puntale d’acciao , un forcone , per rimuovere il letame dall’italico Circo Magnum, e una idropulitrice industriale per almeno cominciare a far tornare lo stivale pulito ed in ordine.
Se qualcuno volesse unirsi alla colletta.
Auguri e buon lavoro.
credo che il problema stia nel popolo,l’italiano è un voltagabbana x natura, CONTINUERA’ IN MAGGIORANZA A VOTARE X I MEDIOCRI.BISOGNA AVERE IL CORAGGIO DI ANDARSENE,ABBANDANORE ALLA DERIVA QUESTO STATO,IMPOSSIBILE DA CAMBIARE.
SOLO CON IL FALLIMENTO SI POTRA’ COSTRUIRE UNO STATO CON FORZE NUOVE GIOVANI MODERNE E LIBERALI.
un idiota si aggira per cannes sostenendo che i problemi dell’italia derivano dal cambio iniziale fissato tra lira ed euro.
avesse 7,5 anni, uno potrebbe anche accettare l’idea che l’idiota non sa di che sta parlando , ma ne ha 75 …e quindi è imperdonabile, oppure è diventato idiota da molti più anni di quello che sembra.
resta da capire se quesi 18 milioni di cilatroni che lo hanno votato non siano penalmente perseguibili…
@davide
grande davide
lei ha detto una verità straordinaria.
nessun comunista, neanche i peggiori, hanno mai pensato davvero che berlusconi fosse un vero liberale.
Purtroppo sono i liberali alle vongole che si sono convinti che berlusconi fosse un liberale invece che il conclamato corruttore che le persone intelligenti riconoscevano a vista da almeno un trentennio.
La gestione Tremonti – Berlusconi dei conti pubblici durante questo governo (dal maggio 2008 al settembre 2011) ha comportato l’accumulo di NUOVO DEBITO PUBBLICO per 250 Miliardi di Euro.
E’ un dato persino peggiore del Nuovo Debito Cumulato dal precedente governo Berlusconi 2 (dal giu 2001 al maggio 2006) durante il quale il Debito Pubblico incrementò di 223,8 miliardi di euro.
Le due tragiche performances del duo Berlusconi-Tremonti sono le uniche paragonabili nella storia recente della Repubblica Italiana alla disastrosa gestione finanziaria dei governi Andreotti 6° e 7° che dal luglio 1989 al giugno 1992 cumularono nuovo debito per 254 miliardi di Euro e alla terrificante gestione dei governi Craxi 1° e 2° che dall’agosto 1983 all’aprile 1987 aggiunsero nuovo debito pubblico per 213,8 miliardi di euro.
Chiunque conosca l’ammontare complessivo del debito pubblico italiano, pari a circa 1.900 miliardi di euro può dunque facilmente calcolare che questi 6 governi (i 2 Berlusconi, i 2 Andreotti ed i 2 Craxi) hanno cumulato, in un periodo relativamente breve, circa quindici anni, nuovo debito per 941 miliardi, cioè il 50% del debito complessivo.
Per cumulare l’altro 50% del Debito Pubblico Italiano ci sono voluti 53 governi e oltre 40 anni, dei quali nessuno è riuscito a performare, in termini di crescita percentuale e assoluta del debito, in modo nemmeno paragonabile al disastro dei governi Craxi, Andreotti e Berlusconi.
Forse i mercati più che speculare contro l’Italia stanno semplicemente indicando che non è più possibile lasciare la gestione agli sprovveduti, incompetenti e in altre faccende affaccendati personaggi che guidano questo governo.
Per una verifica consiglio di consultare i dati storici mensili di crescita del Debito Pubblico presso il sito BancaItalia, Base Informativa Pubblica TCCE0175.
Non penso esistano iniziative in grado di salvare l’Italia e le sue genti.
Per esempio, mi spiegate come può esistere – senza venire schiacciata dalle contraddizioni e soccombere – una qualunque iniziativa liberalista che accetti di convivere con la Costituzione repubblicana?
Cosa c’è da salvare in questa crisi strutturale che ha le proporzioni di un cataclisma? E poi, in che prospettiva costruire una nuova Italia, visto che l’Europa non sappiamo nemmeno se ne uscirà viva?
Sarò un anarcocapitalista: ma vorrei solo essere lasciato in pace senza dovermi preoccupare di quale sarà lo stato che mi governerà.
Se proprio mi va di fare qualche cosa è un bello sciopero di chi tira la carretta anche per conto degli altri, smetto di lavorare per un anno, giuro su Iddio che mangio patate tre volte al giorno e non accendo il riscaldamento piuttosto che fare alcunchè di produttivo e guadagnare soldi per pagare tasse. La realtà che tira un cazzotto nei denti di chi non la vuole capire è il miglior rimedio.
Caro Oscar e cari frequentatori di questo blog,
sono un sostenitore del Tea Party Italia. Ci interessano MENO TASSE, MENO STATO, PIU’ MERCATO, PIU’ LIBERTA’.
Sabato 26 Novembre alle 14.30 saremo in centro a MILANO (zona Duomo/S. Babila, stiamo definendo in queste ore) per dire la nostra. Ci saranno i ‘teapartigiani’ di tutta Italia
Sia dei nostri, siate dei nostri, rimboccatevi le maniche insieme a noi.
Vi aspettiamo.
https://www.facebook.com/groups/teapartyitalia/
PS.: Astenersi, statalisti, assistenzialisti e inflazionisti. Grazie.
Caro Giannino, sacrosante parole, per cui spero sia con noi sabato 26 novembre a Milano. Se per caso qualche giornale o qualche tv dovesse riprendere cartelli che non chiedono l’impalatura di Berlusconi ma BASTA SPESA BASTA TASSE ! lei sarà con noi e con tutti quelli che lentamente stanno mettendo in moto la prima vera rivoluzione liberale in questo antico paese… Ridurre lo stato per far crescere la libertà di intraprendere. Gli indignati e gli incazzati non hanno la minima idea di che cosa fare. Liberali\liberisti\libertari sì. Facciamoci finalmente sentire.
“Oppure dobbiamo sporcarci le mani”
Sì !
4 novembre 2011 a 18:04 | #9 Rispondi | Cita
Entrata in politica. Sporcarsi decisamente le mani. Non ho dubbi.
In Italia c’è una maggioranza di persone il cui reddito viene mediato dallo stato. Basta sommare pensionati, dipendenti pubblici, dipendenti e managers di tutte le società di diritto privato ma a proprietà pubblica, statale o locale, dipendenti e proprietari di società che operano in settori protetti, dalle autostrade alle farmacie. Tutte queste persone non sono lontane dai 30 milioni e gli aventi diritto al voto sono in italia non più di 47 milioni.
questo è il motivo per cui nessuno riesce a fare riforme.ci speravo,non ci spero dalla sinistra(beh,di quei 30 milioni moltissimi votano sinistra nelle varie forme)e quindi mambo.il cav era quello più vicino alle mie idee.ma l’italia è questa.mille e mille corporazioni incrostate tra loro.
Caro Oscar,
certo che bisogna “sporcarsi” le mani. Il problema è di organizzarci.
Perchè non partiamo dalla piattaforma della Leopolda? Ci sono dei punti da correggere ma mi pare quanto più liberista sia emerso ed abbia un seguito.
@Beppe
lei ha perfettamente ragione . In Italia milioni e milioni di persone vivono di pubblico, sognano il pubblico per i lori figli e nipoti, e costituiscono il primo vero partito italiano . Nessun politico – che nella sua maggioranza ha la stessa mentalità dei dipendenti pubblici – ha mai fatto veramente qualcosa per ridurre questo parassita enorme che vive alle spalle di chi lavora e produce e ci soffoca tutti. E la patrimoniale che verrà finirà ancora nelle fauci fameliche di questo mostro ( per la gioia dei molti ” pubblici ” di questo blog )
Io credo che la cosa più raccapricciante, sia avere la certezza matematica, che permanedo il tasso di interesse a questi livelli, sul servizio del debito, nel 2012, si cumuleranno circa 15 MLD di deficit maggiore( da aggiungere ai circa 3 MLD per il 2011) e dato che l’ obiettivo del governo previsto nel DEF di quest’ anno, prevedeva una crescita del 1,6% del PIL nel 2012 e dell’ 1,3% per quest’ anno, aggiornata a + 0,7% e per il 2012 al + 0,6 (ultimamente) ed invece tutte le stime ci dicono che saremo a 0%, ciò comporta ad oggi ad un delta di crescita almeno pari a 2,9-0,7=2,2% in meno di PIL che sono circa 35 MLD, che porteranno il deficit tendenziale nel 2012 a circa (35MLDx0,55)+15MLD circa= 34/35MLD ancora non previsti, da rifinanziare come debito extra, altro che diminuzione del debito.
Ognuno faccia le proprie considerazioni su ciò che ulteriormente ci aspetta, come overload,e sempre che non si amplifichino ulteriormente gli SPREAD. @carlo grezio
Sarò fuori luogo, potreste indicarmi gentilmente dei titoli dove imparare l’abc della teoria economica, terminologia, storia? Purtroppo con internet c’è molto rumore e il segnale risulta confuso, se non errato!
Grazie
stay appagato stay sazio,mio amico liberale!!!!!
dai!
sono pronto a partire al primo richiamo da cosi tanto tempo, che le provviste preparate per il lungo viaggio stanno quasi per marcire.
caro Giannino quante imprese del Risorgimento sono fallite prima che si arrivasse alla spedizione dei 1000? certo, quelli erano giovani coraggiosi e forti ,oggi qualcuno li avrebbe definiti “pazzi e affamati”; mentre noi forse preferiamo aspettare il “Conte” liberale che salvi l’Italia , piuttosto che lanciarci alla garibaldina…
Se proprio mi va di fare qualche cosa è un bello sciopero di chi tira la carretta anche per conto degli altri, smetto di lavorare per un anno, giuro su Iddio che mangio patate tre volte al giorno e non accendo il riscaldamento piuttosto che fare alcunchè di produttivo e guadagnare soldi per pagare tasse. La realtà che tira un cazzotto nei denti di chi non la vuole capire è il miglior rimedio.
Parole sante… Prego iddio di trovare il coraggio di faro, ora che a poco avro estinto il mutuo. Stato saprofita
Se proprio mi va di fare qualche cosa è un bello sciopero di chi tira la carretta anche per conto degli altri, smetto di lavorare per un anno, giuro su Iddio che mangio patate tre volte al giorno e non accendo il riscaldamento piuttosto che fare alcunchè di produttivo e guadagnare soldi per pagare tasse. La realtà che tira un cazzotto nei denti di chi non la vuole capire è il miglior rimedio.
Parole sante… Prego iddio di trovare il coraggio di farlo anch’io, ora che a poco avro’ estinto il mutuo. Stato saprofita!
Nel frattempo
Se proprio mi va di fare qualche cosa è un bello sciopero di chi tira la carretta anche per conto degli altri, smetto di lavorare per un anno, giuro su Iddio che mangio patate tre volte al giorno e non accendo il riscaldamento piuttosto che fare alcunchè di produttivo e guadagnare soldi per pagare tasse. La realtà che tira un cazzotto nei denti di chi non la vuole capire è il miglior rimedio.
Parole sante… Prego iddio di trovare il coraggio di farlo anch’io, ora che a poco avro’ estinto il mutuo. Stato saprofita!
Nel frattempo c
Le prossime azioni da fare:
– Ricompriamoci un bel po’ di debito da soli (noi italiani). In questo modo ci compreremo un po’ di tempo.
– Spazziamo via questi inetti di politicanti al governo.
– Mandiamo a rappresentarci Monti e definiamo un piano credibile per ridurre il debito attraverso una patrimoniale non draconiana, una riforma pensionistica equilibrata e l’eliminazione delle agevolazioni a fondo perduto. Destiniamo le risorse disponibili per giovani, imprese e lavoratori dipendenti attraverso incentivazione all’assunzione e la diminuzione del cuneo fiscale.
Se facciamo questo L’Italia sarà velocemente un paese di nuovo eretto pronto a ritornare in Europa a spiegare agli altri cosa devono fare.
Cominciamo dal primo punto, il più fattibile: Ricompriamoci! Subito!
@molto arrabbiato
non penso che voler imparare sia mai fuori luogo.
Per iniziare Le consiglierei il libro che penso si usi ancora nel corso base di Macroeconomia all’università che si intitola appunto Macroeconomia, autore O. Blanchard, il mulino editore.
E’ un libro definito di sintesi neoclassica, un compromesso tra diverse scuole di pensiero, buono per un primo approccio.
Se poi desidera approfondire Le consiglio di farsi una cultura a 360 gradi delle diverse scuole di pensiero, per farsi una Sua idea indipendente, esistono i classici come Adam Smith (la ricchezza delle nazioni), Ricardo (principi di economia politica),Marx (il capitale),la scuola austrica che discende da un approccio marginalista ( su questo blog spopola) con von Mises e von Hayek che hanno effettuato parecchie pubblicazioni, c’è Keynes (teoria generale) e i monetariesti come Milton Friedman che ha dato vita alla scuola di chicago ( da cui questo blog prende nome e di recente è uscito il libro capitalismo e libertà).
Spero di averLa aiutata.
Il reset del sistema è inevitabile, non solo in italia, ma in tutti i paesi ad alto debito e alte tasse, occorre capire qual’è la strada migliore da percorrere.
E’ preferibile un crash immediato o 2 anni di austerità, tagli e comunque continuo aumento dell’indebitamento che serve solo a ridurre l’esposizione delle banche?
Ritiriamo il cash sui conti correnti e acceleriamo il melt down, evitiamo lo strazio delle grecia che poi crollerà comunque perchè non ci sono i soldi per ripagare l’esposizione.
Questo sistema bancario non ha senso, abbiamo multinazionali, anche italiane che fanno profitto e banche che devono fare aumenti di capitale ogni 6 mesi.
Le banche di sistema vanno rese pubbliche fino a completa e definitiva regolamentazione che separi il mondo produttivo dal trading. I sacrifici (ergo trasferimento di risorse private allo stato, taglio dipendenti pubblici e pensioni) andranno fatti solo per investimenti in strutture, tecnologia, formazione e per una riduzione delle imposte che generi immediatamente una ripresa dei consumi.
Il rimborso del debito pubblico in mano a soggetti italiani, banche e privati va congelato per 5 anni. Nel frattempo va realizzata una valutazione su pro e contro di un ritorno alla lira con risultati resi pubblici e referendum per decidere se tornare o meno a battere moneta. Una scelta condivisa, qualunque essa sia rafforzerà il senso dello stato e aumenterà la propensione al sacrificio e alla tutela del bene comune.
Prodi e Berlusconi li abbiamo comunque eletti noi.
Si caro Giannino, neppure a me va di stare zitto per i prossimi anni ! Sono con te, pronto a tutto, perchè sopravvivano le tue, le nostre idee di libertà!
A. da Parma
Gentile Oscar Giannino, sono proprio d’accordo con Davide. C’è bisogno che persone competenti e appassionate come lei trovino la via per cercare di attuare le idee di cui sono divulgatori e paladini per tanti.
Spero ci riesca.
@carlo grezio
Lo sa qual’è la cosa buffa? che gente come Tremonti, Brunetta, Sacconi, che concorsero all’esplosione del debito pubblico durante gli anni 80, sono quelli che oggi predicano l’austerità.
Caro dott. Giannino,
la cosa giusta, per nobili fini: proponiamo l’alternativa.
La visibilità dei redattori di Chicago Blog, il pubblico della radio, gli inviti sui social network degli ultimi mesi dimostrano che c’è una gran sete di approfondire punti di vista diversi, grazie a quanti con i loro interventi fanno conoscere il liberismo. Non importa vincere o ottenere un seggio, importa contribuire alla crescita culturale di un Paese, il nostro. Nel nostro piccolo, noi ci siamo.
I fuoriclasse, come Giannino, Mingardi, Lottiteri e Carlo Stagnaro, guidano e trascinano squadre affiatate al raggiungimento di risultati eccezionali, come sarebbe quello di affermare e realizzare, in Italia, idee e e politiche davvero liberali.
SI, è necessario fare di più. Promuovere e diffondere ribellione liberale. Sul campo, sporcandosi le mani, con lo spirito dei padri unificatori di 150 anni fa.
Giannino chiedo un suo autorevole parere; sono in piena sintonia con la proposta del dott. Melani di Pisoia che sul ” corriere della sera” di ieri, invita il popolo italiano a comprare Titoli di Stato contribuendo, se non proprio a sanare in tal modo il debito pubblico che grava sulla testa di ogni cittadino. Cosi gli italiani pagano direttamente il proprio debito. Non può essere problema risolvibile dalla sola politica ( di destra o di sinistra che sia). Certo se venisse evitata anche le interferenze politico-amministrative sulle valutazioni del merito di credito su ogni singolo sarebbe meglio. Il credito è e deve restare attività imprenditoriale basata su un prudente apprezamento professionale. Poi ci sono anche le regole drastiche che impediscono alle banche ordinarie di svolgere attività d’intermediazione dei titoli. Dunque è vero che la crisi mondiale è la figlia del neoliberismo perchè c’è l’attività speculativa che non si può eliminare dal mondo finanziario. Intervenendo con gli strumenti tradizionali della vigilanza prudenziale e aumentare significativamente i requisiti di capitale per rischi come quelli di mercato e di liquidità collegati all’attività finanziaria in senso stretto. Insomma bisogna trovare un modo che gli speculatori lavorino fondamentalmente con i soldi propri e non con quelli degli altri.
Standing Ovation per un galattico&sublime O.G. :: TeaPartyVeneto “precettato” X “sporcarci le mani, provare a riempire teatri” il 26.11 a Milano.
Eh si, caro Oscar, si profila l’ennesima controriforma non preceduta dalla riforma. Antimercatismo delirante vs liberalismo all’amatriciana. Sullo sfondo un paese arroccato a difesa dei privilegi corporativi (non certo solo quelli del ceto politico, come il tormentone mediatico auto assolutorio continua a strombazzare). Un paese che, nel migliore dei casi, uscirà con le ossa rotte dal protettorato FMI che gli viene imposto, e che rischia ancora una volta di non apprendere nulla da una lezione che dovrà pagare a caro prezzo.
C’e grande bisogno di personale politico dallo standing elevato; ma c’e’ ancora più bisogno di diffondere cultura politica ed economica tra i cittadini che quel personale politico lo devono selezionare ed esserne rappresentati. Senza questa rivoluzione culturale, che passa forzatamente attraverso i mezzi di comunicazione, le speranze di esprimere una classe dirigente adeguata sono veramente poche. Ne uccide più la penna che la spada.
@davide
molto più buffo che 18 milioni di imbecilli li hanno eletti insieme a berlusconi ed ai bagonghi della lega.
infondo questi italiani hanno il governo che si meritano.
@molto arrabbiato
Mi perdoni, prima Le ho detto di iniziare con il libro Macroeconomia di Blanchard, ma poi pensandoci bene per dare un’infarinatura generale è meglio iniziare con un libro più soft.
Le posso dare questo titolo ” Storia del pensiero economico” il mulino editore. Questo è proprio il primo passo per iniziare, dove trova tutto l’iter storico della formazione del pensiero economico con le basi essenziali.
C’è da entrare in politica.
@valby
Io sarei favorevole a comprare titoli del debito pubblico, ma non a scatola chiusa. Dovrebbero essere titolo emessi con un garantito legame
ad investimenti fatti dallo Stato per progetti specifici di cui condivido l’utilità, gestiti da persone competenti di riconosciuto valore e con tempi di esecuzione certi e vincolanti.
Caro direttore, io personalmente è tempo che le chiedo di mettersi a fare il ” capo popolo” , temo però che non ci sia nulla da poter fare in questo preciso momento, uno choc forte, il fallimento dello stato porterebbe obbligatoriamente ad una nuova partenza, ma prima deve saltare il banco e tutti i giocatori !
Carissimo Giannino,
guai se mancassero “fuoriclasse” come i Giannino, i Mingardi, i Lottieri, gli Stagnaro, ma altrettanto guai se i fuoriclasse non si impegnassero, per almeno della metà del tempo, a “sporcarsi le mani” per dissodare il terreno arido, reso arido da più di cinquant’anni di orrido catto-comunismo, e refrattario alla cultura della libertà, della semplice, autentica, naturale libertà!
Io nel mio piccolissimo sarei pronto. Spero così anche dei semplici (autentici) fuoriclasse.
Coi più cordiali saluti.
Pietro Barabaschi
solo poche settimane fa in molti blog si leggevano frasi d’incoraggiamento:
“forza silvio, coraggio, un colpo di reni”, “solo tu puoi salvarci”, “silvio, torna quello che eri”… …
alcune considerazioni
secondo me stiam percorrendo la stessa strada della grecia.
La grecia è partita dagli avvisi di Barroso, alle lettere della BCE, ai moniti di MerkoZy, alle raccomadazioni FMI, FSB, ecc ecc
TUTTO DISATTESO
Risultato: il disastro attuale.
poi bisognerebbe vedere se l’ulteriore distruzione dell’economia greca perpetrata dalle misure di austerità non fosse almeno minore rispetto al reale effetto.
ebbene noi, l’italia, stiamo percorrendo inconsapevolmente la stessa strada.
nell’ignoranza quasi totale del suo popolo (fatto voluto fortemente da questo governo, che persegue scientificamente la distruzione della scuola e della formazione in italia) . non dico che SB e tremorti non avessero contezza del baratro. ma cio non di meno, non so capacitarmi se sia peggio la loro eventuale incoscienza oppure la scientificità della loro opera di mistificazione.
detto ciò, caro giannino, pur riconoscendole ragione per diversi aspetti, non accetto alcuna difesa di S.B., soprattutto nel momento in cui qualcuno (come lei) usa l’incompetenza e inettitudine di tremonti come paravento per le colpe di berlusca. Il capo è berlusconi. tremonti è un suo dipendente. se non è gradito al berlusca, questi l’avrebbe dovuto estromettere. punto e basta. altrimenti è colpevole più del suo tirapiedi.
Bisogna diventare un movimento politico e sporcarsi le mani stando attenti a non fare quello che fece Silvio, ovvero a caricarsi dentro persone, nomi vuoti, portatrici di voti ma allo stesso momento di sventure ed immobilismo!
Signori,
il fatto che la politica debba ripartire da zero lo dimostra il manifesto di 100 punti prodotto da Renzi e presentato alla Leopolada, ha concetti più liberisti quello che tutti quelli di berlusconi o del centro destra negli ultimi 17 anni..
Per il resto, giocare con l’italia per questioni di orgoglio personale è un fatto gravissimo..
Caro Giannino,
di sicuro la voterei, ma non credo che possa raggiungere il consenso che meriterebbe e di cui ci sarebbe bisogno per un cambiamento. Se vuole essere macchiavellico, faccia come il prof. Miglio e trovi il suo Bossi che arringhi la folla.
Il mio consiglio è però di provarci perché vale la pena provarci. Perché non ha senso aspettare la vecchiaia per dire a se stessi: “forse avrei potuto fare qualcosa”.
Perché gli unici risultati che contino qualcosa, nella vita, li si ottiene cominciando senza troppe garanzie.
Parta subito, e si metta in cammino con poco bagaglio e il cuore leggero. Non perda tempo con chi le suggerirà troppi trucchi del mestiere.
E però non indulga nel narcisismo e nelle cose troppo intelligenti. Ascolti il suo cuore e parli al cuore della gente.
Lo faccia perché deve farlo e, se deve farlo, tanto vale farlo al meglio. Mantenga il sorriso davanti all’inevitabile sacrificio della sua tranquillità, delle sue letture e di un po’ del suo sonno.
Termino rivolgendole un caro saluto e augurandole quello che scrisse Bunyan:
Alcuni anco han desiato che il cammino alla casa del padre loro fosse qui
E che non fossero più turbati da colli e montagne da scavalcare
Ma il cammino è quello che è, e questo è tutto.
Caro Giannino,
i think-tank, quando esistono, hanno funzionato solo con leaders politici di non eccelsa levatura (su tutti vedi Bush jnr), in quanto facili da condizionare, perchè quelli di stoffa al massimo avevano consiglieri speciali (Kissinger, p.e.). Se chi la pensa come lei e, si parva licet, come il sottoscritto non cercheranno di avere rappresentanza politica saranno relegati ai convegni, ma non avranno alcuna incidenza sulla vita reale della gente. In questi giorni – anzi anche da un pò di più – la mia ode è spesso la seguente: datemi Monti Presidente del Consiglio, Giavazzi ministro dell’Economia e Giannino Ministro per le Riforme..!! Però questi eccellenti persone hanno anche bisogno di almeno 316 deputati che votino le loro leggi, e non possono essere sorretti dalle “baionette” quirinalizie, se pure godessero di un tale supporto. Quindi, entrate – entriamo in politica, ora, adesso, prima che ci condanniamo ad un altro quinquennio di ex-comunisti, ex-democristiani, ecc ecc, che certo non farebbero quello che SB ha promesso per vent’anni – anche perchè non lo promettono nemmeno – ma tornerebbero a “tax & spend”, patrimoniali, piani pubblici di investimento, ecc. Destiamo l’Italia! Grazie e buon lavoro.
@giancarlo
Se mi pemette di fare un’osservazione su quanto ha scritto Le vorrei dire che per me la questione non riguarda la possibilità che l’intervento del FMI possa aver causato una distruzione dell’economia greca ( argentina, paesi asiatici nel 197) minore rispetto a quella che si sarebbe verificata senza l’intervento, ma il punto è che le politiche del FMI non funzionano.
Qui siamo dinnanzi a un problema di Moral Hazard, fatto da istituti che finchè tutto va bene, guadagnano palate di soldi, quando le cose van male non assumono mai il rischio di investimento, scaricandolo sulla povera gente, perchè c’è qualcuno che glielo permette sempre, il FMI appunto.
Bellissima iniziativa, e sarei contento di contribuire nel mio piccolo da cittadino. C’è un punto però che deve essere tenuto in conto nell’ipotesi di un coinvolgimento politico. Un movimento di riferimento “liberale” potrebbe con ogni probabilità risultare uno dei pochi soggetti in grado di dettare e argomentare un’agenda d’ chiara e priva di equivoci per il governo della “cosa pubblica” a livello nazionale. Tuttavia NON avrebbe altrettanto mordente né idee altrettanto chiare su ciò che si dovrebbe fare a livello locale. Questo aspetto può apparire secondario, se confrontato con la scala e la dimensione della crisi odierna. Tuttavia, a mio avviso, la creazione di un movimento liberale in Italia dovrebbe prima di tutto prendere coscienza dello statuto speciale che distingue l’Italia da altri paesi, e cioè quello della sua profonda identità municipale e di città-stato: deve sapere parlare una lingua chiara con quest’anima. Cosa direbbe un liberale se fosse sindaco assessore o eletto in una regione o in una provincia a statuto speciale? In che cosa parlerebbe una lingua diversa da un assessore al bilancio UDC o da un assessore all’urbanistica PDL/PD? in che cosa potrebbe essere più convincente? Se si vuole partire dal basso occorre partire, in concreto, su quello che è la piccola scala di governo (e non solo la nazionale), perchè è quella su cui si può costruire un legame di fiducia e di mobilitazione da parte di cittadini. Cosa ha da dire un movimento liberale al riguardo? Temo che per il momento potrebbe dire poco. E forse la lezione di alcune figure oggi quasi dimenticate, esponenti del liberismo italiano come Antonio Bajamonti, e che hanno avuto l’occasione di maturare una solida esperienza di governo locale, dovrebbe essere recuperata e studiata con attenzione. E da avvocato del diavolo mi verrebbe da dire che un eletto “liberista” non dovrebbe intromettersi e interferire in questioni di mercato ma occuparsi in modo convincente di come si governa un’organizzazione pubblica (non è mai scomparso il desiderio e il sogno di un ritorno all’efficiente e onesta amministrazione asburgica) di farla funzionare bene. La sua bravura si misurerà solo dal numero di danni produrrà sulla società, la sua capacità in tre cose: dalle leggi che scrive, dal modo in cui sa far funzionare gli uffici e le agenzie csostenuti col denaro dei taxpayers, dal modo in cui saprà rendicontare le proprie scelte e renderle accessibili ai suoi datori di lavoro (i cittadini). Il mio timore è che, allo stato attuale, e senza avere risolto questo punto, una “mobilitazione dal basso” rischierebbe di portare al più a un movimento di “cultura” o di “elite” incapace di conquistare l’impegno dei cittadini, di diversa provenienza ed estrazione, tantomeno incapace di raggiungere una massa critica sufficiente per incidere sulla scena Italiana, che nel futuro si prospetta particolarmente confusa. In questo senso, a rischio di passare per eretico, il precedente più serio e il concorrente più diretto in un’avventura del genere, che si dovrebbe guardare come termine di paragone (e dal quale differenziarsi) sarebbe il movimento cinquestelle.
buongiorno, walgreen parafarmacia USA, flacone da 500 simil- aspirine us 1.99, farmacia italiana scatola 6 aspirine 9 euro, servite da farmacista un pò scocciata ma superingioiellata e abbronzata, questo per far capire che metà economia italiana è protetta e va bene così……….
La rivoluzione liberale di Berlusconi non è il frutto di un intimo convincimento, di una battaglia ideale lunga una vita. Piuttosto é strategia di consulenti, rafforzata da intellettuali in buona fede, orfani d’altro, che hanno visto nell’anomalia italiana quello che loro sognavano ci fosse. E difatti questa “rivoluzione” non s’è mai vista. Semmai il Nostro esprime, in un ego ipertrofico, pulsioni decisioniste, aziendaliste e monopoliste che poi sono le classiche, eterne dimensioni del potere quando non disciplinate da una educazione politica interiorizzata. Che la sua discesa in campo fosse motivata dal timore di perdere l’impero che gli avevano cucito intorno, con privilegi sartoriali, Craxi & C nel momento della caduta dei suoi patroni, è cosa non solo storicamente ovvia ma da lui stesso ammessa. Riconosciamogli, oltre alla potenza dei mezzi dispiegata, il senso dei tempi, l’istinto comunicativo, l’abilità mercantile, il tutto rafforzato dall’insipienza, politica e culturale, degli avversari. Ma per una grande politica, l’antipolitico mostra presto i suoi limiti: ci vuole piuttosto un grande politico e questo Berlusconi non lo è mai stato. Nelle pacche sulle spalle, nel ricorso alla categoria dell’amicizia, nella relazione personale con l’imprenditore rafforzata in anni di reciproche cortesie, nel ghe pensi mi al di fuori di regole e procedure riconosco, per esperienza, la classica dimensione dell’assessore di provincia ma lo statista è altra cosa. Nel balbettamento sulla manovra economica il re (con tutta la corte) mostra la nudità della mancanza di un disegno non dico strategico ma perfino decentemente tecnico. Cari ex simpatizzanti, non sarebbe ora di dire che vi siete sbagliati? Capisco che è difficile, specie se non si vedono chiare alternative. Ma, forse, come diceva Montale, affermare il negativo può essere una dignitosa premessa per nuove idee positive e costruttive. Quando verranno.
forza Giannino, si butti, in tantissimi le veremo dietro, e siamo tutti gente pensante e opinion makers
Buongiorno dott. Giannino,
rifancendomi a una Sua trasmissione radiofonica di qualche tempo fa, il cui argomento riguardava la dolorosa scelta di un sempre maggior numero di giovani italiani di lasciare l’amata patria per cercare di assicurarsi un futuro all’estero, alla luce degli ultimi preoccupanti avvenimenti, le chiedo: entri in politica e si circondi di persone altrettanto capaci e preparate! Avrà non solo il voto di tante persone di buon senso (voglio credere ostinatamente che ce ne siano ancora), ma le chiese risplenderanno per i ceri che accenderemo in ringraziamento per un’ultima speranza di poter rimanere a casa nostra, vivere della nostra professione, accudire personalmente i nostri familiari per i quali il tempo inesorabilmente passa, senza essere costretti a vederli solo attraverso un monitor, vivendo di ansia e nostalgia… Italy: love it or leave it….
Grazie
Diana
Io ho una posizione tutta particolare, penso, che nasca dalla mia storia e professionalità. Ho iniziato a far politica nell’82 con la F.G.R. (Partito Repubblicano) e ho smesso nel 2008 tre mesi dopo aver partecipato, come attivista di un movimento di destra, all’elezione di Berlusconi quando capii che sarebbe stato matematicamente impossibile fare le riforme di cui il paese necessitava. Io sono dell’idea che in questo paese di riforme non se ne faranno finché non cominceremo in massa a disconoscere la legalità a senso unico dello Stato protetto da una Costituzione fallimentare nella sua applicazione. Consideriamo conclusa l’esperienza nazionale e apriamo la stagione “territoriale” poiché i territori si possono gestire meglio e a minor costo (grazie anche alla tecnologia) mentre una nazione ha una gestione politica costosa e inefficiente. L’impegno politico non può portare a nulla poiché qualsiasi tentativo di cambiamento radicale sarà bloccato dal sistema. Inutile salire su un carro dove i buoi tirano da tutte le parti tranne che dalla parte giusta. La crisi ci presenterà opportunità di cambiamento extrapolitico, opportunità da cogliere con la propria autodeterminazione.
giannino
se si abbatte il debito con qualsiasi sistema e qualsiasi governo o commissariamento siamo sicuri che i creditori non tornino alla carica per ricaricaci di debito? e i debitori non siano contentissimi di ri-sprecarlo? tra 5 anni staremo qua…il pareggio di bilancio non è un tetto al debito…
Mille lamentele da parte di chi ha votato ed osannato al binomio oggi esecrato, da chi per anni ha esaltato la barra dritta sui conti pubblici (SOLO 120 miliardi all’anno di aumento di deficit) e che ancora oggi condanna la patrimoniale sui ricchi preferendola sotto forma di attacco alle pensioni del ceto medio. La ciliegina di questa mentalità è l’abolizione delle pensioni di anzianità per consentire di ridurre i costi a imprenditori incapaci di sviluppare le proprie aziende. Ho fatto risanamernti di aziende per 40 anni e ho visto come il costo del personale, il fisco e l’articolo 18 siano solo falsi alibi per imprenditori senza iniziativa, senza spirito di rischio e senza capacità di programmazione. Anche oggi cisono milioni di aziende di ogni dimensione che lavorano e producono reddito nonostante questi “impedimenti”. Forse dovreste capire, voi Soloni osannanti al liberismo, che è ora che prendiate il largo insieme a binomio così duramente e giustamente condannato (solo ALLA FINE).
carissimo giannino
al di sopra di certi dati di bilancio le aziende devono essere public company…per legge…o tramite agevolazioni o penalzizzazioni…
se si toglie la possibilità ai piccoli imprenditori di esistere (che è quello che i grandi vogliono da sempre), bisogna “smuovere” i capitali dei piccoli per farli tornare in campo verso public company e non verso titoli di stato che “addormentano” l’economia…
Caro Giannino,
concordo totalmente con la sua analisi, ma devo rilevare ancora una volta come, nonostante condivida il suo accorato appello alle persone di impegnarsi affinchè dal basso avvenga quella rivoluzione liberale da molti auspicata ma mai avverata, lei non citi mai i radicali come forza politica esistente e combattiva che può rappresentare il vero motore per il cambiamento auspicato. Lo so quali potrebbero essere le facili obiezioni, il personaggio di Pannella che è troppo ingombrante, le battaglie sui diritti civili che sembrano astruse e irrealizzabili, la poca propensione a farsi capire dalla “gente”, etc. ma se si prestasse un pò più di attenzione a quello che dicono, e nonostante la difficoltà ad apparire sui media nazionali c’è l’ottima radio radicale che sopperisce a tutto questo, ci si accorgerebbe che quello che dicono i radicali è esattamante quello che Lei auspica: riforma del mercato del lavoro, la riforma del sistema di tassazione, la meritocrazia, la riforma delle pensioni, il problema dell’abbattimento del debito pubblico, la scuola, il rapporto pubblico-privato, l’enorme problema della giustizia civile e penale; insomma tutte le questioni vengono affrontate con quel taglio liberale che tutti noi auguriamo. Mi chiedo allora perchè, nonostante tutto questo, mai i radicali vengono citati come forza politica responsabile in grado di battersi proprio per quello che noi vogliamo. Potrebbe sembrare questo uno spot pubblicitario per i radicali, ed in parte lo è, ma mi creda, se prestassimo più attenzione a quello che dicono e faccessimo più fiducia alle loro iniziative, forse quel cambiamento che noi vogliamo non sarebbe poi così impossibile da realizzare.
Lo ripeto, la mia non è propaganda politica ma un tentativo per richiamare l’attenzione su chi queste cose le dice e propugna da anni
@davide
Va bene leggere Keynes, però ho trovato illuminante anche di Hunter Lewis, “tutti gli errori di Keynes”; e di Richard Duncan “The Dollar crisis”
Ho appena sentito dal vivo e con le mie orecchie Marco Calgaro (UDC) dire che un governante non può valutare il suo operato con lo spread, tanto nessun economista riuscirà mai a spiegarvi che cosa sia.
Presto, fate qualcosa!!
Io purtroppo non credo che entrare in politica funzionerà, anche se mi piacerebbe, caro Giannino. Come molti hanno commentato il problema è anche il paese, che è fondamentalmente statalista, e non ha nessuna fiducia nel liberismo. Un retaggio che ci viene dal fascismo (tutto per lo stato, nulla fuori dello stato) e che è stato sapientemente alimentato poi dal 97% dei partiti successivi. Il liberismo ci è talmente estraneo che una massa di elettori illusi si è convinta che l’anticomunista Berlusconi fosse solo per questo un liberale. Il danno che Berlusconi e Tremonti hanno fatto durerà decenni. Temo che usciremo dal tunnel solo dopo essere realmente commissariati, con un governo impostoci dall’europa. Sarà la prima prova che l’EU è una entità politica e non solo un’unione monetaria.
E’ sempre il tempo di sporcarsi le mani.Lo splendido isolamento non serve.Dubito però che le sole impostazioni economiche bastino a contare se si entra in politica.Occorrono idee semplici da proporre in sintonia con esse.E’ quello che fece Berlusconi all’inizio e che è stato da sempre etichettato come populismo,ma se non si coniuga questo aspetto con la competenza non si va da nessuna parte.L’arte della demagogia è troppo sviluppata in questo paese per poter pensare di superarla con la sola forza della ragione.Occorre quindi scegliere interventi comprensibili con cui si possa stimolare la partecipazione dei cittadini.Di questo non c’è traccia nel ragionamento ineccepibile di Giannino.La domanda quindi è:da dove e con quali proposte coinvolgenti si inizia?
Egregio Sig. Giannino,
ho molto pudore di dire perchè mi sento come da ragazzo quando, osservando la volta stellata, la mente non sapeva andare profondo.
Mi auspico però che, come per i malati terminali, Lei possa accompagnare e accelerare il destino di questa politica in metastasi.
Con cordialità.
Claudio Assi
Non sono un esperto di storia né di economia, ma credo che a parte poche eccezioni, il liberismo in Italia è finito quando la destra appoggiò il fascismo. Il successivo antifascismo portò ad avere una cultura essenzialmente di sinistra che si affiancò alla cultura cattolica della Democrazia Cristiana.
Il risultato è che per decenni abbiamo avuto un’economia di stato, nella quale siamo cresciuti tutti. Siamo imbevuti fino al midollo di statalismo. E’ verissimo, tutti i genitori auspicano ai figli di trovare un posto nel pubblico, protetto e garantito e chissenefrega se quello che si fa fa schifo o non c’entra nulla con gli studi fatti. Quando io detti le dimissioni dalla Banca d’Italia, genitori e suoceri non volevano crederci e mi dettero del matto.
Oggi cambiare questa cultura è difficilissimo. La gente chiede lavoro allo Stato; il privato viene visto come il fumo negli occhi.
Siamo un popolo che è completamente staccato dalla realtà – quanti oggi dicono che l’Italia non dovrebbe onorare il debito sovrano? Credetemi, nei forum ce ne sono tanti. Così come tanti pensano che si possano risolvere i problemi energetici con l’eolico e il solare, che si possa fare a meno del petrolio, del carbone e del nucleare.
Forse l’unica cosa buona che questa situazione può portare è che finalmente scendiamo dalla nostra nuvoletta e prendiamo atto della realtà che ci circonda. Sarà uno chock, come svegliarsi sotto una doccia fredda, ma almeno apriremo gli occhi.
—
Massimo
Io e come me milioni e milioni di persone non voteranno MAI una accozzaglia di partiti che va dal pci-pds -ds-pd, al partito guidato da un bifolco semianalfabeta , ai sinistri di SEL , ai comunisti di Ferrero e Diliberto , ai centristi del marito della Palombelli , del compagno della sorella di Tulliani (che definiva Mussolini il più grande statista italiano del novecento ) del portaborse di Forlani , genero del costruttore Caltagirone .
Non ho ancora capito cosa vuol fare il figlio ccio dell’Avv. Agnelli , spero non imitare il il suo padr ino che aveva ereditato una FIAT floridissima e l’aveva lasciata in fallimento.
Condivido l’analisi così come condivido la necessità di evidenziare il nostro pensiero oltre il blog, riempiendo teatri o piazze.
La delusione è grande: si immaginava il PDL un elemento di cambiamento vero, liberale e di respiro europeo ed invece siamo -… nella palude
Spero sempre in un sussulto di dignità in chi ha preso degli impegni verso gli elettori: non un nuovo governo ma un impegno politico totale per mantenere gli impegni verso coloro che li hanno votati!
Pura illusione?
Concordo sul fatto che l’attuale governo, purtroppo, di liberista, liberale e mercatista non ha fatto praticamente nulla (fors’anche per mancanza di coraggio nell’andare contro le lobbies), ma la scarsa credibilità – politica e non solo – dell’Italia ha origini molto più remote di Berlusconi. Basta infatti ricordare le espressioni, a dir poco caustiche, dei vari Metternich (questo addirittura all’alba dell’Unità), De Gaulle, ecc..
In ogni caso, per poter fare, in Italia, un’autentica rivoluzione liberale (ovviamente pacifica), non si può prescindere dallo spazzare via ogni forma di corporativismo, imperante quasi in ogni settore. E’, questa, una condizione necessaria, ancorché non sufficiente, per riprendere a crescere ed evitare di uscire dal G8.
nella società italiana si è affermata l’equazione Berlusconi = liberismo. Il tutto non è avvenuto per caso. Molti liberisti di casa nostra in ciò hanno largamente contribuito (vero on . Martino ?). Forse quando parlavano di scuola di Chicago loro pensavano a Friedman; qualcuno annuiva e pensava ad Al Capone.
Mi sembra che certi liberisti sappiano solo indignarsi per i monopoli pubblici ma non vedono i monopoli privati, sappiano protestare per la patrimoniale ma tacciono dinanzi allo stupro delle regole di un libero mercato.
Guardiamo ad esempio al mercato televisivo. Il governo assicura introiti pubblicitari milionari a Mediaset e Mondadori a scapito della RAI e degli altri competitors. Il Presidente del Consiglio diffida gli imprenditori a fare inserzioni sui giornali del Gruppo Espresso (qui non si tratta di difendere De Benedetti, ma di difendere l’idea stessa di LIBERA concorrenza). Le frequenze televisive rese disponibili dalla rivoluzione digitale sono regalate a RAI e Mediaset che tra qualche anno potranno liberamente rivendersele (si parla di qualche miliardo di euro).
Per essere credibili dovevano essere proprio i liberisti a denunciare queste nefandezze. A pagarne il prezzo sarà purtroppo l’idea liberale.
Caro Oscar, le scriverò anche personalmente. Sono d’accordo che occorre rimboccarsi le maniche dal basso. Non si può essere liberali, liberisti e libertari solo a parole. In Toscana io mi sto impegnando per un tema liberale che, una volta tanto, può unire, invece che dividere: http://diversotoscana.blogspot.com/2010/12/uninominale-in-toscana.html
Posso dire, con umiltà e senza polemica con nessuno, che per quanto sia difficile, non intendo deflettere dal fare qualcosa di veramente liberale, dal basso, con le nostre forze, senza aspettare che ci pensino gli altri, o qualcuno dall’alto, o da altrove.
Ad Andrea Chiari sono disposto a dire che ci siamo sbagliati. Ma ora cosa succede ? Cosa ci facciamo del nostro voto ? Questa mattina il responsabile economico del PD argomentava con convinzione che SEL, IDV, PD e UDC possono trovare valide argomentazioni per stare assieme. Incredibile !! Allora, Berlusconi ne ha fatte tante o se preferite così poche che non è opportuno che stia ancora lì, questo mi sembra tanto ovvio quanto banale ! Temo però che in questo tetro scenario ciò che ci si offre come alternativa sia semplicemente drammatico. Sempre il responsabile economico del PD ha candidamente annunciato che una patrimoniale con una franchigia di
€ 1.200.000,00 risulta molto più equa che non intervenire sulle pensioni di anzianità !! Questo è quanto ci aspetta. Lionello Ruggeri avrà pure risanato aziende per 40 anni ma evidentemente non gli è mai capitato farlo dovendo trattare con la CGIL in territori ed in epoche dove non era consentito mettere in discussione i dogmi sindacali.A me si !! Ormai poco importa. Temo che la patrimoniale arriverà e sarà interessante verificare se verrà applicata anche ai grandi patrimoni immobiliari detenuti dal Sindacato e dalla Chiesa. Per concludere credo valga ancora il detto popolare “poco se mi considero, molto se mi confronto”. Il domani si prevede peggio dell’oggi.
Finalmente dott.Giannino! L’ha tirata fuori dai denti! E’ da anni che anche io credo che la responsabilità più grande del “centrodestra” italiano sia quella di non essere stato mai liberale, pur affermando di esserlo. Si è solo trattato di un centrodestra fortemente dirigista e para-socialista (vedi le politiche di Tremonti). E purtroppo credo che la più grande colpa di Berlusconi (a parte il giudizio negativo su leggi e leggine degli ultimi 10 anni) sia quella di aver fatto la peggiore pubblicità al liberismo. Lui si è sempre definito liberale e liberista (senza aver fatto nulla nulla nulla di liberale) e nell’immaginario comune dell’italiano medio resterà il binomio liberismo-fallimenti dele politiche berlusconiane. Tutti crederanno che sia stato il liberismo ad averci portato in questa situazione, quando invece è proprio l’assenza di liberismo ad averci ammazzato negli ultimi 15 anni. E purtroppo questa credenza rimarràò per anni nell’opinione pubblica! Però, prima di passare a qualche proposta, mi chiedo: dove eravate tutti quando anni fa pochissime elitè intellettuali mettevano alla berlina Tremonti e le sue politiche, mentre tutto il gotha dell’informazione osannava Tremonti come custode dei conti e uomo dell’economia dell’anno? Sono anni ad esempio che sul sito noisefromamerika (che lei conosce molto bene Giannino) si critica il dirigismo economico di questo centrodestra (Giannino ricorderà bene il libro “Voltremont istruzioni per il disuso”). Perché non sì è fatta squadra con questi movimenti di opinione che purtroppo sono rimasti isolati da tutti i media e dai salotti (inutili) televisivi italiani (come Porta a Porta in cui parlano sempre gli stessi politici incompetenti di economia)? Però giustamente, come lei suggerisce, mettiamo da parte gli antipatici “lo avevamo detto noi” e pensiamo a cosa fare. Secondo me ora è il momento di fare squadra con tutti coloro i quali sanno che il liberismo (quello vero) è l’unico strumento per salvare e rilanciare questo paese. 1. Prendiamo contatti con tutti i movimenti (come ad esempio il succitato noisefromamerika, lavoce.info, etc.) e creiamo dei canali comunicativi nuovi come webtv per far conoscere le nostre idee e soprattutto spiegando con esempi concreti gli effetti positivi di politiche liberali (ormai la gente odia questo aggettivo perché non riesce a comprenderne i vantaggi in termini di vita quotidiana. E non è un caso che la gente stia iniziando a credere nella “bontà” delle politiche vendoliane!). 2. Bisogna coinvolgere nelle nostre iniziative la borghesia migliore, quella che non ha proliferato con i sussidi di stato o con gli appoggi politici di turno. Quegli imprenditori che sanno cosa significa competere con le proprie risorse e ricchezze. Quei professori universitari (di economia e non solo) che hanno dovuto studiare tanto e che con merito hanno ottenuto cattedre all’estero (non come molti professori in Italia che si sono ritrovati una cattedra perchè servitori del barone). Coinvolgiamo tutti questi attori e stiliamo un programma VERO di governo. 3. Questo è un appello che faccio a lei Giannino: siccome sarà difficile, in un periodo come quello che stiamo vivendo, far comprendere agli italiani la bontà delle idee liberali, è necessario che voi “personaggi pubblici” che siete noti al grande pubblico vi impegnaste di più, se non direttamente in politica (anche se sarebbe opportuno creare un nuovo partito che sbaragli definitivamente questa destra e questa sinistra), almeno nella creazione di associazioni che abbiano un impatto forte sull’opinione pubblica. Noi vi appoggeremo! Ora sarebbe davvero il momento giusto di creare un partito nuovo, ma mi rendo conto che non tutti sono disposti ad entrare in politica. Sono anni che mi turo il naso e voto centrosinistra (come faceva il buon Montanelli), perché ritengo che il centrodestra italiano sia quanto di più illiberale ci possa essere sullo scacchiere politico italiano. Dovrà pure arrivare il giorno in cui si potrà votare politici che credono (non a parole) nel liberalismo quello vero (perché ne hanno davvero capito gli effetti positivi)! Se non ora quando…???
la squadra è pronta ad agire, ma non ha ancora trovato il leader…
@davide
mille grazie, e’ proprio quello di cui avevo bisogno.
Forza Oscar; abbiamo bisogno di azzerare questa classe politica ignorante e incompetente e di sostituirla con persone credibili, di cultura, di azione che iniettino robuste dosi di liberalismo a questo paese ingessato e burocratizzato e affronti la voragine degli sprechi che questi signori hanno prodotto. Scendete in campo e ci alzeremo tutti le maniche per darci da fare…
Egregio Dott. Giannino, mi fa veramente molto felice leggere queste sue parole. Con alcuni amici ne parliamo da mesi e mesi di cosa si potrebbe fare, la voglia di “sferzare” questo paese c’è. Offrirsi per fare qualcosa le fa onore, e credo che non ci sia più tempo da perdere. Raccogliere un bel gruppo di persone che parlano chiaro e darsi da fare. I blog devono servire anche a fare! Spero di poterla conoscere al Blogeconomy, e che si riesca a lanciare qualcosa. Andrea Riccardi
@riccardo
che possa essere illuminante non lo discuto, ma leggere “tutti gli errori di Keynes” senza aver letto “la teoria generale” o senza saper chi è Keynes non so quanto possa essere illuminante. Il sig. “Molto Arrabbiato” chiedeva dei libri per iniziare a conoscere il mondo teorico dell’economia, ed io gli dato due titoli per iniziare ed elencato i maggior esponenti delle varie scuole di pensiero economico, che più hanno influenzato la dottrina stessa, e Keynes credo che sia il teorizzatore della macroeconomia per definizione, di errori ne ha fatti, come tutti del resto, nessuno ha la verità in tasca per questo ho detto di farsi una sua cultura a 360 gradi, possibilmente la meno ideologica possibile, tutto qua.
Bisogna “sporcarsi le mani”, e ricostruire un vero partito liberale e liberista, non voglio essere costretto (per disperazione) a votare Montezemolo.
Oscar Giannino Presidente del Consiglio! O in via subordinata Ministro dell’Economia! Se decidete di sporcarvi le mani siamo con voi.
Gionata Pacor
SE LIBERALIZZIAMO L’ECONOMIA
GLI STRANIERI CI COMPRANO IN 4 SECONDI NETTI
I GIOIELLI DI FAMIGLIA….
E FANNO CHIUDERE TUTTA LA ROBACCIA PICCOLA CHE PERò Dà LAVORO…
E FA RIMANERE I SOLDI IN ITALIA…..
I PROFESSIONISTI SARANNO DIPENDENTI DI GRANDI SOCIETà…
I SINDACATI TORNERANNO A COMANDARE INSIEME A POCHI GRANDI GRUPPI CON GOVERNANCE CHIUSE…
IL TOTEM DELL’OPERAIO SARà IL CENTRO DELLA SOCIETà….PER RICATTARLA…
SPARIRà IL DIRITTO DI ESSERE PICCOLO E MEDIO IMPRENDITORE
COSì COME LA gdo HA FATTO SPARIRE I PICCOLI NEGOZIANTI…
CHE OGGI SONO SPARITI O COSTRETTI A LAVORARE PER UN TOZZO DI PANE PER GRANDI CATENE DI MARCHI FINTI…
COSì COME L’AGRICOLTURA è FINITA PER COLPA DEI GRANDI
COSì COME LA PESCA è FINITA PER COLPA DEI GRANDI
COSì COME ANCHE IL RESTO FINIRà
ACCORPARE L’ECONOMIA SENZA CEDERE LE AZIONI ANCHE ALLA GENTE è LA RIVOLUZIONE DEL FUTURO
SE SI LIBERALIZZA IL MERCATO BISOGNA LIBERALIZZARE LE GRANDI SOCIETà
GLI OPERAI DEVONO ESSERE AZIONSITI E COMPARTECIPARE NELLE LORO AZIENDE…
CHE SIANO PUBBLICHE O PRIVATE
OBBLIGO DI DIVENTARE PUBBLIC COMPANY PER TUTTE LE SOCIETà AL DI SOPRA DI 50 MILIONI DI FATTURATO
QUOTAZIONE OBBLIGATORIA
AL CENTRO DELLA SOCIETà CI DEVE ESSERE IL CONSUMATORE
NON GLI OPERAI O I CAPITALISTI SINGOLI
NON I SINDACATI
NON LA POLITICA
NON I GIORNALISTI FINANZIATI DAI GRANDI CAPITALI CHE VOGLIONO COMPRARSI TUTTE LE QUOTE DETENUTE DAI PICCOLI E TRASFORMARLI IN DIPENDENTI A VITA
IL CONSUMATORE DEVE ESSERE IL CENTRO DELLA SOCIETà
Ma dov’è finita la richiesta di
– cancellare la possibilità di fare acquisti allo scoperto
– Tassa (anche mini) sulle transazioni (con la registrazione degli operatori)
???????????????????????????????????????????????????????????????????????????????
Secondo me basterebbe a cancellare tutte le speculazioni …..
Ma gli speculatori hanno ingaggiato (oltre ad Obama) anche Sarkò e Merka ……….
Il povero Berlusca lo hanno messo nel sacco ……. dopo essersi comperato anche la Marce.
Caro giannino, pur stimandola enormemente e pur essendo un suo assiduo ascoltatore, sono convinto che le idee liberiste non possano attecchire in Italia. Infatti penso che gli italiani (tutti, dalle Alpi a Lampedusa) siano visceralmente statalisti. Le confesso poi che credo che causa dell’attuale crisi sia il capitalismo lasciato andare senza controllò,dopo la caduta del muro. Come se il fallimento del comunismo avesse legittimato ogni abuso nella ricerca del guadagno. Ma tutto cio’ ha invece massacrato l’essenza vera del liberismo, che e’l’impresa e il valore del lavoro (dell’operaio e dell’imprenditore).
Pertanto, non pensa che, paradossalmente, per recuperare senso etico e vera liberalita’non ci sia bisogno di un po’ di comunismo?
Le volevo poi proporre questa riflessione: quale tipo di stato puo’garantire maggiori possibilità di’ essere felice ai suoi cittadini? Quello dominato dalle leggi di mercato oppure quello che ridistribuisce alla collettivita’ quanto raccolto dalla fiscalità generale sotto forma di servizi ?
Pendo sempre dalle sue labbra.
Con affetto, mi creda
Antonella da Roma
Franca o Spagna purche’ se magna. Lei dovrebbe entrare in politica tenendo presente chi sono gli italiani.Entri pero’ dalla porta principale,in un partito non in un gruppetto snob .Le sue idee sono impopolari,ma provi a vedere quanti la seguiranno.Qualche anno fa c’era l’applausometro,provi a dire cose sgradevoli ma necessarie e le testi nei teatri,capannoni,palazzotti,parrocchie…………Io mi metto a Sua disposizione
Signor Giannino, sono uno studente bocconiano e la seguo sempre sia in radio che su questo blog. La penso esattamente come lei su tutte le questioni economiche di cui tratta e vorrei raccogliere il suo appello ad agire, ma la domanda sorge spontanea(e non credo sorga solamente a me): in che modo? Nessun partito purtroppo mi identifica e più che informarmi e crearmi una cultura economica( grazie di avermi resa nota l’esistenza di geminello alvi!) non so come agire, come potermi rendere utile per fare la mia piccola parte nel cambiare questo paese che si sta perdendo in un bicchier d’acqua. Comunque, al di là del mio impegno personale, spero che lei non si tiri indietro se si presenterà un’occasione per “sporcarsi le mani” perchè c’è bisogno di lei e di tanti altri “valorosi” che diventino protagonisti del dibattito nazionale. grazie
forza silvio, solo tu ci puoi salvare. mostraci la via.
torna ad essere il SILVIO che tutti noi amiamo.
vai in televisione e fai un discorso a reti unificate (sono peraltro certo che aiuteresti publitalia).
vai in TV e dai la colpa alle opposizioni.
poi fanne un elenco:
i comunisti, i socialisti, i giornali, i giudici, la consulta, sindacati, confindustria, follini, cesa, casini, pisanu, versace, tremonti, fini, la lega di maroni e tosi, la lega in generale, i tuoi stessi parlamentari pdl… e ce ne sono altri?
Si. e allora continua ad elencare: tua ex moglie, mentana, merkel, sarkozy, i comunisti di russia e cina che non vogliono staccare l’assegno per l’eurozona. Ce ne sono altri? SIIIIII. quei capitalisti dell’america con l’abronzato obama, oltre ai giornali comunisti esteri come il financial…
ce ne sono ancora? siiiiii caro silvio, hai anche altri nemici e tu lo sai benissimo:
sono Ns Iddio Padre e Gesu Cristo, tuo fratello e tutti i suoi figli. Considerato il tuo senso di autoonnipotenza prima o poi darai anche la colpa al Creatore pur di non ammettere una tua pur minima mancanza.
ma poi ecco la tua rivincita. davveri! comunque ci saranno sempre svariati milioni di Itali(dioti) che ti voteranno alle prossime elezioni.
Egregio Dr. Giannino
In linea di massima concordo. Ma siamo sicuri che la colpa sia tutta e solo di Berlusconi? A giugno gli italiani in massa hanno votato contro le privatizzazioni, la sinistra è veramente favorevole alla eliminazione delle pensioni di anzianità ( eliminazione scalone Prodi). Essere liberali non necessariamente significa essere federalisti, ma almeno avere tanta attenzione alle realtà locali, e le pensioni anzianità sono una realtà locale. Quando la casa brucia è sempre il nord che accorre.
Siamo sicuri che gli alleati di Berluscono vogliono veramente le modifiche alla Costituzione che lui sinceramente vuole? E la sinistra le approverebbe subito?
Non è che Berlusconi, rappresentando un concentrato di italianità (fattore non positivo), non è che la punta dell’iceberg del popolo italiano intero che per sempre è stato solo una “espressione geografica” Doloroso ma purtroppo bisogna riconoscerlo, e per guarire la prima cosa da fare è curarsi e per curarsi bisogna riconoscere di essere ammalati. Grazie
Io nel 2007 vi avevo, ci eravamo già visti. C’era lei, dott. Giannino con Benedetto Della Vedova, Antonio Martino, Alberto Mingardi, Giancarlo Pagliarini, Daniele Capezzone, Franco Debenedetti, Leonardo Facco, Salvatore Grillo, Claudio Privitera ed altri. Il tema, attualissimo, si basava sul fatto che era arrivato il tempo di “Decidere”, di fare scelte sull’abbattimento delle aliquote fiscali, sul federalismo competitivo, sulle liberalizzazione, sulla smobilitazione del patrimonio immobiliare, sulla sburocratizzazione, sul merito e sulle libertà individuali. Sono passati 4 anni e le cose sono solo peggiorate, il che è paradossale visto che all’epoca c’era in sella il governo Prodi. Speriamo di rincontrarci tutti. PS: per chi volesse riascoltare quella giornata c’è sempre Radio Radicale: http://www.radioradicale.it/scheda/236237/un-altro-fisco-e-possibile-flat-tax-al-20-e-federalismo-competitivo
L’articolo è veramente molto buono e lo condivido in pieno però avrei sottolineato una cosa secondo me molto importante che viene sempre sottovalutata.
I problemi del nostro paese derivano essenzialmente da una legislazione molto complessa, incomprensibile e disordinata che consente abusi da parte della pubblica amministazione e delle persone scorrette. Anzi, direi che il nostro sistema giuridico può essere definito criminale perchè in sostanza aiuta i delinquenti e pensalizza coloro che cercano di condurre una vita onesta e per questo si trovano in enormi difficoltà a rispettare tutte le norme messe in piedi dalle teste più pensanti del nostro paese.
Questo sistema barocco consente alla pubblica amministazione di avere molto potere, molte funzioni e quindi molti dipendenti pubblici che si devono occupare di tutti questi compiti che si sono autoassegnati.
La semplificazione normativa è la prima cosa che deve essere fatta, richiede tempo e persone capaci e competenti (non ciarlatani). Questo consentirebbe poi di procedere al licenziamento di almeno il 50% dei dipendenti pubblici ed alla privatizzazione di buona parte dei cosiddetti “servizi”, con coseguente possibilità di riduzione dell’imposizione fiscale.
Anche su questo ultimo punto vorrei precisare una cosa molto semplice: l’abolizione totalmente le detazione fiscali di qualsiasi natura (forse, meriterebbero considerazione solo quelle per familiari a carico) ed introdurre anche qui un sistema molto più semplice (aliquote anche progressive ma senza nessuna possibilità di erosione legale della base imponibile).
Anche questo consentirebbe di diminuire (licenziare) i soggetti impiegati nell’Agenzia delle Entrate, in Equitalia e similari, perchè i controlli sarebbero molto più semplici e rapidi.
Finchè non si faranno queste cose, si continuerà ad andare avanti a tentoni in completa continuità con gli ultimi anni (ben prima che partecipasse anche Berlusconi).
Saluti
Saluti
Complimenti dott. Giannino. Alla sua domanda rispondo sì.
Per favore sporcatevi le mani perchè l’Italia ha bisogno adesso di menti brillanti e liberali che si impegnino direttamente. Il rischio che stiamo correndo è di cadere in una fase populista in cui oligarchie finanziarie approfittino di un Paese bloccato per sfruttarlo ancora di più dietro lo schermo politico di un neosocialismo demagogico e antiliberale.
Grazie.
provo
Caro Oscar, attendo da elettore deluso alternative al Pdl. Non mi addentro in visioni e assetti per cui non sono preparato, mi limito ad informarmi. Se trovi il Partito degli Illuminati mandami il link. Certo mi piacerebbe un sistema politico nel quale poter entrare facilmente. La cosa più vicina a questa è Grillo. Forse una coalizione Grillo+WWF+ItaliaNostra+WIRED potrebbero affrontare con una certa fantasia, lucidità e modernità la Guerra in corso. So che le domande le fai tu… ma chi vorresti sul ponte di comando, dopo il golpe in preparazione?
Buona l’ultima caro dottor Giannino! Non si aspetti altri salvatori, poggi il bastone a terra e inizi a sporcarsi le mani, io il mio credito glielo darei!!
Tralasciando tutto quanto avrei potuto dire da “sensibilità” di centrosinistra a cui diverse posizioni in economia e scelte strategiche tipiche del pensiero liberale – liberalizzazioni appunto, nucleare (che andava difeso meglio da un governo di centro destra) etc. – non dispiacciono e che anzi speravo che proprio un governo di centro-destra potesse realizzare appieno (anche sotto la delirante guida del Berlusca) , trovo anche io come il Dr. Giannino che l’epicentro del fallimento è il buon Tremonti.
Su di lui si è creato un immenso equivoco non dissimile da quello rappresentato in un bellissimo film interpretato da Peter Sellers dal titolo oltre il giardino dove un povero ritardato per una serie di equivoci, tutti plausibili, finisce addirittura per essere considerato potenziale candidato alla Presidenza USA.
Tremonti non è certo un ritardato ma la sua formazione è giuridica, è un professore di diritto pubblico e amministrativo che molti, compresi del centro sinistra, per una serie di equivoci tutti plausibili hanno ritenuto un genio dell’economia. In realtà faceva l’azzeccagarbugli (avvocato) che indicava agli industrialotti del Nord come evadere in maniera tollerabile le tasse (tributarista): ed ancora qualcuno si ostina a definirlo commercialista. Fossi il presidente degli Ordini dei dottori commercialisti non la lascerei passare.
In realtà è stato semplice osservare che quando il gioco dell’economia si è fatto duro non ci ha capito nulla, probabilmente neanche di quello che alcuni consiglieri esperti cercavano di spiegargli ed ha fatto quello che anche un contadino analfabeta avrebbe potuto fare al governo dell’economia italiana: ha chiuso i cordoni della borsa.
Come non possono essere rimaste impresse le risposte date ai giornalisti evitando di entrare nel merito, risposte date con battute di finta saggezza a mostrare in maniera evidente di non sapere cosa dire. Che pena
La sua impreparazione si è sommata in maniera drammatica alle berlusconate e bossiate con risultati drammatici per tutti noi.
Nel festival degli equivoci mi ci metto anche io che pur avendo votato a sinistra dichiarai dopo la sconfitta che almeno Tremonti le piene “liberalizzazioni le avrebbe realizzate.
Tutto questo p…….one per chiedermi come sia possibile che soltanto Giannino (io non mi conteggio) si sia accorto che uno dei cardini del gigantesco problema fosse proprio Tremonti
Egregio Dr.Giannino
Ho 26 anni e sono uno studente dell’ultimo anno di ingegneria. Io sono perché scendiate nei teatri, nell’arena e che si provi a sporcarsi le mani. Primo perché non vi venga chiesto in futuro: ” Voi dove eravate mentre il disastro avveniva??”, “Sapevate e non avete fatto Niente”. Secondo motivo credo che nella base ci sia terreno più che fertile per le idee liberali ma dipenderà a chi vi rivolgerete. Io vi chiedo di rivolgervi anche ai giovani come me, cresciuti con la rete, dove la cultura preminente è quella anglosassone, decisamente più liberale della nostra. Di rivolgervi a quei giovani che credono e pensano di avere delle qualità e che in un sistema come il nostro hanno enormi problematicità ad intraprendere.A Tutti quei giovani dottori ingegneri chimici fisici economisti matematici ecc ecc che decidono di emigrare perché solo fuori hanno la possibilità di realizzarsi. A Noi che comunque pagheremo (e paghiamo) con il tempo dei nostri migliori anni una crisi che, sinceramente, non sentiamo nostra nella responsabilità. Ma sicuramente nostra nella proprietà. Sulla giusta paura di finire a scontrarsi col populismo di chi urla più forte (che in italia finora ha sempre vinto) io spero che si realizzi una vecchia profezia di Indro Montanelli tratta dall’intervista con Elkan:”Guardi: io voglio che vinca, faccio voti e faccio fioretti alla Madonna perché lui vinca, in modo che gli italiani vedano chi è questo signore. Berlusconi è una malattia che si cura soltanto con il vaccino, con una bella iniezione di Berlusconi a Palazzo Chigi, Berlusconi anche al Quirinale, Berlusconi dove vuole, Berlusconi al Vaticano. Soltanto dopo saremo immuni. L’immunità che si ottiene col vaccino”.Sperando che che l’immunità a berlusconi ci renda forti anche contro tutti gli altri tipi di populismo dilaganti nel nostro Paese.Le faccio Il mio più sentito in bocca al lupo per qualsiasi decisione prendiate.
Saluti
Caro Giannini e cari amici,
intanto, bravi per il lavoro che state facendo e che sta già dando i suoi frutti. La sinistra ha impiegato vent’anni di lavoro gramsciano per conquistare (?) la società: maestre, professori, giornalisti, giudici. Ma chi lavora ed a fatica produce sa di aver ragione. Quel che noi dobbiamo fare è dare dignità culturale ai produttori. Dire in modo chiaro che ignoranti sono quei maestri e quei professori (accolturati se va bene a metà) che insegnano ai nostri figli che gli evasori fiscali sono i parassiti, mentre loro, pagati con i soldi degli evasori, sarebbero … che cosa? Naturalmente sottintendendo che evasore fiscale è sinonimo di artigiano, commerciante, professionista, piccolo imprenditore ecc.
In realtà, come ben ha detto Antonio Martino, chi non paga le tasse non protesta quando le aumentano.
Mi chiedo, invece, i c.d. disoccupati, che non lavorano, e quindi non pagano le tasse, ma usufruiscono di ospedali, scuola, strade, e che si fanno prendere il posto da milioni di extracomunitari, come vanno giudicati? Ed i politici, che vivono con i solfi degli “evasori”; e certi dipendenti pubblici, che prendono uno stipendio, senza che sia possibile un calcolo per stabilire se corrisponde veramente ai servizi dati ecc. ecc.?
Naturalmente i signori della politica ed i loro accoliti diranno che si tratta di chiacchiere qualunquiste. E’ vero il contrario.
E’ nostro compito dare dignità culturale a queste voci, che sento sussurrate dalla gente che lavora e che, vi assicuro, è dalla nostra parte, sia che voti a destra che a sinistra.
Per questo ritengo che Voi ed in specie gli amici dell’Istituto Bruno Leoni, abbiano imboccato la strada giuta.
I frutti arriveranno.
Buon lavoro.
g
Tutto condivisibile o quasi (debito italiano a parte, credo che il ruolo spesso trascurato della speculazione finanziaria sia un problema serio per l’economia mondiale. Fa perdere valore e dignità al “lavoro”: se guadagno molto di più giocando in borsa sul default di qualche stato, rispetto ad investire nelle aziende che innovano su un orizzonte di 5-10 anni, il mondo non ha futuro comunque).
Tornando al punto, quel che proprio non capisco è come la maggioranza degli italiani che hanno votato Berlusconi ed i suoi alleati si siano solo ora accorti della scarsa credibilità del personaggio (infinita la lista dei comportamenti scomposti per un premier: dal folklore (corna, flirt con la finlandese per avere agenzia alimentare in italia, Obama abbronzato, cucù alla Merkel) agli scivoloni (“arrangiatevi con del nero”) senza neppure sfiorare il campo legale (molte ombre nei processi, molti prescritti per leggi ad personam) e dimenticando i vari contratti traditi con gli italiani già da 5 anni fa….
Francamente ho sempre ritenuto Berlusconi impresentabile, sebbene comunque rappresentativo di un certo modo italico di intendere lo stato e la cosa pubblica. Il fatto che tutti si accorgano solo ora dell’impatto negativo sulla credibilità del paese mi sembra sconcertante. Forse alcuni in buona fede erano disposti ad accettare i lati negativi del personaggio nella speranza che riuscisse a cambiare il paese?
Ebbene non ho mai creduto a queste scorciatoie democratiche. In un paese con 60 miliardi di euro annui che vanno via in corruzione e 120 (stimati) in evasione + chissà quanto in mafie (180 miliardi annui!! il triplo della manovra triennale), avere una classe politica invischiata in vari processi per corruzione (“non so chi mi ha pagato la casa! ???”/evasione (processo Mills?)) e che in varie intercettazioni tratta finmeccanica come un bankomat da usare per piazzare persone o pagare fornitori di servizi personali, non poteva certo portare ad una rivoluzione liberale e ad un aumento di produttività e di qualità nel paese.
L’italia si riforma aumentando la coscienza pubblica degli italiani, abituandoli al rispetto delle regole ed a pretendere lo stesso dallo stato, a votare gente che sia coerente con i valori della democrazia e che sia onesta e per bene (parole fuori moda ormai) ed attenta alla dignità sociale, alla solidarietà ed a dare a questa nazione più di quel che chiedano.
Infine l’Italia la miglioriamo risvegliando l’orgoglio di appartenere ad una terra che dalla magna grecia e i romani fino al rinascimento ha dato molto al progresso del mondo ed alla cultura.
Aggiustare i conti va bene, liberalizzare va bene, snellire lo stato barocco e sprecone va benissimo, investire in innovazione e ricerca è necessario, ma la vera differenza la fa riacquistare la voglia di fare e la voglia di creare un futuro migliore e persone migliori, altrimenti fra 30 anni saremo solo un piccolo staterello dal passato interessante….
Caro Giannino,
la domanda che Le pongo è semplice: non crede che quanto raccontato nella puntata di “Report” del 30 ottobre 2011 sia più distruttivo per la credibilità politica della cultura liberale di quanto non lo sia un governo inetto e incapace? In altri termini, se, tanto per sintetizzare brutalmente, il sistema bancario e finanziario, o almeno parte di esso, governa il mondo creando “artificialmente” crisi e debito, perché continuare a sperare proprio nella cultura liberale, e nelle sue implicazioni più strettamente economiche, al fine di avere una “vita migliore”?
Grazie.
Michele Tempesta
La grande maggioranza di coloro pronti a votare il pci-pds-ds-pd , il partito del bifolco semianalfabeta, dei sinistri di SEL , dei comunisti di Diliberto e Ferrero, dei “centristi ” del marito della Palombelli , del compagno della sorella di Tulliani ( che aveva definito a fine novecento Mussolini il più grande statista italiano del secolo ) del portaborse di Forlani . è composta sostanzialmente da :
– dipendenti e pensionati del mondo pubblico centrale e locale compresi quelli delle aziende municipali e i loro familiari;
– pensionati in genere :
– ” intellettuali “, professori, musicisti, giornalisti, “artisti “vari , cinematografari , saltimbanchi di professione e no ;
– indignados vari composti essenzialmente da giovani fannulloni che aspirano a un
” posto ” di paga pubblico;
– nostalgici dell’ideologia comunista;
– persone rose dall’invidia sociale ;
oltre naturalmente a ricconi vari e loro stipendiati tipo l’editore italosvizzero , lo scarparo e il figlio….ccio dell’avv.to Agnelli.
Esponenti della prima categoria da me elencata sono presenti numerosi in questo blog
Dott. Giannino,
la prego non entri in politica.
Essere dentro la politica italiana, cosi’ come e’ oggi, io l’ho capito a 57 anni, obbliga ai compromessi. “Io ti do una cosa e tu mi dai una cosa…”
Da fuori invece, da una associazione tutta di Cittadini Pagatori di Tasse, onesti, lavoratori, la forza sta nel numero degli associati. Combattere la politica col suo stesso sistema. I VOTI.
Io credo che sia ora di pretendere di cambiare tutti i dettagli, uno per uno, di questa gestione fallimentare dell’Italia. Bisogna premiare i virtuosi e punire (nel portafoglio) i ladri. Io personalmente qualche consiglio da dare ce l’ho, e’ ora di finirla con le riunioni, con le commissioni, bisogna fare quel che e’ piu’ urgente, e cio’ che e’ antieconomico e non serve a nessuno “Non Si Fa”!
Cordialmente.
ma quei 18 milioni di mentecatti che hanno votato più volte berlusconi e bossi invece da quale strana riserva arrivano ? avranno almeno la licenza elementare ? sapranno leggere e scrivere ?
Dite quel che volete ma il centro sinistra, anche nella versione ulivo fortemente condizionato dall’estrema sinistra (i numeri erano quelli!) ha lasciato i conti pubblici meglio messi di come li hanno conciati le destre (l’equazione destra=governo duro ma rigoroso è una bella bufala, chiedetelo all’America di Bush o alla Grecia). Bersani ha tentato un brodino di privatizzazioni. Poca cosa, ma almeno ci ha messo una specie di marchio di fabbrica. E’ una classe dirigente di diversa qualità. Comunque è possibile che le botte più dure le facciano fare a un governo Monti. In ogni caso il berlusconismo – a tecere d’altro – ha dimostrato un livello tecnico-politico da paura.
A mio avviso non è ancora il momento di entrare nell’arena. Solo un default con le drammatiche conseguenza ad esso legate, potrà generare una presa di coscienza della reale situazione e forse a quel punto leaders e tecnici competenti, potranno contribuire a determinare un set di obiettivi e valori condivisi dalla maggioranza degli italiani.
Ribadisco che deve essere chiaro per tutti gli italiani quali sono i pro e contro dell’euro verso una moneta nazionale e poi che si decida con un referendum.
@Vincenzo
A proposito della nascita dell’euro, la Germania fin da allora non ci voleva ma poi con le pressioni degli altri paesi che volevano farle pagare la riunificazione ha accettato . Mortadella ha accettato un cambio sfavorevole , ha leggermente aggiustato i conti et voilà con una imposta una tantum ha cercato di sistemare le cose.Fin da allora ci era stato detto che forse a livello dei prezzi ci avremmo rimesso qualcosa a livello individuale ma il nostro paese era al sicuro dalla speculazione internazionale, quella che ci aveva costretto a svalutare la moneta e a chiedere aiuto al FMI nella crisi del 1992. Dopo l’entrata effettiva dell’euro i prezzi sono aumentati moltissimo, il nostro potere di acquisto è diminuito ma hanno continuato a dirci che eravamo al sicuro come paese nei confronti della speculazione internazionale. Abbiamo visto come è andata a finire : non solo l’Italia ma la Spagna , il Portogallo , l’Irlanda oltre che alla Grecia – tutti paesi euro che dovevano essere al sicuro – sono piombati nella crisi come paese. Gran Bretagna , Svezia, Norvegia, Danimarca non sono entrati nell’euro e non mi pare se la passino peggio dell’area euro.
Infine io credo che se si facesse un referendum popolare in tutta l’area euro questa moneta verrebbe spazzata via.
D’altronde molti economisti a livello mondiale hanno sempre espresso molte riserve sulla creazione di una moneta unica a cui non corrisponde un paese unco ma molti paesi con politiche economiche e fiscali diverse. E sempre moltissimi economisti continuano a dire che l’euro , se non cambiano le cose a livello politico con una maggiore unificazione politica e la conseguente perdita di sovranità da parte dei singoli stati , è destinato a sparire.
ABBATTIAMO IL DEBITO PUBBLICO
Sul Corriere è apparso un articolo di fondo del buon Cazzullo, che riprendendo la proposta del Sig. Melani , estensore di un appello a tutti gli italiani per acquistare i buoni del tesoro per diminuire lo spread con i bund tedeschi, esaltava il magnifico intento e invitava i lettori e gli italiani a rafforzare l’orgoglio nazionale. Corrado Passera si è dimostrato disponibile a limare le commissioni.
L’iniziativa è lodevole ma il risultato non sarebbe molto rilevante per le casse dello stato: una diminuzione del tasso incide sì, ma non è risolutiva.
Anzi visti i programmi di certi politici l’eventuale vantaggio sui tassi potrebbe risvegliare appetiti per il momento sopiti e che un minor costo del debito potrebbe risvegliare.
Mi permetto, sulla scia di chi vuole ridestare l’orgoglio nazionale, di avanzare un’ ulteriore proposta.
Il Ministero del Tesoro apra un conto corrente in tutte le banche italiane su cui far convergere i versamenti e le donazioni a fondo perduto dei cittadini di buona volontà, che vogliono concorrere ad abbattere direttamente il debito pubblico.
La clausola imprescindibile deve essere chiara e invariabile: i fondi raccolti devono soltanto servire a diminuire il debito pubblico senza appropriazioni temporanee e/o storno a favore di qualunque altra destinazione.
La seconda proposta è un invito a tutta la classe politica: siate i primi ad iniziare a versare parte dei vostri risparmi su questo conto, fatevi seguire da giornalisti e telecamere che documentino il vostro bel gesto. Avrete riconoscenza e voti a non finire.
Naturalmente l’invito è rivolto al Presidente della Repubblica e di seguito a tutti gli altri organi dello Stato.
L’esempio della vostra attività a favore dell’abbattimento del debito pubblico sarebbe trascinante e potrebbe sfruttare lo sperimentato successo dell’emulazione collettiva. In fondo con pochi euro avreste l’eterna gratitudine del popolo elettore.
Non faccio preventivi, ma se all’iniziativa aderisse anche la moltitudine di ricconi che predicano bene e razzolano con i contributi statali, l’operazione sarebbe seguita da gran successo. Invece della patrimoniale che desiderano tanto, un contributo diretto ad abbattere il debito sarebbe più giusto e redditizio perché non passerebbe per le ganasce spalancate del fisco senza sapere che fine fanno le tasse pagate.
Animo quindi e non tergiversate, il momento è grave e dobbiamo trovare una ragionevole soluzione.
Omero Mastix
caro Oscar una parolina sui liberali storici italiani e cioè i Radicali la vogliamo dire ? Detto con il massimo rispetto per l’istituto Bruno Leoni e tutti gli altri a me sembra che gli unici a “sporcarsi” le mani dal basso, nella indifferenza (quando va bene) e nell’ironico disprezzo (quando va meno male) degli altri (liberali convinti compresi) siano proprio loro. I liberali Italiani sono corsi come le mosche sul miele alla corte di Berlusconi (eppure le riserve sulle doti liberali del personaggio erano ben note) mentre da Marco Pannella ed Emma Bonino si sono tenuti sempre a debita distanza.
@Siro Setaccioli
Le vendite allo scoperto sono attualmente vietate (almeno a me), ma non sembra che basti a “evitare le speculazioni” (forse perché il debito pubblico italiano non è sotto attacco da un gruppo di illuminati, ma viene venduto perché non ci si fida più della capacità dell’Italia di restituirlo). Per quanto riguarda la tassa sulle transazioni, non si preoccupi che pur di grattare ancora qualche spicciolo stanno preparando anche quella.
@TUTTI: Scusate tutti ma mi sembra che il povero Giannino non chiedesse nuovamente ricette, che già condividiamo ogni giorno, bensì disponibilità a creare un movimento.
Caro Oscar, la disponibilità secondo me c’è anche perchè, se riguardi i post vecchi, spesso e volentieri ti è stato chiesto di partire lancia in resta (ma capisco che non sia semplice) per poterti seguire.
Allora suggerirei, intanto, di stilare un documento-manifesto di 10 punti intorno ai quali coagulare persone. Certo, come idea non ha alcunchè di originale, ma la differenza la farebbero i contenuti che non dovrebbero essere fumosità montezemoliane o, mioddio, scempiaggini bersanian-vendoliane che ci porterebbero definitivamente al tracollo (Di Pietro economicamente non lo considero nemmeno perchè ogni giorno dice una cosa diversa).
Noi dovremmo portare 10 punti reali, giustificati e coperti economicamente e con relative soluzioni.
Per esempio l’esigenza di ridurre drasticamente, di almeno 300.000 unità liberando 20 miliardi di Euro l’anno, il numero di dipendenti statali nei luoghi dove essi sono inutili aiutando la diaspora con facilitazioni all’apertura ed al mantenimento per i primi 5 anni di nuove partite IVA.
Se poi questi sono tutti (o quasi) in meridione sarà l’ora di farcene una ragione dopo 150 anni. Altro che Lombardo.
Per quanto riguarda le persone mi sembra che Crosetto sia uno dei pochi dal cervello economicamente raziocinante in quella masnada di parvenu. Forse perchè sa cosa voglia dire alzare una serranda alla mattina sperando di arrivare vivo alla sera.
Caro Giannino, capisco la sua delusione ma le spiego perchè comunque Berlusconi ha vinto. Ho la sua età per cui ricorderà il liceo degli anni 70, il primo lavaggio del cervello di professori schieratissimi che ci inculcavano il primato della collettivismo sull’individuo, il mito della rivoluzione e della dittatura del proletariato. I libri di storia che ci declamavano l’unione sovietica, l’enfasi accordata a Brezhnev con le 100 cannonate di accoglienza da parte dei parigini, il libri di economia che ci spiegavano i colcos ed i piani quinquennali, le giornaliere interruzioni delle lezioni per l’esercizio dei collettivi in orario scolastico ecc.. . Ha vissuto come me l’Italia delle BR che da tale scuola ha estratto i propri adepti, la lotta di classe , l’imprenditore nemico di classe, l’ultimo omicidio del 1988. L’anno dopo cadeva il muro e quelli del PCI che si portavano la valigetta piena di dollari consegnata all’ambasciata sovietica in via delle Botteghe oscure, cambiarono nome e simbolo e sono gli stessi che oggi si propongono come alternativa a Berlusconi. Si ricorderà Dott. Giannino il primo confronto elettorale del ‘ 94 in televisione schierati da una parte il polo di cdx con Berlusconi in prima fila e di fronte lo schieramento di csin con la Melandri in prima fila. Ricorderà la Melandri che urlava che il cdx con il progetto di abbassamento delle tasse alle famose due aliquote 23 e 30 avrebbe distrutto lo stato sociale, ricorderà inoltre come rivolgendosi ad Achille Serra seduto vicino a Berlusconi la stessa Melandri gli chiedeva come facesse a stare con tale masnada. Ebbene dopo 17 anni per il csin l’abbassamento delle tasse è prioritario per la ripartenza del paese, l’imprenditore non è più un nemico di classe ma viene addirittura candidato nelle proprie liste, non solo il piccolo imprenditore è colui che deve essere tutelato perchè rischiando del proprio crea comunque posti di lavoro, il federalismo viene rivendicato come giusta autonomia dai vari presidenti di Regioni come Emilia Romagna, Toscana, il csin si autocandida per attuare maggiori politiche di liberalizzazione che il cdx non è riuscito a fare, non solo, da sinistra il Prof. Ichino non ritiene un tabù rielaborare lo statuto dei lavoratori e con esso l’art.18., e dulcis in fundo , oggi vediamo i militanti del PD manifestare con la bandiera italiana quella stessa che solo i militanti del MSI osavano sventolare nelle manifestazioni politiche degli anni ’70 e ’80. Allora Dott. Giannino , chi ha vinto?
@omero mastix
La proposta- animata da nobili intenti – ricorda quella dell’oro alla patria di mussoliniana memoria e , secondo me, finirebbe come quella , cioè assolutamente inutile e fonte di ladrocinio . Perchè i politici – tutti i politici- finirebbero per appropriarsi di quel malloppo per continuare nella cosa dove riescono meglio e cioè continuare a sperperare denaro pubblico per comprare i voti degli italiani . Possibile che sia così difficile dire chiaramente a tutti che la festa è finita , i soldi non ci sono più , si devono ridurre tutti gli sprechi – spesa pubblica per prima – si deve vendere parte del patrimonio pubblico – penso sopratutto a quello immobiliare fonte di sprechi e di corruzione – e smetterla di continuare a reclamare intervento pubblico. sostegno pubblico – cioè altro denaro rubato ai contribuenti –
E’ chiaro che sarebbe tempo di prendere coscenza dello stato delle cose e mobilizzarci tutti quelli che credono e vogliono essere liberali. Purtroppo e’ necessario che ad un certo punto ci sia un Rappresentante di questo movimento in grado di far sentire la nostra voce ai piani piu’ alti. Mi piacerebbe avere qualcuno come Renzi che organizza, fa parla a voce alta, riporta idee esperesse sicuramente dalla (sua) base. Nell’area liberale non vedo nessun interprete di questo tipo. Le nostre manifestazioni nelle piazze lo nei teatri non avrebbero il canale di comunicazione necessario a far camminare le idee. C suggerisca un “leader” veramente liberale e non populista come Berlusconi.
Mi sembra che Guido Crosetto (almeno da ciò che dice in TV) sia un raro esempio di uno che conosca i problemi reali del mettere insieme pane e companatico senza fantasie utopistiche da socialismo reale.
per claudio di croce.
Speravo che la mia provocazione meritasse più attenzione. Anch’io nel formularla ho pensato all’oro per la patria, ma indurre il Capo dello Stato a fare la fila davanti ad una banca per versare il suo obolo alla patria e così dare un esempio vivo e pregnante per tutti noi, semplici cittadini, mi affascinava.
Vorrei vedere il re nudo, ma forse la proposta non è poi così pellegrina. Gli italiani hanno tanto denaro liquido in tasca, per abbattere il debito pubblico non mi scandalizzerei se anche parte del nero confluisse in quel c/c.
Giannino, che ne dici?
@omero mastix
Tu sei fuori,noi dovremmo mettere mano ai nostri portafogli ormai vuoti per rimediare ai guasti creati da una classe politica criminale e corrotta?
Se tu ci tieni tanto,libero di farlo, ma io non ho nessuna intenzione di continuare a foraggiare dei banditi che continuano da anni a chiedere sacrifici alla classe produttiva di questo paese (dipendenti privati e pmi)
senza però rinunciare ad alcuno dei loro privilegi.
Per quanto mi riguarda molto meglio un default stile argentina e la cacciata di tutti i parassiti che da decenni vivono attaccati alla mammella di stato….
Appunto perchè non si vedono in giro autorevoli leader del movimento liberale in grado anche mediaticamente di diffondere le proprie idee, penso che proprio Lei, Oscar Giannino debba pensare di sporcarsi le mani e scendere nell’arena politica. Solo persone di spessore intellettuale (anche con opinioni diverse) possono essere in grado di colmare il vuoto di idee e visione d’insieme che caratterizza oggi la nostra classe dirigente. In difficili momenti come questi le crisi possono anche generare idee nuove che rispondano al problema di che tipo di societa’ si vuole lasciare ai propri figli. Preferirei fossero idee di italiani e non essere suggerite forzosamente dagli anglosassoni con l’assistenza della badante franco-tedesca.
E grazie anche a giannino ed a tutti gli antiitaliani come de maledetti o santoro che hanno gettato fango e cacca sull’italia pur di vedere cacciato l’oggetto delle loro ossessioni: il cattivone di arcore e ora consegnano l’italia in mano agli illuminati banchieri angloamericani. Grazie di tutto, compagni antiitaliani!
@omero mastixPreferirei un prestito forzoso.La patrimoniale non va bene perchè è una cambiale in bianco.I soldi verrebbero stornati per clientele e spesa corrente.Lo spread galoppa?Bene.Come dicevo qualche tempo fa ,lasciamolo galoppare.Piu’ sale meglio è.Trasformiamo l’aspettativa dei mercati di un futuro guadagno in una possibile perdita.Si annunci che le prossime emissioni di bond saranno a tasso fisso.IL governo si autoproclami agenzia di rating e fissi,ad esempio,l’interesse al 3,5% netto.I titoli che l’astuto mercato non sottoscriverà verranno assegnati forzosamente ai detentori di liquidità con modalità da stabilire.Personalmente non avrei problemi ad acquistarli,a parte la durata decennale ,superiore alla mia aspettativa di vita.Riappropriamoci del debito che abbiamo incautamente venduto all’estero o semplicemente minacciamo di farlo e la festa dei mercati finirà.
Carissimo Giannino,
guardando l’offerta politica e di idee che c’è in giro direi che si rende necessario anche sporcarsi le mani. Certo, si deve anche continuare a battere il tasto sull’informazione e sull’educazione.
In questi anni che aveva detto bene, ha fatto male. Chi diceva male ha fatto male, anche se nei numeri si è comportato meglio di chi diceva bene, pur con metodi non condivisibili, vedi tasse una tantum, IRAP ecc.
A mio parere, si rende necessario ripartire dal basso con gente nuova, raccolta dal basso. Basta con i funzionari di partito riciclati. Ci vorrebbe gente che lavora e che ha lavorato per fare cose nuove e uscire dagli schemi della politica. Per fare ciò è necessaria un’entità nuova. Lei che può, ci provi. Sono convinto che molti di coloro partecipano a questo blog sarebbero felici di aiutarla ad aiutare l’Italia.
Cordiali saluti.
@MAssimo74
Ti contraddici, abbattendo il debito, verrebbe meno l’esigenza di difendere lo spread, mentre stando fermi continueranno a chiederti denaro improduttivo per i fatti loro. Se ti auguri un finale tipo argentina non sei recuperabile.
Per Adriano, un prestito forzoso non abbatte il debito anzi lo prolunga e non si ottiene alcun risultato. Ma nessuno di voi mi rimprovera la provocazione di invitare i politici e tutti i gerarchi dello stato a farsi inquadrare mentre vanno in banca a versare il loro obolo. Non vi stuzzica l’idea? Per esempio qualcuno potrebbe versare una delle quattro pensioni di cui gode, e allora lo sopporteremmo quando ci fa la predica.
Io non sono una intellettuale liberale, ma sono una alfabetizzata di liberismo. Non posso mettermi in prima linea e cambiare le cose, ma posso cercare di approfondire ed entrare nel merito delle questioni, posso cercare di capire. Credo e auspico un paese con meno diritti e più possibilità e opportunità per tutti di esprimere il proporio potenziale. Aspetto qualcuno che mi racconti questo paese e che abbia il coraggio di cambiare le cose. IO esisto, ci sarà pure qualcun’altro…
@Fabrizio Manso: purtroppo chi lavora ha altro da fare. Io continuo a ricevere inviti a convegni politici e forum tutti indetti alle 17 del lunedì o del venerdì (perchè gli altri giorni gli onorevoli sederi sono a Roma).
Ma alle 17 chi lavora cosa fa? L-A-V-O-R-A!
E’ tutto organizzato per tenere le fasce produttive fuori dalle scatole perchè sapendo fare qualcosa, rischiano di mettere in cattiva luce chi nella vita non ha mai concluso una mazza.
Giancarlo, conosco uno schizofrenico, grave, che fa esattamente quello che esponi sul nostro. C’è uno psichiatra che possa confermare il mio sospetto su questo blog? @giancarlo
Troppo vittimismo in Italia.
Smettere di piangere e valorizzare quello che abbiamo, anche se non abbiamo avuto la vita che volevamo nel paese che volevamo.
Buonasera Giannino, vorrei avere, se possibile, la sua opinione in merito all’efficacia di un acquisto di massa di titoli del debito pubblico da parte di risparmiatori privati. Acquisto che può essere volontario, ma che potrebbe essere anche “stimolato” se prospettato in alternativa ad una ulteriore inasprimento della tassazione (ad es. patrimoniale). Con un bilancio pubblico in avanzo primario ritengo assolutamente inutili nel breve periodo misure di ulteriore consolidamento della spesa che verrebbero comunque vanificate da variazioni anche minime dei tassi di interesse. Un acquisto consistente di titoli pubblici andrebbe invece ad agire direttamente sui rendimenti ed avrebbe quindi un effetto immediato sui tassi.
Personalmente non detengo oggi titoli italiani in portafoglio, ma sarei disposto ad acquistarne nell’ambito di un’azione coordinata ed estesa. Mentre non sono assolutamente disposto ad accettare ulteriori incrementi della pressione fiscale, men che meno sottoforma di patrimoniale. Si tratta secondo lei di un’idea “sbagliata” da un punto di vista tecnico-economico? Se fosse un’idea che può funzionare, sarebbe sicuramente una di quelle cose per le quali varrebbe la pena sporcarsi le mani.
@omero mastix Se il debito fosse,come una volta,detenuto da noi non ci sarebbe alcuna necessità urgente di abbatterlo.Si potrebbero adottare provvedimenti di lungo termine come dismissioni e risparmi di spesa senza ricatti esterni e senza distruzione di ricchezza.Il prestito forzoso serve a non dissanguarci in una rapida estinzione o in un premio di rendimento insostenibile.
@omero mastix
Non mi contraddico affatto,la spesa primaria continua a crescere e se non si mette un freno a questa voragine,ridurre lo stock di debito non servirà a nulla,tra qualche anno ci ritroveremo al punto di partenza e dovremmo chiedere nuovi sacrifici ai cittadini,mentre politici e burocrati continuerebbero a mantenere i loro privilegi sperperando il denaro pubblico come hanno fatto fino ad oggi (auto blu,vitalizi,finanziamenti ai partiti,municipalizzate con i bilanci in rosso mantenute in piedi per sistemare politici trombati,ministeri totalmente inutili,spese militari per finanziare guerre di aggressione,assunzioni clientelari,corruzione dilagante,finanziamenti ai giornali di partito,costruzione di cattedrali nel deserto,costi per acquisti intermedi per la sanità in continua crescita,fondi perduti alle imprese che non creano alcuno sviluppo,baby pensioni,false pensioni di invalidità e chi più ne ha più ne metta).
Credimi,anche se il default sarebbe drammatico in un primo momento,alla fine rappresenta comunque il minore dei mali.
non un cenno al ruolo che la magistratura ha da quasi 20 anni nella politica italiana.
non un cenno al peso che ancora oggi ha l’eredità del PCI che lega i movimenti della cosiddetta sinistra, che difende lo status quo in molte aree -le regioni rosse, le coop, le banche tipo Montepaschi,…- e alimenta la forza di sindacati fuori dal tempo e dal mercato
non un cenno ad un’europa senza credibilità, senza leaders, senza futuro e valori
potrei continuare, ma se volete -e per me farste molto bene- andare nei teatri e uscire dal vostro caldo angolo intellettuale, dovete esaminare i vincoli della situazione, predisporre proposte abblicabili e praticabili. Sporcatevi le mani con la realtà e cercate di cambiarla
E’ venuto il momento di darsi una mossa.Se non ora quando? Prima che il nostro paese venga posto in liquidazione diamoci da fare.Su coraggio e’ rimasto pochissimo tempo a disposizione,meno chiacchiere e piu fatti.
OBBLIGO DI QUOTAZIONE AL DI SOPRA DI 30 MILIONI DI FATTURATO
AZIENDE PUBBLICHE O PRIVATE CHE GESTISCONO MONOPOLI PUBBLICI
DEVONO OBBLIGATORIAMENTE ESSERE PUBLIC COMPANY
ABOLIZIONE DEL CCNL E DEI SINDACATI
E AL TEMPO STESSO COMPARTECIPAZIONE AZIONARIA DEI DIPENDENTI
VEDRETE COME SI CACANO ADDOSSO QUANDO LA GENTE CHIEDERà PER STRA COSE DEL GENERE…INVECE DELLA CAZZATA DEL TEMPO INDETERMINATO.-…
beh….sarebbe un barlume di speranza…ci vorrebbe la vostra competenza e a sostegno vi consiglio un appoggio per raggiungere il cuore di tutti: lingua sciolta, sfacciato, giovane… dai che avete capito…RENZI!
Preg.mo Giannino,
condivido in linea generale il Suo articolo . Gradirei chiederle come poteva fare ad attuare le riforme Berlusconi con una Lega che si impunta come un mulo su certe questioni e con una fronda interna (leggi Fini) che scalcia a destra e a sinistra per disarcionare il Cavaliere?
saluti Giovanni Piero Clementi
Cameri (NO)
@GianniF
Sono rimasto molto colpito dalla sua analisi che trovo perfetta e come tale è destinata a non avere approvazione da quella masnada di persone con la bava alla bocca che pensano solo ad abbattere – anche fisicamente – Berlusconi e non pensano minimamente a cosa fare dopo. O magari pensano a quella accozzaglia di mediocri politicanti mantenuti di cui ho scritto più volte che l’unica cosa che saprebbero fare è quella di rubare sempre più soldi ai cittadini per continuare a sprecare risorse per comprare i voti dei fannulloni e dei mantenuti .
@omero mastix
Io non ho criticato o sottovalutato la sua proposta . Credo solo che sarebbe sprecata dai politicanti . Io credo che vedere Napolitano non a sfilare, ma a smettere di farsi mantenere dai contribuenti come fa da oltre sessantanni sarebbe una buon esempio , ma non credo succederà.
Egregio Dottor Giannino, spero questo commento non le passi inosservato.
Ascoltavo questa mattina (07/11/2011) la sua trasmissione su Radio24, e sinceramente sono rimasto disorientato dal suo prendere in considerazione la proposta di Andrea Monorchio, quella che lei stesso ha definito “una patrimoniale impropria”. Credo sia giusto e sacrosanto chiedere ai cittadini non un sacrifico ma un contributo al finanziare il funzionamento del Pubblico, ma con i dovuti criteri di capacità proporzionalità e progressività. Ipotecare di fatto la prima casa non mi sembra un’idea brillante, per finanziare cosa poi? Sprechi? Privilegi? Non voglio nemmeno essere banale facendo un elenco alla Grillo/Travaglio di come si sprecano i soldi pubblici che arrivano non solo da gettito fiscale ma anche dalla vendita del nostro debito. Vorrebbe sprecare di fatto il 10% della mia casa? O della sua? Questa proposta la rimanderei casomai a quando si sarà fatta un po’ di pulizia in questo senso.
Proporrei a lei e a Monorchio una piccola provocazione. Perché il debito pubblico non lo comprano Senato e Camera e non lo collocano ai parlamentari come corrispettivo dello stipendio? Una percentuale dello stipendio, potendola quantificare direi la percentuale esatta di debito pubblico che occorre per finanziare i costi della politica. Un gesto simbolico, e magari viene voglia anche al resto d’Italia di rischiare volontariamente acquistando debito pubblico.
Sì, Giannino! Sporcatevi le mani. Ormai sono gli italiani a dover decidere, ma prima bisogna che qualcuno gli spieghi e gli faccia capire qual’è la dura verità di questo mondo: lavoro e responsabilità.
Sento, anzi leggo sul WEB troppe polemiche tra economisti liberali, troppe disquisizioni sui dettagli. Agli italiani mancano le basi della dottrina economica, sono queste che dovete insegnare alle masse. Dissipate i fumi del marxismo, del collettivismo, del dirigismo!
Egregio Oscar Giannino,
la crisi del debito e’ crisi della leadership Europea, mi domando mentre si cercano i soldi per finanziare la crisi del debito sovrano, si continua l’allargamento della CE,
mi domando dove li trova la CE i soldi per finanziare l’allargamento?Tutti i media affermano che se vogliono gli europei la crisi del debito sovrano la possono risolvere
con maggiore integrazione fiscale ma, c’e la volonta’ in Europa?
Visti gli attuali partiti non ho alcuna intenzione di andare a votare, non riesco a trovare chi possa essere meno peggio. Certo che se ci fosse una iniziativa di Giannino, che seguo sempre con molto interesse, probabilmente cambierei idea.
Già alcuni anni fa (non ricordo esattamente il periodo) erano stati dati dei Buoni del Tesoro come parte della retribuzione. Non potevano essere venduti prima di un certo lasso di tempo. Mi sembra un argomento da riproporre.
Ovviamente la risposta è sì, Giannino, ma nel metterci in gioco e sporcarci le mani ricordiamoci anche che gli Italiani NON sono liberisti. NON vogliono quelle riforme. Quantomeno la maggioranza degli Italiani. Temo che solo dopo aver conosciuto la rovina potranno cambiare le cose. Siamo il paese del Gattopardo, ricordi.
Caro Oscar, si, sporchiamoci le mani. Io sono pronto. E’ da tempo che aspetto e cerco buona compagnia. Non mi va più di rimanere zitto, soprattutto ora che ho l’età, l’energia,l’esperienza e un po’ di conoscenza di come vanno le cose in giro per il mondo.
@Marco Marchionni
Marco, non potrei essere più d’accordo. Come scrivevo, ci vuole gente diversa che lavora e/o che ha lavorato al di fuori dello stato, delle sue agenzie ecc… Coloro che sino ad ora hanno gestito malissimo tutto non dovrebbero essere coinvolti, altrimenti siamo punto a capo. Speriamo.
Andare alla conta dei voti nella votazione sul rendiconto dello stato è inqualificabile. Io desidero che Berlusconi faccia non 1 ma 2 passi indietro ma credo che sarebbe stato più utile per l’Italia e i mercati votare il rendiconto dello Stato a larga maggioranza, dando dimostrazione di unità almeno in un provvedimento non politico.
Ancora una volta stanno mettendo i propri interessi davanti agli interessi nazionali.
peccato
Oscar for President!
Chiara come risposta? Sono disponibile a distribuire spillette e volantini.
Penso, caro dott. Giannino, che la Sua idea di “sporcarsi le mani” non possa che suscitare – almeno in prima istanza – incondizionata approvazione. L’impegno civico – il senso della ‘res publica’ – è da sempre un bene prezioso quanto raro, soprattutto in epoche di collassante decadenza come quella attuale.
Temo, tuttavia, che l’Italia non meriti tale impegno. Personalmente ho sempre ammirato coloro che – nonostante questa consapevolezza hanno comunque accettato (dai lontani giorni del dantesco “ahi serva Italia…” in poi) di sacrificarsi per difendere, tragicamente invano, l”onore’ – e magari anche la testa – di questa vecchia meretrice. Ma il loro sacrificio – dai romantici del ‘Risorgimento’ e ai Nazario Sauro della I Guerra Mondiale, dai volontari della RSI ai Falcone e Borsellino – è sempre tristemente rimasto gesto fine a se stesso. Il resto dell’Italia, uscendo dai pertugi in cui si era di volta in volta imboscato durante le varie “bufere”, è sempre tornato il piú rapidamente possibile all’ordinaria amministrazione: cioè alla corsa a “posti” e prebende, alla spartizione di ciò che resta della torta (spesso rubata).
Temo si tratti di un problema antropologico, di DNA: l’arrangiarsi, il “posto”, la furbata, lo scippo, la prevaricazione, la millanteria sono gli ingredienti portanti di una cultura “italiana” maggioritaria, trasversale, assolutamente indifferente alle “etichette politiche” del momento – peraltro sempre e comunque intercambiabili. E’ la cultura che ci ha portato a un Berlusconi, ma anche a un Pomicino, a un Di Pietro, a un Vendola, a un Bossi, per non parlare degli altri. E stendiamo un velo pietoso sul corteo dei “clienti” al seguito di ognuno di questi Brancaleone – i vari Stracquadanio, Carlucci, Scillipoti e consorti, per non dire dei tanti collusi e/o pregiudicati che onorano della loro presenza migliaia di belle poltrone statali.
Aveva (e ha) ragione il principe di Salina: l’Italia vuole tutto, ma non il cambiamento. Non vuole quindi neanche i “Giannino”, che la costringerebbero ad evolversi, a migliorare, a diventare qualcosa di diverso, di serio. L’Italia vuole restare com’è: un piccolo mondo dominato da furbi e corrotti, che tengono saldamente in mano la “maggioranza” parassitaria, mantenuta e assistita, sfruttando in condizioni di “schiavitú” morale e tributaria quella boccheggiante minoranza di onesti e lavoratori che tiene faticosamente in piedi la baracca.
Vorrei aggiungere due note al margine.
La prima: quella minoranza di onesti e lavoratori, quella che faticosamente tira (fino ad ora) la carretta dell’Italia, si era illusa di trovare in Berlusconi un uomo forte, intenzionato a spezzare le catene, ad aprire un futuro liberale, meritocratico, snello e moderno. Dopo questi tre anni, penso che anche il piú stupido degli elettori del centro-destra (me compreso) abbia capito di essersi fatto, ancora una volta, prendere per i fondelli (ancor piú dalla Lega che da Berlusconi).
La seconda: stranamente, a furia di furbate, l’Italia sembra essersi messa in una situazione in cui il cambiamento che ha saputo respingere per 5 o 6 secoli potrebbe esserle imposto, a colpi di mazzate finanziarie, da quattro burocrati di Bruxelles/Francoforte. Sarà un’esperienza interessante: riuscirà un “Draghi” dove ha fallito anche Mussolini, cioè a trasformare il DNA italiano? Non accetterei scommesse…
Comunque – se nonostante tutto Lei dovesse decidere di “sporcarsi le mani” non potrà che avere la mia piú grande ammirazione, e magari anche il mio voto (ammesso che torni a votare…).
“Oppure dobbiamo sporcarci le mani, provare a riempire teatri, e vincere la ritrosia profonda a un impegno diretto in quell’arena assai poco allettante che è la politica, mentre al populismo berlusconiano esecrato se ne propongono oggi successori di altri e diversi idealtipi, chi catodico e chi impiombato su carta, chi ex confindustriale e chi ex pm, chi ex comunista e chi neocomunitarista?”
A questa domanda come non rispondere… PRESENTE!
Caro Oscar,
scusa se ti do’ del tu e tanta confidenza, ma ascoltandoti tutte le mattine in radio mi sembra quasi di conoscerti un po’, anche se ovviamente mai ci siamo incontrati o parlati.
Tante volte nel quadro politico, mi sono detto che bisognerebbe agire, e tante volte mi sono risposto che: “io ho da fare, devo portare la mia azienda nel 20esimo secolo, migliorare la n.s. produtività ecc.”
Ma in una situazione così grave, possiamo astenerci dal scendere in campo? O dobbiamo rassegnarci ad essere servi di uno stato ladro?
Delle due temo che la risposta obbligata sia la prima soprattutto per coloro che come me non possono decidere di portare la “produzione allestero votando con i piedi”.
Cordiali saluti.
Marco
I mercati oggi hanno dato una risposta di quel che sarà… nessuno pare se ne sia accorto
Caro Oscar,
ma come avete fatto a pensare che costui, con i suoi accoliti, potesse produrre alcunché di buono per l’Italia?
Liberista e liberale? Ma va là. Che sarebbe finita così era evidente, fin dal ’94, a chiunque non fosse obnubilato dal terrore dei “comunisti”.
Vede caro Oscar, l’economia è come il calcio, si può vincere sia giocando a zona (roba di sinistra) sia giocando a uomo (tattica chiaramente di destra); l’importante è avere un allenatore e dei giocatori bravi, motivati e seri.
qualunque persona di normale intelligenza e cultura, già 15 anni fa, poteva pronosticare agevolmente che se il paese si fosse affidato ad un gruppo di insignificanti incompetenti guidati da berlusconi e bossi, gli esiti sarebbero stati inevitabilmente pesanti.Dopo il governo 01-06 con il più forte incremento netto del debito pubbblico dai tempi di craxi e andreotti, anche qualche sprovveduto leghista avrebbe potuto accorgersene.Aver insistito pure nel 2008 è stato diabolico, e la banda di cialtroni che siede in questo governo è di una incompetenza inqualificabile.La giusta punizione che ora sta arrivando sulla testa degli italiani per queste scelte vergognose è addirittura spropositata, ma speriamo imparino a diffidare dagli inetti.
Finalmente Oscar, la stavamo aspettando!!! Forza e coraggio, l’impresa e’ ardua, il popolo bue ma vale la pena provarci! Si lanci nella mischia, non saremo in tanti a sostenerla ma solidi e agguerriti! Coraggio!
in questo paese non esiste più da tempo una classe politica capace di inquadrare i problemi gerarchicamente e di impostare strategie di ampio respiro capaci di poggiare su più pilastri per arrivare ad un risultato strutturale e consolidato nel tempo .
Si continua a parlare di ipotesi di singoli interventi senza avere una quadro di riferimento condiviso di problemi, cause ed effetti e nemmeno di obbiettivi di medio lungo periodo.
Le cosiddette manovre sono un guazzabuglio di provvedimenti parziali e contradditori,oltre che mal scritti.
E’ tutto un rincorrersi di pannicelli caldi e palliativi, come diventa qualunque provvedimento se non è preso in una cornice ampia e coordinata ,che eviti contraddizioni e effetti collaterali e perversi.
DEBITO PUBBLICO : non è la causa, ma l’effetto della dissennata gestione in deficit della amministrazione pubblica da oltre un secolo.
Se non pareggi mai costi e ricavi alla fine avrai un debito insostenibile.(ovviamente da misurarsi non rispetto al Pil, ma rispetto alle entrate annuali).
Che senso ha ipotizzare manovre straordinarie di riduzione del debito se non si blocca il meccanismo che l’ha fatto inesorabilmente crescere anno dopo anno ?
CRESCITA ECONOMICA : ormai ferma da oltre un decennio pur misurandola – in modo più o meno truffaldino – inserendo nel PIL quote crescenti di economia sommersa.
E’ indispensabile che riprenda la crescita non solo perché così risulterà più agevole gestire lo stock di debito pubblico, ma per risolvere problemi di disoccupazione, di povertà crescente, di distruzione di ricchezza cumulata, di futuro per i giovani.
Non si avrà ripresa della crescita senza misure di incentivazione/attrazione degli investimenti, quindi di riduzione della pressione fiscale sul lavoro e sull’impresa.
PRESSIONE FISCALE : insopportabile sia che la si misuri come quota % di un Pil misurato in modo truffaldino (cioè incrementato dell’economia sommersa) ormai al 45 – 46 %, sia che la si misuri – come sa chi paga le tasse – in termini del 60-65% su chi produce redditi da lavoro e da impresa.
Ne deriva che la pressione fiscale è fortissima su lavoro e impresa, molto forte sui consumi e molto blanda sulle rendite.(per i rentiers puri l’italia è di fatto un paradiso fiscale) .
Questa situazione – assolutamente ingiusta anche in caso di finanza pubblica in ordine – è causa , non effetto, della bassa crescita economica.
EVASIONE FISCALE : è contemporaneamente causa ed effetto di una serie di fenomeni:
Sicuramente è causata da aliquote marginali particolarmente esose richieste in cambio di servizi pubblici vergognosi, ma soprattutto congegnando il tutto in modo che chi può sottrarsi facilmente alla tassazione lo possa fare senza porsi più di tanto il problema.
Alla fine abbiamo una pressione fiscale insopportabile ai danni di chi non può sottrarsi, per esempio i lavoratori dipendenti (non perché più onesti, infatti sono disponibilissimi in genere a mettere in nero parte delle loro prestazioni – per es gli straordinari) accompagnata da una forte disattenzione/complicità rispetto a chi può sottrarsi più facilmente.
Eppure basterebbe concedere la detraibilità di tutti i costi sostenuti ( o almeno dell’Iva ) per trasformare ogni contribuente nel più ferreo esattore di ciascuno.(Risibile l’affermazione che il gettito derivante non basterebbe, ed in ogni caso è proprio su quel gettito che bisognerebbe costruire il budget di spesa della pubblica amministrazione.)
La guerra agli evasori, considerato che ad ogni condono è irrimediabilmente persa, va fatta riducendo le aliquote, permettendo la detraibilità dei costi, sanzionando con il carcere chi eventualmente residuasse in un comportamento antisociale, e soprattutto mostrando una gestione della pubblica amministrazione capace di sostenere le uscite con le entrate su cui può contare e soprattutto fornendo servizi di qualità coerente e correlata con il costo (imposizione).Basta costi scandinavi e prestazioni sudamericane (con il dubbio che il sudamerica ci abbia nel frattempo di gran lunga superato).
A me sembra che non si possa pensare alla vendita di patrimonio immobiliare o di condono fiscale fino a che non si sia costruito un budget in cui le entrate attuali e certe coprano le spese.
Per farlo ragionevolmente basterebbe fare alcune operazioni ampiamente liberali :
1. ridurre la pubblica amministrazione di un livello amministrativo ABOLENDO HIC ET NUNC LE REGIONI ( risparmio di 100 miliardi anno) , riorganizzando il progetto federalista sul concetto di province autonome , di ridotta dimensione, senza ambizioni né di secessione, né di gestioni di politica estera, facilmente controllabili dagli elettori perché su dimensioni visibili, cosa che le attuali regioni non sono e che covano corruzione e crescita del debito pubblico fuori controllo,
2. ABOLIZIONE DELLE PROVINCE DELLE GRANDI CITTA’, ACCORPANDOLE CON I COMUNI E DANDO VITA AGLI ENTI METROPOLITANI , non più di otto per le otto grandi città. (quindi tutto il contrario della retorica corrente : le province delle piccole città e province servono, quelle delle grandi città non servono, le regioni non servono, la Sanità va gestita in altro modo o centralmente o a livello provinciale).
3. FUSIONE OBBLIGATORIA dei piccoli comuni confinanti finchè non raggiungano una massa critica di 15.000 abitanti ( ne sparirebbero oltre il 30%)
4. RIDUZIONE DEL PARLAMENTO AD UNA SOLA CAMERA
5. RIDEFINIZIONE DI UNA LEGGE ELETTORALE COERENTE CON LA NUOVA STRUTTURA AMMINISTRATIVA quindi o maggioritario all’inglese o alla francese o proporzionale alla tedesca : terzium – sicuramente truffaldino come tutti i sistemi italiani della seconda repubblica – non datur .
6. RIFORMA FISCALE con riduzione delle aliquote e deducibilità dei costi o almeno dell’IVA sui consumi e sui costi; riduzione delle accise sui carburanti e sull’energia .
7. RILANCIO degli INVESTIMENTI PRIVATI attraverso riduzione ragionevole della pressione fiscale su Imprese e Lavoratori finanziata da incremento di Imposte su percettori di Rendite e se possibile anche PUBBLICI in una logica di adeguamento infrastrutturale.
8. Azzeramento di tutte le forma di contribuzione o di fiscalità favorevole alle Chiese e ai culti, con ripresa a tassazione dei beni egli enti religiosi;
9. Azzeramento dei contributi ai privati che esercitano attività scolastica o sanitaria e alla stampa
10. Azzeramento delle missioni militari (di pace o meno).
11. Azzeramento delle false pensioni di invalidità
12. Abolizione delle future pensioni di Anzianità ponendo come vincolo l’età pensionabile della Germania
Se a questo punto dopo un forte snellimento della macchina pubblica, con riduzione del suo costo standard annuale e con il rilascio di tutti gli ammortizzatori sociali normalmente previsti (CIO, CIS, Mobilità ) per i dipendenti regionali estromessi , si volesse anche vendere il patrimonio immobiliare mal gestito dello stato realizzando un centinaio di miliardi, ma NON con le truffaldine operazioni di cartolarizzazione (SCIP) fatte recentemente , ben venga, ma dopo aver fatto le azioni concrete di cui sopra
Il vincolo di bilancio è una condizione naturale non un invenzione ideologica : questo paese ne ha fatto a meno per quasi un secolo , ma ora deve tutto in una volta recuperare la saggezza del buon padre di famiglia.
Lo stato italiano rastrella ogni anno oltre 700 miliardi di imposte, a vario titolo, per poi fare Investimenti per meno di 30 miliardi all’anno : ha senso sopportare una struttura cosi’ inefficiente ? raccogliere tasse per pagare stipendi e pensioni ? Ovviamente no, quindi prima di perdere tutto con una rivoluzione procediamo ad una riforma.Gestita e pensata dagli intelligenti e onesti però, non dai mentecatti e delinquenti
Oscar, siamo dalla tua parte!
Egregio Dottor Giannino, mi associo a chi ha chiesto a Lei, ed ai Liberali idonei a svolgere un ruolo attivo in politica, di aiutarci a dar vita ad un partito liberale e liberista. I partiti che attualmente occupano la scena in parlamento non sono assolutamente orientati in tal senso (gli stessi radicali hanno tenuto un comportamento ambiguo a proposito delle liste contestate nelle ultime regionali) e i movimenti che sembrano oggi sul punto di formarsi, dando l’illusione di un rinnovamento, non ispirano fiducia: o trivialmente demagogici o con forte puzza di lobbies e il fondato sospetto che intendano – d’accordo coi sindacati – valersi dello Stato secondo i principi della vecchia FIAT. Lei sta ora cercando di individuare modi per ripianare il debito pubblico, che è il problema del momento, ma tutti noi abbiamo ben presente che la causa che ha determinato questa situazione è l’eccessivo costo dello Stato e della Politica: nessuno, invece, nei partiti, di governo e di opposizione, ha preso o mostra di voler prendere misure per ridurre il numero dei parlamentari (potremmo avere un senato delle Regioni), per abolire le province, per penalizzare le regioni e comuni in cui il numero dei dipendenti pubblici raggiunge percentuali grottesche in rapporto agli abitanti, per abolire gli enti inutili e ridurre i rappresentanti politici in quelle municipalizzate che l’insipienza di parte dell’elettorato vuole siano mantenute, e così via… . Questa, della riduzione dei costi della politica e della lotta all’ invadenza dello Stato, delle liberalizzazioni e privatizzazioni, penso dovrebbe essere la battaglia di un partito liberale. Non mi illudo in un grande successo, ma un nuovo partito con questo programma è il solo cui oggi darei il mio voto e che cercherei di propagandare fra amici e conoscenti – come feci un tempo per il PLI e per il PRI di La Malfa – degli altri sono disgustato. Dico di non aspettarmi molte adesioni, ma forse sono pessimista: chi, come me, si era illuso che Forza Italia e Lega avrebbero realizzato quanto erano andati promettendo ( e continuo a considerare prova di grande stupidità il non aver tentato – “persa per persa” – di mantenere la promessa) sarà forse più propenso a credere ad un Partito Liberale organizzato da persone competenti schierate da anni su tale linea, piuttosto che fidarsi di chi – nei vecchi partiti – ha sempre professato idee illiberali o, comunque, essendo in politica da tempo, non ha mai cercato di realizzare questa riduzione e riconduzione dello Stato ai suoi compiti.
ma se sindacati e confindustria fanno pappa e ciccia per fimare accordi contro le libertà di impresa e del lavoro come potete pensare che siano favorevoli alla libertà e alla crescita?
sono favorevoli solo alla crescita loro non degli altri…
l’europa chiede l’abolizione dell’art. 18
confindustria e sindacati firmano un accordo per evitarlo
oscar giannino ma mi faccia il piacereeeeeeeeeeeee!!!!!
un intervento esemplare… caro oscar dimostri una straordinaria capacità di analisi che è del tutto assente nei commenti dei soloni economici che imperversano in questi tristi giorni. Ti stimo ogni giorno di più.
@carlo grezio
Carlo illuminaci su chi dovremmo fidarci :
magari bersani, dalema e bindi o magari:
dipietro e barbato ?
ti fideresti di + dicci pure
Ha ragione da vendere nel dire che c’è un grande rischio di “azzeramento di credibilità per chi sostiene idee liberali e di mercato”! Ma questo rischio, molto concreto secondo me, non ci sarebbe mai stato se chi ha idee liberali e di mercato si fosse allontanato da tempo da questa banda di incapaci (e per “da tempo” non intendo 1 mese o 2 fa)! mentre persino Lei fino a pochi mesi fa lodava uno come Tremonti che in pratica vuole il socialismo reale; al contrario di altri amici come Noise of Amerika che l’hanno sempre inquadrato per quello che è … poi è normale che la gente vendendo questo fallimento e ricordando l’appoggio di chi ha certe idee di mercato faccia il collegamento e veda le nostre proposte con estremo sospetto! E tanto per essere chiari queste cose su Tremonti io le ho scritte anche ANNI fa, controlli pure i commenti! quindi se ci sono arrivato io a maggior ragione doveva arrivarci Lei! Risultato: a forza di appoggiare Tremonti e company persino il centro-destra è diventato sempre più statalista mentre gente come Martino praticamente non conta un tubo… complimenti! davvero ottima strategia!
Caro Oscar,
Sono molto scoraggiato. Ci vorrebbe un totale rinnovamento della classe politica. La gestione della cosa pubblica è stata colpevolmente lasciata dalla nostra generazione (sono del 54), specie dopo la crisi di tangentopoli, ai peggiori a gente che pensa solo ai propri interessi o a incompetenti. Sono di Roma e molti miei amici lavorano nel Pubblico (Ministeri, Università ecc.) e protetti come sono dalla sicurezza del posto di lavoro (io da 10 anni sono un precario) e da stipendi comodi sono lontani anni luce da qualsiasi idea liberista e liberale e se solo si accenna alla possibilità che la loro posizione possa cambiare per la crisi in atto rispondono che i “diritti acquisiti” non si toccano.
La verità è che le riforme liberali e liberiste non piacciono a nessuno e se non si capisce che per dare credibilità al nostro paese bisogna che “tutti”, dico tutti, anche il pensionato “baby” che prende “ingiustamente” la pensione magari da 40 anni, dovranno fare sacrifici. Si dovrà secondo me toccare i “diritti acquisiti” e non lasciare che a pagare la crisi siano solo le nuove generazioni.
Le misure da adottare le scrivi da anni, la lotta è culturale io mi impegno per quanto posso ma è durissima.
Ritengo la tua analisi molto lucida. Al momento non c’è altra via se non quella di un cambio politico (con nuove prospettive in ogni caso estremamente incerte al momento), l’adozione di misure che favoriscano la crescita e taglio di spesa piuttosto che aumento di tasse anche se a me hanno insegnato che tagli alla spesa e aumento di tasse hanno mediamente impatti recessivi (escluderei gli interventi sulle pensioni…), e non so se le misure per la crescita sono in grado di più che compensare le misure recessive. Il problema non è solo nazionale. Il contagio che sta avvenendo dipende da decisioni passate e presenti a livello europeo. L’EFSF è una grossa sciocchezza, i mercati hanno capito che è un palliativo. E’ il momento per la Germania e/o BCE di chiamarsi dentro o fuori, garantendo il debito pubblico a livello europeo. Per la Germania la fuoriscita comporta dei costi certi non trascurabili, il garantire direttamente o attraverso la BCE (…) il debito pubblico europeo (a livello aggregato è inferiore a quello americano) fermerebbe il contagio e la Germania se ne potrebbe uscire con il pagare degli interessi più alti, la qual cosa gli costerebbe molto meno e continuerebbe ad usufruire dei vantaggi derivanti da unione monetaria. Spero che la Merkel e Sarkozy siano dotati di una certa autoironia e che quindi quella famosa risata era rivolta anche a se stessi…
Caro Giannino,
visto il disastro che ci tocca oggi non è giunta l’ora di agire?
Perchè non formulare, una richiesta da diffondere in rete sfruttando l’immenso potere moltiplicativo di Facebook e dei vari social Network per far capire a chi sta lassù cose ne pensiamo?
Pubblicare degli indirizzi mail ed inviare a tutti il N.s. messagio.
Facciamo sentire ai nostri cari Governanti di destra e sinistra che ci siamo, che siamo ancora vivi e che vorremmo restare tali.
Cordiali saluti.
Marco
E adesso? Che succede?
Sulle varie testate giornalistiche e non si scrive che siamo al pari della Grecia.
Mi sembra un incubo.
E veramente così?
Il vero problema sono i costi della politica e per costi intendo le mangiatoie tra case pagate senza che il titolare lo sapesse e altre amenità. Si cominci a tagliare i costi dell’apparato e poi la riforma elettorale. Diversamente da tutti per me la riforma elettorale non deve vedere un nome come scelta, ma un programma dettagliato e con il termine perentorio per l’attuazione di ogni singolo provvedimento inserito nel programma. In sostanza se spostiamo la scelta dai nomi alle cose da fare anche i fenomeni dell’opposizione pro-tempore dovrebbero stare molto attenti perchè la gente avrebbe scelto delle cose da fare e non dei nomi da sputtanare. Per quanto riguarda la finanza internazionale cominciamo a fare causa agli speculatori perchè è chiaro a tutti coloro che hanno onestà intellettuale che il vero problema è la Finanza che ha giocato inventandosi derivati e controderivati arrivando all’assurdo di moltiplicare artificiosamente ciò che non si può moltiplicare. Dagli accordi di Bretton Woods in poi il mondo è andato a catafascio perchè ci si inventava nuova ricchezza supportata da nulla di concreto se non la credulità. In sostanza la Finanza ha mangiato i soldi alla povera gente ed a pagare sono stati i governi nazionali quindi la povera gente. Un risparmiatore che aveva Parmalat, bond Argentini o Enron o Lehman ha perso i risparmi e poi si è visto aumentare le tasse per pagare il resto del buco. Bell’esempio. Giannino parla di riforme? Meglio una rivoluzione che bruci gli usurai anzichè metterli a capo delle nazioni. Mai come in questo momento la peggiore ironia è proprio che a capo dell enazioni si mette chi è amico di coloro che hanno creato il disastro. Complimenti
Apprezzo sempre gli articoli di questo blog diretto da giannino e penso che tanti come me sarebbero felici di seguire giannino e riempire teatri e sporcarci le mani per aiutare questa Italia con finalmente delle idee vere e concrete. un semplice studente di economia che spera di avere un futuro in Italia
Propongo un’iniziativa:
a) A brevissimo termine – per calmare i mercati
Governo di emergenza nazionale con tre obiettivi. 1. Abbattimento immediato del debito pubblico del 15% 2.
… preso dalla foga ho schiacciato troppo presto il tasto verde
Propongo un’iniziativa:
a) A brevissimo termine – per calmare i mercati
Governo di emergenza nazionale con 4 obiettivi.
1. Abbattimento immediato del debito pubblico del 15%. 2. Aumento dell’anzianità delle pensioni. 3. Abolizione di 5.000 comuni, almeno 50 provincie + salari e vitalizi accumulabili per tutti. 4. Riduzione dei termini di pagamento dello Stato verso i fornitori di beni e servizi da 500 giorni a max. 90 giorni.
b) A medio termine – iniziativa popolare per rifondare la classe dirigente con 4 richieste da attuare entro il 2012
1. Scelta uninominale dei candidati con parlamento composto da massimo 500 rappresentanti (camera + senato) 2. Sbarramento ai partiti del 5% 3. Riduzione salari magistratura del 40% con eventuale bonus variabile legato alla capacità di riduzione dei tempi di processo
ANDARE A VOTARE CON QUESTE NUOVE REGOLE UN’ASSEMBLEA COSTITUENTE per cambiare gli organi istituzionale e la costituzione nei seguenti punti:
– giustizia
– federalismo
– fisco
LOTTAREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE !
Riduzione costi della politica, e’ un argomento passato in secondo piano? NOOOO!
Una camera sola, max 300 parlamentari, abolire i vitalizi e cambiare lo status pensionistico acquisito in modo indegno dai parlamentari. Le regole riguardo le pensioni cambiano in continuazione e non ci sono diritti acquisiti per chi sta ancora lavorando e magari e’ prossimo alla pensione. QUINDI possono cambiare le regole anche per coloro che hanno maturato una pensione d’oro grazie all’esperienza anche brevissima in parlamento/nelle regione ecc ecc. Ogni comune confina con un altro comune non ci sono aeree scoperte, le provincie non servono e nemmeno la stupida idea di aree vaste metropolitane, regioni e comuni, accorpati secondo dimensione, sono piu’ che sufficienti.
Riduzione massiva dei dipendenti pubblici, partendo da quei managers incapaci collocati per interesse particolare o per logiche di partito, gli altri si metteranno sul mercato come tutti i lavoratori che iperdono il lavoro.
Liberalizzazioni, cancellazione ordini professionali, logiche strategiche per attrarre investitori stranieri a produrre in Italia, esempio: riduzione cuneo fiscale, de tassazione utili reinvestiti in ricerca e sviluppo, de tassazione dei beni forniti a sostegno della ricerca universitaria in campi strategici tipo biotecnologie, drug discovery, politecnici …favorire la collaborazione con iniziative detax tra università ed industria.
Oscar, abbiamo bisogno di una alternativa credibile, ORA! La spinta deve venire da personalità forti provenienti dal mondo intellettuale che possano guidare per amor di patria e non per interesse personale il paese. Io ci sono!
LEI SIGNOR OSCAR E’ UNO DEI TANTI CHE HA CONTRIBUITO A FAR PERDERE CREDIBILITA’ ALL’ITALIA, “MACCHIETTIZZANDO” SISTEMATICAMENTE IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO.
COME FA LEI A DIRSI LIBERALE E DIFENDERE OGNI GIORNO IL CORPORATIVISMO/LOBBYSMO DELLA CONFINDUSTRIA?
TANTE COSE
@ROBERTO
considerando la performance di bossi+berlusconi+tremonti credo che un ottima
risposta potrebbe essere : “un pirla qualsiasi”, magari estratto a sorte (come suggeriva Borges).farebbe senz’altro meno danni del bagonghi di gemonio del buffone di arcore.
e poi la verità è che la colpa non è (tutta) dell’incapace truffatore che gli italiani hanno amato tanto ma di un inqualificabile popolino di smemorati,disinformati, incolti, complici.Che infatti oggi pagano ampiamente i danni.
@Vincenzo
Ha solo espresso opinioni coerenti con il personaggio: un pagliaccio!
@carlo grezio
Completamente d’accordo.
A chi poi continua a sostenere che “tanto sono tutti uguali e tutti responsabili” ricordo che quando venne fatto cadere il governicchio Prodi lo spread btp/bund era poco più di un decimo di quello attuale.
Spero che il prossimo presidente del consiglio sia: noioso, lento di parola, preparato, deciso, non ricattabile.
Se poi non è un simpaticone ce ne faremo una ragione.
caro giannino, che delusione.
l’ho appena sentita a linenotte tg3.
ha fatto un intervento articolato indicando le possibili manovre – più complementari che alternative – di un governo d’emergenza o di normale intelligenza (visto quello in carica, completamente privo di competenza ed intelligenza).
Lei ha indicato :
– vendita immobili pubblici ( x 3-400 mld) a riduzione del debito;
– patrimoniale
– riforma pensioni con abolizione delle anzianità.
Bene.Tutte cose necessarie, ma non sufficienti.
Se non si riduce in modo drastico il livello assoluto di spesa pubblica è solo questione di tempo ma poi il buco si riproduce.
Come è possibile che non colga che questo paese è l’unico con 4 livelli di pubblica amministrazione : comune-provincia-regione.stato.
Uno deve essere eliminato e ovviamente quello da eliminare è :
– il più costoso;
– il più inutile;
– il più incontrollabile;
– il meno necessario (quello che non c’era);
– quello che giustifica un federalismo da strapazzo e sciocche ideuzze secessorie x ritardati mentali.
VANNO ABOLITE IMMEDIATAMENTE LE REGIONI: dal giorno dopo risparmiamo 80-100 miliardi anno (ogni anno, non una tantum), eliminiamo gli odiosi governatori e parlamentini regionali, che aprono ambasciate inutili e spendono cifre da capogiro in cazzate solenni e azzeriamo la causa della crescita del debito pubblico cumulato esclusivamente nella seconda repubblica (950 miliardi) che è pari a quello cumulato nei 45 anni della prima repubblica, alla faccia di 20 anni di tagli di bilancio che hanno scassato le poche cose che avrebbero potuto funzionare, proponendoci un welfare con prestazioni sudamericane e costi scandinavi.
I dipendenti delle regioni avranno diritto agli ammortizzatori sociali (cassa integrazione e mobilità), e poi dovranno cercarsi un lavoro vero.Come hanno fatto qualche milione di dipendenti delle aziende private espulsi nell’ultimo decennio.
Lei ha aperto un dibattito per un impegno in politica delle persone intelligenti: bene allora al grido “basta stronzate”, cominciamo ad abolire le regioni e torniamo a far funzionare una pubblica amministrazione miserevole.La sanità può essere riorganizzata su basi logiche di vicinanza geografica, che con le regioni non c’entrano nulla, e soprattutto ci risparmieremo la prossima letale stronzata : i costi standard proposti da gente alla formigoni che ha appaltato la sanità a cielle e a don verzè.
ma vi rendete conto di cosa significa in termini di lotta alla mafia ed alle altre camorre, abolire in un giorno la REGIONE SICILIA, LA REGIONE CAMPANIA E LA REGIONE CALABRIA ? come togliere l’acqua ai pesci.
E’ BENE RICORDARE CHE GLI ENTI LOCALI SONO STATI ISTITUITI NELLA FORMA GIGANTESCA ATTUALE, DAI GOVERNI DI CENTRO SINISTRA DEGLI ANNI SETTANTA, UTILIZZANDOLI ATTRAVERSO IL CLIENTELISMO, COME ENORMI SERBATOI DI VOTI.
INFATTI ANCORA ADESSO LA MAGGIOR PARTE DEGLI ELETTORI DEL PD SONO IMPIEGATI NEL PUBBLICO IMPIEGO.
P.S. MA ESISTONO GIORNALISTI INDIPENDENTI IN QUESTO PAESE?
I dipendenti statali sono tanti, tantissimi, troppi.
E questo spiega una buona parte delle tasse altissime e del grosso debito pubblico.
Occorre affrontare il problema
Esiste qualcuno che osa attuare i licenziamenti de
gli statali, e liberarci da un po’ di questa zavorra?
O andremo verso la solita patrimoniale, che farà pagare la parte produttiva e continuerà
a mantenere questa orda di parassiti?
volevo ricordare ai nostalgicidi Amato
che questo signore vive con 3 (TRE) pensioni cumulate,
per un totale di circa 30mila euro al mese
Ed è lo stesso “signore” che harubato sui conti correnti nottetempo del ’92,
ha introdotto l’ICI 8promettendo che fosse tassa pemporanea, salvo poi renderla permanente)
e non da ultimo introdusse la minimum-tax, una vera e propria rapina
Com’è possibile riproporre un personaggio squallido di tal fatta?
Al più, sarebbe MOLTO + presentabile DINI,
che a suo tempo osò alzare l’età pensionabile agli statali
Di queste cose ne faranno solo UNA:
mega-patrimoniale per ridurre il debito
Questo servirà a tappare la falla per qualche mese o anno,
Poi i signori “onorevoli” non faranno nient’altro, e continueranno con i loro privilegi,
fino ala prossima crisi del debito
Complimenti a Giannino per l’intervento di ieri sera al Tg3 LineaNotte, semplicemente perfetto! la miglior descrizione della situazione italiana che ho sentito in tutto questo periodo.
Mi piacerebbe trovare il video-Spezzone del solo intervento di Oscar Giannino di ieri al Tg3 per poterlo “rigirare” ad alcuni siti e persone che “forse” capiscono:
come posso riceverlo? (sul sito Rai esistono solo file interi e non scaricabili)
Grazie
Radio 24, Oscar Giannino: “tutto mi sarei aspettato, meno che la più grave crisi del paese fosse associata al nome di Silvio Berlusconi”. Io non posso credere che uno dei miei (pochi) miti del giornalismo italiano pensi una cosa del genere. La prego, smentisca la frase e si faccia amare.
Vi ricordate?
MARIO MONTI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SUBITO
Finalmente e il tirare a campare del ns “caro” Silvio ci costerà, purtproppo, miliardi e miliardi di euro.
GCredo che la ripresa economica di questa italia bloccata passi anche , se non soprattutto attraverso l’abolizione degli ordini professionali, vere mafie di Stato. Non se ne può più di pagare il pizzo legalizzato agli ordini professionali, di sottrarre linfa vitale alle giovani generazioni per mantenere in vita e proteggere corpi di cadaveri eccellenti. Questa dovrebbe essere la madre di tutte le battaglie per i veri liberisti.La vera liberalizzazione può passare solo attraverso l’abolizione totale degli ordini professionali, vero retaggio medievale della nostra incivile Italia.L’unica riforma che può veramente alimentare una concorrenza vera basata sulla competenza e non sul potere.E invece le liberalizzazioni tanto sbandierate da questo governo di Me… si riducono all’abolizione della tariffa minima. Una barzelletta, se non fosse una vera tragedia per tutti i giovani che aspettano di entrare nel mercato delle professioni. Come dire: non cambia nulla per le consorterie degli ordini professionali, in compenso vi consentiamo di scannarvi tra di voi con tariffe al ribasso. Schifosi, chi vogliono prendere in giro?
Le liberalizzazini possono passare soltanto attraverso l’ABOLIZIONE TOTALE degli ordini.
Scusate la veemenza ma sono incazzatissima.
Sono totalmente d’accordo con arianna.Mi sono appena laureata in psicologia e già sono sottoposta alle vessazioni dell’Ordine degli psicologi che impone tempi, modi e costi insostenibili per una giovane appena laureata ( non ho genitori che mi possano sostenere economicamente). Dovrò aspettare il mese di marzo prossimo per cominciare un tirocinio di un anno e poi sostenere un esame di Stato ( si fa per dire perchè lo Stato non c’entra più niente). Le sessioni di esami di Stato sono biennali, vi rendete conto! BIENNALI! Ma con tutti i soldi che rapinano agli iscritti potrebbero anche prevedere delle sessioni più ravvicinate no?
In tutto questo l’istituzione universitaria dorme, anche perchè molti dei baroni fanno parte del consiglio dell’Ordine.
Come si può caro Oscar mettere fine a questo scandalo?
Sarissimo oscar Giannino,sono un medico in pensione, e l’iscrizione all’ordine mi costa 2000 euro l’anno, un salasso vero e proprio a fronte di…… nulla se non una misera pensione di 180 euro al mese . Se gli stessi soldi li avessi dati ad un’assicurazione avrei sicuramente avuto un ritorno maggiore.
Credo fermamente che siano sufficienti le leggi a tutelare i cittadini e che gli ordini professionali siano totalmente inutili, anzi dannosi.
A quando una vera libertà?
Egregio dott.Giannino
Ho trovato molto significativo il passaggio del suo articolo in cui scrive:
“Ma l’effetto vero, che rischia di essere di lungo periodo, è l’azzeramento di credibilità per chi sostiene idee liberali e di mercato” è proprio quello che molti di noi liberali hanno pensato quando, qualche tempo fa (prima che il mondo imprenditoriale cominciasse a fare le sue dichiarazioni) hanno iniziato a contestare la mancanza di credibilità del governo Berlusconi. Per paura che “la finanza” possa impoverire il paese la gente inizierà a dare mandato a chi, senza alcuna logica di fondo, si impegnerà a conservare le posizioni fino ad ora acquisite sia nel lavoro dipendente che nella classe politica. La paura, io temo, spingerà l’elettorato verso le posizioni dei partiti più estremi (sulle pensioni, sul lavoro e sui privilegi della poco capace classe dirigente) ovvero della lega, dei vari partiti di estrema sinistra e dei partiti di protesta quali il movimento 5 stelle. Dio non voglia che facciano gioco forza e si uniscano in una unica coalizioni statalista. D’altro canto lo stesso pdl, che da sempre si definisce un partito “di destra” (non sempre destra coincide con liberale aggiungerei) ha, all’atto pratico, avuto a mio giudizio una impostazione troppo socialista. Ne è riprova l’operato di Tremonti, che ha troppo spesso optato per interventi diretti dello stato nell’economia e ha lavorato poco per ridurre strutturalmente la pressione fiscale (per la serie a che è servito sviluppo italia?). Morale della favola tutti criticano Berlusconi per quello che a fatto, pochi come me, per quello che non ha fatto. Molti pensano che il cambio di qualche nome possa servire a rilanciare il paese, pochi che devono cambiare le idee e le ideologie in Italia e non solo. Se così non sarà, io temo, diventeremo la parte povera del mondo.
Un affezionato lettore
Carissimo Oscar Giannino,
Io sono uno di quelli che non compra i titoli di stato italiani e non ha mai votato perchè ritengo che la nostra classe politica (sia a destra che a sinistra) non sia in grado di affrontare i problemi che ci sono e che ci saranno…
Lei mi dirà PERCHE’?
Non mi riferisco tanto ai problemi di questi mesi perchè ritengo che al massimo con un paio di patrimoniali l’ITALIA riesca a tappare almeno in parte questo enorme buco del debito pubblico.
Ma io mi pongo problemi per il futuro!!!! tutti i partiti pensano ai loro problemi per accaparrarsi più voti possibili promuovendo politiche di breve termine, e questo mi preoccupa tantissimo.
PERCHE’ NON ESISTONO OBBIETTIVI DI LUNGO PERIODO CHE ACCOMUNINO TUTTI I PARTITI..
E mi spiego: non esiste un piano energetico nazionale, non esiste un piano economico, non esiste un piano per la sostenibilità ambientale, non esiste un piano per il sud, non esiste un piano per un integrazione europea più credibile ecc…. ecc…
HO TRENT’ANNI E HO PAURA!!!!!
Qui si continua a dare il brodino al malato terminale….Non si può chiedere di sacrificarsi a chi l’ ha già fatto! Questo ” maxiemendamento” è vergognoso, uno specchietto per allodole, i grandi poteri delle lobby non vengono per nulla toccati, permane quest’ assurdità degli ordini professionali, andatelo a dire a chi ha sacrificato una vita nello studio e si ritrova con niente! Non viene affrontata la disparità tra precari e non, le aziende continuano a chiudere e ci permettiamo di dire no al nucleare come vera fonte di energia e di indipendenza! Abbiamo pagato a suo tempo una tassa per entrare in Europa , ora dobbiamo pagare con la solvibilità di una Nazione per uscirne?
Questa forma di Governo è sorpassata, l’ istituto della fiducia paralizza il Paese,per il resto non mi sento di riconoscere autorità ad un esecutivo non eletto dal popolo.
E’ inutile piangere sul latte versato. Chi ha riversato fango a dismisura sul nostro Paese solo per odio verso il suo Premier? Ma voi cari giornalisti insieme ad una magistrtura militante e una sinistra irresponsabile. Ora vi lamentate del disastro, ma se ne siete causa primaria: giannino, santoro, travaglio, stella e tutta l’accozzaglia di delinquenti della repubblica di de maledetti. Almeno abbia il buon gusto di tacere, caro giannino!
ho appena seguito sulla 7 le sue dichiarazioni su da farsi per quel che riguarda le pesioni di anzianità. Ora io mi domando se lei sa cosa vuol dire lavorare per 40 anni filati versando il 33% di contributi per poi ritrovarsi a restare senza lavoro e senza pensione, onestamente meritata, per un anno di fila con a carico una famiglia e debiti (mutuo della casa) facendo la sparata assurda di prolungare un anno ancora il tutto per salvare quello che probabilmente il suo partito uno tra i tanti (PRI)ha contribuito a rovinare nel nostro Stato?
Penso che prima di parlare da professore sulla cattedra per insegnare ad altri come comportarsi debba riflettere!
P.S. anche il sottoscitto era iscritto a tale partito ed ha pesato bene di dare le dimissioni in tmpi meno sospetti (pre Tangentopoli) proprio per tali divergenze.
la invito a meditare prima di dare certe risposte a mio avviso inadeguate.
Saluti
Pro
Caro Giannino,
C’e’ comunque quantomai bisogno di partecipazione;bene la sua proposta!
Quanto alle idee; mi sono occupato tutta la vita di industrializzazione e di far nascere nuove imprese attraverso la ricerca;la battaglia contro la pubblica amministrazione che ho condotto e’ sempre stata continua e costante.a qualinque livello si trovi la PA combatte contro il cittadino!questa. Gente che oltre a non servire a niente lotta silenziosamente contro ogni novita’.come si puo’ rilanciare il paese?Con i ridicoli corsi di formazione del FSE?
Per. Il resto siamo veramente nei guai e non si capisce come uscirne se non con ricette dure.a tal proposito propongo che la BCE basandosi sullo spred medio dei paesi euro copra solo il differenziale
.in tal modo ci sarebbe tempo per reagire, servirebbero moltemeno risorse e non si sarebbe obbligati ad ammazzare la ripresa.
Io credo che la ricetta valida per uscire da questo baratro sia quella acclamata nella famosa equazione,meno sprechi più sviluppo!
Per attuare la formula del risparmio pubblico è necessario abbattere le barriere burocratiche politiche e clientelistiche che sono insabbiate nei comuni nelle province negli enti nelle regioni fino ad arrivare allo Stato Centrale che ne impediscono l’attuazione.Abbattere i COSTI INUTILI E DANNOSI!
Per attuare la formula dello sviluppo basta rileggersi le richieste della Confindustria e degli altri enti di categoria(Confcommercio,Confartigianato)…RIFORME STRUTTURALI E DIMINUZIONE DELLA PRESSIONE FISCALE.
@carlo grezio
Carlo,
sempre più d’accordo con lei.
Primissimo provvedimento: abolizione IMMEDIATA delle regioni, mentre sono contrario alla vendita dei beni dello stato.
Un ettaro di terra è un ettaro di terra e lo sarà anche tra 100 anni, l’equivalente in euro non si sa bene cos’è e comunque verrà bruciato in un batter d’occhio.
Occhio che i cinesi sono in giro per il mondo a comprare terreni!
Sembra spam, ma spam non è. Sono indignato dal titolo di oggi del Sole
http://saperlalunga.blogspot.com/2011/11/ops-sorry.html
@pf
Forse io ho visto, ascoltato e letto un altro Giannino…
@Roberto 51
1.La dimensione territoriale delle Regioni ha un senso come ente intermedio tra stato e comuni, le province no;
2. Le regioni costano di più perchè gestiscono la sanità, quest’ultima se data alle province o ai comuni, avrebbe un ulteriore incremento, invece i costi vanno contenuti anche in questo caso con i costi standard;
3.In realtà andrebbero abolite le Province, poichè per asfaltare una strada (che è una delle poche competenze provinciali) non serve un Consiglio Provinciale ed un Presidente di Provincia, o comunque queste incombenze possono essere tranquillamente trasferite ai Comuni o alle Regioni. In realtà tanto i comuni che le Regioni andrebbero razionalizzate, ossia ridotti di numero.
4. Siamo seri!!! Sarebbe già tanto se abolissimo le Province!!!!
5. Sul patrimonio dello stato…non si parla di terreni ma di caserme ed altri edifici in disuso, che costano in manutenzione e non rendono. Inoltre è un sano e sacro principio contabile quello che dice che per abbattere il Debito Medio Lungo si usino Immobilizzazioni Medio lungo termine.
Amen!!!!
L’atteggiamento del buon Gianninno mi ricorda quello degli innamorati traditi : Esterna la sua delusione verso la destra e verso SB a cui aveva creduto e quindi scarica su SB tutte le colpe delle mancate riforme e invoca un governo ” Tecnico ” che le dovrebbe fare. Le riforme tutti sanno quali sono e toccano principalmente l’enorme spesa pubblica in tutte le sue articolazioni. Quale parlamentare le voterà , sapendo che i suoi elettori lo giudicano dalla quantità di denaro pubblico che riesce a elargire ? Da cinquantanni in Italia e sopratutto al Sud vengono preferiti i parlamentari che sono più prodighi di promesse sull’elargizione di denaro pubblico – assunzioni nella PA in primis – e G. crede che adesso i loro elettori cambieranno idea ? . Come mai quelle riforme che tutti conoscono non sono MAI state fatte ? Queste riforme – non fatte dal centrodestra – Giannino pensa che verranno fatte dalla sinistra che basa i suoi consensi essenzialmente sul mondo del pubblico impiego .- basta pensare al milione di dipendenti della scuola – e sui pensionati ? ( oltrechè sui nostalgici del PCI , invidiosi , rancorosi , indignados fannulloni ecc.. ecc..). Io credo che quanto verrà fatto lo sarà sul fronte fiscale cioè con un massiccio furto – magari di notte come fece Amato quel bel personaggio da trentamila euro al mese di pensione – dalle tasche dei contribuenti e allora cosa dirà G.?
Secondo me sarebbe utile introdurre un’imposta di succesione sostitutiva sul patriomonio ad esempio del 2%, da pagare entro pochi mesi, in luogo di una ordinaria, sempre da introdurre, esempio 10% in fase di successione da parte degli eredi. Non ritiene che si potrebbe fare cassa con questa iniziativa (all’incirca 100 – 150 milardi Euro?) e magari senza troppo scontento da parte della genete?
@Marco
le regioni costano 170 miliardi anno, la sanita 110, 60 mld sono troppi per non fare nulla se non danni.le province costano 8 miliardi anno .
quindi io penso che :
evisto che nella tradizione amministrativa italiana non c’e’ mai stato il livello regionale.
e quelle a statuto speciale sono il paradigma diabolico dello sfascio (vedi sicilia) allora sarebbe più utile :
1.abolire le regioni.
2.articolare il territorio in circa 120 province/contee/dipartimenti (comprese le città metropolitane) assegnanodogli le competenze delle regioni
3.ridurre i comuni dagli oltre 8.000 di oggi a poco più della metà ponendo un limite minimo per aggregazione di 15-20.000 abitanti.
Le province ci sono già e soprattutto quelle piccole, periferiche, di confine funzionano bene senza sprechi.La dimensione target è quella tra 500.000 e 1milione (ovviamente con l’eccezione delle città metropolitane) che è quella che permette il controllo diretto dal basso e l’elezione di gente conosciuta e stimata.
Nessuno a sondrio a cremona o a mantova ha idea di cosa faccia formigoni, mentre tutti sono in grado di valutare il presidente della propria provincia.
Lo scandalo inutile sono la provincia di milano, di roma, di torino che vanno annullate nella città metropolitane.
Buona sera dott.re Giannino, sono uno studente di giurisprudenza della cattolica che segue con grande interesse i suoi interventi e blog! Volevo sottoporle un problema forse concreto, forse troppo irreale: in questo marasma economico potrebbe sussistere l’ipotesi che Francia e soprattutto Germania utilizzino l’Italia come cavia per pagarsi i titoli acquistati nel 2008? E per spingere l’Italia a privatizzare, svendendole, ENI e ENEL?
distinti saluti
@carlo grezio
Scusa ma è normale che la Regione costi di più perchè ha più competenze (art. 117 Cost e successivi), la provincia costa senza compentenze.
In secondo luogo, pensi d’avvero che una gestione devoluta ad un numero maggiori di enti sparsi sul territorio ridurrebbe i costi?
Inoltre da un punto di vista normativo, affidare competenze legislative ad enti troppo piccoli li rende meno efficienti. Faccio uno sforzo ed immagino il sistema che impotizzi e descrivi, per cui travaso le competenze Regionali sulle Province, sinceramente rabbrividisco al pensiero di quante Leggi Provinciali si affastellerebbero l’una vicino all’altra. Faciamo un esempio concreto: Immagina l’approvazione del Piano Casa, ogni provincia con le sue regole…… 🙁 ….Pensa ad un’impresa Edile che sia di rilevanti dimensioni che debba ad ogni angolo andare in provincia a chiedere e studiarsi il Piano casa Provinciale.
Insomma non si fa altro che dire che uno dei problemi sta nel fatto che l’Italia è il paese dei 1000 campanili, moltiplicare le giurisdizioni anzichè ridurle non mi sembra che vada nella direzione della semplificazione.
P.s.
Dimenticavo …. ho letto … su di un giornale che uno studio della fondazione Agnelli ipotizza, qualcosa come la divisione in 8 Macro Regioni l’abolizione delle Province e l’accorpamento dei comuni troppo piccoli.
Questo io lo chiamerei semplificare… 🙂
Concordo in pieno con lei, caro Giannino.
Ci sarebbe bisogno di un’entità politica realmente liberale (non solo in campo economico) ma non so se in Italia ciò sia possibile…in effetti un tale eresia da noi non è mai esistita!
Certo io mi ci impegnerei comunque, anche se certe strettissime condizioni beninteso
@Marco
non mi sono spiegato o non ci siamo capiti.
si deve ricentralizzare da un lato e delegare dall’altro contemporaneamente le competenze veramente locali.
Che sono poche.
L’ubriacatura da pseudofederalismo è inaccettabile da un lato e dall’altro insostenibile economicamente.
l’italia è una piccola nazione , fatta da piccole regioni, non si può continuare a pensare che la lombardia sia la california perchè l’italia “è” la california.
1. i mercati finanziari muovono una massa di denaro pari a circa 8 (otto) volte il pil MONDIALE ripeto pil mondiale (dati del sole24ore).
2. l’italia è l’epicentro di un attacco dei mercati finanziari che si muovono come un branco di lupi: hanno sentito l’odore del sangue di un’italia ferita dall’immobilismo.
3. il parlamento italiano ha il dovere di prendere atto che il mondo è cambiato (per l’esattezza da circa trenta anni), pertanto sarebbe il caso di svegliarsi per darsi da fare TUTTI: purtroppo esiste una sola priorità. E se non hai capito ancora quale sia e sei un parlamentare: cambia mestiere.
4. nel 2012 scadranno molti, tanti, troppi titoli di stato, che vanno rinnovati, cioé piazzati di nuovo sul mercato. Nello stesso anno non ci sarà solo l’italia ad avere necessità di rifinanziarsi. Pertanto l’italia deve essere un paese stabile ed attraente, non un corpo sanguinante che sarebbe facile preda di un mercato che divora la ricchezza e la dignità di intere popolazioni da 30 anni.
5. neanche Obama è riuscito a “regolare” l’iperpotenza dei mercati finanziari, con buonapace delle sedicenti democrazie occidentali. Pertanto il potere reale è oggi in misura più evidente di ieri nelle mani della cleptocrazia universale, cioè di coloro che rubano, da 30 anni, il denaro e la dignità di intere popolazioni.
6. l’argentina ci ha messo 2 anni a fallire, dal 2001 al 2003. Noi vogliamo salvare la pelle, o no?
La BCE ci chiede subito
1) diminuzione del debito
2) immediato trapianto della barba sulla pelata di giannino
3) subito un nuovo guardaroba per giannino
@carlo grezio Ottimo.Non ci avevo mai pensato,distratto dal falso obiettivo dell’abolizione delle province che,ora capisco perchè,non mi ha mai convinto.Ci distraevano dal bersaglio grosso.Ricordo quando le regioni non c’erano.Tutto andava malissimo allo stesso modo.Ho qualche riserva pregiudiziale,a causa della mia estrazione sociale,per la sorte dei dipendenti onesti per i quali suggerirei qualche cautela.Comunque anche in questo il suo ragionamento è corretto.Anche sui costi standard del finto federalismo,nonostante la lega mi serva come scorta mentale da utilizzare come voto di protesta in alternativa all’astensione.Giannino,aggiunga questa idea nel menu’ del suo prossimo programma.L’abolizione di questo centro inutile di spesa è la piu’ convincente,semplice ed efficace proposta di tagli che,a mio avviso,sia stata proposta ultimamente
ECCO APPARIRE I TECNO-BUROCRATI, NON SAREBBE STATO MEGLIO
UN INTERVENTO DEGLI OTTIMATI ?
La lettura di quanto segue e’ sconsigliata a coloro che hanno paura della liberta’, che invocano l’imposizione di piu’ regole, sempre piu’ dettagliate, alle quali conformare la propria vita
Il mio ragionamento muove dall’ occhiello all’articolo del Prof. Angelo Panebianco sul Corriere della Sera del 25 Settembre u.s.:
“ La crisi globale ha favorito il ritorno di antichi pregiudizi ostili al capitalismo:
in nome di una democrazia e si punta a restaurare la GERARCHIA DEL COMANDO PIANIFICATO per mettere sotto controllo i della societa’ civile.”
Si badi bene; i non sono il bensi` , , , , in contrapposizione a , , , , , e via dicendo.
“La bolla immobiliare il cui scoppio provoco’ la crisi del 2008 in realta’ venne CREATA DALLA POLITICA e NON DAL MERCATO” e “ quando arrivano le crisi economiche le opinioni pubbliche si volgono allo Stato, alla politica, per ottenere protezione e il coro degli intellettuali accompagna il movimento teorizzando e salmodiando” (sempre Panebianco).
Chi ha orecchie per intendere, intenda !
Il sistema repubblicano ha diversi pregi ma non e’ perfetto.
Da Panebianco: “ Uno dei drammi della democrazia e’ che la retorica democratica obbliga i governanti – se non vogliono perdere le elezioni – a fingere sicurezze che non possiedono, a dare ad intendere di avere risposte chiare, che non hanno affatto, per le sfide ed i problemi che dobbiamo fronteggiare.” e aggiungerei, proprio a conseguenza del sistema democratico anche il governante piu’ lungimirante ed onesto, di qualunque colore esso sia, rimane imbrigliato, soprattutto nei momenti piu’ critici e difficili, dalla necessita’ del consenso della maggioranza e diviene nel contempo facile preda degli attacchi speculativi dell’opposizione ed altro.
In queste condizioni riaffiora il fantasma del Governo Tecnico, termine per molti rassicurante, inteso come sinonimo di imparzialita’, efficienza ed efficacia. Ciechi, siete ciechi ed abdicate alle vostre prerogative decisionali affidandovi, nel momento della disperazione vera o creata ad arte da altri, a personaggi imposti da terzi (connazionali e stranieri) dei quali poco sapete, tantomeno conoscete le loro motivazioni, intenzioni e programmi. Ciechi.
Non sarebbe meglio che gli Ottimati, intendendo i cittadini di buona volonta’ dotati dei necessari strumenti culturali ed economici, intervenissero in supplenza al sistema democratico quando questo ciclicamente tende ad incepparsi, investendo spontaneamente tempo e denaro per il bene del Paese, come da me suggerito in “ Se Gesu’ fosse Tremonti…” ( http://www.segesufossetremonti.blogspot.com),
in cambio delle riforme ivi suggerite quali: privatizzazioni spinte, liberalizzazione delle professioni, leggero aumento della tassazione sulle rendita finanziarie ed abbassamento della imposte sui redditi e sulle imprese innalzamento eta’ pensionabile, riduzione drastica della struttura e della spesa della Pubblica Amministrazione, riforma della giustizia (leggete Domenico Marafioti), ecc., o come indicato dal Sig. Giuliano Melani sul Corriere della Sera che incita all’acquisto di BTP ? (Per dare un vero sollievo al Paese bisognerebbe acquistarli direttamente dall’emittente senza l’intermediazione delle banche ed a tassi simili a quelli dei BUND tedeschi)
Concludo con Panebianco: “ Non c’e’ democrazia senza mercato…… quando si permette al pregiudizio antimercato di diffondersi, se non lo si combatte, il risultato e’ quello di rimettere la politica al posto di comando al prezzo di meno, e non piu’, democrazia (ed aggiungerei liberta’,nft).
E’ UN MODO SICURO DI SPIANARE LA STRADA ALL’ AUTORITARISMO”.
Chi ha orecchie per intendere, intenda.
ANNULLO IL COMMENTO APPENA POSTATO IN QUANTO IL SISTEMA DI STAMPA DEL BLOG NON RECEPISCE ALCUNI SIMBOLI GRAFICI DA ME USATI CON CONSEGUENTE DISTORSIONE DEL TESTO. MI SCUSO E RI-POSTO.
ECCO APPARIRE I TECNO-BUROCRATI, NON SAREBBE STATO MEGLIO
UN INTERVENTO DEGLI OTTIMATI ?
La lettura di quanto segue e’ sconsigliata a coloro che hanno paura della liberta’, che invocano l’imposizione di piu’ regole, sempre piu’ dettagliate, alle quali conformare la propria vita
Il mio ragionamento muove dall’ occhiello all’articolo del Prof. Angelo Panebianco sul Corriere della Sera del 25 Settembre u.s.:
“ La crisi globale ha favorito il ritorno di antichi pregiudizi ostili al capitalismo:
in nome di una democrazia “virtuosa” e “partecipativa” si punta a restaurare la GERARCHIA DEL COMANDO PIANIFICATO per mettere sotto controllo i “vizi privati” della societa’ civile.”
Si badi bene; i “vizi privati” non sono il bunga-bunga bensi` – libero cittadino in libero Stato- -liberta’ di iniziativa economica ed intellettuale-, -non avere lo Stato come socio occulto al 50% ed oltre nelle proprie attivita’ economiche-, -poche e chiare leggi e regole-, -onore ai meriti ed alle capacita’ perche’ non siamo tutti uguali, grazie a Dio-, in contrapposizione a -ovunque ma non nel mio giardino-, -a me i diritti agli altri i doveri-, -lo Stato ci deve aiutare-, -dagli all’untore-, -copio cosi’ passo l’esame e frego i professori-, -ho avuto il posto nel pubblico impiego, ora posso ammalarmi e fare figli, stando a casa pero’ perche’ non ho fiducia negli ospedali pubblici- e via dicendo.
“La bolla immobiliare il cui scoppio provoco’ la crisi del 2008 in realta’ venne CREATA DALLA POLITICA e NON DAL MERCATO” e “ quando arrivano le crisi economiche le opinioni pubbliche si volgono allo Stato, alla politica, per ottenere protezione e il coro degli intellettuali accompagna il movimento teorizzando e salmodiando” (sempre Panebianco).
Chi ha orecchie per intendere, intenda !
Il sistema repubblicano ha diversi pregi ma non e’ perfetto.
Da Panebianco: “ Uno dei drammi della democrazia e’ che la retorica democratica obbliga i governanti – se non vogliono perdere le elezioni – a fingere sicurezze che non possiedono, a dare ad intendere di avere risposte chiare, che non hanno affatto, per le sfide ed i problemi che dobbiamo fronteggiare.” e aggiungerei, proprio a conseguenza del sistema democratico anche il governante piu’ lungimirante ed onesto, di qualunque colore esso sia, rimane imbrigliato, soprattutto nei momenti piu’ critici e difficili, dalla necessita’ del consenso della maggioranza e diviene nel contempo facile preda degli attacchi speculativi dell’opposizione ed altro.
In queste condizioni riaffiora il fantasma del Governo Tecnico, termine per molti rassicurante, inteso come sinonimo di imparzialita’, efficienza ed efficacia. Ciechi, siete ciechi ed abdicate alle vostre prerogative decisionali affidandovi, nel momento della disperazione vera o creata ad arte da altri, a personaggi imposti da terzi (connazionali e stranieri) dei quali poco sapete, tantomeno conoscete le loro motivazioni, intenzioni e programmi. Ciechi.
Non sarebbe meglio che gli Ottimati, intendendo i cittadini di buona volonta’ dotati dei necessari strumenti culturali ed economici, intervenissero in supplenza al sistema democratico quando questo ciclicamente tende ad incepparsi, investendo spontaneamente tempo e denaro per il bene del Paese, come da me suggerito in
“SE GESU’ FOSSE TREMONTI…” ,(www.segesufossetremonti.blogspot.com)
in cambio delle riforme ivi suggerite quali: privatizzazioni spinte, liberalizzazione delle professioni, leggero aumento della tassazione sulle rendita finanziarie ed abbassamento della imposte sui redditi e sulle imprese innalzamento eta’ pensionabile, riduzione drastica della struttura e della spesa della Pubblica Amministrazione, riforma della giustizia (leggete Domenico Marafioti), ecc., o come indicato dal Sig. Giuliano Melani sul Corriere della Sera che incita all’acquisto di BTP ? (Per dare un vero sollievo al Paese bisognerebbe acquistarli direttamente dall’emittente senza l’intermediazione delle banche ed a tassi simili a quelli dei BUND tedeschi)
Concludo con Panebianco: “ Non c’e’ democrazia senza mercato…… quando si permette al pregiudizio antimercato di diffondersi, se non lo si combatte, il risultato e’ quello di rimettere la politica al posto di comando al prezzo di meno, e non piu’, democrazia (ed aggiungerei liberta’,nft).
E’ UN MODO SICURO DI SPIANARE LA STRADA ALL’ AUTORITARISMO”.
Chi ha orecchie per intendere, intenda.
Caro Giannino, resto allibito dalle sue parole. E’ incredibile leggere certe cose. Non parlo ne’ da destra ne’ da sinistra. Osservo solo la situazione. E’ da decenni che l’opposizione attua uno stesso folle programma politico che e’ quello di criticare senza pieta’ e senza ragione ogni qualsiasi proposta del governo. Quanto ci sono costate le manovre di piazza, gli scioperi del settore pubblico, le agitazioni e i condizionamenti nelle scuole, le baronie universitarie, la giustizia di parte, gli avvisi di garanzia inviati durante meeting internazionali, le barricate in parlamento contro qualsiasi riforma, gli attacchi personali e privati, le bicamerali fatte irresponsabilmente fallire, ecc. ecc. ecc. … di cosa sta parlando caro Giannino? Lei pensa che sia facile, in un contesto politico di questo tipo, realizzare riforme strutturali e importanti come quelle che indica lei? Pensa veramente di essere tra i pochi a conoscerle? Pensa veramente che nel governo e nella maggioranza non si conoscesse gia’ da tempo la gravita’ della situazione e la necessita’ di intervenire sulla costituzione e su importanti altre cose? Provi lei a governare questo paese. Io ho qualche dubbio che ci possa riuscire. Vede caro Giannino, un conto sono le parole ma un’altro sono i fatti. Io le consiglio vivamente di restare opinionista perche’ a parlare e a criticare sempre e comunque non si sbaglia mai. Si distrugge solamente. Cordiali Saluti.
http://www.chicago-blog.it/2011/10/17/l%e2%80%99italia-ed-il-dilemma-del-prigioniero-%e2%80%93-di-piero-torazza/
un mesetto Carlo&Oscar mi pubblicarono questo articolo sul pericolo imminente..
diciamo che ho portato sfiga pure stavolta (come nel precedente di questo luglio)..
quindi mi assumo tutte le responsabilità.. è colpa mia..
Silvio che fa +16% debito in 3 anni.. che sino a 3 mesi fa diceva che eravamo x merito suo quelli usciti meglio di tutti.. quello che porta la pressione fiscale al record storico..che dice che evadere è bello.. che non può mettere la patrimoniale sopra 800.000 euro xrchè quello è il ceto “MEDIO” che lo vota… che dice alla Merkel (quella che ci deve dare i soldi) che è inch… Egli non ha nessuna colpa..
e neppure han colpa quelli di sinistra che non vogliono convertire 100% contributivo le pensioni.. e dicono che i dipendenti pubblici van bene così..
e neppure le lobby delle professioni (prevalenza centrodestra) che bloccano le liberalizzazioni.. e non vogliono la lotta all’evasione fiscale..
nessuno in Italia ne ha colpa..
la colpa è della Goldman Sachs.. e di Draghi & Mario Monti che ci hanno lavorato..
sono LORO che han fatto i debiti.. non noi italiani..
la colpa è LORO e della SPECULAZIONE che attacca un paese sano (**)..
per votare bisogna essere maggiorenni.. cioè maturi.. noi lo siamo ?
ciao ciao
PS: (**) mentre gli altri malati (Inghilterrra&Usa in primis) fa finta di non vederli..
questa riga la scrivo quì sotto perchè è l’unica non ironica.. ma cmq non consolatoria..
Caro Giannino,
non essendo un economista non posso contribuire, ma posso dare il mio voto ad un nuovo movimento che Lei i suoi amici, spero, un giorno vi deciderete a fondare.
Non capisco molto di cio’ che e’ successo: fino a 9 mesi fa Tremonti era considerato un Superman dalle Lagarde di questo pianeta, oggi viene visto come un ospite del Cottolengo; prima l’Italia era lodata per avere addirittura un avanzo di bilancio, poi l’accelerazione Greca ci ha tolto ogni credibilita’.
Poi Monti che viene scelto da un Presidente che crede di essere Obama nonostante questo paese non sia una repubblica presidenziale.
Poi “ricicciano” i soliti ben noti, i roditori “sottili”, i Buttiglioni, il nuovo che avanza.
Ok, SB si e’ dimostrato “unfit”, mi sono personalmente sbagliato in buona fede, credevo che avrebbe attuato la rivoluzione liberale, e ci avrebbe liberato dalla peste dello statalismo; mea culpa da elettore e da cittadino, pensavo, BEN-pensante. Mi cospargo il capo….
Ma, caro Giannino, non le sembra SOSPETTISSIMA questa accelerazione sull’Italia in questi 9 mesi di cambiamenti anche geopolitici molto significativi nel Nord Africa?
Non e’ che l’amico di Putin ha toccato fili scoperti? Si e’ allargato un tantinello troppo per essere considerato “up to the task”?
Me lo sto chiedendo non per fare complottismo, ma sento una gran puzza di zolfo a nord di qui….e anche ad ovest.
Detto questo, again, se Lei fondera’ un movimento liberale che faccia da pungolo per una classe politica come quella attuale
—vorrei ricordare che Bersani non vuole elezioni anticipate perche’ sa di essere “unfit” e che personaggini come Vendola e Di Pietro sono “unreliable”, lo sa, eccome, e quindi aspetta che il Monti inquisito come Commissario sotto la presidenza Santer gli tolga le castagne da sotto il derriere……—-
io la appoggero’ come elettore e come “tesserato”; andremo insieme, so lo vorra’, sotto i Palazzi a gridare come indignados, faro’ di tutto, ma si faccia promotore, Lei e’ un economista e ha visibilita’ anche mediatica, e parla con cognizione di causa.
Grazie!
@Fabio Cenci
Spero davvero che possa raccogliere l’appello del sig. Fabio Cenci e
vorrei poter credere che le intelligenze non interessate di questo paese si possano raccogliere in qualche modo (uno qualsiasi) per dare un contributo, divenuto improrogabile, alla causa Italia. Un paese che vedo sprofondare come molte, troppe aziende, in un mare di debiti e di incapacità! So che gli interventi in trasmissioni televisive opache e inconsapevoli della realtà di mutazioni epocali (non solo per l’Italia), costino grande sacrificio. Spero, comunque, possa fare di più, perchè in questo momento è su persone capaci e preparate come lei che ci dobbiamo AGGRAPPARE. La misura, il rispetto, il rigore, l’equilibrio, l’intelligenza, il MERITO! che lei incarna (indipendentemente dalla convergenza assoluta sulle idee), sono la linfa di cui avremmo tutti bisogno. Si tappi il naso e intervenga ovunque le sia possibile, mettendo queste virtù a disposizione della più ampia platea possibile.
Un Grazie da parte di molti, che vedono in persone come lei, ancora un barlume di speranza per il futuro.
Credo che questo paese sia un grande paese culturalmete socialmente ed economicamente. Solo che non lo sa!
Siamo i primi a piangerci addosso a denigrarci a colpevolizzarci, ed il mondo intero lo vediamo in questi giorni ci conforta in questo nostro atteggiamento.
Ora , non che non abbiamo difetti , ma non più che la Germania o la Francia ,o qualsiasi altro paese di questo pianeta ma di quei pochi o tanti che siano riusciamo a farne una bandiara a coltivarli a farli crescere a dismisura, ci arrocchiamo intorno ad essi scegliamo i Leader che possano difenderli e conservarli nel tempo.
Prendiamo la politica o meglio i politici ci rendiamo conto della loro inadeguatezza dei loro limiti incompetenze ed incapacità , ma siamo talmente arroccati nelle nostre posizioni a volte nei nostri fortini ideologici, che pur di non cedere all’avversario di turno siamo disposti a rischiare tutto in un ottica del tanto peggio tanto meglio, incapaci di adeguarci alle situazioni incapaci di “cambiare idea od opinione “.
Venedo a me, in questa ottica , sono sempre stato acerrimo nemico dei vari “ismi” comunismi fascismi ecc.. eppure davanti ad un vecchio che con il comunismo ha fatto e costruito la propria carriera politica, devo esprimere la mia riconoscenza la mia gratitudine, perchè , signori, se usciremo da questa situazione, un giorno i libri di storia , perchè è di questo che stiamo parlando , scriveranno di come un vecchio signore di 86 anni abbia preso per mano il suo paese indicandogli una possibilità una via di uscita.
A noi ora e solo a noi e non ai banchieri ai massoni ai pidusiti e non so quali altri come qualcuno pensa tocca ora , seguire questa indicazione. Perche solo con la ragione la lungimiranza il lavoro ed il sacrificio si possono risolvere e superare i problemi.
“articolare il territorio in circa 120 province/contee/dipartimenti (comprese le città metropolitane) assegnandogli le competenze delle regioni” dice il sig. Grezio. Un po’ di serietà! Oggi le Regioni FANNO LE LEGGI. Diamo il potere legislativo alla provincia di Agrigento? Riguardo alle Province, una delle cose sagge (poche) del defunto (spero bene) governo è stato di delegare la materia alle Regioni togliendo alle Province status costituzionale. Si possono fare enti di secondo grado leggeri con competenze limitate, utili al decentramento regionale (se rimangono le funzioni, rimangono gli uffici, cari amici. Se per impiantare un vigneto ci vogliono venti permessi ci vuole il personale che lo faccia, provinciale o regionale o comunale che sia!). Naturalmente, le Regioni andrebbero ridotte, le Province ridotte e ridisegnate, i Comuni accorpati. Magari fissando limitati statali per le indennità ai politici o per altri standard di buon governo. Non nel senso che le Regioni non possano stabilire prebende principesche o assumere quattromila uscieri. Federalismo vuol dire anche responsabilità e, perfino, libertà di gozzoviglio. Ma in questo caso, superati certi parametri, lo Stato non paga. Si arrangiassero con le tasse locali.
@Andrea Chiari
guardi, andrea chiari, anche se lei si permette di richiamarmi alla serietà, ed io sono una persona molto seria, provo a darle ancora qualche indizio.
Lei ha scritto una frase chiave : OGGI LE REGIONI FANNO LE LEGGI.
E’ proprio questo che è assurdo, inutile, pericoloso, costoso.
A parte il fatto che la qualità dei mentecatti che popolano il parlamento nazionale è molto simile a quella dei parlamentini regionali, quindi la pessima qualità della casta centrale lei la può trovare tale e quale nei parlamentini regionali (quelli abitati dalle minetti e dai trota tanto per capirci ).Ma non si rende conto dell’assurdità ? che bisogno c’e che ogni territorio si faccia una legge ? Le regolamentazioni che richiedono una personalizzazione a livello locale potrebbero essere meglio fatte a livello provinciale per un ridotto numero di materie sensibili.
Non voglio parlamentini regionali che facciano le leggi.Non ne sono affatto capaci/competenti ed innescano un processo legislativo moltiplicato 20.Non si è mai chiesto perchè in italia non si cambia mai niente ? perchè dopo una legge nazionale – normalmente penosa – 20 parlamentini guastano o rallentano o complicano il tutto.
Le amministrazioni locali NON DEVONO AVERE NESSUNA autonomia legislativa, devono solo amministrare il buon funzionamento della gestione ordinaria locale, per la qualcosa devono trattenere quote di fiscalità.Che non potrà essere il 90% delle province di bolzano e trento, ma una quota significativa e sufficiente, in modo da rendere meno consistenti le risorse che arrivano al centro.
Non solo non diamo il potere legislativo alla provincia di Agrigento, ma lo togliamo alla regione molise e alla val d’aosta (che sono come la provincia di agrigento).
E DOBBIAMO TOGLIERLO, ELIMINANDOLE, anche alla sicilia, alla lombardia e atutte le altre.
Non solo perchè hanno usato malissimo questo potere, perchè non è complessivamente utile, ma soprattutto PERCHE’ NON POSSIAMO PERMETTERCELO ECONOMICAMENTE.
Sarebbe molto più semplice e lineare di quanto lei possa immaginare, ma naturalmente capisco che nella media gli italiani di fronte a vere riforme e al cambiamento normalmente si ritraggano terrorizzati.
@adriano
grazie adriano
lei ha indicato la chiave che conferma il ragionamento.
Da quando le regioni hanno a disposizione fiumi di denaro che spendono in modo insensato non si è notato alcun miglioramento.
Pazzesco ! la ns classe politica, TUTTA, non si è ancora riconnessa con la realtà, peraltro essa è l’espressione di un popolo quindi vuol dire che gli italiani non capiscono in che situazione sono, nel BARATRO, anche se Lei svolge una meritoria opera di onestissima informazione. Il compito del Prof. Monti è improbo x la gravità dei problemi da affrontare che sono contingenti ma soprattutto strutturali e quando vai a toccare la struttura e i privilegi delle varie caste allora ????, ancora complimenti x il suo lavoro di informazione
@pf
imbecille…
Anche negli USA si sentivano cosi, ma con costanza, tenacia, coerenza, passione e forza di determinazione si è arrivati a Ron Paul.
Ci arriveremo anche noi, tra qualche decade, ma bisogna continuare a lottare.
@carlo grezio
Signor Grezio,
non le sembra con questi botta e risposta (insieme a chi con lei polemizza e discute) di scimmiottare i n.s. cari politici?
Io francamente mi sento un po’ così, concentrato a difendere la mia tesi mentre il mondo intorno mi crolla addosso, per cui cesso seduta stante di discutere sul tema di “cosa si debba abolire se le Regioni o le Province” pur ribadendo che dissento su tutta la linea, per concentrarmi su qualcos’altro che credo meglio si attagli a questo post.
C’E’ QUALCUNO CHE COME ME SI SENTE IN PERICOLO PER COME I PARTITI, DISCORDI ANCHE SUL COLORE DELLO STERCO, STANNO CONDUCENDO LE TRATTATIVE DI SOSTEGNO AL GOVERNO MONTI?
VOGLIAMO FARE QUALCOSA PER SOSTENERLO?
IO PROPONGO UN’AZIONE DI MAILING CONCERTATA A TUTTI I PARLAMENTARI, GIORNALI SITI ISTITUZIONALI… CHI CI STA?
@Marco
guardi io rispondo a chi interloquisce, perchè sono una persona educata.
lei faccia come vuole
@Andrea Chiari
Andrea, questa faccenda delle regioni è interessante e io sono del partito della loro eliminazione proprio perché le regioni FANNO LE LEGGI.
Questo avrebbe senso in uno stato nato come federazione di stati (Germania, USA).
Il nostro è uno stato unitario e le regioni sono delle invenzioni puramente geografiche e amministrative create a fini clientelari.
Le regioni sono un pozzo senza fondo di spreco anche perché fuori dai riflettori dei media, che invece sono efficaci nel fare le pulci alle realtà locali e a quelle nazionali. Il livello regionale vive in un cono d’ombra, perchè non ha legami veri con il territorio, e nell’ombra ci sguazza. Pensiamo, per esempio, ai dirigenti delle asl: chi sono, a chi rispondono, che titoli hanno, cosa fanno? Non se ne sa nulla, se non che sono in quota a qualche partito. Possono essere ottimi o pessimi, nella realtà operano fuori dall’unico controllo che funziona, quello del cittadino.
La veemenza contro il caimano e compagnia mi pare tardiva … si salva in corner con “the end” come apertura alla: “versione di Oscar”.
La prossima volta sia piu’ profetico.
@pf
non sono sempre d’accordo sul Giannino pensiero,
tuttavia le sue affermazioni vittimistiche mi lasciano esterrefatto.
è possibile che ancora oggi, dopo 17 anni, lei creda ancora alle favole?
per lo meno il Sig. Giannino presenta delle diagnosi e delle prognosi sui problemi che rileva. Così fanno anche gli altri partecipanti a questo consesso.
il suo eroe invece fa lo struzzo e pretende che 60 milioni di italiani facciano allo stesso modo. In questo blog ciascuno esprime le proprie idee. Le ricette sono diverse e dipendono dall’intima inclinazione personale di chi le espone. E’ proprio questa diversità che stimola il progresso culturale. E il maggior livello culturale dei cittadini costituisce la premessa indispensabile per il progresso del paese. Si parte dal ‘basso’ per arrivare in ‘alto’.
@Marco
Primo grazie per aver teminato quella querelle surreale.
Secondo : Sono d’accordo con lei proviamo a fare qualcosa. Più che mail forse si potrebbe provare con una pagina facebook di sostegno a Monti? E più visibile e non possono cestinarla!
@Giannino Come sopra… d’accodo proviamo a fare qualcosa. Però Faccia qualche proposta .
@pf
E’ la prima volta che vengo in questo blog e invece di leggere il post che faccio? Leggo il tuo commento. Sono d’accordo con te. Dobbiamo fare qualcosa! Per esempio: andare a denunciare Mario Monti dai Carabinieri “per l’accertata responsabilità collegiale dei Commissari nei casi di frode, cattiva gestione e nepotismo” avvenuta durante la presidenza Santer quando era Commissario europeo per il Mercato interno e il Coordinamento delle Politiche fiscali e che lo costrinse alle dimissioni. Anzi, vedrò di farlo Lunedì mattina.
PS: serve a poco per un Senatore, ma voglio vedere se a livello internazionale avrà delle ripercussioni giudiziarie simili a quelle avute da Trichet.
Aboliamo le province. Meglio, aboliamo le province ed accorpiamo i comuni. Meglio ancora, aboliamo le regioni. Ma,a questo punto, perché non essere un po’ più radicali abolendo uno stato che in centocinquant’anni non e’ che abbia dato grandi prove di se in positivo. Meglio, credo, tenerci solo i comuni, possibilmente piccoli: sara’ almeno possibile controllare gli amministratori in modo tale che non rubino troppo e che non prevarichino le liberta’ dei cittadini promulgando leggi invasive della privacy di ciascuno di noi. Ma forse e’ proprio la libertà che ci spaventa.
egregio sig. Giannino
vorrei capire perchè nella vulgata normale la speculazione finanziaria vince sempre!!!
Se riesco a capire perchè ,ci mettiamo tutti a fare gli speculatori( perchè lavorare e produrre?).
Caro Giannino,
il suo astio verso il centrodestra supera di molto le giuste ragioni che l’hanno provocato. Lei ragiona troppo da intellettuale enon si cala nella politica reale. Dovrebbe rammentare che questo è un paese dove con un referendum (l’acqua)la maggioranza degli italiani ha votato per abolire un provvedimento utile e sacrosanto. Questo è il problema. Bello tutto quello che dice, ma purtroppo è scollegato non dalla realtà dei conti, ma dalla realtà delle persone che obbediscono a logiche che non stanno nell’empireo del liberalismo. Così ha sparato a palle incatenate contro questo governo, ed era facile e scontato, ma non teneva sufficientemente conto delle difficoltà che si trovano, a volte insormontabili, in questo paese quando si vuol cambiare qualcosa. Ora avrà il suo bel governo tecnico, ma dubito assai che farà riforme liberali meglio di quello di Berlusconi. Sarà patrimoniale (e forse dovremo ringraziare il Pdl se non sarà estesa a tutti) e non srà riforma del art.18 in senso riformista (altrimenti Monti salta). Bel risultato! e non venga a dire che è colpa di Berlusconi e c. perché non l’hanno fatte, senza riconoscere le enormi difficoltà per realizzarle e non solo gli errori, numerosi che lei ha enumerato con dovizia. Per compiacere Confindustria non si povrebbero dire ridicolaggini.
Adesso che SB non è più premier finalmente l’Italia sarà un paese ricco e felice : un paese dove tutti potranno trovare un lavoro a vita secondo le loro aspirazioni , dove tutti potranno avere un welfare ancora più generoso di quello scandinavo , pensioni a cinquantanni con la retribuzione più alta di quella che avevano in servizio , le donne avranno il diritto di starsene a casa per dieci anni – pagate- per accudire i figli e i padri almeno altrettanto . Le scuole e le università saranno raddoppiate in modo che siano a portata di bicicletta da coloro che li frequantano e gli stipendi degli insegnanti raddoppiati . Il numero dei dipendenti della PA sarà deciso dalla Camusso e anche la loro retribuzione . L’orario di lavoro sarà simile a quello dei professori universitari , non più di duecento ore all’anno .I mezzi di comunicazione – tranne quelli di proprietà dell’editore italosvizzero – saranno di proprietà pubblica e gestiti da comitati popolari . Avremo il pieno impiego e non sarà consentito alcun licenziamento per nessuna ragione . Saranno raddoppiate le Regioni , le Province, e almeno decuplicati i Comuni . Nelle trasmissioni TV sarà consentita la presenza solo di donne serie , vestite in modo adeguato , di nezza età e non provocanti scelte da un comitato popolare presieduto da Rosy Bindi . Ecc..ecc..ecc.. Aggiungete voi quello che volete .
Naturalmente ci vorrà qualche anno per riparare i gravissimi danni morali, economici, politici causati da SB e durante questo tempo i cittadini saranno chiamati con i loro soldi a pagare per poter continuare l’attuale nostro tenore di vita e progressivamente a miglorarlo come prima detto. E questi cittadini non hanno nulla da protestare perchè se hanno soldi è perchè erano evasori fiscali .
Non avremo più problemi di debito pubblico perchè tutti quelli che hanno votato SB – milioni di evasori fiscali, ladri, mafiosi , corrotti, intrallazzatori , puttanieri, rimbecilliti dalle TV – dovranno versare i loro soldi , rubati al popolo , fino alla estinzione di tale debito che loro hanno creato . Amen
Signor Grezio, se lei ha scritto che le Province dovranno assumere le competenze delle Regioni, vuol dire che le Province dovrebbero fare le leggi. Legga lei piuttosto quello che ha scritto. Se poi si corregge, è altra cosa. Comunque oggi in Europa al decentramento non c’è alternativa. Bisogna vedere come si fa.
Egr. Dott. Giannino,
seguo abbastanza spesso le sue trasmissioni, quindi sono a conoscenza di quanto ritenga sia necessario fare per il problema pensioni in questo paese.
Le dico fin da ora che potrei essere d’accordo.
Le pongo, però una questione. Ho 45 anni, sposato, 2 figlie. Lavoro in maniera precaria, in un’area della Calabria in cui ancora molto forti sono le lobby (chiamiamole così!) affaristiche, alle quali, mi creda, non è demagogico dirlo, non è facile opporsi. Aderivo al regime dei minimi, (da gennaio p.v. dovrò rientrare nel regime ordinario con studi di settore: ergo, chiuderò la mia partita iva), con incassi mensili (in media) intorno ai 500 €. Ho 7 anni di contribuzione regolare. Le chiedo: quando e come potrò arrivare ad una pensione decente? Dopo una vita di sacrifici, costretto a negare alle mie figlie anche il necessario, spesso anche le cure, dopo una vita di stenti mi attende una pensione da fame. Le sembra giusto che per sanare stagioni di privilegi, a pagare debbano essere sempre le classi più disagiate economicamente? Quale soluzione si prospetta per una generazione “sparita” dalle politiche del lavoro e della previdenza? Non pensa che, a fronte di una giusta soluzione al problema pensionisico, si debbano prevedere anche delle soluzioni per tutte quelle situazioni (e sono tante) che altro non faranno che posticipare a fra qualche decennio un forte attrito sociale. Quando ci ritroveremo senza pensioni, senza prospettive, senza welfare, pensa che possa scaturire qualche cosa di positivo da situazioni così esplosive. Lei è rimasto deluso da questo governo, mi lasci dire che sio sono rimasto deluso da decenni di politiche di malaffare. Certo, mi opporrà l’obiezione che dipende da noi: “noi”, però una volta eravamo interpellati solo per il voto, adesso nemmeno quello, visto che i notabili (spesso anche ignoranti) sono calati dall’alto: abbiamo ristabilito il principio della “grazia di Dio e volontà della nazione”, solo che la nazione è stata giustamente esclusa dalla scelta.
Una persona seria al posto di un buffone! Beh è un primo passo nella giusta direzione… nonostante tutto e pur con tutti i problemi che restano e che vanno oltre berlusconi.
Tecno-Demo-Crazia,
Propongo un gruppo di pensiero che riformi il sistema che si espliciti in un referendum. La politica ha finora dato i posti chiave del paese a persone incompetenti imposte nelle liste elettorali e sistematicamente votate, elette. Non funziona ne in Italia ma neanche nel mondo E’ ora di una tecno-demo-crazia nella quale -1-i ministeri siano affidati a persone competenti votate ed elette nell’ambito dell’università tra professori, ricercatori o altre persone proposte da loro e -2-i partiti siano per legge istituzioni democratiche in cui si eleggano parlamentari che avranno un solo mandato. A fronte di riforme espresse da persone competenti ci sarà un sano dibattito e correzione da parte di politici sempre nuovi che non avranno il tempo di fare i loro interessi. In un Paese di 60 milioni di abitanti nessuno è indispensabile.
Le sfide del mondo attuale ci vedono impreparati. Solo persone competenti come professori, ricercatori universitari e persone indicate da loro possono indicarci la via migliore, matematicamente. Propongo che il diritto di voto si sdoppi. Camera e Senato siano a suffragio universale. I ministeri siano occupati invece da persone capaci: in ogni università professori e ricercatori voti la persona migliore a occupare il ministero di competenza tra di loro o esterna (ad esempio prof. di medicina-ministero salute; prof. di legge – ministero di giustizia). Gli eletti delle varie università si voteranno vicendevolmente come in Conclave per scegliere il Migliore, il più capace. Le riforme da loro proposte saranno probabilisticamente le migliori e saranno migliorate nella valutazione parlamentare composta da politici eletti nelle primarie per uno ed un solo mandato.
Cosa ne pensate ?
Allora, avete deciso? Direi che l’occasione ce l’avete, ovvero le prossime elezioni alla fine del Governo Monti. Ma occorre che vi prepariate sin d’ora, che iniziate a farvi notare. Forza!
Stefano Gargano
sarebbe interessante se si parlasse di più di riduzione del debito mediante taglio deciso e significativo della spesa pubblica e se per il futuro invece di caricarci di tasse si si facessero pagare i servizi pubblici (tutti!) a chi li usa ogni volta che li usa
Giannino caro, bravo, simpatico, competente, acuto, intelligente.
Ma sia Lei, come anche tutti i giornalisti, i politici, i presidenti, etc. etc., nessuno di voi insomma dice quello che bisogna fare.
LICENZIARE UN MILIONE DI DIPENDENTI PUBBLICI (PARI A CIRCA IL 25% DEL TOTALE CHE NON FA UN CAZZO E PENALIZZA L’ALTRO 75% CHE LAVORA SERIAMENTE) CHE ANCHE VOLENDO PENSARE AD UN COSTO MEDIO PRO-CAPITE DI EURO
30 MILA, PORTA IL RISPARMIO IMMEDIATO A 30 MILIARDI DI EURO.
FIFONI, LO PENSATE MA VI GUARDATE BENE DAL DIRLO.
Stimato Dott. Giannino,
Lei è sicuramente una persona competente in materia economica-politica e mi trova spesso d’accordo sulle sue analisi e previsioni.
Ma tutti, Lei incluso, abbiamo dei doveri verso chi ci dà da vivere o sopravvivere.
Essere in linea con Confindustria può essere lecito, ma sapere che la stessa Confindustria appoggiò il governo Berlusconi (come miglioni di italiani peraltro) e non criticare “casa propria”, le dà un calo di credibilità (che non meriterebbe, vista la Sua intelligenza).
La stessa Confindustria che preme in modo compulsivo per una riforma delle pensioni.
Sarebbe meglio che giornalisti del Suo calibro e organizzazioni come Confindustria, chiedessero dapprima una riforma strutturale della politica tutta, come ad esempio il taglio di un ramo del parlamento o l’abolizione delle province.
La stessa Confindustria che non dice nulla sul falso in bilancio e sulle modalità delle transazioni bancarie estere .
Lamentele a proposito di tromboni della politica, famigli o amici, piazzati nei consigli di amministrazione di società miste ?
Niente da dire su personaggi inseriti in consigli di amministrazione diversi ?
Prima di toccare le pensioni dei nostri lavoratori e anziani, …ce ne sarebbe da falciare di grano.
Con Stima e Rispetto.
caro Giannino.. non ho modo di non apprezzare e condividere la sua attendibilissima analisi generale.
Non capisco chi, ancora, si acconcia a difendere una classe politica autoreferenziale, incapace, ignorante, vigliacca, limitata, corrotta e… abilissima nella sola arte di mantenere ad oltranza l’arrogante ingombrante presenza.
E senza distinguo alcuno tra destre, centri e sinistre. Da elettore berlusconiano (deluso ed amaramente pentito) mi chiedo… ma come si può difendere un governo che prometteva “il fare” dallo sfascio in cui ci ha condotto?
Non si è andati oltre i proclami. Non si è inciso sulla spesa pubblica se non in modo maldestro ed arruffato.
Non c’è stato 1 dico 1 provvedimento verso la semplificazione e riduzione costi a carico delle imprese, del lavoro, del mondo delle P.Iva.. e lo dico da piccolissimo imprenditore che quotidiabnamente sbatte le cervella su norme cervellotiche ed incomprensibili.
Ma avete presente una busta paga di un dipendente italiano ? Ma non è evidente che la civiltà e l’efficienza di una società si misuri anche dal modo in cui si redige e si comprende una “busta paga”?
Ma vogliamo parlare delle misure per lo sviluppo ?
Ma non dovevano “lorsignori” identificarsi con l’arte del buongoverno? tagliare pesantemente la spesa inutile ? incidere sugli sprechi?
Autorefernziali , vigliacchi ed incapaci. Pochi altri aggettivi qualificano tutti coloro che han partecipato alla politica politicante negli ultimi 30 anni. Inserisco nel novero quindi anche diversi di coloro che… attori principali dei nostri problemi (vedi alla voce debito pubblico) ci spiegano oggi come curare la malattia. Roba da torcere le budella!
E ci lamentiamo pure se “i poteri forti ” ci metton sotto tutela? Se riteniamo di essere ritenuti popolo a sovranità limitata? ma speriamo che ci governi un bel tedesco con il culo grande come quello della Merkel!
Manderebbe a casa la metà dei cialtroni che pretendono di governarci, taglierebbe del 50% la spesa e farebbe in modo di semplificare la burocrazia imperante.
Il mio dramma personale deriva poi dal fatto che spendendo parte del mio tempo all’estero… m’incazzo (si mi piace questo termine perchè rende l’idea meglio di altri concetti) quando asssisto impotente all’inamovibilità assoluta nella quale il nostro sistema è bloccato.
Normative bizantine chiamate a tutela della democrazia e del popolo sovrano.
E su questo concetto, l’Italia intera seguita a pontificare. Ed affondare.
Ma la colpa va data ai poteri forti !
Sì ci vogliono meno dipendenti pubblici, lo dico da dipendente pubblico e
“da sinistra”. Però non si risolve il problema con la solita solfa dei
fanulloni. E’ chiaro che chi batte la fiacca o fa il finto ammalato va
licenziato ma non è un problema moralistico: è un problema organizzativo. Se
per espiantare e impiantare un vigneto ci vuole un sacco di autorizzazioni,
una qualche struttura (personale diretto e indiretto, dirigenza, uffici,
pulizie e riscaldamento) ci dovrà pur essere per riempire le carte. E di
solito non sono fanulloni quelli che si trovano negli uffici pubblici ma
sono scrupolosi impiegati che fanno un lavoro probabilmente non
indispensabile (magari vessando, in buona fede, il cittadino perchè la
burocrazia tende ad autogiustificare le sue prassi con formalismi non
funzionali). Se c’è un ufficio addetto al rilascio dei buoni carburanti ai
contadini non si alleggerisce la struttura invocandio la scure contro i
lavativi! Si risolve il problema eliminano la procedura e semmai, per
compenso, riconoscendo uno sconto fiscale. Va ripensata tutta la macchina.
Certo è più facile fare discorsi da bar e scrivere invettive in stampatello
con i punti esclamativi. Ridurre le Province a un ente non costituzionale,
di secondo grado, strumentale alle Regioni può avere un senso in questa
direzione. Riguardo alle Regioni, vogliamo tornare al centralismo romano?
L’Europa va verso le macro-regioni (o ministati, dipende dal grado di
autonomia) inserite in un quadro normativo generale di livello continentale.
Possiamo parlare seriamente?
O ma vuoi parlare alla tua trasmissione di 9 in punto del signoraggio bancario e del prof Auriti? ci vai anche tu con quei maledetti del Buildeberg? o al bohemian Grove? Le ricette di BCE e FMI noi le mandiamo in quel posto..arrivera presto il momento dove vi bruceremo tutti maledetti banchieri
anonymous
Purtroppo caro Signor Andrea Chiari:
i fanc…..i li ha voluti, protetti, coccolati, vezzeggiati quelli che dell’etica e dei sani principi stanno facendo la loro bandiera, la sinistra leggermente sinistrata e schizoide di questo disgraziato Paese. Quelli che si scandalizzano se si va a donne, ma se si va a transex tutto ok, fa piu’ trendy.
Se lei e’ moralmente sano, per principio, essendo “de sinistra”, ammettera’ che i sindacati in Italia hanno fatto reintegrare anche i super-ladrones che a Malpensa rubavano le nostre valigie, presi in fragranza di reato! Ma vivaddio sempre “lavoratori” per il sinistro quadratico medio.
In tutti i posti dove ho lavorato, non ho visto un lavoratore onesto difeso da un sindacato, 1! Solo i fanc…..i, solo loro, ma tesserati ovviamente.
E la sinistra fa il predicozzo sulla moralita’! E non ha nulla da eccepire sulle IRI e Casse del Mezzogiorno gestite dal cicciottello simpaticone con le fossette, sulle regioni Campania amministrate dal balbuziente, sulla Calabria di Loiero, ecc. ecc.
Io penso che chi e’ piu’ pulito e “etico” in Italia abbia una certa dose di rogna. Altro che differenza “antropologica”.
Adesso abbiamo un altro puro da 100.000 Euro al mese, con nomina a vita come nemmeno i mandarini al tempo della Cina decadente; e che vuoi che siano 25K Euro in piu’, pinzillacchere, quisquilie, tanto pagano i fessi.
Poi abbiamo i puri Amati, i puri D’Alema che abitava quasi gratis a Trastevere, e continuiamo cosi’.
Adesso gli spread si rialzano, ma diamogli tempo agli amanti delle patrimoniali, e vedrete che il ceto medio sara’ ucciso come in Sud America, la ricetta ideale per finire come loro, dittatura inclusa.
Tartassiamo l’85% di Italiani che con 1 casa non possono produrre reddito, non potendola affittare. Tartassiamo il risparmio cosi’ incentivamo l’emigrazione a Vaduz e la fine della ricchezza privata.
Non tagliamo le spese Quirinalizie e affini, gli uscieri da 7000 Euro al mese, le regioni a statuto speciale, molto speciale, e i forestali piu’ numerosi che in Canada, gli spalaneve a Palermo.
No, facciamo morire il mulo. Crepi. Questo la sinistra lo chiama “equita’ sociale”.
Preferisco finire qui o divento spiacevole.
Il fallimento di Berlusconi e dei suoi seguaci lascera’ una pesante eredita’ per diversi anni, a causa dello spazio che ha aperto alla reazione degli statalisti.
La potente armata di giornalisti del gruppo Repubblica-Espresso, del Fatto Quotidiano, di Rai Tre, di Rai News e della Sette pompa furiosamente benzina sul fuoco della restaurazione del primato e della supremazia delle istituzioni statali nei confronti delle liberta’ del mercato e individuali.
Questi pennivendoli sono il braccio armato di quei leader politici statalisti, da Vendola a Fini, passando per Bersani, Casini e Di Pietro, che vogliono continuare a prosperare succhiando il latte della tetta costituita dal bilancio statale.
Ci aspettano anni di restaurazione di un modello di tipo neo-sovietico, dove lo stato con tutte le sue articolazioni istituzionali
deterra’ un potere assoluto, inattaccabile e militarizzato capace di dominare, soverchiare, annichilire ogni liberta’ individuale.
La ricchezza in tasca degli italiani e’ ancora cospiqua e consentira’ alla casta statalista di sopravvivere ancora per lungo tempo, attraverso il prelievo fiscale forzato.
Solo quando i sudditi saranno irrimediabilmente depauperati, questo modello andra’ in crisi e ci sara’ la possibilità di una rivincita da parte dei liberisti.
Ad una reazione di ribellione di massa dei cittadini, prima di finire tutti in rovina, non ci credo.
Le menti della maggioranza degli italiani sono ancora troppo intrise di cultura marxista per essere capaci di aprire gli occhi.
In Italia, fino a una generazione fa, c’era il piu’ grande partito comunista dell’occidente.
I nonni e i padri comunisti sono ancora in vita e i loro figli, che oggi hanno dai venti ai quarant’anni, sono cresciuti assorbendo i loro insegnamenti.
Per questa ragione l’ Italia non sara’ capace ne’ di svegliarsi ne’ di ribellarsi in tempo.
No Oscar, non stare zitto. Tutti noi rischiamo ogni giorno soldi e lavoro a causa di una classe politica che non sa decidere e che non ha competenza economica. La mia la dico da anni, nel mio sito http://www.2democracy.com e nel mio libro “2nd Democracy”.
PS: ma oggi a quante trasmissioni hai partecipato? T’ho ascoltato a Nove in Punto, poi non ricordo pdove (verso le 10.30) e poi a Otto e Mezzo la sera. Magari poterti ascoltare ogni giorno 3 volte…
Più che spiacevole, confuso. Ma ognuno ha il suo stile. Non è obbligatorio essere cartesiani, si può dare anche un contributo umorale. Riguardo agli uscieri e ai forestali, mi sembrano piuttosto faccende democristiane.
la cosa più divertente di tutta questa per altro drammatica situazione è che i politici sta volta non possono fare un beneamato …. O fanno le cose seriamente o chiudiamo bottega. I mercati non hanno scritto in fronte “italiani”! Non basta qualche spot televisivo . Ah Ah Ah Ah.
Il problema è che non lo hanno ancora capito … si chiude bottega!!!!
I sinistri di questo blog fanno finta di dimenticare che l’enorme debito pubblico non è nato negli anni duemila ma nei felici anni 70/80/ dove una classe dirigente di ladri irresponsabili composta da DC,PSI,PCI per comprare i voti ha regalato a milioni di cittadini rendite assurde col denaro pubblico. A proposito mi pare di ricordare che un irreprensibile personaggio che adesso guida la politica italiana era nel pieno della sua carriera ma ovviamente non ha avuto nessuna responsabilità ed è di esempio nel ridurre i costi dell’ex sede dei Papi e della Casa Reale oltre che dei suoi modesti emolumenti , e poi fa attenzione nel non aumentare i costi della politica ( era assolutamente indispensabile avere un altro senatore a vita , non facciamo i disfattisti). Comunque stiamo tranquilli , ci hanno detto per mesi che appena SB avrebbe dato le dimissioni lo spread sarebbe crollato di almeno due punti. Non è successo ? per forza ,SB non è morto , vedrete che quando creperà ,lo spread crollerà di almeno tre punti . Forza indignados , se porterete a termine la liberazione , avrete aule parlamentari intitolate al vostro nome .
Volevo segnalare l’articolo “Euro, più crucci che gioia” che mi sembra attinente alla discussione.
http://www.punto-economico.it/post/2011/11/11/Euro-piu-crucci-che-gioia.aspx
Saluti
@Claudio Di Croce
è inutile nasconderci dietro un dito :
1) l’Italia ha un debito stratosferico (non creato negli ultimi 3 anni.. molto peggiorato negli ultimi 3 anni)… ed Usa&Gb son forse peggio ma x ora protette..
2) i Poteri Forti Mondiali hanno scientificamente Licenziato Silvio (che non si è dimesso)
3) ogni volta che il Parlamento Bloccherà il Comissario Monti Essi attaccheranno l’Italia e costringeranno il Parlamento a fare in emergenza quello che non vuol fare..
vedi Bloomberg … European Stocks Drop as Monti Faces Resistance..
QBy Julie Cruz – Nov 15, 2011 9:42 AM GMT+0100
5) nessun partito politico (x onor di verità con l’eccezione dei Centristi) vogliono
mettere la faccia sull Lacrime&Sangue .. sanno che perderanno il consenso del “loro” elettorato (cioè il “loro” potere)..
6) il motivo x cui ora Giornali/Tv di Silvio chiedono Elezioni e Governo a Termine è semplicissimo.. vogliono seguire le orme della Politica Greca..
il vecchio governo di cdx fece (in gran parte.. ma non certo da solo) il megadebito (e la GS ad un certo punto fu chiamata x aiutarli a nasconderlo)..
andò veloce alle elezioni “sapendo e volendo” perderle..
andò sù Pappandreu che dopo una iniziale luna di miele quando arrivarono le concrete lacrime&sangue si è fatto odiare così i cdx perderanno le elezioni x i prox 20 anni..
Silvio spera di scaricar la patata bollente sul Bersani vincitore/risanatore..
Bersani lo sa e per questo vuole evitare lo scarica barile…
MA QUESTI SONO TUTTI GIOCHI DI CHI E’ DENTRO LA SCATOLA NERA..
E NON CAPISCE CHE IL MUOIA SANSONE CON TUTTI I FILESTEI E’ ALLE PORTE..
SE TIRERANNO TROPPO LA CORDA PASSEREMO DAL DILEMMA DEL PRIGIONIERO AL DILEMMA DELL’ AUTO-CONDANNATO A MORTE..
correggo un refuso di sopra :
“andò sù Pappandreu che dopo una iniziale luna di miele quando arrivarono le concrete lacrime&sangue si è fatto odiare così i CSX perderanno le elezioni x i prox 20 anni”
ok.. ma ho un dubbio Amletico..
come hanno fatto x 17 anni 20 milioni di elettori Liberali a CREDERE che un MONOPOLISTA (cresciuto con i favori della Politica) facesse riforme Liberali ?
mistero insondabile dell’inconscio collettivo Junghiano 🙂
Giannino, la prego, si sporchi le mani. è il momento di scendere in campo 🙂
Buongiorno Oscar, innazitutto devo complimentarmi con lei per il modo preciso, puntuale e senza “peli sulla lingua” con il quale conduce il programma “nove in punto”. Da pochissimo poi seguo anche questo interessante blog!
Le domande che pone sono veramente problematiche.
A caldo risponderei che sicuramente è necessario sporcarsi le mani! C’è poco da recriminare sugli altri che non fanno, non dicono, non capiscono… sono sempre altri a tenere il potere, sempre altri che avrebbero dovuto fare qualcosa… Ma io? Sol chi si “sporca” le mani fa veramente qualcosa per cambiare, per migliorare.
E’ pur vero che non tutti sono grandi politici!
E’ anche vero che senza l’appropriata cultura, le giuste idee i nuovi politici non si fanno!
E quindi sono necessarie entrambe le modalità… Tenendo presente però che la domanda: – Io cosa sto facendo per questo? deve sempre rimanere alla nostra porta.
@Piero Torrazza
e’ semplice: aveva l’età giusta; aveva la pancia piena, tanto da lasciar presumere che non avesse necessità di rubare per riempirsela; era ambizioso e megalomane quanto basta per desiderare di passare alla storia come ” l’uomo che riformò l’Italia”. Mi concederà che gli ingredienti erano quelli giusti, soprattutto in un paese che in quel momento partoriva ominicchi alla dr sottile.
un politico prima sfama la “sua” famiglia/amici/partito..
poi forse pensa al bene generale..
un monopolista mediatico/bancario da 8mld euro (con 4 mld debiti POI stranamente spariti) prima sfama il “suo” impero.. oltre alla “sua” famiglia/amici/partito..
poi forse pensa al bene generale..
SEMPLICE RAZIONALITA’
@piero
Lei non legge. Risponde come al solito di pancia ed non ho né tempo né voglia di polemizzare con Lei.
saluti
@Mario
vedi Mario.. c’erano gli ingredienti x capir da subito che avrebbe fatto gli affari suoi..
ora vado a mangiare..buon appetito anche a te ed alla tua pancia..
Piero
una mia riflessione in merito alla situazione del debito;banche che alleggeriscono il portafoglio di titoli di stato italiano facendo lievitare lo spread con bund tedesco, il mio pensiero è rivolto a quei parlamentari,a quei magistrati,a quei giornalisti,alle testate giornalistiche e televisive che hanno contribuito a divulgare notizie contro il nostro stato, governato da oratori, attori,cantanti ,escort,saltibanchi ecc. ecc,
Sentite se io fossi un banchiere della Scozia o di qualsiasi altro paese ,e mi arriverebbero notizie sempre negative cercherei di non prestare piu i soldi ,o quantomeno alleggirerei la mia esposizione.
se tu fossi un banchiere della Scozia :
1) avresti guardato 1 anno fa debito/pil , deficit primario, reali prospettive crescita pil (non quelle ottimistiche dei vari governi) ed avresti venduto senza stare ad aspettare l’aggravante di un leader indecente.. che è solo una “aggravante”.. il prox della lista sarà la Francia dei risolini.. ma a me il mal comune mezzo gaudio non consola affatto..
2) se poi tu fossi il capo della Royal Bank of Schotland ti ricorderesti che la tua stessa banca era fallita 3 anni fa ed è stata salvata/nazionalizzata dall’Inghilterra..
con i soldi dei contribuenti.. e stampando valanghe di nuova moneta dal nulla..
Finalmente si e’ accorto del BLEUF berlusconi . Questo non riduce il mio apprezzamento nei suoi confronti ! La seguo con molto interesse !! Sono uno che vota, convintamente PD . Saluti
Egregio Dottor Giannino, mi pare di capire che la maggioranza dei partecipanti al Suo blog sia dell’avviso che per noi, favorevoli al liberalismo e al liberismo, sia il momento di “fare qualcosa”. Le sole voci discordanti provengono da pochi scettici che si chiedono se si possa dar corpo a qualche iniziativa utile e – addirittura – se, in presenza del wishful thinking e della sensibilità alla demagogia della maggior parte degli elettori, non convenga aspettare il disastro, perchè tutti ci battano il naso. C’è, per contro, nel blog, un proliferare di ricette per uscire dalla crisi e interventi – spesso polemici – su quelle che ne sono state le cause: in qualche caso con ricorso ai massimi sistemi, contrapposizione di teorie economiche e qualche offesa personale. (Siamo quattro gatti e non ci accorgiamo, sopraffatti dal nostro peraltro positivo individualismo felino, che dovremmo valorizzare i punti numerosi che ci uniscono) Non vorrei che, per decidere, e.g., se sia più opportuno (e politicamente fattibile) l’abolire le province o le regioni, si rinunciasse a fare alcunché. La prego, pertanto, Dottor Giannino, se è sempre dello stesso avviso, di dare corso al Suo intendimento – Lei che ha competenza, conoscenze e visibilità – e di fornirci indicazioni per cercare di “contare qualcosa”. La consultazione che ha avviato col Suo articolo penso possa essere conclusa.
@Claudio Di Croce
La gestione Tremonti – Berlusconi dei conti pubblici durante questo governo (dal maggio 2008 al settembre 2011) ha comportato l’accumulo di NUOVO DEBITO PUBBLICO per 250 Miliardi di Euro.
E’ un dato persino peggiore del Nuovo Debito Cumulato dal precedente governo Berlusconi 2 (dal giu 2001 al maggio 2006) durante il quale il Debito Pubblico incrementò di 223,8 miliardi di euro.
Le due tragiche performances del duo Berlusconi-Tremonti sono le uniche paragonabili nella storia recente della Repubblica Italiana alla disastrosa gestione finanziaria dei governi Andreotti 6° e 7° che dal luglio 1989 al giugno 1992 cumularono nuovo debito per 254 miliardi di Euro e alla terrificante gestione dei governi Craxi 1° e 2° che dall’agosto 1983 all’aprile 1987 aggiunsero nuovo debito pubblico per 213,8 miliardi di euro.
Chiunque conosca l’ammontare complessivo del debito pubblico italiano, pari a circa 1.900 miliardi di euro può dunque facilmente calcolare che questi 6 governi (i 2 Berlusconi, i 2 Andreotti ed i 2 Craxi) hanno cumulato, in un periodo relativamente breve, circa quindici anni, nuovo debito per 941 miliardi, cioè il 50% del debito complessivo.
Per cumulare l’altro 50% del Debito Pubblico Italiano ci sono voluti 53 governi e oltre 40 anni, dei quali nessuno è riuscito a performare, in termini di crescita percentuale e assoluta del debito, in modo nemmeno paragonabile al disastro dei governi Craxi, Andreotti e Berlusconi.
@carlo grezio
“Chiunque conosca l’ammontare complessivo del debito pubblico italiano, pari a circa 1.900 miliardi di euro può dunque facilmente calcolare che questi 6 governi (i 2 Berlusconi, i 2 Andreotti ed i 2 Craxi) hanno cumulato, in un periodo relativamente breve, circa quindici anni, nuovo debito per 941 miliardi”
Non esattamente.Il primo governo Craxi risale al 1983,pertanto quel debito è stato accumulato in circa 30 anni (Non che questo faccia una grande differenza beninteso).
Sarebbe interessante ma inutile raffrontare le cifre di aumento del debito pubblico di questi ultimi tre anni e mezzo- in cui mi pare abbiamo avuto una piccolissima crisi economica mondiale – dell’Italia con quello degli altri importanti paesi occidentali e vedremo che questi ( Francia, Germania, UK per non parlare degli USA ) hanno aumentato molto di più il loro debito , perchè loro potevano farlo e noi no perchè gli altri partivano da importi molto più bassi .Dico inutile perchè tanto ai tifosi con la bava alla bocca di questo blog interessa solo dare la colpa di qualunque cosa a SB ; inoltre il dato del rapporto debito/PIL usato dalle istituzioni finanziarie di tutto il mondo per costoro è una truffa.
Adesso SB non c’è più, lo spread è crollato , il debito pubblico diminuirà velocemente, i nostri giovani ricercatori avranno subito un ” posto ” in cui potranno ricercare tutta la vita ( trovare qualcosa è un optional ), aumenteranno moltissimo l’occupazione e le retribuzioni, le trasmissioni tv saranno sottratte all’iinfluenza nefasta di SB ( solo più donne vestitissime e dai cinquantanni in su , controllate da Rosy Bindi oppure trans) , l’informazione sarà sotto il controllo di un comitato popolare presieduto da un esponente del gruppo dell’editore italosvizzero e tante altre cose per sottrarre il poppppolo e la gggggente ignorante, stupida e beota alla nefasta residua influenza di SB .
Viva l’Italia deberlusconizzata , siamo tutti piu ricchi e felici .
Condivido pienamente quanto descritto sarcasticamente da Claudio Di Croce sul miracolo che ci aspetta dopo la deberlusconizzazione del paese (commento #27)
Siamo un paese senza guida con:
2 minoranze,
1 grande problema e
0 disponibilitá ai sacrifici…….
La colpa é sempre di qualcun altro. Prima era Berlusconi, fra un po’ sará Monti etc. etc. e noi qui a sorbirci negli ultimi giorni una indigestione catodica di Buttiglione e della Bindi……
Sembrera’ un paradosso, ma sono 2 minoranze che a turno (vedi legge elettorale) si sentono maggioranza. Chi doveva governare ha fatto di tutto per non intaccare il consenso, chi dovrebbe stare e fare “opposizione”, finisce per colpa di qualche sondaggio per considerare minoranza la stessa “maggioranza” al Governo, non la rispetta istituzionalmente e gioca solo a dequalificarla.
In pratica il paradosso e’ che entrambi gli schieramenti passano la maggior parte del loro tempo a cercare di dimostrare che l’altro è solo una minoranza.
Lo scarica barile, la cultura dell’alibi ed uno spregiudicato utilizzo dei media è il metodo usato per “colpire l’avversario” …
Nel frattempo i problemi restano li …. senza soluzione!
E noi, i cittadini, che di volta in volta ascoltiamo nuove sirene, aspettiamo nuovi “salvatori della patria” e li imitiamo pure perche’ ormai la cultura del discredito e dell’alibi, sono entrati a far parte del nostro quotidiano quindi:
– che i sacrifici li facciano gli altri (io ho gia’ dato)
– che gli altri paghino le tasse (certo che se il dentista mi fa lo sconto, fanc-lo la fattura)
Vi sembrero’ un ingenuo, un visionario, ma sono davvero convinto che l’unica ricetta per avere una classe dirigente ed una classe politica migliore e’ abbastanza semplice: DOBBIAMO MIGLIORARE COME CITTADINI, avere rispetto della Res-Publica, rispetto delle nostre Istituzioni, fare il nostro dovere.
Se non tengo ordine e pulizia in casa mia….come posso pensare di vivere in un paese ordinato e pulito.
Chi ha fatto grande l’Italia? Chi ha fatto dell’Italia la settima economia mondiale? La grande industria? Il mercato finanziario? La fiducia? La politica? Ad avere fatto GRANDE l’Italia sono state milioni di micro e piccole aziende che hanno invaso il mondo con: scarpe, borse, arredamento, design, moda, cibo. Gli economisti, il mondo finanziario, i politici e la grande industria non ha mai avuto nessun merito in questo successo planetario. L’ingresso della Cina, il suo vergognoso protezionismo, l’euro e l’enorme pressione fiscale ha portato al fallimento il vero cuore economico dell’Italia. Ora non c’è un’altra soluzione, per l’uscita della crisi che l’annientamento della pressione fiscale sulle piccole imprese manifatturiere e la creazione di una tassa di consumo su ogni bene non alimentare. Si deve sostituire le tasse dirette con quelle indirette. Si deve freddare i consumi tassandoli e sgravare il lavoro in modo da rendere il nostro paese appetibile. Dobbiamo tornare ad essere competitivi non svalutando la moneta ma annientando il cuneo fiscale e i carichi aziendali.
Claudio.. tu usi una tecnica retorica conosciuta :
1) prendere un concetto vero
2) dilatarlo oltre i limiti naturali
3) il concetto dilatato diventa falso
4) e furbescamente ne decuco che anche 1) è falso
alcuni esempi che tu applichi spessissimo :
1) il debito lo ha creato TUTTO Silvio ed è TUTTA colpa sua (esagerazioni false)
2) Monti risolverà TUTTI i problemi (esagerazione falsissima.. anzi.. la situazione è gravemente compromessa.. imporrà lacrime&sangue in un 2012 che x il sistema mondiale potrebbe diventar drammatico se sfugge di mano)..
condivido 1000% questo passaggio
Dott. Giannino, seguo sempre con interesse la sua trasmissione ma non essendo un economista forse talvolta mi sfugge qualche passaggio. Potrebbe spiegarci cosa è stato fatto o può essere fatto contro la speculazione dei mercati? La speculazione non è la causa dei problemi ma in questi ultimi anni ha soffiato sul fuoco creandone altri. La speculazione non solo è immorale perchè consente guadagni non derivanti da lavoro ma è anche una minaccia alle misure per contrastare la crisi.
Poi le volevo chiedere ma oltre a immaginare uscite dall’Euro dei paesi indebitati (o viceversa come diceva lei dei paesi forti) non si potrebbe pensare come misura alternativa la svalutazione di tutto il debito dell’area Euro? Lo so che la mia è un’iperbole ma vista lo stettto rapporto tra le varie banche europee un default pilotato di uno stato comunque causa un default non pilotato degli altri. A quel punto forse conviene creare una banca centrale con poteri effettivi, emetter bund europei che però vanno a garantire un debito sovrano svalutato. La chiamerei la soluzione del default europeo pilotato.
Caro Giannino,
oramai da tempo sono anch’io dell’idea che buona parte dei nostri politici SE NE DEVE ANDARE A CASA e un ricambio “bottom up” non sia più procrastinabile. Diversi sono i motivi. Ne citerò due su tutti.
1) Gran parte di questa gente sta nei palazzi del potere ci sta da molto tempo, troppo, ed è ormai adusa ai privilegi di cui gode ed ai meccanismi di clientelismo, tanto che non ritengo saranno mai in grado di rinunciarvi e/o di intraprendere scelte che scardinino questi meccanismi. Penso invece che persone che non abbiano mai bazzicato per le stanze della politica, siano gli unici in grado di attuare i cambiamenti necessari. Persone con solide competenze professionali e/o con storie di successi nel campo lavorativo, imprenditoriale, personale: ABITUATI A GUADAGNARSI quello che hanno che, per quanto possano aver raggiunto redditi e condizioni economiche di tutto rispetto, mai si avvicinano neanche lontanamente all’insieme di benefici e privilegi economici di cui oggi godono i nostri politici e le persone da questi ultimi piazzati sulle varie poltrone di carrozzoni “parastatali” (municipalizzate, partecipate, consorziate, e chi più ne ha ne metta) a loro disposizione. E quindi meglio disposti per i cambiamenti necessari.
2) Competenze: ma quante volte vi è capitato di incontrare nella vita quotidiana o professionale situazioni, progetti, normative dove la vostra domanda era:”ma chi è quell’incompetente (per non dire altro decisamente meno “polite”) che l’ha pensata prima e attuata poi? E anche quando cerchi di andare a fondo per capire se c’erano altri motivi o aspetti che ti sfuggivano, non li trovi!
Io non ho mai fatto politica ed ho sempre pensato, nella mia modesta ignoranza, di non aver competenze sufficienti. Oggi, cinquantenne, con una solida esperienza professionale alle spalle, voglia di fare e di mettersi continuamente in gioco e nessuna voglia di pensare alla pensione che verrà contando gli anni che mancano, comincio a pensare che qualcosa potrei fare anch’io. E come me sono certo che ce ne sono molti altri. Sto cercando l’appiglio giusto. Ne ha qualcuno da suggerirci?
Colgo l’occasione per ringraziarla per il suo quotidiano impegno all’approfondimento critico/costruttivo degli eventi e al sostegno del pensiero liberale.
ci sono 2 macro periodi che han fatto Super Boom Debito + di tutti :
1) anni ’80 Craxi&Andreotti&Forlani (super crescita drogata.. ed oggi Pomicino fa il traghettatore)
2) 2007/11 Silvio (super crisi nascosta sino a luglio x gestir consenso=potere=sue tv)
Non ho una preparazione tecnico linguistica che mi permette di dialogare sui massimi sistemi ma vorrei solo sottolineare che per mesi sui giornali alle TV e su questo blog esimi ” personaggi ” hanno sostenuto che il vero problema italiano era SB e che risolto quello le cose sarebbero andate molto meglio Mi ricordo un ” economista ” affermare in TV che lui aveva calcolato il costo di SB in due punti di spread pari a una montagne di mld di €. Era ovviamente una enorme balla ma siamo andati avanti per mesi in Italia e – anche su suggerimento dei nostri media – all’estero a sostenere quello . Adesso le stesse persone sostengono il contrario e iniziano a dire una cosa che era evidente a qualunque persona di buon senso e non ottenebrata dall’odio e cioè che i problemi italiani sono ben altri , che tutta la zona euro è in pericolo e al limite tutto l’occidente è in ballo.La capacità di essere voltagabbana è una caratteristica nazionale – basta pensare ai voltagabbana del Parlamento – da secoli per cui non mi stupisco certo di leggere e sentire persone – politici, giornalisti, blogghisti – che dicono adesso cose diverse da quelle che dicevano fino a pochi giorni fa. Siamo arrivati al punto dell’impudenza che persone che indicavano contenti i sorrisini del due Sarkò -Merkel adesso tuonare contro l’ingerenza straniera ion Italia .Ho sentito ieri sera un campione del trasformismo – Paolo Mieli – sostenere che la guerra precipitosa franco inglese contro la LIbia era in realtà anche una mossa contro l’Italia . Se penso ai sostenitori della guerra subito , ill compagno Napolitano , gli intellettuali , i politici , i giornalisti ,che tuonavano contro SB che questa guerra , giustamente, non voleva farla . Erano a favore della guerra perchè era un mezzo per danneggiare SB considerato amico di Gheddafi prechè aveva portato a compimento un trattato di amicizia iniziato da Prodi e D’Alema .
chi sostiene che tolto SB và tutto ok o mente od è un illuso..
chi sostiene che SB non ha “quota maggiore” di responsabilità o mente od è un illuso..
Scusi Piero,
ma non le sorge il sospetto che la causa di tutto questo Armageddon sia come sempre da ricercare dalle parti di quella Penelope chiamata USA (e getta?).
Ma lei ha mai visto un documentario (documentario, non film, e’ documentato) chiamato : Inside Job, disponibile anche in lingua Italiana tra l’altro? Lo guardi….
In USA nasce la crisi dei subprime, in USA danno prestiti anche ai clochards, in USA le banche d’affari diventano banche di malaffari, in USA si inventano ogni sorta di prodotti e scatole cinesi, bombe pronte ad esplodere.
Al tempo di Mr. Fattore C = Prodi, il bubbone non era ancora scoppiato, la globalizzazione era ancora in fase di “crescita”.
E’ un dato di fatto che l’ammontare dei derivati, tanto per dirne una, e’ pari a piu’ di 10 volte il GDP mondiale, sono dati, fatti.
Ebbene, lo sfigatissimo S.B. torna al potere nel 2008, osteggiato da magistratura (altro che ordine dello Stato!), e dai poteri forti Bancari (un certo Bazoli, un certo Passera, un certo Profumo, anzi adesso abbiamo ben due Profumi!) e Italo-Svizzeri e Sindacali e le corporazioni e quelli che …..”la macelleria sociale mai e poi mai”; come si vede chiaramente dalla estrazione politica e culturale della maggior parte dei membri del governo Monti…. cosa poteva fare SB in pochissimi mesi per reagire a questo casino? Si, doveva sparigliare come aveva fatto nel 1994. Ma, onestamente……nemmeno Albert Einstein o S. Francesco d’Assisi……
Non voglio gisutificare nessuno….ma guardiamo alle cose con onesta’.
Oggi chi puo’ dire che la Goldman e le Banche non siano al potere, imposte persino da una nullita’ come Van Rompuy, e dai suoi diktat?
Ma la Francia adesso…..capira’ cosa significa.
@Fabio Cenci
ciao Fabio..
negli ultimi 10 anni che l’INTERO occidente si è over indebitato..
i leader politico/finanziari di tutto il mondo nascondono tutto alla gente..
SB in Italia era solo una pericolosa “aggravante”..
a giugno ho scritto questo :
http://www.chicago-blog.it/2011/07/03/tutti-giu-per-terra-di-p-torazza/
ad ottobre questo :
http://www.chicago-blog.it/2011/10/17/l%E2%80%99italia-ed-il-dilemma-del-prigioniero-%E2%80%93-di-piero-torazza/
@ Fabio
Concordo pienamente con la sua analisi. SB, però da grande statista o uomo d’azienda quale si è proposto, avrebbe dovuto essere più lungimirante. In mezzo a tutti i guai in cui si è cacciato (oppure fatto cacciare, dipende da come la si voglia mettere) non è riuscito a consolidare un corpo dirigente solido intorno a se ed alla propria maggioranza. Per assurdo, proprio questo suo eterno senso di protagonismo, lo ha condannato e/o condannerà all’oblio.
Umanamente comprendo che, dopo la morte della madre, della sorella, il divorzio dalla moglie, l’eredità/litigiosotà dei figli si sia spento dentro.
Ora, ahimè, il vero disastro, in aggiunta a quello economico (mondiale/europeo e non italiano!) è quello di ritrovarci dopo 20 anni con i soliti parassiti politici di estrazione ex democristiana. Un autentico cancro inestirpabile che si riproduce da se : i mille e passa figuri alla De Mita, Pomicino, Follini, Rutelli, Franceschini, Cesa, Scaiola, Pisanu ecc. ecc. insomma -> COLORO CHE IL DEBITO PUBBLICO LO GENERANO SENZA MAI PREOCCUPARSI DEL PIL !
Siamo proprio un popolo di pecoroni. Forse è giusto meritarsi questa fine. SIC!
Gregorio,
Sono assolutamente d’accordo che la classe dirigente scelta da Berlusconi e’ stata orripilante (a dir poco!), magari carina esteticamente… ma Dio ce ne scampi.
E’ che non me la sento di crocifiggere l’uomo, forse non mi sento la vocazione del Maramaldo, tutto qui. Cosi’ come non me la sono sentita di crocifiggere Craxi, e sono un Liberale!!
Per me i killers dell’economia e della finanza sono i Paulson, i Geithner, i Greenspan, i Bernanke, i Blankfein/Frankenstein, i Fuld, i Rothschild, e tutta quella teppa che stava in Freddie Mac e Fanny May a AIG (che all’inizio scambiavo per hard discount o shopping malls!), insomma, quella feccia supportata da illustri professori (si anche loro!) di Harvard, Stanford, ecc. ecc., dalla SEC!, e che si sono venduti per un pugno di dollari.
Guardate Inside Job …e vedrete che razza di gangsters; ridacchiavano e prendevano per i fondelli quelli della commissione d’inchiesta, e stanno tutti fuori dal carcere, tranne Madoff.
Non si puo’ imputare a questo attoruncolo Brianzolo i mali del mondo, non ce la faccio.
Dall’altra parte abbiamo quelli che ….non stanno qui, sciorbole, a pettinare le bambole! Abbiamo i Vendola, gli indignati….i Di Pietro, le nullita’ come ….incredibile…Granata.. Bocchino, CASINI, Buttiglione, e la EMMA dove la mettiamo?
Certo, meglio Monti di questi idioti, indubbiamente; ma quali interessi ci sono dietro (il solito dietrologismo) i Passera, gli Gnudi, i Draghi, i Monti….questo non mi fa sentire nel migliore dei mondi.
DOVE ERA Draghi e MONTI quando le cose, dopo il 2007, precipitavano? Dov’era Napolitano??? Dov’era Prodi?? Qualcuno puo’ rispondere? Dov’erano gli illustri Bocconiani?
Lo dice lei Gregorio, ma chi dobbiamo scegliere? Rutelli? AMATO??? Ci resta Follini, Cirone Pomicione, chi????
E poi ci si mette pure Giannino che non vuole SCENDERE in campo. Il colmo no?? L’unico di cui mi fido, anche se non sceglierei il suo sarto, quello proprio no!
🙂
Sulla questione finanziaria ed al fine di comprenderne meglio natura ed origine consiglio vivamente la seguente lettura:
The Ascent of Money: a Financial History of the World, di Ferguson Niall
Scusate ma leggendovi mi mettete una tristezza!!
Questo Blog sembra congelato nella contrapposizione, ancora a fare il tifo pro o contro Berlusca!!
Signori, voltiamo pagina! Abbiamo lo spread a 500 punti base circa, e fortuna che dopo il discorso di Monti è calato dai 530 ai 493!!
C’è una sola certezza ed è che con la recessione in arrivo o MONTI O MORTE!!!
Ditelo a tutti sostenete questo governo, perchè se l’Euro va in pezzi sono dolori molto peggiori di quelli che procurerà il nuovo governo.
Se dobbiamo criticare qualcuno critichiamo Berlusconi e Di Pietro che attaccano Monti, nel giocare ai duellanti!!!! Questo si che è un comportamento da irresponsabili!!
Forse dovremmo cominciare a prendere seriamente in considerazione l’idea di ripudiare l’intero debito pubblico.Leggete cosa ne pensava Murray Rothbard in merito:
http://www.movimentolibertario.com/2011/11/17/ripudiare-il-debito-nazionale/
Sporchiamoci le mani. Il fatto è che non sarà semplice… serve accesso alle TV e ai giornali che di certo non sono troppo disponibili verso che la pensa come noi. Ricordo sul referendum come alla posizione di Oscar fu quasi “censurata” durante Ballarò. Bisognerà fare sponda con altri blog, come nFA, e studiare una comunicazione semplice, possibilmente video e breve, da far girare nei social network. Credo che un modo per ottenere consenso sia far leva sul sentimento di antipolitica e sulla scarsa qualità degli eletti. Se si riesce a mettere insieme questi temi, molto popolari, con cose più serie, il consenso potrebbe arrivare. Io comunque ci sto, e sono pronto a mettere mano al portafogli.
credo sia giunto il momento di sporcarsi le mani.
quantomeno per sensibilizzare la gente, non sopporto il termine “società civile”. per troppo tempo mentre la nave affonda il 90% della gente si preoccupava solo del poco gusto di barzellette e battute del premier, di chi scopa chi e di altre amenità, sicuramente poco edificanti ma comunque importanti quanto una rasatura mal fatta in una persona con un tumore e neppure dei più simpatici. occorre sporcarsi le mani, almeno per aiutare la gente a capire quando i politici (e larga parte dei media), laddove tergiversano su fregnacce dimenticabili, non solo non stanno lavorando per il bene della collettività ma la stanno sempre più affossando.
Signor Giannino,
la stimo molto sia come persona che come economista e seguo sempre la sua trasmissione su Radio 24.
Penso che lei ( e non solo ) faccia previsioni attendibili sulla reale possibilità che tutto il sistema UE crolli partendo dal crollo dell’euro nel prossimo anno.
Non riesco a capire però cosa cambierebbe per noi, italiani residenti:
se ora percepisco 1300 euro/mese con l’uscita dall’euro ne percepirei di nuovo ( come prima del 2002 ) 1.300.000 delle vecchie lire ed anche i prezzi tornerebbero denominati in lire.
NON PENSO OVVIAMENTE CHE GLI IMPORTI RADDOPPIEREBBERO (tenendo conto del valore lira/euro assegnato al momento del passaggio).
PERO’ LEI HA ACCENNATO NEL CORSO DI UNA TRASMISSIONE CHE PRATICAMENTE SI DIMEZZEREBBERO I NOSTRI RISPARMI ( ora in euro ) ED ANCHE PROPRIETA’ IMMOBILIARI.
DATO CHE SONO PROPIETARIO DEL MIO APPARTAMENTO MA STAVO PENSANDO DI VENDERLO ( PER POTERNE COMPRARE ALTRO PIU’ PICCOLO PER MIO FIGLIO ) MI CONVIENE AFFRETTARMI ANCHE PERDENDO QUALCHE MIGLIAIO/DECINA MIGLIAIA DI EURO NELLA VENDITA ? MI CONVIENE CERCARE UN COMPRATORE A BREVE ?!
STAVO PENSANDO ANCHE DI INIZIARE A VERSARE CONTRIBUTI PER PENSIONE VOLONTARIA PER MIO FIGLIO ( STA’ ANCORA STUDIANDO MA HA GIA’ IL POSTO ASSICURATO NEL 2013 QUANDO SARA’ INFERMIERE PROFESSIONALE ) : MI CONVIENE SOTTOSCRIVERLA IN EURO O ASPETTARE IL PROSSIMO ANNO ?
Queste penso siano le cose che stanno preoccupando oltre a me anche parecchi altri italiani; vede, la casa che ho in mente di vendere è in bella posizione sulle colline di Bologna ma è stata acquistata molti anni fà con grossi sacrifici dai miei nonni e mi dispiacerebbe un domani ( il prossimo/i anni) ritrovarmi con poco o nulla in tasca e non riuscire più a comprare l’appartamento per mio figlio.
Buon lavoro e rilassante fine settimana ( spread premettendo … )
Tom – Bologna
Stimato dott. Giannino, potrebbe trattare la spinosa questione della Commissione Trilaterale, il maggior sodalizio tra banchieri fondato da Rockefeller in cui si trovano (nel pubblico elenco aggiornato ad ottobre 2011) il chairman europeo Mario Monti, Lucas Papademos (coincidenza) e (convergenza) Enrico Letta? Sono ancora in molti a confondere il piano economico con quello finanziario, ed accusare Monti di essere mandatario delle multinazionali mi è parso sciocco; gli si è dato modo di contrattaccare magistralmente. Il neopresidente la sa lunga, lo dimostrano la capacità di lisciare il pelo a quasi tutti e di muover le prime mosse verso gli interessi dei nostri creditori; intelligenza davvero ammirevole.
Ma la rilevanza di questo club – che si riunisce anche per prefigurare la guerra all’Iran – non può essere ignorata. La solita stampa italiana, nel miglior dei casi disattenta. La ringrazio per l’attenzione e Le auguro il meglio. Avv. Filippo Germinetti da Saronno.
A latere una stringata riflessione: Nell’800 eravamo ancora in mano a francesi, austriaci e spagnoli. Nel ‘900 gli angloamericani ( non i partigiani della resistenza) cacciarono il cavalier Benito. Oggi i creditori ( non l’opposizione, anche se cerca di farsene vanto) allontanano il cavalier Silvio. L’TALIA SNC in concordato preventivo ha il suo commissario e la democrazia imperfetta/dissoluta è stata sospesa. La “governance sovranazionale” altro non mi pare se non “oligarchia” o “sinarchia”.
Quello che dicono Paolo Barnard e A. Spannaus, secondo voi, sono tutte sciocchezze? Puro FUD, o c’e’ del vero?
http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=267
http://www.movisol.org/11video13.htm
Ringrazio il dott. Giannino per questa analisi ineccepibile, ma la domanda è: qual è la vera soluzione al problema? perché stiamo tutti cercando di scervellarci, criticare, analizzare e indovinare ma una risposta vera per ora manca a tutti, almeno questa è la mia impressione.
* Mediaset è socio al 33% (tramite Telecinco) della perfida Goldman in Endemol (il maggior gruppo europeo x la produzione di format tv)
* Gianni Letta era advisor di Goldman
scusate ma che ci voleva un economista per risanare il debito (mettendo ici e patrimoniale o aumentando iva?) e allora faccio io l’ecoomista.. aumento l’iva al 30% e non aumento nessun altra tassa e olè il gioco è fatto o risanato il debito e mi chiameranno anche economista !!! a ma dimenticavo.. mettendo ici e patrimoniale ci sarà la crescita.. scusa ma con il mio piano la crescita non credo che arrivi .. mentre con quella di monti ci sarà una megacrescita .. si deve vedere però crescita di cosa.. !!!eh eh
@Marco
With the first two requirements dependent on Italy’s turbulent domestic politics, investors are increasingly unwilling to bet on the relatively favorable scenario, which means that Italy does not have time. Rising yields could undercut the fiscal-stabilization and economic-growth program before it can be fully implemented. And, as yields rise, the adequacy of the country’s resources becomes questionable or worse.
Carissimo Giannino,
Nella puntata di ieri di “9 in punto” ho sentito da lei cose che non mi sarei aspettato. Rispondendo ad una ascoltatore che poneva il problema delle “agevolazioni” (io li chiamo privilegi) concesse alla chiesa cattolica lei ha argomentato in modo peraltro incomprensibile dicendo che non ne è convinto (di cosa? i dati ci sono eccome!) e che comunque sono importi che non risolvono il problema dello squilibrio dei conti! Quest’ultima argomentazione NOOOO! la prego , non se ne può più di sentirla e non me la aspettavo da lei!. Anch’io l’anno prossimo potrei non pagare le tasse tanto che cambia se non le pago io? niente!
Se poi ci sono altri motivi per cui ritiene che questo regime di privilegio debba perdurare li dica chiaramente: la sua citazione dei Patti lateranensi come dato di fatto mi ha stupito anche quella. Ma come, si può e si deve cambiare l’ italico andazzo solo da qualche parte?
E’ tempo di rassegnarsi.
In Italia non esiste e non esisterà mai quel che immagina Lei, Oscar, punto.
Spremeranno, dopo il reddito, le rendite e la “casa” (agiornamento dei valori catastali ai valori di mercato) punto.
Ci fosse qualcuno, anche un “prof” che parli di tagliare la spesa ….
solo gli “sfigati” che non verranno mai “nominati” a salvare la Patria,
per ovvie ragioni.
bye
@Fabrizio
Italians want to cut debt, but without sacrifice
NICOLE WINFIELD – AP – 16 mins ago
A woman rides past empty tables outside a cafeteria in downtown Milan, Italy Tuesday, Nov. 22, 2011. More than 90 percent of Italians consider cutting the country’s huge public debt a top priority…
ROME (AP) — An AP-GfK poll shows that 93 percent of Italians consider cutting the country’s huge public debt a top priority but few are willing to make personal sacrifices to do so.
Il buon OG da qualche mese ha aumentato la sua esposizione mediatica in misura più che proporzionale rispetto al suo progressivo distacco e poi critica verso SB . Adesso è sempre in TV in particolare nei talk show più contro SB , cioè quasi tutti.
Adesso che progressivamente SB diminuirà di interesse cosa succederà di questi talk show ? Adesso beatificano Monti che ha fatto il miracolo ( quale ? ) ma dopo ?
Se uno piange, l’altro non ride….Atene o Sparta che sia:
http://www.wallstreetitalia.com/article/1265902/crisi-euro/asta-shock-germania-non-riesce-a-collocare-il-35-dei-bund.aspx
Adesso i cravattari dell’FMI arrivano per tutti……
Ma si sa, gli Sturmtruppen sono quelli che danno lezioni, vedasi alla voce CommerzBank….
Il presidente della Bundesbank, invece di pensare alle sue CommerzBank e simili ha recentemente dettato al Parlamento Italiano i compiti per casa.
Che simpatici.
Ma noi ci autofustighiamo, sempre, a differenza dei perfettissimi, che fanno finta di non sapere cosa Deutsche Bank ha nel suo caveau (+ tante altre loro Banche), per non parlare del default di tante citta’ tedesche che non hanno i soldi per le spese correnti.
Sono curioso di quello che succedera’ nei prossimi 12 mesi. Ho paura che i “complottisti” abbiano ragione….questi sono tempi nuovi, che richiede un Ordine Nuovo (che poi il Nuovi sia migliore…..)
Se sentite le trasmissioni tv -e radio 24 – stanno iniziando filippiche contro l’Europa e contro la Germania perchè la crisi non migliora ma anzi sta peggiorando . Fino a dieci giorni fa tutti questi illustri commentatori con la schiena dritta – compresi alcuni di questo blog – dicevano che era tutta colpa dell’Italia che rappresentava la ” bomba atomica ” pronta ad esplodere perchè non si liberava di SB . E adesso ?
Caro Oscar, accolgo il tuo invito. Ho 53 anni, lavoro da 34. Sono fermamente convinto che operando con semplice buon senso, come un buon padre di famiglia, si possa governare questo paese senza bisogno di “sporcarsi le mani”. Oltretutto, ascoltando radio e leggendo giornali, mi convinco sempre di più che potremmo avere 15 ottimi ministri, prendendo anche a caso tra ascoltatori e lettori. Io non ce l’ho con nessuno, anche perchè nessuno di noi è senza colpa. L’importante è dare l’esempio. Se Monti partirà dall’ICI per dimenticarsi di tagliare gli sprechi, fallirà. Sprechi, che secondo me, iniziano a livello locale. I sindaci si lamentano perchè hanno meno soldi di prima, ma per sprecarli ne hanno sempre. Tutti sanno tutto, ma nessuno fa niente. Perchè ? Perchè spera ogni tanto di far parte del gioco. Da quando è iniziata la crisi penso che ci sia solo una soluzione. Ritornare a lavorare. Per far questo bisogna riaprire le fabbriche. Per riaprirle dobbiamo essere competitivi. Se aspettiamo di essere competitivi con le riforme passano cento anni. Noi sappiamo lavorare da paese low-cost. Siamo un paese low.cost. Dov’è quel paese industrializzato dove gli ingegneri costano meno di 20.000€/anno ? Per cui stampiamo 2.000.000.000 di euro, ci svalutiamo e ripartiamo. Stavolta però senza sprechi.
Per far questo ci vuole gente nuova. Bisogna creare un movimento che non sia contro nessuno ma che sia a favore di tutti i cittadini. Quando vuoi incominciamo a organizzarlo.
A tua disposizione, ciao
Roberto e Claudio Di Croce sono d’accordo con voi su quanto scrivete.
x Roberto: abbiamo quasi tanti pensionati quanti sono i lavoratori; insostenibile. Da liberale non ho mai amato tanto Berlusconi, ma……quando lo diceva LUI….si scatenavano le trimurti sidacali e il solito Bersani….con la sua macelleria sociale, e si finiva a parlare dello “strategico” bunga-bunga, sempre la stessa solfa demenziale.
Ieri la Bundesbank ha tagliato le stime di crescita della Germania per il 2012 collocandole in una forchetta compresa fra lo 0,5 e l’1%, ovvero a un livello decisamente più basso di quello pronosticato dalla stessa banca centrale tedesca a giugno (+1,8%), la Cina e’ in rallentamento, ergo…….la Germania… La Germania dovrà inoltre tagliare il proprio debito pubblico per continuare ad avere la fiducia dei mercati sottolineando che «ci vorranno anni» per riportarlo sotto il 60% del Pil dall’80% di oggi.
Da: der Spiegel …
“The German government likes to pride itself on its solid finances and claim the country is a safe haven for investors. But Germany’s budget management is not nearly as exemplary as it would have people believe, and the national debt is way over the EU’s limit.
In some respects, Italy’s finances are in much better shape”
!!!!!! Der Spiegel! Il colmo dei colmi.
Da un blogger:
“Senza contare che nessuno sa ancora bene come venga contabilizzata l’immondizia detenuta dalla famigerata Kreditanstalt für Wiederaufbau, banca tedesca istituita in Germana nel 1947 dagli Stati Uniti per finanziare la ricostruzione mediante i fondi ERP. L’80% del suo capitale è detenuto dal Governo federale e il 20% dai Länder, una sorta di Cassa dei depositi e prestiti italiana, non contabilizzata a differenza dell’Italia nel loro debito pubblico che sarebbe ben oltre il 100 % altro che 60 0 80 % ”
In realta’ pare che il debito tedesco, usando gli stessi criteri usati per l’Italia, abbia un debito superiore al 160%. Lascio agli esperti valutare la veridicita’ di questi dati.
Dal 2002 al 2006, ad esempio, il saldo primario del Paese era cronicamente in deficit.
In confronto, l’Italia ha generato un avanzo primario medio del 1,3 per cento del PIL nello stesso periodo. Secondo le proiezioni della Commissione Europea, la Germania non ci arriverà nemmeno nel 2012. Nel 2013, si prevede di raggiungere un avanzo primario del 1,5 per cento.
Ancora una volta al confronto, l’Italia prevede di raggiungere un avanzo primario del 3,1 per cento il prossimo anno e 4,4 per cento nel 2013. Se il governo del nuovo Primo Ministro italiano Mario Monti impone programmi di austerità, come richiesto dalla Banca Centrale Europea (BCE) Presidente Mario Draghi e altri, le eccedenze saranno probabilmente ancora più alte .
La Germania è ancora lontana da numeri come questi, che hanno l’obiettivo di stabilizzare il rapporto debito-PIL al 60 per cento, un obiettivo lontano davvero.
Per raggiungere questo obiettivo entro 10 anni, dice Christian Breuer, un esperto finanziario con la sede a Monaco presso l’ Ifo Institute for Economic Research, “La Germania, anche nella più ottimistica delle ipotesi, avrebbe bisogno di un avanzo primario del 2 per cento.”
La Germania, sta ora godendo sui mercati obbligazionari, per la gioia del suo ministro delle finanze,ma tutto ciò potrebbe rapidamente evaporare. (…) Ma se quei tassi di interesse dovessero aumentare in media di solo l’1 per cento, il bilancio del governo tedesco si troverebbe ad affrontare un onere aggiuntivo annuale di € 20 miliardi nel medio termine.
E cosi avanti snocciolando altri numeri sino ad arrivare alla realtà di tutti i giorni mentre i mercati si sono occupati delle fragili banche tedesche ieri da ultima Commerzbank…
Caro Oscar, ancora siamo a domandarci se sporcarci le mani? Quando, se non ora, far sentire l’esistenza/contributo della generazione dei 20/30/40 enni (visto che spesso sono tacciati di “scarsa attenzione/distrazione” alla politica)? Aggiungo che stante il livello della dialettica tra i partiti, “sottostante” i rumors sulle proposte governative, la risposta è lapalissima. E’ GIUNTA L’ORA
Motto: se non ora quando?
@GS Government
La ripiega sul professorino Monti è l’enneisma prova che siamo un popolo smidollato e privo di “carcassa ossea” questo pseudo salvatore della Patria altro non farà che tartassare ancora di più chi è già ipertartassato impoverendo ancora di più il ceto medio e disarcionando ancora di più la già debolissima crescita che c’è adesso in questo povero e bistrattato Paese, vorrei ricordare una cosa; l’On. Bersani quando Berlusconi disse “non vedo nessuna crisi…i ristoranti sono pieni…la gente ha anche quattro telefonini…” saltò dalla sedia e gridò all’ennesimo scandalo, strappandosi le vesti e mettendo in chiaro che il Popolo Italiano è RIDOTTO ALLA FAME! E’ SUL LASTRICO GRAZIE ALLO SCELLERATO GOVERNO BERLUSCONI…beh ci può anche stare, ma mi dice On Bersani, come faremo a pagare altre tasse visto che non riusciamo a comprarci manco il pane? mi vuole rispondere per favore? Grazie!
p.s. si badi non sono berlusconiano tanto meno bersaniano, casinista o dipietrista, questa classe politica attuale ha dichiarato e messo in chiaro il suo Fallimento, pertanto si volti pagina a 360 °
HAI SENTITO “BENE” COSA DICE OSCAR ALLA RADIO..
IL DEBITO OCCIDENTALE E’ FUORI CONTROLLO DA ANNI..
PERSONALMENTE SU QUESTO BLOG LO SCRIVO DA OLTRE UN ANNO..
NON E’ CERTO TUTTA COLPA DI SB… ERA SOLO UN’AGGRAVANTE…
CI VORRANNO ANNI DI SACRIFICI E FORSE QUALCHE DEFAULT X VENIRNE FUORI..
MA CI 6 O CI FAI 🙂
Egregio dottor Giannino
Buonasera io la seguo da quando ha sostituito Ferrara a radio24 e credo che non ha cambiato idea affatto sui liberisti lei più che altro (come noi elettori di cdx)si e sentita preso in giro da l’ex governo ed in particolare dal ministro Tremonti che e davvero socialista mica la inventato lei. però secondo il mio modestissimo parere(premetto che io non sono ne laureato in cose economiche etc. ma ho 37 anni di cui 20 passate in azienda….e ne ho viste di cotte e di crude)penso che un governo “Monti” ci faccia cadere dalla padella nella brace inquanto non va verso le famose liberalizzazioni non va verso l’alleggerimento fiscale non va verso la reale concorreza e la storia dei singoli ministri e del attuale (persona degnissima per carità) attuale Premier tutti parlano della famosa sentenza Microsoft e del caso della fusione ma nesuno si ricorda che l’antagonista di microsoft era uno solo!!!! guarda caso con interessi che diciamo appartenti ad un vecchio amico(goldman) e della non fusione chi ne a tratto giovamento certo non noi utenti!! però purtroppo oggi questo è (non)abbiamo partiti e politici non dico all’altezza ma neanche avvicinabili a questa parola non abbiamo giornalisti economici e non (escludendo i presenti) capaci di spiegarci le cose socondo i quali appena abbatutto il Totem(B) doveva finire la speculazione dovenao tornare le rondini etc e che ancora oggi dicono che il trilaterale è andato benissimo,che ora ci considerano, che il loden è meglio del cappotto(legga rep e Cds e Stampa!!!) invece di dire che la germania farà come gli pare la Francia andra per i fatti suoi e a noi hanno ancora detto di fare i compiti a casa (si rende conto!!! dove siamo arrivati siamo gli scolaretti dopo aver inventao il sistema Bancario moderno, l’export le lettere di credito santo cielo gli scolaretti siamo….)e il nostro premier Abbozza inveci di dire “raganacci vedete di farli voi i compiti che noi la laurea l’abbiamo già bella che presa”…(scusate l’nflessione dialetale ma sono emiliano e d ogni tanto miscappano certe parole)perchè nessuno invece parla di cose che davvero potrebbero essere fatte in poche ore la prima Lostoto più che creditore è un debitore (almeno da quello che sento dire da lei ogni mattina più o meno) e cosa siè inventato per non pagare…il Durc(ottimo strumento) ma come al solito usato per fregare i privati e dando ai privati il modo di fregarsi tra loro(siamo i numeri 1 in questo)perchè non rinnovarlo??(io avrei una mezza idea ma essendo lunga magari se qualcuno di voi che leggendo sto commento ho o lei Dott Giannino la potrei inviare per mail perdendoci cinque minuti e a costo zero e il suo gruppo di esperti può dire se e una stronzata o no!! in entrambi i casi non mi offendo mica faccio l’economsta per vivere….)le famose privince non è vero che non si risparmia granchè(è qui darei le martelate sugli zebedei alla mia parte politica… eravamo riusciti a toglierne trenta ma bossi.Silvio etc non anno avuto i cojones per farla…)anche in questo caso sempre che la vorreste sapere non mi costa niente inviarvela e anche sul credito perchè non usare i famosi Bond che dovevano usare le banche (che non hanno usato)per le piccole e medie aziende(questa secondo me la vorrete sapere è una cosa piccola che potrebbe salvare davvero centinai di piccole e medie aziende) io sono su facebook chiunque mi vuol contattare sono li(non sempre.. ghe da lavurer anca)ma scambiarsi opinioni non ci fà sicuro andare in default..Un sentito saluto a tutti e soprattutto a lei Dott scusatemi percome mi esprimo ma non faccio il giornalista per vivere…e sono tradito anche dall’emozione
Come scritto dal sign. Fabio Cenci da 16 anni la Germania non include nel suo debito pubblico le passività del KfW(posseduto all’80% dallo Stato) che ammontano a 428 miliardi di euro,mentre le passività della Cassa depositi e prestiti (300 miliardi) sono conteggiate nel debito pubblico italiano.Il quotidiano tedesco Handelsbatt rende noto che prendendo in considerazione anche le spese per le pensioni,sanità ed aiuto alle persone non autosufficienti,il debito pubblico tedesco salirebbe al 185%.Il dott. Giannino ritiene che vi siano validi motivi che giustifichino queste differenze o bisogna ipotizzare che la tripla A conceda grandi privilegi alla Germania?
Tolto dal tavolo SB -causa di tutti i mali italiani, europei, addirittura mondiali secondo qualche autorevole commentatore – spuntano fuori i veri problemi italiani che sono sicuramente nostri – ammontare spaventoso del debito pubblico , sprechi del mondo pubblico spaventosi ,votati da tutti e molto graditi all’italiano medio – e europei . Adesso di colpo, dopo solo pochissimi giorni si scopre che l’Europa non funziona , l’Euro non è la soluzione dei problemi ma è una delle cause , la ” governance ” europea è assolutamente carente e stanno rispuntando i nazionalismi che erano stati nascosti dai ricordi della guerra e dagli anni del benessere economico . I risolini di Sarkò – accolti dai battimani dei fanatici anti SB – sono spariti e rispunta la diffidenza per non dire altro dei francesi verso i tedeschi . Perfino i commentatori italiani hanno riscoperto il nazionalismo e invocano l’unità patriottica nei confronti dei francesi e dei tedeschi . Come sempre siamo dei voltagabbana , degli opportunisti , abituati da secoli a combatterci tra di noi appoggiandoci agli stranieri . Noi siamo considerati inaffidabili dagli europei non perchè c’era SB ma perchè abbiamo una storia secolare di voltagabbana e di inaffidabilità anche nei rapporti internazionali . Credete che i tedeschi abbiano dimenticato che siamo passati da un giorno all’altro da alleati a nemici nella seconda guerra mondiale ? E cosa abbiamo fatto appena prima dell’inizio della guerra 15/18 se non cambiare alleanze in pochissimi giorni ? Comunque dobbiamo essere ottimisti, adesso con i professori al governo saremo tutti felici e affidabili ,anche perchè Monti passa le vacanze a Silvaplana – vicino a Sankt Moritz – e non sulla Costa Smeralda o ai Caraibi .
All’ignorante scrivente e’ stato MOLTO utile STUDIARE quanto detto nel video seguente:
http://www.youtube.com/watch?v=tj2s6vzErqY
1 ora e mezzo di lezione…
Alla fine ero incerto se suicidarmi nel bunker di Adolf…..anche perche’ ormai i sudati risparmi non so piu’ dove diavolo parcheggiarli, e questo non mi fa dormire.
Quanto alla Grande Germania, ho appena letto questo da un blogger, e anche questo non mi ha fatto rilassare un granche’:
http://icebergfinanza.finanza.com/2011/11/25/germania-la-grande-depressione-del-2012/
Penso si debba correre ai rifugi antiatomici, anche perche’ vedo che la Siria e’ nel mirino (beh, giustamente 🙂 da un certo punto di vista) e l’Iran cerca guai……
Allegriaaaaaa
gentile Giannino, so che è una sciocchezza (rispetto ai tempi che stiamo vivendo) ma Dämmerung in tedesco è femminile. Chiedo venia per la precisazione, che può apparire antipatica.
beh appena arrivato Monti ho mandato un SMS a Radio24 per dire a Giannino di togliere The End dei Doors….
Non mi sono mai sbagliato tanto…
Giannino lasci i Doors ancora un po’, poi l’8 dicembre vediamo eehh??
Sarò estremo, ma il liberismo si difende dichiarando default e ripartendo da zero. Tutto il resto è fuffa. Maggiore integrazione europea significa soltanto poche persone che ne governano sempre di più e con maggior potere.
Si possono fare tutte le considerazioni teoriche che si vuole, ma ormai il tempo è oggettivamente scaduto. Sono 2 anni che leggo di tutto di tutti e ognuno ha la sua ricetta. Ripartiamo da zero….please. Sono la persona più liberista della terra, quasi libertarian e non c’è via di scampo.
La russia negli ultimi giorni si è comprata 17 tonnellate d’oro fisico. Chi ne capisce qualcosa sa di che stiamo parlando.
Ciao a tutti
tanto per ricordare il pensiero di Giannino sul nucleare
http://video.repubblica.it/dossier/giappone-terremoto-tsunami/mangio-cibi-di-fukushima-ora-ha-la-leucemia/81594/79984
Mangiò cibi di Fukushima, ora ha la leucemia
Voleva tranquilizzare la popolazione giapponese e aiutare gli agricoltori locali dopo il grave incidente nucleare di dello scorso marzo, e per questo aveva mangiato davanti alle telecamere, insieme alla sua assistente, delle verdure coltivate nelle vicinanze della centrale danneggiata. Ora però a Otsuka Norikazu (63 anni), famoso presentatore della tv giapponese, i medici hanno diagnosticato una leucemia linfatica acuta. Il servizio del canale tedesco RTL
Si parla di misure per la crescita, ma tutti dicono che non ci sono i soldi. Non tutti sanno che lo Stato italiano, quindi tutti noi, elargiamo ogni anno la bellezza di 80 miliardi di euro al sistema delle imprese, di cui 50 miliardi in diciamo “fiscalità agevolata” e 30 miliardi diciamo “a pioggia”. Di questi 80, lasciamone 50 di fiscalità agevolata ma i rimanenti 30 vengano utilizzati per abbattere il debito pubblico. In termini assoluti e strutturali con questo semplice provvedimento avvieremo un processo di riduzione strutturale del debito, con l’effetto che in conto economico già dal primo anno potremo investire i soldi che avremmo dato in termini di maggiori interessi sul debito, quindi raggiungere l’azzeramento del deficit nel 2013, e investire (con efficenza e senza sprechi) un mucchio di quattrini nella crescita economica. Altro che liberalizzazioni !!!
Egregio Dott. Giannino,
quella che manca, in Italia, non è una tassa iniqua e sterile come l’ICI, calcolata su rendite catastali tutt’altro che reali. Quello che ci vorrebbe è una tassa sul modello della “Real Estate Tax” statunitense, ovvero una tassa di proprietà che tenga conto sia del valore dell’immobile, sia del contesto in cui è inserita. Negli USA va dallo 0,2% fino al 4% annuo; i soldi versati vengono reinvestiti in educazione, infrastrutture, sicurezza e servizi.
La logica è in perfetto stile liberale: più agevolazione si hanno, più si paga.
Attualmente in Italia chi possiede una “prima casa” ai Parioli (RM) paga come chi vive a Scampia (NA), ovvero ZERO. Tutto ciò è palesemente assurdo.
http://www.sapienza-finanziaria.com/ è straordinario
Caro Fabio, la situazione della spesa pubblica sociale è in Italia, in linea con quella della media OCSE, parlo della somma tra spesa pensionistica e spesa sanitaria e la prospettiva della spesa pensionistica, al 2050 ci è favorevole; la spesa sociale in Italia è inferiore a quella della FRancia di circa 2 punti %. Non mi sembra che le chiacchiere di Bersani siano peggiori di quelle di altri di parte opposta; anzi la riforma che fece Maroni nel 2004, doveva iniziare a dare effetti solo dal 2008. Le riforme in materia, non le ha certo fatte Berlusconi, più dei governi di C.S.
Ovviamente non è sottacibile, il fatto che da noi siano ampie le anomalie e la giungla dell’ intero sistema, nei vari comparti, incluso il fatto che sul sistema, soprattutto sulle spalle del settore dei lavoratori delle aziende private, gravano il GIAS ed altre casse.
Per il resto concordo e spero di farmi qualche risata il prossimo anno. @Fabio Cenci
Gentile Direttore,
io penso che anche nei momenti di crisi acuta e di panico generale, i giornalisti dovrebbero pur sempre rimanere obiettivi, dire la verità e offrire analisi e opinioni che servano all’informazione pubblica… non a manovre politiche! Mi spiego.
Dire che l’Italia ha perso credibilità internazionale per causa di Berlusconi e Tremonti è falso e tendenzioso, così come affermare che il Fmi ci monitora su richiesta della Francia e della Germania. Spero che lei possa dimostrare queste affermazioni.
Perchè a me pare che lo spread Btp continui a dimostrare la scarsa fiducia dei mercati nell’Italia per il lungo periodo, e ora pare anche nel medio-breve sui Bot. Era palese a tutti che Berlusconi sarebbe uscito di scena presto, anche solo per motivi anagrafici, e quindi non poteva incidere pesantemente sui tassi Btp. I quali, invece, sono spinti in su da chi ha subodorato grande lucro speculativo su titoli che sono stati vincolati ai tassi di altri paesi, creando un meccanismo diabolico e inarrestabile. Infatti, adesso è il titolo tedesco a non interessare più (fatto totalmente incredibile!!!) e a spingere in su i tassi di debito europei. Lei non ci vede una chiara manovra speculativa ai danni dell’Europa e dell’euro? L’Italia è l’anello debole? Forse. Ma forse no!
Quanto alla politica economica di Tremonti, che essendo un liberista puro non poteva fare diversamente da quel che ha fatto, le ricordo solo che “la manovra barocche” di salvataggio di banche ed aziende le han fatte per primi i paesi anglosassoni! Fiat ne è un chiaro esempio. E la discussione sul “too big to fail” è ancora molto viva negli Usa.
Semmai, dovrebbe riconoscere che l’ex-ministro dell’Economia italiano aveva previsto per primo la crisi attuale, aveva per primo attaccato gli interessi finanziari e ha creato un sistema di difesa del risparmio e del reddito nazionali che nessun altro paese al mondo è stato capace di fare. Forse dimentica che la perdita di Pil nel 2009 è stata di circa il 20%! Me lo spiega come si fa a fare politiche anticicliche e di sviluppo in una situazione simile? Se ha qualche idea, si proponga a Monti coem ministro.
Ma a lei conviene difendere gli interessi di chi la paga e adesso, magari, pensa pure di scendere in campo: bene, la aspettiamo. Nella tragicommedia italiana della politica c’è spazio anche per lei.
Dove ha letto che la perdita di PIL nel 2009 è stata del 20%? Dopo 8 anni di TremoBerlusconi, dall’ Euro e con tutto il cumulo di aumento di spesa e mancata crescita nel periodo e dopo le ultime 4 manovre senza lo straccio di una riforma del liberale puro Berlusconi, da luglio 2010 e dopo che Tremonti ha sempre preso sottogamba ciò che era già nei numeri, (dicendo che non servivano manovre, addirittura per due anni, fino al 2010), non appena i mercati avessero deciso di dare un taglio, oggi è già un miracolo se lo spread BTP-BUND non è a 1000 e quindi saremmo già alla catastrofe. Pretendiamo che Monti sistemi in una settimana ciò che Berlusconi ha danneggiato in 8 anni? Ma piantiamola di dire stupidaggini. @roberto amati
Dagli USA e dagli UK fanno ormai il tifo per il crollo di Euro, e questo portera’ solo disgrazia a questo continente; nell’ex Occidente siamo un’armata Brancaleone che non riesce nemmeno a far fronte comune contro questi vandali.
Mi dispiace Giannino, io non riesco in questi momenti a pensare freddamente come Lei: “vi sta bene, perche’ non avete fatto questo e quello”, so qual’e’ il suo refrain. Non le do torto, e’ giusto, ma in questo momento dovremmo tutti remare nella stessa direzione.
Le discussioni teoriche non contano un accidente se all’orizzonte si intravvedono conflitti sociali violenti; non si puo’ scherzare con queste cose. Non e’ piu’ tempo di sterili disquisizioni teoriche o…..professorali….o di appartenenza a clubs calcistici.
Mi spaventa che Monti stia perdendo tempo a negoziare; dovrebbe in questo momento semplicemente dire: queste sono le tavole della legge, prendere o …..lasciamo…e Dio ci salvi.
Non e’ tempo di bizantinismi sterili. Anche se purtroppo, checche’ ne dica Vaciago, penso sia tardi……questi discutono delle tecniche di “gemmazione” in Parlamento, e di trattati con le Mauritius…..mi sembra di vivere in un’altra dimensione o di essere un alieno, o viceversa.
Quali pensate siano gli scenari piu’ probabili a questo punto?
Dott. Giannino, il governo Monti è una scommessa sottoscritta da quasi tutti i partiti. Monti ha ricevuto l’incarico a livello nazionale ed internazionale di far quadrare i conti. Naturalmente questo comporterà lacrime e sangue. Il processo logico che tutti si attendono è:
1) Monti risana, fa manovre lacrime e sangue, riporta la “serietà” e la “credibilità”
2) I tassi di interesse sul debito si abbassano
3) Tutto torna alla normalità e tutti vivremo più felici
E se i tassi di interesse non si dovessero abbassare? E se la speculazione fosse più forte di Monti e di tutti coloro che credono in lui?
In tale funesta situazione saremmo stati tartassati e non avremmo risolto un bel nulla. Dovremmo dichiarare default.
Non pensa che farlo già oggi ci risparmierebbe le lacrime ed il sangue?
Leggo che alcuni chiedono per uscire dalla crisi la dichiarazione di fallimento ( scusate se uso ancora la terminologia italiana e non quella inglese anche se mi rendo conto che default è più “figo ” )Ma sappiamo cosa vorrebbe dire ? Non si pagano più i debiti oppure per pagarli si vendono i beni ( gli assets, come volete ) . Nel primo caso falliscono anche le banche che hanno i titoli del debito italiano e tutti quei privati italiani che hanno avuto la sventura di fidarsi si trovano in brache di tela .Gli stipendi agli statali si pagano ancora o no ? e le pensioni ? Avete presente cosa è successo in Argentina non molti anni fa ? Con le banche chiuse e la gente che assaltava i negozi per rubare il cibo ? Se invece si cerca di vendere i beni , chi farebbe il curatore fallimentare incaricato di vendere ? Ve lo immaginate gli strilli di quelli che non vogliono vendere i ” gioielli ” pubblici ( magari i tanti che abitano in immobili pubblici di prestigio a prezzi di favore per i loro ” meriti ” politici ? ). E si potrebbe continuare . Nonostante tutto credo sia di gran lunga meglio stringere la cinghia e pagare i debiti , come farebbe qualunque privato onesto .
Una preghiera ad Oscar Giannino. E se si ritornasse a parlare nel merito delle cose che continuano ad accadere? Da ieri leggiamo elogi sperticati di tutti al neo ministro Passera sull’accordo Fiat di Termini Imerese, ma nessuno che parli dei termini dell’accordo e di quanto costerà, se costerà (o se assolutamente tutto sulle spalle di Marchionne, come pare leggendo la grande stampa) alle casse dello stato. Mi piacerebbe leggere il suo parere.
Buona sera Oscar! Mi pongo la domanda su come noi gente comune potremmo favorire il famigerato cambiamento dal basso che tanto negli ultimi anni si annuncia come rivoluzione generazionale! Forse è proprio di questo che si dovrebbe discutere, di come vivere la vita giornaliera come consumatore di innumerevoli beni o come piccolo risparmiatore che decide in coscienza che i soldi coi soldi “non si fanno” e quindi concepisce il sistema bancario come semplice salvadanaio diffidando dai “pacchetti azionari” ai quali ti consigliano di affidarti senza neppure farti venire la curiosità riguardo alla società dalla quale tu compri titoli. Sono un operaio che per lavoro carica le macchine del caffè; entro in piccole aziende della provincia di Torino con realtà differenti e quindi mi ritrovo a dialogare non solo con i dipendenti ma anche con i titolari e le realtà che sono emerse sono terrificanti nel DNA del Sistema azienda. Mi spiego: si prende una commessa di lavoro, non sempre a conferma d’ordine esiste l’utilizzo di pagare il 30% del totale, si fa il lavoro, si emette fattura e poi? Il salto nel buio! I soldi li aspetti quando? bhuu! Questo sistema diffusissimo ti mette in condizione di lavorare con le banche e di avere sempre a che fare con l’apertura di credito nella quale tu paghi interessi! Io ritengo che questo sistema, spiegato da me malissimo, debba essere rivisto perché speculativo. Altra cosa, che è più nella mentalità come cambiamento che nella forma, anche se vietarlo o disincentivarlo non sarebbe male: il pagamento nella vita comune in maniera così prepotente con le rate! Io, forse per cultura forse per diffidenza, ritengo che se non ho i soldi per comprarmi un oggetto, o aspetto di risparmiare la somma richiesta o rinuncio all’acquisto senza però viverla come una depressione o un fallimento! I piaceri a rate non mi hanno mai convinto!
Mi piacerebbe che fosse lei, da esperto e informato, a dare delle opinioni su come si possa apportare il cambiamento nella vita quotidiana; indubbiamente non sarà domani ma potrebbe essere anche un modo per motivare le nuove generazioni a prolungare la specie umana!
In bocca al lupo e buon lavoro!
Luca
solo pochi concetti per dire che i cosiddetti mercati, pur se in possesso di ampie informazioni, sono del tutto irrazionali. mi spiego. faccio una previsione.
gli investitori si liberano dei btp. i btp calano mentre spread e tassi scendono. le banche nostrane hanno problemi di founding e l’italia salta per aria. nel frattempo la germania stà a posto o almeno il differenziale resta a 500. poi, il contagio colpisce la francia a causa delle sue banche piene di btp carta straccia. la germania continua stare ok mentre vola lo spread oat/bund. dopo il tracollo gallico la crisi si trasmette alla germania.
c’è qualcosa che ho sbagliato? domando a chi è vero esperto. Domando se ho sbagliato qualcosa.
Se non ho sbagliato e, più o meno, il susseguirsi dei default è questo, mi domando come facciano oggi i mercati a prezzare il ns rischio con btp al 7,7% mentre la germania continua a rimanere al 2%. se i mercati ipotizzano un ns crollo, va da se che la germania ci seguirà a stretto giro. O sbaglio? E se non sbaglio, perchè i bund continuano a viaggiare al 2% mentre i ns btp sono al 7%? non voglio dire che i ns bilanci pubblici siano uguali alla germania. mi rendo conto che la causa del problema ora siamo noi. ma che differenza ci sarà fra un investimento in btp o in bund, dopo che l’italia sara fallita? nessuna! entrambi i titoli non verranno onorati. e dunque perchè il bund oggi contunua a stare al 2%: dovrebbe stare almeno al 5 oppure 6%!
Giancarlo,
non c’e’ spiegazione razionale, e lo dico da ignorante di economia, ma non ti preoccupare, siamo circondati da PROFESSORI, sono come i Gremlins, loro spiegheranno…..a cose fatte.
La stessa domanda la potresti fare su quel paese che poggia le sua fondamenta sul TRITOLO, che si chiama USA e GETTA.
Loro hanno scatenato questo casino immenso, hanno un debito di 15 Trilioni che sto cercando ancora di capire come si scrive……in piu’…..guardati questo video di 1 ora e mezzo, che a me e’ sembrato illuminante:
http://www.youtube.com/watch?v=tj2s6vzErqY
E capirai che cercare la razionalita’ in questo mondo di cartapesta della finanza, di castelli di sabbia e scatole cinesi….e’ pretendere “way bit too much” , e lo scrivo in Inglese perche’ fa molto piu’ figo, come direbbe acutamente Claudio Di Croce 🙂
Il punto e’: che ne resta dei nostri risparmiucci tanto per VENIRE AL SODO e lasciare i massimi sistemi a quando Monti PYTHON ci liberera’ da tutti i mali come il Salvatore????
Monti, comincia a liberarti di un po’ di zavorra, vedasi alla voce vitalizio di 25K Euro AGGIUNTIVI ad secula seculorum….
Penso valga la pena leggere questo articolo fino in fondo:
http://www.trend-online.com/prp/italia-favola-600-mld/
I nostri figli, laureati, anche con sacrifici dei genitori, che hanno scelto di impegnarsi nella ricerca, della quale, assieme a Innovazione, tutti si riempiono la bocca quando comoda la demagogia, non bamboccioni!, vivono di Borse di Studio, Contratti di Ricerca, tutti annuali, non sempre rinnovabili, aspettando concorsi che non vengono mai attuati, anche se già previsti e finanziati (in attesa di commissioni che di solito si fa fatica a comporre). Almeno per sapere se stare dentro o fuori (Enti di Ricerca p.e. CNR, INFN, ecc…). Con ca. 1000€ al mese non possono certo programmarsi un futuro, e anche i pochi fortunati, NON avranno un posto regolare e fisso prima dei 30-35 anni, se va bene! Ora sento che per andare in pensione ci vogliono 40 anni di contributi (almeno!), 30-35 + 40 fanno 70-75 anni!!!!???? Sicuramente i nostri politici di matematica ne sanno poca! Ma almeno l’aritmetica avrebbero dovuto studiarla alle elementari! E parlano…parlano…in TV, per radio, sui giornali… tanto loro si sono ben sistemati. Povera Italia!
Ho scoperto questa mattina il nuovo amore di OG : l’uomo nuovo , pieno di idee nuove con un passato limpido e trasparente che non ha nessuna responsabilità della situazione economica italiana , si chiama CASINI . Non è il politico democristiano con trentanni di carriera politica , che ha iniziato la sua carriera come portaborse di Forlani – sì, quello che ha avuto qualche problema giudiziario legato alla corruzione – che è stato alleato di SB per anni diventando Presidente della Camera , e che si è sistemato personalmente con una famiglia molto ma molto ricca . Si tratta di un nuovo politico che farà sicuramente la rivoluzione liberale e quindi sicuramente OG ha fatto una scelta giusta.
Gent.mo Prof. Giannino,
ho bisogno delle sue illuminate spiegazioni sulla vicenda che le vado a raccontare.
Circa 8 anni fa un amico, collaboratore di Cuccia, partecipò ad una riunione in Banca d’Italia, dove fu previsto con largo anticipo il disastro economico e finanziario che stiamo vivendo in questi giorni.
egli disse che ci sarebbero stati 5 anni tragici + altri 5 ancora più disastrosi che ci avrebbero lasciato peggio degli argentini(era l’epoca del crack finanziario di quel Paese). Disse anche che era un evento irreversibile e che un giorno ci saremmo ricordati delle sue parole, anche se non avremmo potuto commentarle insieme perchè lui non ci sarebbe stato più(infatti morì 2 anni fa a 92 anni per tumore).
Però non ci spiegò i meccanismi che avrebbero portato a questo.
Le chiedo: possibile che non si potesse far niente per impedirlo?
E poi: se l’abbiamo saputo noi miseri tapini vuoi che non lo sapessero anche i nostri governanti?
Grazie
Sofia Sarti
Egr. dott. Giannino,
gradirei la sua opinione su quello che, a mio avviso, potrebbe essere un intervento incisivo e di rapida attuazione che darebbe grandi benefici alla nostra economia: ovvero imporre che tutte le transazioni di pagamento sotto i dieci euro avvengano con carte di pagamento. I costi per i cittadini ovviamente andrebbero sostenuti dallo stato, che comunque aumenterebbe significativamente le entrate come conseguenza dell’emersione del sommerso.
A tale proposito osservo che:
1. l’obbligo delle transazioni con carte di pagamento ha inesistenti costi sociali;
2. è una soluzione implementabile in tempi velocissimi (entro 4 mesi); il contante viene sostituito dalle carte prepagate il cui uso è semplice e può essere ulteriormente semplificato con le nuove tecnologie internet e mobile (il mobile con smartphones e tablets non è più un fenomeno marginale; gli smartphones sono già venti milioni con la maggiore penetrazione europea);
3. tutto il nero emergerebbe naturalmente senza bisogno di incentivare comportamenti delatori e senza introdurre attività di controllo invasive e repressive tipiche di uno stato di polizia; inoltre i costi e la complessità dei controlli fiscali si ridurrebbero a meri conteggi (senza l’utilizzo di fantasione variabili proxi che spesso non centrano il bersaglio e addirittura alimentano comportamenti distorsivi); il risultato sarebbe quello di aumentare enormemente le entrate fiscali;
4. la riduzione del contante avrà poi numerose ricadute positive sulla società civile:
a) ridurrà le attività criminali aumentando la sicurezza dei cittadini;
b) consentirà un miglior controllo sull’immigrazione;
c) ridurrà il precariato sul lavoro;
d) consentirà lo sviluppo dell’ecommerce, la concorrenza aumenterà e i cittadini ne beneficeranno;
f) essendo un intervento che aumenta le entrate in modo certo e in tempi estremamente brevi, ne consegue che anche le tasse possono essere ridotte in tempi brevi senza dichiarazioni velleitarie;
g) alcuni servizi ai cittadini miglioreranno perchè tutti accetteranno le carte di pagamento (es., taxi,..)
5. saranno solo consentiti prelievi di contanti in banca per chi deve viaggiare all’estero (con obbligo di resoconto).
Cosa ne pensa?
Cordiali saluti,
aurelio mustacciuoli
Va bene Claudio Di Croce, cerchi di capire la frustrazione di un liberale tradito da SB! Adesso OG e’ nella fase dell’amante cornificato dal suo primo amore 🙂 , bisogna essere comprensivi!
Quanto a CASINI, lasciamo perdere, che’ di casini che ne abbiamo fin troppi!
Vedrei invece piu’ che bene A. Martino, mi dispiace, ma continuo a pensare che era il tecnico giusto al posto giusto,a parte la sua infatuazione per gli USA, veri responsabili del disastro epocale a cui stiamo assistendo, caro OG, non se lo dimenntichi!
Si, tutti devono fare riforme, ma si ricordi OG, che ….appena SB apriva bocca in materia di lavoro, anche solo per modificare il comma 10000 dell’articolo 18, tutti i sinistri lo “seccavano” di brutto, con e senza magistratura molto sinceramente democratica.
La Camussov si sta mordendo le mani adesso perche’ non puo’ “seccare” Monsieur Monti’ come avrebbe terminato l’erotomane!!!
Confesso che in questo momento godo come una scimmia al solo leggere le dichiarazioni dei sinistrati; si rodono, o come si rodono dentro….30 anni di inciuci e di mancate riforme per camminare a braccetto della Trimurti e adesso devono ingoiare l’amara cicuta……..
Come avrebbe detto il nobile Napoletano di Montesano …”o come mi sono divevvvvtito, o come mi sono divevvvvtito”.
Caro Di Croce, lasciamo effettivamente perdere l’homo novus Casini con Caltagirone come ruota di scorta…….appena lo sento parlare, la rana dalla bocca larga…..spengo la radio o la televisione: riflesso di Pavlov anti-DC e anti-CAF, quando i Casini non avevano NIENTE da ridire sull’andazzo……
Quanto alla Angelona che piace tanto al nostro amato Oscar (senza ironia)….tutti per favore si leggano le dichiarazioni del vero statista Kohl sulla sederona!!
Exeunt….
@Fabio Cenci
Oltre che condividere quanto ha scritto , apprezzo la sua ironia , così rara in questo momento pieno di persone seriose e di dichiarazioni ancora peggio e quindi doppiamente da sottolineare.
Caro Giannino, vorrei esprimere il mio pernsiero circa le pensioni. Pur svolgendo un lavoro usurante ma che mi assorbe molto a livello intellettuale e per tempo trascorso in ufficio, sono piuttosto preoccupata all’idea di dover lavorare 43 anni prima di andare in pensione. Quaranta, immagini chi comincia a lavorare a trenta, mi sembrano sufficienti. Io direi che si dovrebbe intervenire sui veri fortunati, che sono coloro già pensionati. Soprattutto sui pensionati di anzianità, che succhiano i contributi di coloro che sono attualmente in attività e svuotano le casse già esangui. Io, prima di impoverire chi ha il torto di lavorare ancora (magari perchè in tempi non sospetti ha scelto di rimanere in servizio), diminuirei le pensioni ora erogate, magari ricalcolandole su base contributiva e non retributiva, oppure con una diminuizione tout- court. Che dice?
Rispettevole Dott. OSCAR GIANNINI
La seguo da anni con attenzione curiosità e rispetto, di lei mi piace soprattutto la capacità di semplificare senza sminuire e sintetizzare con estrema chiarezza le argomentazioni degli ospiti che spesso sembrano più chiare quando passano attraverso la sua pregiata architettura mentale;
se mi consente ho l’impressione che però la sua dedizione alla complessità e la sua capacità di muoversi all’interno di essa, le abbia fatto perdere la capacità infantile di distinguere quelle piccolissime differenze che stanno alla base di tutti i ragionamenti finanziari ed economici, in particolare non riesco a comprendere cosa le impedisca di comprendere o di estrapolare la cruciale importanza ,dell’attuale meccanismo di emissione della moneta, sulla attuale crisi del debito.
Sono certo che lei sarà ampiamente in grado di ribattere forbitamente a tale eccezione ed è per questo che mi tengo le seguenti domande di riserva:”bankitalia di fatto è pubblica o privato?”, “perché nei bilanci della stessa l’emissione di moneta viene messa al passivo?”
Cordialmente
M.C.
A volte non condivido il suo pensiero.
Mi dispiace veramente per quello che le è successo. Ha la mia totale solidarietà.
Egr. dott. Oscar Giannino,
come fa un tecnico a fare certe manovre da manovale della politica.
A fare certe cose sono buono anch’io che sono solo un piccolo imprenditore di provincia.
Da un professore del calibro di Monti e dai suoi “qualificati” ministri ci si aspettava tagli decisi alle spese improduttive e superflue.Ad esempio bastava tagliare certi finanziamenti alle imprese, finanziamenti che vanno ai soliti raccomandati, e alle percentuali che esigono certi studi professionale per accedere a tali finanziamenti.
Con nuove tasse addio alla crescita e addio all’arrivo di nuovi investitori in questo povero paese.
Scusate lo sfogo
Fabio Bastianini
gentilissimo dottor Giannino,
mi vien facile il lo slogan : MORIRE PER BERLINO ? NO, GRAZIE. La manovra del governo tecnico, pur avendo degli aspetti apprezzabili ( o molto validi come l’abile ‘soppressione’ di fatto delle province, trasformate in governo intermedio)
è troppo dura e pesante sul tartassatissimo ceto medio, anzi oramai da anni medio-basso. Cosa vogliono da noi ancora ? il tfr ? l’hanno avuto, i prezzi sempre in aumento(senza nessuna controllo o calmiere nel passaggio lira-euro), le tasse sulle buste paga al 44%, Ici, estimi, Iva, ecc…
Non possiamo accollarci il malgoverno, l’illegalità e l’evasione fiscale sulle nostre doloranti spalle. NoN PIù.
Occorre trovare altre strade, diluire i provvedimenti in modo più sostenibile (per usare un termine abusatissimo) e davvero EQUO.
cordiali saluti,
marco leofrigio, da roma
Politiche lacrime e sangue insieme alle lacrime di coccodrillo.
Sono anni che ci chiedono di fare sacrifici per entrare a pieno titolo a far parte dell’Europa, chi non ricorda l’eurotassa che ci avrebbe permesso di aderire all’euro, chi non ricorda la svendita della lira pur di entrare a far parte del club euro, chi non ricorda il raddoppio di tutti i prezzi con il passaggio alla moneta europea.
Oggi ci chiedono ulteriori sacrifici per non fallire e non far fallire ideologicamente e materialmente la moneta unica europea con tutte le conseguenze.
Con il senno di poi ci chiediamo se non fosse stato meglio attendere tempi migliori o non aderire proprio o subito alla moneta europea e continuare a stampare le nostre lire pur pagando un prezzo con l’inflazione alle stelle.
Non è facile stabilire quale sarebbe stato il male minore ne tanto meno lo era quando è stato deciso di aderire mentre altre nazioni si sono prese una lunga pausa.
Unire è sempre meglio che dividere, ma davvero siamo maturi per capire che si devono unire le forze e gli sforzi per avere tutti i benefici.
La storia ci dice che 150 anni fa qualcuno affermò : “abbiamo fatto l’Italia ora dobbiamo fare gli italiani” , e dopo tutti questi anni ancora non ci siamo riusciti se da nord e da sud serpeggiano, anche non velatamente, le idee di secessione e indipendenza che sono esattamente il contrario di quanto voluto.
Mi chiedo, da europeista convinto, ma siamo davvero maturi per far parte degli Stati Uniti d’Europa?
La nostra debolezza interna non ci espone agli attacchi dei furbi e dei forti che approfittano per avere un rapporto di supremazia e non paritario nei nostri confronti?
Con questa situazione ritengo che è stata fatta in parte l’Europa ma siamo molto lontani dal fare gli europei.
Il grosso problema è che la parte di Europa fino ad ora costruita è in mano a poteri economici molto forti che riescono a decidere il destino di paesi mettendo anche in serio pericolo la democrazia degli stessi.
Sarà una tattica di “guerra” che questi poteri stanno utilizzando per raggiungere il loro scopo, cioè detenere tutta o quasi la ricchezza ed imporre una sorta di dittatura economica per fronteggiare le altre che stanno emergendo nel Mondo?
Se così fosse quale sarà il prezzo che dobbiamo pagare? Quante lacrime e sangue ci saranno ancora richieste?
Il pareggio di bilancio ed il risanamento del debito pubblico sono obiettivi sicuramente necessari per diventare un paese più forte capace di competere in Europa e nel Mondo e non rischiare il fallimento ma a che prezzo e chi deve pagarlo?
Penso che se nel nostro popolo il perdurare del sentimento di odio personale, ideologico e razziale non lascerà il posto all’idea di unione, pur nella disuguaglianza meritocratica, delle forze e delle menti, continueremo a festeggiare la caduta di governi democraticamente eletti, con tutte le pecche e le incapacità, che lasceranno il posto a mascherate dittature vestite da tecnici, imposte da quei poteri che stanno impadronendosi ed impossessandosi del Mondo.
Non lasciamoci accecare inoltre dal potere più forte che apparentemente ci parla di uguaglianza, solidarietà, aiuto ai poveri, ecc. ma che in realtà fortifica il suo potere economico già immenso, quel potere temporale che subdolamente parla ai deboli facendo facilmente presa sugli stessi e che li rende ancora più deboli ed inoffensivi se non addirittura schiavi inconsapevoli, lasciamo che si occupi solo delle nostre anime e non delle nostre tasche e della nostra vita.
Il popolo affamato e disperato può essere pericoloso perché può fare una rivoluzione.
La nostra deve essere un rivoluzione pacifica e non fratricida, deve iniziare subito, prima che si abbia troppa fame, democraticamente eleggendo politici onesti, seri, capaci ed indipendenti che governino per il bene di tutti e non di pochi e che conoscano davvero i problemi del popolo.
Nello stesso tempo smettiamo di demonizzare la classe politica generalizzando e puntando il dito su privilegi e guadagni, rischiamo di cadere nella demagogia e nella retorica che ci allontana dal pragmatismo e dalla necessità ,certo se sacrifici devono esserci anche loro non possono esimersi, ma non sarebbero gli unici perché ci sono tanti privilegiati che guadagnano tanto su di noi, parlo del mondo dello sport, dello spettacolo, manager e banchieri, disonesti imprenditori o professionisti che speculano sulle disgrazie altrui ecc.
L’unione fa la forza, per cui devono essere abbandonate le idee di secessione ed indipendenza ed emarginati gli assertori delle stese idee, si devono combattere i furbi, i parassiti, i disonesti che sono tra noi ed aiutare i veri deboli, purchè la solidarietà non venga confusa con altro.
Cominciamo a far tutto ciò partendo dalle nostre città con uno spirito civico e civile che renda migliori noi stessi per prima cosa, ricordandoci che i sodi spesi dallo Stato per noi sono i nostri soldi e che lo Stato siamo sempre noi.
Rimbocchiamoci le maniche e lavoriamo tutti per fare in fretta prima gli italiani e poi gli europei liberi in una società di benessere reale e non effimero.
Vito Cialdella
Appena pubblicato da un blogger:
« Berlino asserisce il falso sui conti pubblici. Le statistiche ufficiali occultano il vero debito che è 3 volte maggiore del prodotto interno lordo a causa della spesa sanitaria e previdenziale. L’ho dimostrato nel mio “Prämienmodell” che ho messo a disposizione delle autorità » – denuncia Bernd Raffelhüschen, professore di Finanza pubblica presso l’università di Friburgo .
http://www.handelsblatt.com/politik/deutschland/dem-staat-fehlen-billionen/3440084.html?p3440084=all
A ciò si aggiungano i trucchi contabili Esa95 con cui il governo tedesco occulta (con la connivenza di Eurostat) oltre 400 miliardi di euro di passività pubbliche del “Kreditanstalt für Wiederaufbau” (KfW) :
http://rassegna.governo.it/rs_pdf/pdf/13YZ/13YZBT.pdf
ed avremo la netta sensazione che ad essere Stato-canaglia sia la Germania (e non l’Italia, che documenta all’Ue anche la più piccola piega di bilancio).
Ora si spiega perché la Germania si è preparata a ristampare il nuovo marco.
Nel frattempo uccidono la Lira:
Non tutti sanno che la lira era ancora in corso in Italia fino a ieri e lo sarebbe rimasta fino a fine febbraio 2012, fatto questo pericolosissimo per gli strozzini che governano l’Italia.
Il primo atto del Governo Goldman Sachs è stato quindi quello di uccidere la lira. Il moneticidio è nascosto all’interno del decreto esalato (con correlato odore di sterco) da Monti e Napolitano.
Art. 26
Prescrizione anticipata delle lire in circolazione
1. In deroga alle disposizioni di cui all’articolo 3, commi 1 ed 1 bis, della legge 7 aprile 1997, n. 96, e all’articolo 52-ter, commi 1 ed 1 bis, del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, le banconote, i biglietti e le monete in lire ancora in circolazione si prescrivono a favore dell’Erario con decorrenza immediata ed il relativo controvalore è versato all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnato al Fondo ammortamento dei titoli di Stato.
E così possono stare sicuri che non usciremo dal cappio dell’euro.
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=41790
Prodi, Berlusconi, Monti, perchè nessuno dei tre governi ha recuperato un € dei 90 miliardi rubati dalle concessionarie delle slot-machine?
gianni roma
La manovra era abbastanza semplice da fare, se si devono fare sacrifici va bene, bisogna farli tutti e non con solamente tasse ma con i tagli.
Quindi via agli enti inutili, inizio del percorso di modifica della costutizione per eliminare il senato e ridurre i deputati almeno della metà, ecc…
Va bene un anno in più per le pensioni di vecchiaia, ma allora taglio progressivo a tutte le pensioni in vigore oltre ai 3.000 € mensili, e accordo con la Svizzera come Germania e Gran Bretagna.
Assurdo aumentare l’iva si deprimono i consumi, anche un bimbo di 10 anni lo capirebbe, non funziona che si prende il totale degli introiti dell’iva si divide per 1,21 e si moltiplica per 1,23; perchè se la sig.ra maria ha 200 € al mese per comprare 165 noccioline a 1€ + iva l’una, adesso ne comprerà 162 e il supermercato che incasserà magari l’1% in meno licenzierà qualcuno… senza parlare degli aumenti dei carburanti.
Invece di tassare le imbarcazioni con ovvie conseguenze che incentivino la creazione di porti turistici…
Il governo dei Professorri…, ma per favore stanno facendo più danni della grandine…
Caro Oscar, da un po’ di tempo stiamo cercando di riunire attorno ad un’unico programma (lo chiamiamo il “massimo comune denominatore” i vari movimenti di ispirazione liberale che tu consoci…Tea Party, Movimento Libertario, ConfContribuenti e ora anche iLib, AntiEquitalia, etc….
Grazie all’amico Enrico Montesano che ha abbracciato il pensiero libertario e liberista ora abbiamo concretamente la possibilità di “bucare” i media e di creare una proposta politica alternativa alo status quo. Non sarà un movimento del 51%. Non ne abbiamo la forza ma soprattutto non ne abbiamo il desiderio. Ci andremo a prendere il nostro 1% ma lo faremo con idee forti e sane, come sono quelle libertarie. Lo faremo con un programma che prevederà l’abolizione del sostituto di imposta, il sistema dei “buoni” per sanità e scuola e la flat tax. Sono obbiettivi ambiziosi che, indipendentemente dal raggiungimento o meno a breve termine degli stessi, ci identificano in modo chiaro sin dall’inizio. Ovviamente esistono poi proposte per ogni settore della nostra società, tutte di chiara ispirazione liberale e liberista. Riteniamo che le tasse e il Fisco siano il primo (se non unico) problema dell’Italia e, come movimento politico, non intendiamo affrontare (anche per no dividerci) questioni etiche o altro. Tra l’altro MENO STATO significa anche meno consultori (pro o contro) l’aborto, meno disponibilità per affrontare i crimini legati a scelte individuali (es: uso droghe leggere), etc… Ma questo sarà comunque un effetto delle nostre proposte e non altro.
Carlo Lottieri ci conosce e ci segue già da un po’. Ora per noi è arrivato il momento di riassumere gli ultimi due anni di discussioni, confronti, etc in un partito vero e proprio, con un nome, un logo, uno statuto e di lavorare da subito per il lancio della proposta politica, prendendo decisioni in merito alle prossime elezioni locali (penso a Roma dove Enrico è amatissimo) e nazionali.
Ci piacerebbe Oscar che tu fossi con noi.. se non altro per avere la tua “benedizione”.
Un saluto.
Marcello Mazzilli, ho capito abbastanza del movimento/partito di cui sei parte attiva, da avere il desiderio di farne parte o comunque di essere informato sulle vostre iniziative. Inviami qualche link per poter approfondire la vs. conoscenza. Ciao e grazie
Avevo deciso di farla mio Guru in economia, la seguo in radio, leggo qualcosa, e continua ad esserlo. Mi piaceva anche la sua rettitudine morale fino a quando non è caduto sull’ici alla chiesa.
Ha detto una mezza verità!, ha creduto che se c’è una legge tutti la rispettano!!, la chiesa No e lei lo doveva sapere. Mi spiace sinceramenta.
Eugenio
Altrochè se è cascato sull’ICI della chiesa cattolica!
In effeti ha deluso parecchio anche me.
Soprattutto per uno come lei caro Giannino che professa giustamente la necessità di informarsi prima di parlare! In più ha pure fatto una intera puntata che definire clericale è poco. Liberale a corrente alternata?
Fantastici comunque sti cardinali. Adesso che si profila una condanna UE si dicono disponibili a parlarne! A parlare di che? Di come rimestare ancora un avolta le acque. C’è qualcunoche ha un’idea di quante proprietà immobiliari abbia la chiesa, non mollerano mai sull’ici.
La solita storiella delle mense per i poveri se non fosse vergognosa farebbe moir dal ridere. Queste mense tirano a vanti a stento grazie ai contributi di tanti privati e al lavoro dei volontari non certo per i soldi che gli passa la chiesa.
Caro Oscar, io la stimo perché la ritengo molto preparato e apprezzo molto il suo tentativo di far capire, a tutti, questioni molto complicate. Più volte l’ho sentita inveire contro quello che lei ritiene essere un luogo comune, vale a dire “le P.IVA sono tutti evasori”. Oggi il sole 24 ore pubblica il rapporto dell’Agenzia delle Entrate che incrocia dichiarazioni dei redditi e beni di lusso, barche, autovetture e aerei. Vorrei avere un suo commento, ma non mi risponda ” i dati devono essere interpretati bene!” perché ho scoperto di far parte dell’1% dei contribuenti a reddito elevato, però non ho nessuno di quei beni di lusso.
dimenticavo… il mio reddito è da lavoro dipendente.
Capisco l’atteggiamento anti Chiesa sull’ICI in un momento come questo, ma attenzione a non cadere nella demagogia. Solo una parte del patrimonio immobiliare della Chiesa e’ soggetto a ICI in quanto sul resto….non fanno business, ma piuttosto suppliscono alle immense carenze dello Stato; potrei citare, solo di mia conoscenza, decine di casi in cui lo Stato ci avrebbe rimesso tonnellate di Euro se la Chiesa non avesse tappato la falla.
Sono tutt’altro che clericale!
Pero’ nessuno risponde alla mia domanda, nonostante l’abbia posta piu’ o meno 3-4 volte:
perche’ nessuno vuol far pagare ai SINDACATI l’ICI? Sono con la Chiesa proprietari di migliaia di immobili, CGIL e CISL sono degli imperi immobiliari!
Non solo, ma non hanno l’obbligo di rendere pubblici i loro budgets.
Se la legge deve valere per tutti….allora……..o no???
Stando a quanto detto da bonanni su La7 l’altra sera i sindacati l’ICI la pagano eccome. Se poi Bonanni racconta balle non so. Potrebbe anche essere. Cercherò la legge! Comunque il patrimonio immobiliare non è nemmeno lontanemente paragonabile a quello della chiesa (vaticano, Cei ecc.)
Quanto alle proprietà della Chiesa chi ha mai detto che le chiese dovrebbero pagare l’ICI ma scherziamo? Sto parlando pr esempio delle centinaia di asili escuole private (per ricchi, sottolineo), di alberghi ecc.
D’altronde che la legge sia stata formulata appositametne per fronire una scappatoia è talmente evidente che non ci sarebbe nemmeno bisogno di parlarne.
Che poi la Chiesa supplisca a funzioni statali, mi scusi ma non mi sta affatto bene. mettiamo d’accordo, se sono funzioni dello stato le fa lo stato. La famosa sussidiarietà cellina sappiamo cosè…”fare le cose come volgio io con i soldi dello stato/dei cittadini e poi dire: vedete come sono bravo io e cattivo lo stato”. La quadratura del cerchio! Altro che PioIX
Michele,
tutto bene ma allora perche’ lo Stato scarica alla Chiesa servizi come l’assistenza agli anziani,ecc? Si riprenda tutto, e pace.
O no?
Quanto alle miglaia di immobili di proprieta’ solo della CISL, e della totale opacita’ dei loro budgets, mi ci giocherei lo stipendio che non pagano quanto dovuto e non dichiarano quanto effettivamente guadagnano.
Ma che cavolo di sondaggi fate ? Che domande sono ? Fate prima a dire siete contro alla polica(quella vera sigh..),o contro al capitalismo (quello vero…sigh)
VOGLIO VEDERE UNA PAGINA DI GIORNALE,UN TG.pp.pd.lega.del pietro(famoso bandito piemontese).dc.vatican party.avvenire.corriere del buio.quelli dei maroni……il giornale delle tette nascoste.libero ..da chi? insomma tt l’informazione.
SULLE PROPOSTE DEL PARTITO RADICALE(anche se non prende rimborsi e’ un partito).NEEEEEEEEEEEEEE’.ABBIATE PAURA DELL’IRA DEI BUONI.ETICI
Sig. Fabio, vede il punto è proprio questo.
Lo stato non “scarica” sulla chiesa . Lo stato paga alla chiesa per via traverse ben più del servizio fornito da questa.
Se lo sttato / i cittadini ritengono di dover svolgere alcuni servizi non direttamente (ci mancherebbe altro! altri impiegati pubblici) li appalta e li paga alla luce del sole. Se poi la chiesa li riesce a fare melgio di altri vorrà dire che lo stato pagherà la chiesa per il servizio svolto.
Quanto alla CISL (così come CGIL e UIL) il sitema, su scala minore che per la chiesa, è identico. Così come partiti e addirittura confindustria ecc. ecc.!
ma la proposta di Milano Finanza di vendere beni per 300 miliardi con un prestito forzoso dei cittadini è così assurda?
@magnini
Non sarebbe assurda se lo stato fosse affidabile . Ma lei con i suoi soldi – non con quelli degli altri – sarebbe d’accordo ? Io credo che succederebbe come con lo scudo fiscale : prima promulgano una legge e poi se la rimangiano . Per cui succederebbe che questo prestito forzoso – già l’espressione mi ricorda i lavori forzati comminati a chi ha la colpa gravissima di avere dei risparmi – non sarebbe rimborsato con decreto del Monti di turno . Sarebbe più corretto quindi chiamarlo non prestito forzoso , ma rapina a mano armata.
Caro Oscar, per colpa del WTO, come nobili decaduti che considerano ineluttabile il loro declino, dovremo vendere, vendere e vendere BTP e pezzi dell’Italia agli stranieri all’infinito sino a diventare ospiti sgraditi di una terra non più nostra.
Un povero che risparmia e vende resta un povero con meno debiti ma anche meno risorse. Noi invece dobbiamo tornare ricchi e quella di Monti non è la strada.
Tutti gli accordi del WTO hanno in comune alcuni punti micidiali, ribaditi e ripetuti come una litania in tutti i documenti:
1. Riduzione delle tasse doganali (dazi).
2. Trattamento di Nazione più favorita. Obbliga ogni Stato a trattare tutte le compagnie straniere allo stesso modo di quelle della nazione estera meglio trattata.
3. Trattamento nazionale. Obbliga i governi a trattare le compagnie straniere almeno allo stesso modo con cui tratta quelle nazionali. Questo principio mira a eliminare la possibilità di favorire i produttori locali.
4. Eliminazione delle restrizioni all’import-export delle merci.
Il problema è che questi principi sono giusti tra Nazioni con un costo della vita simile, ma, calati in una realtà molto differenziata, impoveriscono le nazioni più civili e arricchiscono alcuni capitalismi totalitari. Bel progresso per il pianeta !
A vent’anni di distanza si vedono gli effetti dello squilibrio creato dal GATT e dal WTO che hanno messo in competizione alla pari nazioni con un costo del lavoro di 25 € all’ora con nazioni con uno di 2 € !
Il lavoro si è tragicamente spostato in modo unilaterale, com’era sin troppo prevedibile ! Adesso i ns. politici piangono lacrime di coccodrillo per la ns. disoccupazione. L’hanno sottoscritta loro, magari prendendo mazzette dalle multinazionali !
Il WTO appare come un Patto Leonino, cioè un patto in cui una delle parti contraenti si prende tutto il guadagno e i costi li scarica sull’altra. Nel ns. caso, i Paesi sottosviluppati si arricchiscono troppo velocemente, mentre l’Occidente ne paga i costi sociali (deindustrializzazione, disoccupazione, taglio delle pensioni, aumento delle tasse, recessione, fuga dei cervelli, ecc.). Pensare che tale patto per la Legge italiana è nullo (Art. 2265 del Codice Civile), a tutela della parte soccombente che imprudentemente l’ha sottoscritto, perché la Legge presume che nessuno voglia deliberatamente nuocere a sé stesso e quindi presume che ci sia stato un raggiro.
Solo noi Paesi Occidentali, malati di democrazia, siamo stati così cretini da saper nuocere a noi stessi ! E’ così inverosimile quel che è successo che non si può non sospettare che la classe politica dell’Occidente (USA, Canada, e UE) si sia venduta alle lobby delle multinazionali. Preferisco pensare che un Renato Ruggiero si sia venduto, piuttosto che sia stato così stupido !
Il problema di oggi è che gli attuali professori non hanno ancora capito il disastro che è stato combinato dai loro lontani predecessori e quindi non si sono neppure posti il problema di trovare delle soluzioni, se non quella di iniziare a portarci gradualmente a guadagnare 2 € all’ora anche noi !
Il Brasile però la sua soluzione l’ha trovata: visto che non può tassare i prodotti importati, tassa le aziende che li importano. Hanno abbassato la tassazione della produzione al 25% e hanno portato all’ 80% quella sulle aziende importatrici di prodotti finiti, escludendo quindi le materie prime e la componentistica necessarie per la produzione locale. Perché non possiamo farlo anche noi ?
Il WTO è un patto scellerato a senso unico, un cancro che sta lentamente distruggendo il mondo occidentale, specialmente dal 2001, da quando, come se non bastasse, abbiamo accettato anche la Cina ! Questa volta non sono i barbari ad aggredirci, ma noi a volerci suicidare !
Perché ci devono essere nazioni che crescono a due cifre grazie a nazioni che, per sostenere la loro crescita, devono andare in recessione ? Secondo me basterebbero degli aggiustamenti di piccole percentuali per farci crescere quel tanto necessario da non creare drammi sociali, senza sconvolgere la crescita degli altri.
Cosa ne pensa ?
@magnini
Per fortuna oggi cìè una proposta molto più sensata, sempre su MF
Vedo che non ci sono commenti al problema del WTO.
Provo a fare un esempio concreto. Quando si fa una legge, il legislatore dovrebbe guardare lontano, cioè come potrebbe essere usata all’opposto delle buone intenzioni.
Infatti l’uomo è un “roditore”, rosicchia dove può, al limite può diventare anche un rapinatore. L’intero sistema non degenera solo grazie alle Leggi e al deterrente della galera.
Se i politici tolgono i dazi, è come affidare il pollaio ad un lupo !
Es. La cittadina di Tivoli si reggeva sulla lavorazione del travertino. Adesso i blocchi di travertino li imbarcano e li mandano in Cina e tornano in lastre lucidate. E’ tale il divario del costo della mano d’opera che, con tutti i costi di trasporto che intervengono, ancora conviene tantissimo alle aziende di Tivoli che hanno delocalizzato, portando là i macchinari e insegnando ai cinesi il mestiere. Per il personale tornaconto di quattro azionisti di Tivoli che terranno i guadagni all’estero, abbiamo alienato per sempre un patrimonio di know-how che ci tornerà a boomerang, perché prima o poi quei cinesi troveranno materiale analogo in altre parti del pianeta, ci faranno concorrenza e faranno fallire quei quattro azionisti di Tivoli. Amen.
Dicendo che le multinazionali sono utili perchè creano ricchezza al di fuori della loro attività principale (ad es. la Borsa), forse si vuol dire che i soliti quattro di Tivoli creano ricchezza in Borsa perché poi reinvestono gli utili della loro scellerata delocalizzazione in altre aziende in crescita, che, in quanto tali, evidentemente hanno anche loro, a loro volta, delocalizzato ?
Io sono di destra e ho sempre pensato che demonizzare il guadagno di un imprenditore era stupido, perché, se si arricchiva lui, aumentava l’occupazione e di conseguenza gli stipendi, per effetto della maggior richiesta.
Con il WTO l’imprenditore si arricchisce con la delocalizzazione, quindi si arricchisce lui, ma crea povertà nel suo Paese. Il WTO è nato sotto la spinta delle multinazionali, ma la metastasi adesso si è propagata anche alle piccole imprese: è diventata un incubo. Le Aziende o delocalizano o chiudono. Due milioni di disoccupati e prospettive ancora peggiori. Si può recuperare l’Italia con le misure proposte dal Governo, es. dando la fascia C dei medicinali alle Coop rosse ?
Aver fatto il WTO è come aver invitato gli imprenditori ad un pranzo di nozze chiedendogli di non mangiare. L’imprenditore per definizione cerca la strada per il “suo” massimo profitto sempre e comunque, e giustamente. E’ il suo mestiere !
Sta al legislatore il compito di incanalare l’ energia imprenditoriale del Paese in modo positivo, non rendendo conveniente all’imprenditore ciò che non è conveniente per il Paese.
Con il WTO i ns. politici hanno fatto l’esatto contrario ! Hanno messo le Aziende italiane di fronte ad una competizione impossibile a causa della differenza del costo della mano d’opera: le imprese o delocalizzano o chiudono.
Per gli imprenditori è una scelta, per il Paese è un suicidio.
P.S. L’Italia è un Paese di trasformazione, perché non ha materie prime. Se le esportazioni non sono maggiori delle importazioni, MUORE. Quel che conta non è il PIL, ma la Bilancia dei Pagamenti con l’estero. Il PIL considera anche le cose che noi produciamo per noi stessi, anche il cappuccino che prendiamo al bar ! Questo crea occupazione, ma non ricchezza. Facendo un parallelo con la famiglia, le faccende domestiche della mamma creano occupazione, la sua, ma non fanno entrare uno stipendio ! Tutti invece si riempiono la bocca con il PIL, mai si sente parlare della Bilancia dei Pagamenti, che è cronicamente in passivo grazie al WTO.
E’ deprimente che i provvedimenti per la crescita riguarderanno soprattutto le liberalizzazioni.
L’Italia è un Paese di trasformazione, perché non ha materie prime. Se le esportazioni non sono maggiori delle importazioni, MUORE.
Dunque, quel che conta non è il PIL, ma la Bilancia dei Pagamenti con l’Estero.
Infatti il PIL tiene conto anche delle cose che noi produciamo per noi stessi, anche il cappuccino che prendiamo al bar !
Ma le attività interne creano solo occupazione, non ricchezza !
Facendo il parallelo con una famiglia, le faccende domestiche della mamma la tengono occupata e sono necessarie, ma non fanno entrare uno stipendio in casa !
Facendo il parallelo con una famiglia, le faccende domestiche della mamma la tengono occupata e fanno funzionare la casa, ma non fanno entrare uno stipendio in casa !
Incrementare il PIL senza incrementare la Bilancia con L’Estero vuol dire indebitarsi e in questo siamo maestri: il ns. attuale debito pubblico lo testimonia.
Politici e giornali invece si riempiono la bocca con il PIL e non si sente mai parlare della Bilancia dei Pagamenti, che misura “lo stipendio” dell’Italia che viene dalle esportazioni, cioè la valuta pregiata che ci permette di comprare petrolio e gas per il ns. fabbisogno energetico e le materie prime da trasformare.
Orbene, la ns. Bilancia dei Pagamenti non è abbastanza positiva per la crescita del Paese da lungo tempo, per cui siamo in crisi ben prima che dal 2008, quando sono crollati anche gli USA.
Quella attuale non è una crisi episodica ma strutturale e riguarda tutte le nazioni più sviluppate, che hanno perso mercato a causa della globalizzazione, cioè dell’abolizione progressiva dei dazi sottoscritta nel GATT e nel WTO, per cui sono state messe in competizione alla pari nazioni che hanno un costo del lavoro di 25 € all’ora con nazioni che hanno un costo di 2 € all’ora !
Tutti gli accordi del WTO hanno in comune alcuni punti micidiali, ribaditi e ripetuti come una litania in tutti i documenti:
1. Riduzione delle tasse doganali (dazi).
2. Trattamento di Nazione più favorita. Obbliga ogni Stato a trattare tutte le compagnie straniere allo stesso modo di quelle della nazione estera meglio trattata.
3. Trattamento nazionale. Obbliga i governi a trattare le compagnie straniere almeno allo stesso modo con cui tratta quelle nazionali. Questo principio mira a eliminare la possibilità di favorire i produttori locali.
4. Eliminazione delle restrizioni all’import-export delle merci.
Il problema è che questi principi sono giusti tra Nazioni con un costo della vita simile, ma, calati in una realtà molto differenziata, impoveriscono le nazioni più sviluppate e arricchiscono alcuni capitalismi totalitari. Bel progresso per il pianeta !
Il WTO è uno scellerato incentivo a importare da quei Paesi anziché produrre nel nostro e, per le nostre fabbriche, è un incentivo a delocalizzare, creando disoccupazione.
Aver aderito al WTO è come aver invitato gli imprenditori a un banchetto chiedendogli di non mangiare. L’imprenditore per definizione cercherà sempre la strada per il “suo” massimo profitto e giustamente ! Sta al legislatore il compito di incanalare l’energia imprenditoriale del Paese in modo positivo, non rendendo conveniente all’imprenditore ciò che non è conveniente al Paese.
Creando il WTO le nazioni più sviluppate hanno fatto il contrario: hanno reso conveniente per gli imprenditori ciò che impoverisce il Paese, cioè delocalizzare e importare. L’Italia è un Paese di trasformazione, se non esporta abbastanza MUORE ! Ed infatti sta morendo. Mi rifiuto di ritenere ineluttabile che l’Italia diventi una colonia da 2 € all’ora !
Perché dobbiamo rassegnarci a finanziare la crescita con percentuali a due cifre di quelle nazioni e accettare passivamente la nostra recessione ?
Perché dobbiamo vendere il ns. patrimonio immobiliare agli stessi stranieri che si sono arricchiti con i ns. soldi, perché gli dobbiamo pagare il 7% per i BTP, perché dobbiamo cedergli quote di ENI, ENEL, Finmeccanica ? Vendere è facile, ma dopo cosa ci resta ?
Invece di distruggere la civiltà del lavoro costruita con i Sindacati, che quei paesi neppure hanno, perché non rinegoziare, con il senno del poi, a livello mondiale, gli accordi per evitare che il legittimo sviluppo di certe nazioni debba necessariamente andare a danno di altre ? Perché non crescere tutti insieme, sicuramente loro più di noi, ma comunque crescere tutti ?
Perché dobbiamo subire 2 milioni di disoccupati, quasi un miliardo di ore di cassa di integrazione, 190.000 aziende che hanno chiuso per debiti negli ultimi tre anni ?
Il buffo è che un accordo così sbilanciato come quello del WTO, se fosse un accordo interno, sarebbe nullo ! Infatti il WTO appare come un Patto Leonino, cioè un patto in cui una delle parti contraenti fa la parte del leone, cioè si prende tutto il guadagno e i costi li scarica sull’altra. Nel ns. caso, i Paesi sottosviluppati si arricchiscono e l’Occidente ne paga i costi sociali (deindustrializzazione, disoccupazione, taglio delle pensioni, aumento delle tasse, recessione, fuga dei cervelli, rallentamento delle nascite, ecc.). Ecco, tale patto per la Legge italiana è nullo (Art. 2265 del Codice Civile), a tutela della parte soccombente che imprudentemente l’ha sottoscritto, perché la Legge presume che nessuno voglia deliberatamente nuocere a sé stesso e quindi presume che ci sia stato un raggiro.
Nel caso del WTO non c’è stato raggiro, ma pressione delle lobby delle nostre multinazionali, perché i dazi gli guastavano gli affari nell’importazione dalle loro fabbriche delocalizzate. Il dazio sottraeva soldi che avrebbero potuto incassare loro. Se l’eliminazione dei dazi, che oltretutto per lo Stato era una fonte importante di entrate, fosse stata limitata a poche multinazionali, forse il danno sarebbe stato gestibile, ma c’è stata un’escalation e la delocalizzazione si è diffusa sin nelle più piccole aziende, diventando un cancro sociale.
La concorrenza sleale delle nazioni che hanno un costo del lavoro di 2 € all’ora, dovuto al loro basso costo della vita, fa si che un’azienda di produzione ormai deve scegliere tra chiudere e delocalizzare. L’azienda può scegliere, ma per lo Stato entrambe le soluzioni sono mortali.
Perché il Governo non affronta questo che è il vero e unico problema da cui deriva tutto il resto ? Perché azzoppare le farmacie per far vendere la fascia C alle Coop rosse ? Che c’entrano i notai, che hanno una professionalità complessa e necessaria ? Perché liberalizzare l’avvocatura, che già gli avvocati sono troppi e senza lavoro, in quanto la gente non ha più i soldi per andare in causa e oltretutto è stata appena creata la procedura di Conciliazione che non richiede avvocato ?
Il Governo ci sta prendendo in giro con false soluzioni ! E’ deprimente vedere con che sussiego Monti enuncia le sue trovate ! Peggio, magari è in buonafede e ci crede pure !
Ho ascoltato la sua esposizione su come e chi ha contribuito a formare l’attuale debito pubblico. Sarei interessato a conoscere gli stessi dati al netto degli interessi pagati sul debito pubblico . Ritengo che sarebbero ancora piu’ sorprendenti.
grazie
Direi che per la scuola austriaca è un bel colpo… http://icebergfinanza.finanza.com/2011/12/19/iperinflazione-e-inflazione-attenti-al-lupo/
Io sono un pensionato “abbastanza benestante” abbastanza vuol dire che in confronto ad alcuni miei amici me la passo meglio. Ora dico a tutti di stare attenti in quanto vi è una possibilità spero remota e poco probabile ma c’è una possibilità catastrofica e cioè quando a metà anno prossimo scadranno i bot per circa 100.000.000 di euro lo spead sale oltre 700 e alle ultime aste lo stato si ritira e dopo aver comunicato che pagherà il 50% di tutte le pensioni e il 50% degli stipendi statali in denaro e il rimanente 50% in BOT. Un bel casino ma da non sottovalutare in quanto siamo messi male e lo dimostra la finanziaria che non è per investire nel futuro ma è stata fatta per avere i denari sporchi maledetti e subito……….
Secondo Oscar Giannino quali sono le possibilità che tutto questo si avveri?
Il debito pubblico si è formato puntando a far crescere il PIL invece della Bilancia dei Pagamenti con l’Estero. Infatti il prodotto interno richiede materie prime che noi, paese di trasformazione, dobbiamo importare. Se queste materie prime non vengono riesportate con il ns. valore aggiunto, che è quello che ci arricchisce, e le consumiamo invece per noi stessi, il PIL sarà anche alto, ma ci indebitiamo con l’Estero, per pagare il quale dovremo emettere BTP. Anche Monti non pensa altro che al PIL, per creare occupazione. Ma è un’occupazione che globalmente ci impoverisce, perchè lavora per noi stessi, non per l’esportazione. E’ come una casalinga: è occupata, fa un lavoro necessario per far funzionare la casa, ma non fa entrare uno stipendio ! Ma se in una casa non entra uno stipendio, anche se i pavimenti sono lucidi ci si impoverisce ! Ci vogliono misure per rilanciare l’esportazione, altro che il PIL !
In sostanza, è meglio che la casalinga trascuri le pulizie di casa e porti a casa uno stipendio !
Facendo il parallelo con la delocalizzazione, è come se la casalinga delegasse le pulizie di casa ad una extracomunitaria a basso prezzo: resta disoccupata e, pur non lavorando, non porta a casa nessun stipendio, come i ns. due milioni di disoccupati. Purtroppo le aziende che esportavano le ha fatte chiudere il WTO, che pretende di mettere in competizione alla pari nazioni con un costo del lavoro di 25 € all’ora con quelle di 2 € all’ora. Mission impossible ! Da qui la ns. decadenza e quella di tutto l’Occidente. Ma chi sono stati quei cretini dei ns. politici che l’hanno firmato ? Non era evidente che sarebbero cresciuti soltanto i paesi con un costo della vita basso a ns. discapito ? Globalizzazione vuol dire che dobbiamo essere tutti uguali ? Siete pronti a mangiare un pugno di riso a pranzo e a cena ? Coraggio, il sistema ha una certa inerzia, avete qualche anno ancora !
Premesso che: sfido chiunque a trovare esempi nella storia o nella filosofia che confermino la riuscita nel tempo di unioni politico-monetarie tra entità diverse che non siano poi sconfinate in rissose divisioni se non addirittura in guerre; è notorio che in ogni convivenza si perde la propria individualità a favore (piacendo o no) dell’altro es. matrimonio, società, fusioni economico-aziendali, che portano sempre al prevalere di una personalità preminente…infatti se i matrimoni falliscono (e dovrebbero essere basati su sentimenti ed affetti), figurarsi dove le unioni comportano la presenza d’interessi economici! Se a ciò si aggiungono le gufate d’inizio millennio di un certo Tremonti Giulio:” Nel giro di dieci anni vedremo le ricadute positive della moneta unica…” (a proposito…sono giusto dieci anni!!) o di qualche altra cassandra: “ l’euro ci proteggerà dalle speculazioni, dall’inflazione, altrimenti la benzina costerebbe 3000 lire!!”… ergo l’unione monetaria è, come diceva il saggio:”una cagata pazzesca!!”
Seppoi ci aggiungiamo una politica interna che propone gli epigoni dalla vituperata prima Repubblica (certo che la mortalità tra i politici è invidiosamente bassa!), la presenza d’istituzioni e statuti ancora legati ancora, (ma l’apologia non era reato?),al ventennio (ordini professionali), ci si scandalizza se, applicando la Costituzione, si danno pari opportunità a elementi di una stessa categoria o a chi, con requisiti opportuni, voglia avere una propria dignità individuale (liberalizzazioni e non, si badi bene, deregulation come è avvenuto per le licenze commerciali che hanno favorito solo un certo mercato e impoverito chi aveva creduto nelle proprie capacità…); la presenza di caste lobby, sette segrete, banche e quant’altro…che controllano ogni libertà di espressione e opinione…
Premesso ciò, il debito pubblico (se non sono capaci di far quadrare i conti, con sprechi e regalie è colpa mia?), il credito dato a prezzolati broker, vd. agenzie di rating, (che quando hanno dato tripla A alla Lehman, si sono difesi dicendo che le loro sono solo opinioni!!),l’evasioneutilizzata come una cambiale da sventolare davanti ai creditori, l’ici alla chiesa, e mille altri luoghi comuni, con l’intento di seminare zizzania tra i cittadini attuando il “divide et impera” in modo da metterci uno contro l’altro, e attenti che, se questa politica del terrore non basta, il piano B prevede il “ Terrorismo Eversivo”, che salta sempre fuori in momenti di grande stress sociale !! Il WTO? Beh, è tutto quello che ho detto fin qui elevato alla n .
Quindi, egregio Giannino, la mia risposta, dopo le premesse, al suo accorato appello è questa:
– Olivier Clerc, scrittore e filosofo, in questo suo breve racconto, attraverso la metafora, mette in evidenza le funeste conseguenze della non coscienza del cambiamento, che infetta la nostra salute, le nostre relazioni,
l’evoluzione sociale e l’ambiente.
…
“La ranocchia che non sapeva di essere cotta …”
Immaginate una pentola piena d’acqua fredda in cui nuota tranquillamente una piccola ranocchia
Un piccolo fuoco è acceso sotto la pentola e l’acqua si riscalda molto lentamente
L’acqua piano piano diventa tiepida e la ranocchia, trovando ciò piuttosto gradevole, continua a nuotare
La temperatura dell’acqua continua a salire. Ora l’acqua è calda, più di quanto la ranocchia possa apprezzare,
si sente un po’ affaticata, ma ciò nonostante non si spaventa
Ora l’acqua è veramente calda e la ranocchia comincia a trovare ciò sgradevole, ma è molto indebolita,
allora sopporta e non fa nulla. La temperatura continua a salire, fino a quando la ranocchia finisce semplicemente per cuocere e morire.
Se la stessa ranocchia fosse stata buttata direttamente nell’acqua a 50 gradi, con un colpo di zampe
sarebbe immediatamente saltata fuori dalla pentola Ciò dimostra che, quando un cambiamento
avviene in un modo sufficientemente lento, sfugge alla coscienza e non suscita nella maggior parte dei casi alcuna reazione, alcuna opposizione, alcuna rivolta. Se guardiamo ciò che succede nella nostra società da qualche decennio possiamo vedere che stiamo subendo una lenta deriva alla quale ci stiamo abituando
Una quantità di cose che avrebbero fatto inorridire 20, 30 o 40 anni fa, sono state poco a poco banalizzate e oggi disturbano appena o lasciano addirittura completamente indifferente la maggior parte delle persone
Nel nome del progresso, della scienza e del profitto si effettuano continui attacchi alle libertà individuali, alla dignità, all’integrità della natura, alla bellezza e alla gioia di vivere, lentamente ma inesorabilmente, con la costante complicità delle vittime, inconsapevoli o ormai incapaci di difendersi. Le nere previsioni
per il nostro futuro, invece di suscitare reazioni e misure preventive, non fanno altro che preparare psicologicamente la gente ad accettare delle condizioni di vita decadenti, anzi drammatiche. Il martellamento continuo di informazioni da parte dei media satura i cervelli che non sono più in grado di distinguere le cose … Coscienza o cottura, bisogna scegliere !
Allora se non siamo, come la ranocchia, già mezzi cotti, diamo un salutare colpo di zampe, prima che sia troppo tardi !!
A buon intenditor…
Saluti
Quali furono i primordiali semi che generarono la seconda guerra mondiale? Risposta: Nel trattato di Versailles del 1919. Classico errore geopolitico. Quali sono i primordiali semi che hanno portato a crisi dell’Euro zona? Risposta: in un altro errore geopolitico, il ricatto fatto al Germania, Riunificazione in cambio del Marco. Ora si cercano terapie monetarie ad un problema geopolitico: come curare una carie col saldatore.
La storia del debito e’ una colossale montatura, peccato che non tanti se ne siano accorti finora:
http://www.youtube.com/watch?v=soAzTkbwQtE&feature=player_embedded
E’ una storia del debito delle tre carte; chi vince e’ sempre la FED e ovviamente Crucconia in “Europa”.
Caro Marchese del Grillo, dieci anni non sono un numero casuale. Da dieci anni la Cina è entrata nel WTO. Da dieci anni le ns. esportazioni calano inesorabilmente. Da dieci anni la disoccupazione aumenta.
Stasera a Ballarò Belpietro ha letto le previsioni dell’Ufficio Studi del Senato: nei prossimi tre anni, sino al 2014 la disoccupazione aumenterà dell’8 % all’anno. E’ quindi esilarante che le misure per la crescita di questi zombi al governo riguardino solo le liberalizzazioni ! 🙂
Siamo un paese di trasformazione, sono solo le esportazioni, cioè le industrie, che ci possono tirare fuori dal baratro. Le liberalizzazioni riguardano il terziario, cioè nulla di esportabile ! Come ci guadagnamo i soldi per pagare le materie prime (petrolio, gas, minerali, legname, ecc.) di cui abbiamo bisogno per vivere e per esportare il ns. valore aggiunto, come abbiamo fatto durante il miracolo economico ? Come facciamo ad essere competitivi con i paesi in via di sviluppo che non hanno sindacati, l’operaio costa 2 € all’ora, lavora 12 ore al giorno, lavora il sabato, lo sciopero è proibito, ecc. ecc. ? Mentre succede tutto questo, i ns. politici si trastullano con le liberalizzazioni, per livellare tutti verso il basso. Questo non lo chiamerei “crescere”. Lo chiamerei cuocere a fuoco lento, come nella favola della rana. Quando vedo questi ministri in TV mi viene l’orticaria ! Facendo finta di fare qualcosa, ci stanno illudendo per la nostra ultima volta.
Grazie Giancarlo Caporali.
Parole chiarissime le sue, che diradano la nebbia.
La storia del PIL sempre in crescita esponenziale per sopravvivere (ma anche quella del debito, basti guardara alla storia del fiat money) non mi sembrava affatto plausibile.
Chissenefrega del debito; i problemi che stiamo avendo sull’Euro sono dovuti proprio a questo squilibrio nella bilancia dei pagamenti vs. la bliancia tedesca.
Il governo si comporta come Romiti quando era AD della Fiat: invece di far guadagnare di più la FIAT facendole produrre belle macchine che tutti avremmo volentieri comprato, lasciava fare quelle orrende automobili e occupava il suo tempo con ardite alchimie finanziarie ! Non sarebbe stato più produttivo lavorare per eliminare la causa del passivo, anzichè occuparsi di come conviverci ? Il risultato è che adesso la nuova ammiraglia del gruppo FIAT, dopo quello scarafaggio della Thesis, è una vecchia Chrysler 300 di 5 anni fa, prodotta riciclando i vecchi impianti americani.
Come Romiti, così Monti si occupa di alchimie finanziarie che ci consentano di convivere con la povertà, invece di rilanciare l’economia come fece per es. il Brasile tempo fa.
Per compensare l’eliminazione dei dazi, abbassò le tasse del 75% alla produzione locale e alzò dell’80% quelle sulle aziende importatrici di prodotti finiti”.
In pratica spostò la tassazione dai prodotti (dazi aboliti) alle aziende ! Manovra strutturale a costo zero, che rese competitivi i prodotti nazionali rispetto a quelli esteri. Per il Brasile iniziò un ciclo virtuoso di maggior occupazione, maggior consumo, maggior produzione, maggiori stipendi, ancore maggior consumo e maggior occupazione all’infinito. Perchè il Brasile lo può fare e noi no ?
coraggio ,per noi agricoltori ci aspetta un lungo inverno , ma presto per politici e dipendenti pubblici arrivera come è giusto che sia arrivera l’inverno artico che spero se ne porti via parecchi di tutti quei parassiti che popolano tutti i palazzi,
@Caporali
La nuova ammiraglia FIAT se l’è voluta tutta Marchionne e i “poveri” Romiti e Monti proprio non c’entrano nulla.
@Marchese del Grillo
Scusi ma ha mai sentito parlare di evoluzione delle forme di governo?
ricordare gli americani nel gennaio 1776
@Giancarlo Caporali
Giusto il discorso sull’effetto Cina, ma per il resto come pensa di recuperare compettitività se non nei settori economicipiù avanzati? Le liberalizzazioni servono eccome se accompagnate dalla riforma del mercato del alvoror e degli ammortizzatori sociali!
@Marcello mazzilli
mi piace molto e potrebbe interessarmi
Caro Giannino,
Hai ragione la crisi finanziaria del finanzcapitalismo ha duramente meso alla prova la credibilità dell’ideale liberale-libertario.
Se amici come Te non ci chiariscono se è ammissibile che nel mercato dei prodotti reali si possa sviluppare un mercato di carta moneta di ogni tipo con cui far vivere milioni di persone in stato di benessere, allora il sistema liberale occidentale è alla frutta.
I rimedi al WTO, il divieto alla Politica di vivere con il debbito pubblico, sono cose possibili ma se il sistema liberale consente cancri simili alla crisi finanziaria attuale, tutto è vano. Anche il modello di Democrazia attuale è da ripensare e quindi un modello di Partito liberal-libertario deve essere discusso con un procedimento di democrazia diretta.
Buon anno e speriamo di incontrarci per la nascita di un partito a democrazia diretta di ispirazione libertaria.
per far ripartire tutta l’economia ,anche produttiva basterebbe ridurre i pagamenti per le aziende a 30 gg (come in Germania). Sia per lo stato sia per i privati. Le aziende non si indebiterebbero più con le banche per la liquidità corrente. I finanziamenti bancari servirebbero solo per gli investimenti. Costo sul deficit statale uguale a zero.
Sparirebbe la corruzione per farsi pagare e tutti si concentrerebbero sulla produttività.
Capisco che le grandi aziende siano contrarie ma questo è il vero problema di tutta la filiera produttiva.
@Giancarlo Caporali
Sig. Caporali mi complimento con la sua analisi, di cui condivido la sostanza. Non sono d’accordo sulle liberalizzazioni in quanto ci sono costi che incidono sui prodotti finali che così si andrebbero a limare, inoltre tolgono spazio al capitale parassitario. Per quanto concerne la tassazione delle imprese che importano in UE verrebbe calssificata come pratica sleale e saremmo come stato tangibili di sanzioni da parte della Commissione europea dopo lo speciale procedimento previsto in corte di giustizia.
Il problema è che a qualcuno il WTO allargato è convenuto es. multinazionali ecc e finchè il mondo intero non se ne accorge visto che la Cina ha la sua bilancia dei pagamenti pazzescamente in attivo unico paese al mondo, l’italia può fare poco se non come dice lei, svendere il ns. patrimonio.
Però a proposito di questo mi chiedo: è giusto che lo stato sia presente in porzioni amplie di mercato che invece dovrebbe solo regolamentare?
Ferrovie, energia, trasporti ecc ma non solo, normative restrittive della concorrenza farmacie, notai ecc
Abituarci alla concorrenza interna ci abitua alla concorrenza globale.
Non parlando dell’art. 18 che è proprio lunare come concetto in un mercato globalizzato. In tutti i paesi dell’est europa non esistono i CCNL ed il prezzo del lavoro si forma sul mercato un pò come in italia con l’ultraprecario contratto a progetto. Certo è che ci vuole un compromesso tra l’assurdo art. 18 con il reintegro e i contratti a progetto è una voragine questa che si crea tensioni sociali che stiamo solo ora iniando veramente a toccare con mano.
Gent.mo Oscar, esprimo un attestato di stima nei suoi confronti, perchè la sento parlare chiaro e nella nebbia televisiva solita e nella palude della situazione attuale è cosa di gran conto e vengo alla sua domanda. Certo che ci si deve sporcare le mani! I blog se restano solo sfogatoi finiscono per assumere l’odore della muffa. Proprio come questo blocco, questa gigantesca lobby trasversale che vorrebbe soffocare tutto prima di morir di fame essa stessa. Non hanno capito che la questione non è se guadagnano più dei loro colleghi francesi o tedeschi o che altro vogliamo, la questione è che per tantissima gente quel che guadagnano non se lo meritano, non sono preparati, non fanno e non hanno fatto cose che giustificano non 16.000 euro al mese ma neanche 1600! Questo è il punto. E pure il contorno dei Consiglieri Regionali, degli Amministratori nelle Regioni a Statuto Speciale e pure l’esercito di barbieri, dattilofrafi, commessi delle Camere e pure quello sterminato dei Funzionari e Responsabili di Servizio negli Enti Pubblici. E ci viene una domanda per restare in tema: se è vero il fatto, quel Gip che ha fatto il copia incolla e di fatto avrebbe messo in libertà il mafioso quanto guadagna? e queste cose come incidono sulla sua progressione di carriera? e chi lo giudica ? Altra questione gigantesca è questa, chi giudica la produttività, la congruità servizio/organici /costi, le promozioni in tutto l’ ambaradan pubblico? C’è una controparte “vera” che rappresenta il datore di lavoro in questo settore o valutati e valutatori stanno tutti dalla stessa parte ? E poi c’è l’evasione, inaccettabile e pur sono decenni che è tollerata. Questione di controlli che non sono stati fatti? Per me sono le due facce di una stessa medaglia, si potrà fare lotta “vera” all’evasione, condotta con severità se nello stesso tempo si affronterà la “riduzione della spesa pubblica”. Solo così ciò che si riesce a recuperare potrà essere di supporto alla “ripresa”, essere utilizzato per sostenere il settore produttivo e la concorrenzialità del sistema. La sua domanda è : sporcarsi le mani come partito o come movimento? In entrambi i casi nel manifesto fondativo sarebbe fondamentale dire: non aderite o non votate se pensate di mantenere il posto di comodo, lo stipendio indipendentemente dal merito, la pratica dell’evasione fiscale, la progressione di carriera assicurata, gli emolumenti iperbolici, la candidatura indipendente dalla preparazione. Si può fare? ….
sto alla sua domanda. Io credo che quello che sia mancato in questi anni a questo paese è una classe di giornalisti ed economisti coraggiosi, professionali, duri e puri. Credo che le prime crepe nell’elettorato di dx si siano viste non tanto per l’azione di ballarò, report ecc ma piuttosto perchè ad un certo punto i giornalisti di area, permettetemi questa indicazione del tutto generica, di centro dx (Corriere, La Stampa ecc), più che altro perchè la gente che li legge si riconosce in quell’area, hanno iniziato a rendicontare le azioni del governo con spirito molto più critico, tanto da stizzire in conferenze stampa anche i vari Bossi e Berlusconi. A l’Italia credo sia mancato il coraggio dell’intelligenza critica. Ci sono mancati giornalisti ed economisti capaci di dire, quando il governo era ancora ben saldo e le azioni ben chiare, che ci stavano portando nell’abisso. Gli unici che hanno martellato sono appunto stati i vari Repubblica, Espresso e programmi TV noti. Ed è per questo che quando si parlava con gente di centro DX e indicavi situazioni evidenziate da giornalisti/economisti ospitati da quelle trasmissioni/giornali ti sentivi dire “ehhh vabbè, ma che giornali leggi? quelli sono comunisti”. Ai voglia a dire che leggevo le stesse cose sul wsj, times e su una miriade di articoli sul web non ascrivibili all’area di SX. Quando anche il Corriere, La Stampa, Avvenire, Famiglia Cristiana & co. hanno iniziato a leggere la nostra parabola per qual che era allora la i sondaggi hanno piegato il governo. E solo quelli… non la comunità europea… Quindi coraggio signori. Sfoderate la vostra più coraggiosa intelligenza! Credo che oggi l’Italia abbai bisogno di voi come i partigiani lo furono al tempo. Fatelo da dai vostri giornali dai vostri studi, dal parlamento o da dove volete. Non importa il luogo o il cappellino che avete in testa. Siate veri. Grazie e buon lavoro.
@Giancarlo Caporali
E’ chiaro, bisogna rifare tutto da capo questa e’ l’unica soluzione; non c’e più posto per chi non produce, si va avanti solo se ognuno si guadagna il suo pane, bene se il mio vicino si guadagna pane e prosciutto, forse qualcuno lo seguirà!! Che ne faremo di chi ha sbagliato? Come chi governa male! Deve cambiare lavoro. Se io sbaglio un prodotto fallisco’ se l’ingegnere progetta male il ponte non progetterà più. Se un giudice sbaglia sentenza non deve giudicare più . I bravi professori hanno una vocazione sono un po’ ottusi ma non hanno la faccia tosta di andare a governare, ma quando insegnano sono geniali, questi si che costruiscono il futuro!! Che producono gli spazzini se noi gli facciamo la differenziata e la stessa e’ – 60%
Il Gotterdammerung sarà inevitabile, che rimanga l’euro (in qualunque forma si voglia), che ritorni la liretta di un tempo o che si riscoprano le conchiglie come moneta di scambio. Dopo Monti non so come questa classe dirigente (tutta) possa ripresentarsi, anche se, certamente, lo farà.
Si, Oscar G., “occorre sporcarci le mani, provare a riempire teatri, e vincere la ritrosia profonda a un impegno diretto in quell’arena assai poco allettante che è la politica”. OCCORRE. Di idee da copiare in giro per il mondo (Germania Brasile e persino Cina) o da farci venire qui in Italia ce ne sono in grande quantità. C’è molto da studiare e altrettanto da fare.
Quanto a Berlusconi è poco utile continuare ad accanirsi; egli non ha fatto ciò che neanche i suoi avversari (o i suoi alleati) avrebbero fatto.
Per le politiche liberali siamo all’anno ZERO. Ma proprio per questo, ZERO può essere un’opportunità. Il 24 giugno u.s. scrivevo in un commento ad un suo articolo: “Sembrerà paradossale ma proprio in Italia (paese eurodebole e periferico) si sta avvicinando la fine (forse sarebbe meglio dire il crollo) della sua attuale classe politica e del suo ciclo. Approfittiamone! Il Caso, non certo il merito, ci metterà nelle condizioni di dovere affrontare, probabilmente per primi, quello che è il tema principale del decennio appena iniziato: a fronte dell’ultimo “continentale” fallimento con quali criteri dovremo scegliere la nuova classe dirigente?”.
Forza e coraggio. Lasciamo che anche i liberali possano dire la loro.
OK, allora, dopo tutti questi commenti favorevoli, quando diavolo vi deciderete? Dite “tocca a noi decidere” e poi fate passare dei mesi (durante i quali non si vede limite al peggio). Quasi quasi mi sembrate Montezemolo!
Stefano
Un piccolo chiarimento. Perchè gli enti pubblici non pagano i fornitori accampando come scusa il patto di stabilità? Dal momento che ogni spesa deve essere preventivamente deliberata approvata nonchè trovata la relativa copertura economica (quindi in conformità con il patto di stabilità suppongo!!) perchè poi finiti i lavori.. con buon esito ovvio…non pagano??? Grazie per l’attenzione
Fuffa, fuffa, fuffa, fuffa, solo fuffa.
Caro Dott. Giannino
Le iniziative di questo governo sono solo fuffa e fumo negli occhi dei cittadini per i seguenti motivi:
1) TASSE- tutti dobbiamo essere disposti a sacrifici per cui dobbiamo accettare (ma non essere contenti come qualche ex ministro pretendeva) di dover pagare più tasse ma ciò a solo se contestualmente si parla di……
2) SEMPLIFICAZIONI E TAGLI ALLA SPESA PUBBLICA, che mantiene un esercito di fannulloni e non riesce minimamente a razionalizzare le risorse umane con il risultato che vi sono uffici oberati di lavoro, e che cadono nel disservizio cronico, ed altri paradisi dove in immensi corridoi semideserti evanescenti funzionari, commessi ed impiegati vagano inoperosi o vengono impiegati in compiti del tutto inutili ed adempimenti che servono solo per giustificare la loro presenza. Ma non solo di tagli non se ne parla ma nemmeno di razionalizzazione ed ottimizzazione delle risorse per cui si arriverà a dei tagli sommari che creeranno ulteriori disservizi e non riusciranno ad eliminare se non in minima parte il “fannullismo” (mi si conceda il neologismo dove per tale deve intendersi la situazione sia di chi proprio non fa nulla sia di chi è impiegato in meri compiti autoreferenziali come annotare semplicemente la propria presenza sul lavoro o controllare se stesso). Ma a quanto pare la panacea dipende da……
3)LIBERALIZZAZIONI 1- Io mi definisco un liberista talebano ma questa, per come viene presentata, è una emerita CASTRONATA dato che non si vede quale spinta possa dare al volano dell’ economia la liberalizzazione dei TAXI e l’ apertura a tutti della professione di avvocato. Basti leggere l’ articolo dell’ Espresso di questa settimana dedicato all’ argomento per capire come non ci sia bisogno di una selvaggio aumento di tassisti se non nella prospettiva di costringere gli esistenti, strozzati da costi e tassazione insostenibili, a cedere le licenze ad entità più grandi e farsi assumere come semplici dipendenti (con buona pace della libera concorrenza). Quanto alla mia categoria, gli avvocati, trovo che sostenere che siamo un numero spropositato (220.000) e che il rimedio sia una ulteriore liberalizzazione ed apertura con conseguente incremento costituisca un corto circuito logico anche senza voler scomodare il fatto che si tratta di una servizio pubblico (riconosciuto come tale anche dalla Commissione Europea) che si rischia di aprire l’ esercizio a soggetti senza alcuna garanzia sulla loro preparazione con conseguente guerra feroce sulle tariffe, proletarizzazione della categoria e necessità di incrementare il numero delle pratiche evase, per mantenere i già elevati costi, ed inevitabile scadenza della qualità del servizio: per impostare adeguatamente una pratica (ovviamente non per tutte) occorrono ore di studio e di preparazione ed è necessario disporre di adeguati strumenti di consultazione (biblioteche e banche dati) . E’ facile abbindolare il cliente ed abbassare il prezzo per poi impostare frettolosamente gli atti ma siccome i risultati si vedono dopo dieci anni (tanto dura una pratica di una certa complessità) nel frattempo quanti clienti hanno usufruito di un pessimo servizio da quell’ avvocato? E’ questa la soluzione dei mali dell’ economia o, forse, sarebbe meglio prevedere un numero controllato già dall’ università (come accade per medicina). Ma forse tutto ciò provocherebbe un aumento di efficienza. E poi, ancora, perchè i Giudici non devono lavorare tutti (c’ è chi le lavora, soprattutto nelle procure) almeno otto ore al giorno quando io senza alcun tipo di garanzia ne lavoro 14? Non di liberalizzazione selvaggia si deve parlare ma di razionalizzazione secondo le effettive esigenze della società. Ancor peggio consentire società fra soci di capitali e liberi professionisti che costituisce una contraddizione in termini per la LIBERA professione. Come potrà essere libero un professionista che deve rispondere ad un Cda. Saremo tutti fagocitati da società formate da chi ha le risorse e cioè assicurazioni, banche, finanziare, fondi di investimento etc. con criteri di lavoro ben diversi dalla tutela del cliente e grave pregiudizio dell’ effettiva tutela del diritto costituzionalmente garantito dall’ art. 24.
4) LIBERALIZZAZIONI 2 (QUELLE MANCATE)- Perchè non si parla di liberalizzazione delle reti del gas che riguarda 60 milioni di italiani, oppure non si fa sì che le banche facciano il loro mestiere di sostegno all’ economia anzichè di riparare dalla pioggia solo quando c’ è il sole evitando che le stesse si dedichino alla sola speculazione finanziaria che è fine a se stessa e non produce economia vera. Ed ancora, è veramente una garanzia una Banca centrale che per non dipendere dal potere politico è di fatto controllata da altre banche e quindi, per effetto delle catene di controllo, delle solite 10 famiglie che controllano la finanza mondiale.
Mi fermo quì e la incoraggio affinchè perchè la sua voce si alzi sempre alta e forte (sono un so accanito fan e la cito spesso) ma la prego di considerare che liberalizzazione non può essere un credo meramente fideistico perchè in alcuni settori può produrre guasti insanabili per cui occorre agire con cautela ed è meglio liberalizzare mediante razionalizzazione e non sic et simpliciter. Lei è un economista e di numeri se ne intende. Sono anche disponibile ad un confronto per cui il mio cell. è 3389326257
Un saluto dal suo affezionato ascoltatore e lettore.
“Dite la vostra. Non sono le idee a mancare. Qualche tempo fa, Alberto Mingardi ve ne chiese di aggiuntive, e ci avete risposto. Ma in una lunga fase politica italiana che si chiude, c’è una decisione da prendere. Non sulle idee, ma sull’iniziativa da assumere. Perché ad aver totalmente fallito è l’offerta concreta messa in piedi sul versante liberale da un Mr Consenso per sè e i suoi affari incapace di diventare mai Mr Governo per gli altri. Mica è un caso, che a risultare meno coinvolto e più contento sia chi, in fondo e al di là delle apparenze, liberale non è stato mai, come il ministro dell’Economia.”
Qualcuno, prima o poi, dovrà spiegarmi cosa significa essere un liberale e la teoria economica di fondo, poiché quelle che conosco io (e le conosco tutte) sono fallimentari (da Ricardo a Friedmann)!!!
L’unica cosa che regge sempre è la redistribuzione dei redditi, specialmente in fasi recessive e di stagnazione economica proporzionalmente alla propensione al consumo delle classi di appartenenza di reddito, in linea di principio con i marginalisti, in questo caso modificando la loro visione individualista con un altra collettivista.
Una specie ibrida del capitalismo che resta come tale in fasi di crescita economica che diventa socialista in fasi di stagnazione e recessione. Ovviamente, un altra considerazione va fatta sulla fuga dei capitali non appena l’economia “puzzasse” di socialismo. A tal punto integrando la suddetta politica economica con la tecnica aziendale di governance d’impresa da parte dei lavoratori (una forma più evoluta delle Stiftung tedesche) come correzione.
Certo che non parleremmo più di capitalismo, ma di una specie di socialismo libertario o democratico come l’unica forma di società che funziona sia in tempi di crescita, sia in tempi di recessione: una sintesi del marxismo e dei marginalisti fino a quando l’umanità non si evolverà ulteriormente capendo l’inutilità di certi approcci, lasciando appunto, le porte aperte al comunismo.
Se il cittadino deve conoscere per cambiare la società, è altrettanto vero che l’ideologia capitalista e liberista essendo impossibile, i suoi sostenitori devono metter via una parte del loro egoismo ed evolversi anch’essi: l’evoluzione culturale deve, quindi, partire da entrambe le parti, sia dall’alto, sia dal basso!
Comunque, prima di parlare come poter indottrinare ulteriormente la cittadinanza su un ideologia impossibile come il liberismo, il salto di qualità per lasciar morire le ideologie insieme al proprio egoismo devono farlo, in primis, i suoi sostenitori e dedicarsi alla conoscenza.
Ma per questo oggi come mai prima bisogna essere comunisti, appunto, coloro che lottano contro ogni forma di ideologia e indottrinamento. Per suscitare la vostra curiosità io vi chiedo:
dimostrate con i numeri e teorie economiche la fattibilità del liberismo e poi ne parliamo, che si sa, la verità (conoscenza non inquinata) è una soltanto, quindi, o abbiamo ragione noi, o avete ragione voi, o nessuno dei due!
Per questi motivi esiste il confronto metodologicamente parlando, con la forza dei numeri, la MATEMATICA.
Io sono sempre disponibile.
hasta farisei
Ma perché non si crea un’ agenzia di RATING europea, magari ITALIANA?
@Tony
Mi scusi ma anzichè innoltrarci in studi teorici, ed in analisi matemache che francamente sono al di fuori della mia portata, sarebbe così gentile da rispondere a qualche mia domanda?
1) Secondo lei in un paese che ha una pressione fiscale reale sulle persone fisiche (che pagano le tasse) pari al 60% e sulle imprese del 68% che si deve fare aumentare o abbassare le tasse?
2) Secondo lei il debito pubblico può crescere ad libitum?
3) Uno stato come quello italiano che produce nell’economia, il 51% del Pil, senza produrre nulla salvo burocrazia, deve aumentare il suo peso nell’economia?
La ringrazio in anticipo per le risposte.
Cordiali saluti.
Marco
@Giancarlo Caporali
Giancarlo condivido pienamente il suo punto di vista ma purtroppo siamo in una situazione che piano piano ci porta verso il baratro…con l’insediamento del nuovo governo ci siamo alleggeriti del peso del precedente ma non abbiamo risolto i problemi che ci affliggono, con la grave conseguenza del perdurare della crisi oltre ogni previsione. Avvilito è il mio stato d’animo per ciò che lasceremo ai ns figli…è sempre più difficile vivere in un epoca in cui il credito al consumo è fondamentale per mantenere un sistema economico obsoleto. I mercati hanno raggiunto un livello di saturazione tale da far implodere su se stesso la bolla speculativa, come abbiamo già sperimentato con i subprime e che sperimentiamo giornalmente con le difficoltà oggettive di ognuno di noi e di ogni impresa nel tentativo di continuare a produrre con profitto in un contesto economico sempre più dispersivo di risorse e di interesse per lo sviluppo. Certamente non ci aiuta un sistema politico come quello che ci ritroviamo…perchè non ha interesse a cambiare le regole del sistema economico in cui prolifera, sembra quasi che tutti i livelli siano coinvolti direttamente e indirettamente….si sono creati ormai, dei legami che sono difficili da sciogliere e che con ogni probabilità nn si scioglieranno mai, fagogitando tutto e tutti coloro che nn ne fanno parte! Vivo nella speranza che le cose cambino, nella speranza che qualcuno forte della propria visibilità, riesca in qualche maniera ad interessare l’opinione pubblica in modo forte e deciso per dare nuovo impulso alla politica e all’economia.
Mi piacerebbe che si candidasse per questo compito Oscar Giannino, che nn conosco personalmente, ma che ascolto quasi tutte le mattine nella sua trasmissione radiofonica e che credo possa essere la cura per un’ ITALIA migliore per tutti.
Is Italy on the right economic path?
I’d like to share with this community some considerations about recent events bringing a different perspective and take your comments. I apologize for my bad English; I’ve chosen to write in English just to try having your attention so you can at least have fun with my mistakes.
Again I ask, are we on the right path? Do we really think that having more taxis hitting the roads will bring something significant to the table? Please don’t get me wrong, I’m not against liberalization, but I really think there are been bigger fish to fry. I really don’t get it why we are spending all this time and effort chasing the little mouse under our kitchen table without seeing the towering elephant comfortably seated on our couch.
First of all I think that we should start to think about what the Euro really is and who’s really running the ECB. We also need a clear picture about the difference between a sovereign nation and one that isn’t. By sovereign nation I mean essentially a nation that has the monetary power under its direct control and in public hands.
We need to start talking about what’s really important, to try to think outside the box of the mainstream media rhetoric that just give lip service to this smoke and mirror reform. I think that we really need to start talking about serious and bold monetary reform instead. Conversely, I’m not confident we will be able to find a peaceful way out from this situation.
I don’t have all the answers but I’m pretty much convinced that the Euro and ECB, as it is right now, is at the root of our problems. I might be wrong on this, but just stay with me for a moment.
I’m pretty much convinced also that we won’t have any chance of getting out of this mess with austerity measures (it is simple math) just because all ECU countries need to borrow Euros from a private entity, the central bank, which isn’t accountable under any democratic elected Authority.
Following is an extract of a beautiful article published by Professor Dan Kervick “Public Money for Public Purpose – Toward the End of Plutocracy and the Triumph of Democracy”:
“Finally, before moving on to a discussion of making the US monetary system more democratic, it will be worthwhile saying a few words about how the current European monetary system falls short of the kind of monetary sovereignty – or near monetary sovereignty – I have attributed to the system in the United States.
European governments are all part of a currency union – the Eurosystem. Each government issues its own bonds and each operates its own central bank. All of these transactions occur in Euros, the common currency of the Eurosystem. But those national central banks are subject to rigorous policy constraints set by the European Central Bank. The individual countries themselves do not set their own monetary policies, and they borrow in a currency they do not themselves control. In effect this makes each government a currency user rather than a monetary sovereign. If we think of government bonds as the equivalent of bank savings accounts, then each of the governments is in effect the equivalent of a savings bank that competes with the other governments in the Eurosystem to offer attractive interest rates to savers. This gives holders of Euros tremendous bargaining power to drive up bond yields and interest on government debt, because they can always take their money elsewhere to other governments if they don’t get the yields they want. And since the individual governments do not control their own monetary policies, they cannot maintain spending during periods of low revenues by selling debt directly to their national central bank and drawing on the money-creating power of that national central bank. Only the European Central Bank can alter those monetary policies, but the ECB is prohibited by treaty from buying government debt directly. The ECB also lacks the capacity to carry out a fiscal policy of central bank financed spending operations in Europe.
In effect, then, the technocratically-managed ECB runs Europe’s private banking system and the private banking system runs Europe’s governments. The citizens of Europe have turned their capacity for economic self-determination over to an undemocratic, continent-wide banking conglomerate. This is the worst kind of nightmare in the long struggle between democracy and private wealth. It’s not as though the Europeans have surrendered their sovereignty to be part of a larger sovereign democratic government encompassing all of Europe. Rather, sovereign democratic governments have been transformed in this instance into something like mere business enterprises that are dependent on private wealth and financing for their operations. These governments now govern only at the pleasure of bankers.”
It’s really worth reading all the paper here: http://neweconomicperspectives.blogspot.com/search/label/Dan%20Kervick
Please spend some time reading the blog too, especially the part about Modern Money Theory (Prof. L. Wray). Lots of healthy vitamins for the brain of democracy there.
This team of professors helped Argentina to get out of the mess after the collapse of their economy. I think that delving into this event might bring some insight and we can draw some parallels with our situation in Italy. I wonder why at the peak of the Argentinean crisis all the mainstream media were screaming about it, warning about the threat of bankruptcy and default. However, now, no one is following up by giving unbiased information on the current situation in Argentina and what results have been obtained with the economic policies adopted.
Argentina’s currency was pegged to a currency that was simply impossible to sustain (US Dollar), just like the Euro for us. They were borrowing from private banks, which realized that the debt was nowhere near manageable; IMF intervened, asking for big bold austerity measures, wild privatization of public sectors before loaning the money, but you can’t give more drinks to a drunk man and expect him to become sober.
What happened after Argentina repudiated most of the foreign debt and adopted a complete one-eighty economic policy with the currency issued under a public central bank, is almost impossible to know (because it might be a real threat to the Euro). Well, their GDP growth since then is pretty much chasing China’s growth rate among many other things. By no means is Argentina’s situation unique. For example Iceland has recently followed a similar path about which again the mainstream media are completely silent.
I wonder why no one is talking about Japan’s bankruptcy. Japan has a debt-GDP ratio close to 220% but it has its own sovereign currency. The same for England, is there the risk that it will go belly up? No, because it has its own sovereign currency. There are many examples all around the world. Europe is pretty much the only big anomaly.
I’m not against the Euro per se but I’m strongly not in favor of this Euro. Is there someone who can enumerate what have been the real advantages for “we the people” in this last decade? Please don’t feed me the same re-heated line; I’d like to see numbers. My sense is that the only advantage that we had can be expressed with this equation: Euro equals Germany. The market has perceived the so called PIIGS countries like Germany and has been willing to lend money at very low interest rates. But the flaw, the elephant, was sitting there since the beginning and I think that those investors should be left to their own devices. I’m wondering how it can be possible that high ranked economists didn’t know that Greek’s books were just cooked. More than likely, the same applies to Italy and other countries as well.
The country that benefited most from this system is Germany. I don’t want to the current Euro system was designed just to benefit a few, but if you start connecting the dots…….you know, devil’s in the details.
Italy has had its real period of growth during the ‘60s and ‘70s and one of the reasons was that we had a public central bank until 1975.
What really upset me is the way that the Euro flaw has been handled during the last three years with the eat-your-spinach-down-there Germany’s approach, replacing two democratic elected governments with technocrats.
And what are the measures put in place by our new governments? I think it is useless to provide a list but none of the big powers has been hit by this “reform”. The burden the private sector has to carry over to sustain this byzantine system is simply impossible and has not been eased at all. And the private sector is always the villain. Oh yes, we will have more taxis around our cities and even more drugstores, but the same privileges for the few, the same number of politicians at all levels, are still firmly there. I’m wondering why Napolitano gives the privilege of a life senatorial seat to Monti before he becomes Prime minister. What’s the point? Without considering that the same new prime minister is carrying a lot of baggage with him.
I think that there is a much better path to save Italy but our leaders are just flat and lean toward big interests and big private money supplies.
I really hope that a new grassroots movement will start to raise public awareness that there is a way out from the serfdom state we are in right now. And we are just at the beginning. We need to get back to our sovereignty and fly this red flag in front of the undemocratic elites that are running Europe now. The sooner we realize this, the better for us and for our children.
Financial crises are not earthquakes or volcano eruptions. We are a G7 nation and our treasury has the right to issue its own currency, debt free, without borrowing. There are reasonable proposals out there and worked out applications in the real world. We’d better take some pages from their books.
I encourage you to watch this wonderful documentary: http://www.youtube.com/watch?v=swkq2E8mswI
I’m not an economist and it would be silly for me to elaborate further. I just wanted to raise what in my humble opinion is the root of the problem and the first thing we Europeans need is to reform our monetary and political system before going after taxis’ licenses.
bè cosa pretendevamo??? l’economia è una casuale umana nasce cresce si assesta e…… togliamoci dalla testa (l’eterna crescita)ci voglion nuove idee di economia e non le solite vecchie idee che piu o meno an fallito o stan fallendo tutte(liberismo finanziario annesso)
Pur stimando il Dott.Giannino non posso che sorridere amaramente nel leggere come questo articolo non abbia bisogno di essere smentito con le parole perchè sono i fatti a dimostrare che non era il governo Berlusconi ne tantomeno il vessato ex Premier a far perdere credibilità alla nostra Nazione Italia.Sono passati 2 mesi e c’e’voluta una nuova manovra economica lacrime e sangue(già preparata anche da Tremonti e quasi del tutto copiata,quello che non è stato copiato è perchè non c’era ma è stato aggiunto ovvero tasse) per rimanere esattamente dove eravamo soprattutto con lo spread perchè è lui il vero cappio al collo degli italiani.Se l’italiano medio capisse realmente l’importanza di questa parola e di come pesa sulla ripresa economica forse sarebbe in grado di fare anche un’analisi politica corretta delle bagianate dette e ridette,scritte e riscritte nell’ultimo anno per indurre,costringere Berlusconi a fare il passo che ha fatto e quindi sovvertire il volere popolare.Non si può rinascere avendo come base un’etica inquinata e falsa.
Caro Oscar, sono assolutamente convinto che il “quasi” ventennio berlusconiano sia stato quanto di più lontano si potesse immaginare dagli ideali liberisti. Il fatto grave è che questa accozzaglia populista e affarista ha nascosto le proprie vergogne dietro il velo (in realtà uno straccio lercio) del liberismo. Capisco il suo sdegno che è anche il mio, ma non vedo, al momento, alternative alla politica per dare una spallata a questo macigno che ci impedisce di prendere il volo. Lei parla di un movimento bottom up e sarei ben lieto di prestare il mio rarissimo e preziosissimo tempo libero a questa iniziativa, ma un minimo di coordinamento top down è necessario per creare almeno la struttura intorno alla quale far crescere la pianta del coinvolgimento popolare che altrimenti si limita a serpeggiare, come il mugugno. Credo che organizzazioni come il Bruno Leoni abbiano risorse ed idee sufficienti per abbozzare la struttura di un vero partito liberale, come forse non si è mai visto in Italia. Cordiali saluti, Umberto Borrelli
io ci sto. E’ ora di organizzarsi per fare le cose per bene. Tra un po’ sarà già troppo tardi…
Ma la soluzione c’è ed è già all’attenzione del governo .
Una bella PATRIMONIALE FORZOSA su beni mobiliari e immobliari !
Idea geniale dell’ex rag dello stato Monorchio e di G.Salerno Aletta
Proposta di legge
Istituzione del Fondo patrimoniale degli Italiani. Misure per l’abbattimento del debito delle Pubbliche amministrazioni e la contestuale
retrocessione ai cittadini del patrimonio disponibile dello Stato.
Capo I
(Obiettivo e finalità delle misure)
Art. 1
(Abbattimento del debito delle Pubbliche amministrazioni e contestuale retrocessione ai cittadini del patrimonio disponibile dello Stato)
L’obiettivo di abbattere il debito delle Pubbliche amministrazioni viene perseguito, sulla base delle misure che seguono, mediante una
specifica obbligazione tributaria cui corrisponde, all’atto del suo assolvimento, la attribuzione al contribuente di corrispondenti quote di
proprietà del patrimonio disponibile dello Stato. A tal fine, detto patrimonio viene previamente conferito al Fondo patrimoniale degli
Italiani.
Capo II
(Istituzione e disciplina del Fondo patrimoniale degli Italiani. Conferimenti al Fondo e trasferimenti della proprietà del Fondo ai
cittadini)
Art. 2
(Fondo patrimoniale degli Italiani)
E’ istituito il Fondo patrimoniale degli Italiani, di seguito denominato Fondo.
Il Fondo è costituito nella forma della Società per azioni, ha natura di istituzione finanziaria non bancaria, con lo scopo di valorizzare i cespiti
mobiliari ed immobiliari conferitigli, per la durata di anni cinquanta.
E’ conferito all’attivo del Fondo l’intero patrimonio disponibile dello Stato, fatta eccezione delle partecipazioni di controllo azionario delle
società quotate. In funzione di tale conferimento, la proprietà azionaria totalitaria appartiene allo Stato e corrisponde al valore dei cespiti
conferiti.
Il patrimonio immobiliare conferito, destinato ad uso istituzionale, è gravato dal vincolo assoluto di inalienabilità.
Le quote azionarie pubbliche vengono trasferite a coloro che assolvono alla obbligazione tributaria istituita al Capo III. Il trasferimento è
gratuito, esente da oneri, effettuato alla pari, per un numero di azioni di valore corrispondente all’obbligazione tributaria assolta.
Art.3
(Organi amministrativi del Fondo.
Quotazione sul mercato mobiliare)
La gestione amministrativa del Fondo è ripartita tra il Consiglio di sorveglianza ed il Consiglio di gestione. All’azionariato privato, una
volta che gli sia stato trasferito almeno il 10% delle azioni, spetta la designazione della maggioranza del Consiglio di gestione. Al
superamento del 50% del capitale da parte dell’azionariato privato, la parte pubblica ha diritto a designare nel Consiglio di gestione un solo
componente. La designazione dei componenti nel Consiglio di gestione in rappresentanza dell’azionariato privato è effettuata con il
sistema delle liste concorrenti ed il voto limitato ad 1/3 al fine di garantire la più ampia articolazione degli interessi.
Il Comitato di sorveglianza è di nomina pubblica finché l’azionariato privato non superi il 50%. Successivamente, la parte pubblica
nomina la maggioranza semplice del Comitato, mantenendone la Presidenza.
La quotazione in Borsa del Fondo è condizionata al previo trasferimento ai privati del 20% delle azioni della Società.
Fino alla quotazione in Borsa, le azioni detenute dai privati non sono cedibili. Le azioni detenute dallo Stato rimangono parimenti
incedibili, essendo asservite alla garanzia del debito delle Pubbliche amministrazioni.
Il Fondo è tenuto ad applicare, sin dalla sua costituzione, tutte le disposizioni in materia di trasparenza, di comunicazioni al mercato, di
vigilanza e di revisione dei conti previste per i soggetti ammessi alla quotazione.
Art. 4
(Iscrizioni e variazioni contabili.
Trattamento fiscale)
I cespiti sono conferiti al Fondo ai valori che risultano nel Conto del Patrimonio della Stato chiuso il 31 dicembre 2010.
Le rivalutazioni dei cespiti, quale che ne sia la ragione ed il tempo in cui venga effettuata, non è soggetta a tassazione. Le plusvalenze da
alienazione costituiscono patrimonio segregato del Fondo per essere reimpiegate, e non sono computabili nel conto economico ai fini della
distribuzione degli utili.
Gli utili di esercizio del Fondo, comunque distribuiti o non distribuiti, non sono soggetti a tassazione per i cinquanta anni di durata prevista
del Fondo.
Le plusvalenze derivanti dalla cessione della proprietà delle azioni del Fondo non sono soggette a tassazione.
Art.5
(Vincoli alla gestione del Fondo)
I cespiti conferiti al Fondo non possono essere alienati nei primi dieci anni della gestione.
Gli immobili vengono concessi in utilizzo a terzi sulla base di contratti di affitto a lungo termine (long-lease), per un periodo non eccedente
i cinquanta anni. Per i terreni, ivi compresi quelli destinabili ad iniziative di rinnovamento urbano, la durata del contratto è estesa fino a
novantanove anni. Le costruzioni, da chiunque e comunque realizzate, accedono alla proprietà del suolo.
L’appello al mercato per la valorizzazione e la cessione dei cespiti avviene con procedure ad evidenza pubblica.
Art. 6
(Federalismo patrimoniale)
I cespiti immobiliari del patrimonio disponibile delle Regioni, delle Province e dei Comuni, al valore risultante dal Conto del patrimonio
chiuso al 31 dicembre 2010, possono essere conferiti al Fondo contestualmente alla devoluzione allo Stato di un corrispondente
ammontare di debiti, purché siano stati contabilizzati ai fini della determinazione del debito delle Pubbliche amministrazioni. La novazione
del debitore deve essere previamente accettata dai creditori.
Non è ammesso il conferimento condizionato, parziale ovvero pro-quota dei cespiti, fatta eccezione per quelli rappresentati da azioni o altri
titoli quotati sui mercati mobiliari regolamentati. Le garanzie prese sui cespiti ed i rischi di soccombenza nelle liti in corso vengono
computati a riduzione del loro valore. I rapporti contrattuali derivati sui debiti (debt swaps) di cui è proposta la devoluzione allo Stato sono
liquidati contestualmente al conferimento dei cespiti al Fondo.
La accettazione da parte dello Stato della proposta di conferimento dei cespiti al Fondo, congiuntamente all’accollo da parte sua del debito
corrispondente, comporta un corrispondente aumento del capitale sociale del Fondo con la emissione di nuove azioni riservate allo Stato.
Al Fondo è comunque riservata la decisione, conclusiva ed arbitraria, in ordine alla convenienza della proposta di conferimento dei cespiti
ed alla loro valutazione.
Capo III
(Istituzione di una obbligazione tributaria finalizzata all’abbattimento del debito delle Pubbliche amministrazioni)
Art. 7
(Contributo finanziario obbligatorio all’abbattimento del debito
delle Pubbliche Amministrazioni)
E’ istituito, quale obbligazione tributaria, il contributo finanziario obbligatorio all’abbattimento del debito delle Pubbliche
Amministrazioni. Sono obbligati al pagamento del contributo finanziario:
i cittadini italiani, sulla base dei redditi prodotti a decorrere dal 1° gennaio 2011, ad eccezione di quelli soggetti ad imposta sostitutiva
ovvero a tassazione separata;
i cittadini italiani, sulla base della consistenza del patrimonio mobiliare, fatta eccezione per i depositi di conto corrente ed a risparmio e per
gli impieghi monetari, quale risultante alla data del 1° gennaio 2011;
i cittadini italiani e le persone giuridiche, sulla base della consistenza del patrimonio detenuto all’estero per la quale abbiano ottenuto la
regolarizzazione ai fini fiscali, indipendentemente dall’effettivo rimpatrio o della oggettiva non rimpatriabilità dei beni o delle attività
oggetto di regolarizzazione. Gli intermediari finanziari che hanno proceduto alla regolarizzazione ai fini fiscali, mantenendo riservata
l’identità del contribuente a favore del quale detta regolarizzazione era stata richiesta, versano il contributo per conto del soggetto
obbligato. Nel caso in cui il soggetto obbligato risulti irreperibile all’intermediario, ovvero dichiari a quest’ultimo di non essere disponibile
al pagamento del contributo per il suo riservato tramite, la circostanza e la relativa identità vengono comunicate all’Erario unitamente alla
consistenza dell’imponibile.
Art 8
(Adempimento dell’obbligo a contribuire all’abbattimento del debito delle Pubbliche amministrazioni)
Le somme versate all’Erario in adempimento all’obbligo di contribuire all’abbattimento del debito delle Pubbliche amministrazioni sono
iscritte al capitolo di entrata del Fondo per l’ammortamento dei titoli del debito pubblico e vengono contestualmente ed obbligatoriamente
reiscritte per l’identico ammontare, in deroga al principio dell’unità del Bilancio dello Stato, al corrispondente capitolo di spesa del Fondo
predetto.
In conseguenza del versamento, viene trasferito in proprietà del contribuente un numero di azioni del Fondo pari al valore corrispondente.
A tal fine gli viene aperto uno specifico conto titoli presso la Direzione generale del Tesoro. La tenuta del conto è senza oneri per il titolare.
Nei confronti del complesso dei contribuenti che, in relazione alla pregressa regolarizzazione della loro posizione patrimoniale all’estero,
operano il versamento per il riservato tramite degli intermediari finanziari, viene aperto un unico conto, ciascuno intestato all’intermediario
finanziario che procede al versamento.
Art. 9
(Determinazione dell’ammontare, della durata e delle modalità di pagamento del contributo finanziario obbligatorio)
L’ammontare, la durata e le modalità di pagamento del contributo finanziario obbligatorio sono determinati con decreto del Presidente
della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, su conforme parere della Commissione parlamentare di controllo e
vigilanza sulla stabilizzazione finanziaria e l’abbattimento del debito delle Pubbliche amministrazioni, sentita la Banca d’Italia.
Art. 10
(Sanzioni)
A coloro che non adempiono all’obbligo del versamento del contributo finanziario obbligatorio si applicano, aumentate della metà, le
sanzioni previste in materia di omesso versamento delle imposte sui redditi.
http://www.sapienza-finanziaria.com/2012/02/desiderio-e-idea-la-parabola-degli.html
Salve, GRANDE Dott. Giannino.
Io rimango del parere, che, se non si cambia tutta, e dico “tutta” la classe politica attuale, in Italia, non si risolveranno i ns. Problemi.
A casa, fino all’ultima metastasi.
Gli uomini che hanno un senso UMANO (come termine religioso), dovrebbero unirsi per dare una svolta a questo paese.
Io la vedrei benissimo collaborare con il M5S.
La saluto e le auguro buon lavoro con: nove in punto.
GRANDE OSCAR
@Roberto Manzoni
[…] E’ conferito all’attivo del Fondo l’intero patrimonio disponibile dello Stato, fatta eccezione delle partecipazioni di controllo azionario delle
società quotate.[…] Quindi forzoso e in cambio titoli di possesso di terreni demaniali, foreste, rocce , caserme semidirute cc.. SIGNORI: BUTTIAMO A MARE IL TE’
Bravo Oscar sei veramente un giornalista LIBERO, per lo meno per me , ma perchè non ci sono tanti giornalisti come te, obiettivi e che usano la testa che parlano chiaramente alla gente e non soggetti a sudditanza . . . .
Grazie
Dal traliccio è caduto un ragazzo che combatte per difendere la propria terra da inutili e costose speculazioni. Qualsiasi etichetta venga data a questa vicenda, il fatto che ci siano persone disposte a sacrificare se stessi soltanto per perseguire i propri ideali, in questo caso anche nobili, dovrebbe far riflettere quanti di noi aspettano i sacrifici altrui per poi goderne i benefici. E’ sempre stato così e sempre lo sarà. La storia la fa chi ha il coraggio di combattere per i propri ideali, anche se poi verrà raccontata solo la versione stravolta “riveduta e corretta” ad uso e consumo dei vincitori. In una situazione di crisi così drammatica provocata dai potentati mondiali, è quanto mai fuori luogo spendere miliardi di euro per realizzare la devastante quanto inutile TAV!!!. La coerenza che i professori hanno mostrato bloccando la realizzazione del ponte sullo stretto avrebbero potuto applicarla anche in questo caso, come in tanti altri sprechi!!!!!!!!!!!!!!!
Purtroppo “the show must go on” e non sarà con l’eliminazione dei progetti di queste mostruose e costosissime cattedrali del deserto che i professori reperiranno i soldi per salvare l’Italia bensì infilando le tasche nelle mani dei cittadini ormai più schiavi che sovrani di uno Stato che è sempre più tiranno, inutile e autocratico.
Uno Stato la cui scena è sempre più dominata non da chi si arrampica sui tralicci quale ultima spiaggia per far sentire le proprie grida di dolore, ma da chi compie scalate e arrampicate sociali a banche, finanziarie, emittenti, pseudoaziende private finanziate dallo Stato etc…etc… Anche chi combatteva per la propria terra nel Meridione veniva chiamato “Brigante” e soltanto dopo 150 anni cominciano ad emergere le verità storiche che gli Invasori Tiranni hanno cercato di tener nascosto raccontando la loro falsa storia di vincitori.
Andrò fuori tema… MA LA PUNTATA DI OGGI SULL’IMU PER LA CHIESA E’ STATA VERAMETE RIDICOLA.
OSPITI SU MISURA, CONFUSIONE ASSURDA CON LA SUSSIDIARIETA” BLA BLA BLA… IL TUTTO PER DIRE CHE LA CHIESA PUO’ FARE QUEL CAZZO CHE VUOLE E CHE SOPRATTUTTO I SOLDI NON SI TOCCANO!
E POI MI TOCCA PURE SENTIRE LA CELLINA PARLARE DI LIBERALISMO AH AH AH AH AH
ORMAI MANCA SOLO LA CHIERICA AL CARO GIANNINO.
Egr.Sig. Giannino,
La storia e’ il passatempo da me preferito,
studiando quella relativa all’ ultimo secolo
ho sempre trovato difficile comprendere al-
cuni passi o perche’ I fatti abbiano,preso
una certa piega.
Il caso eclatante e’ la Grecia, dove si sono
commessi errori tali, che mi portano a pen-
sare che si tratti di un disegno.
C’ entra per caso,il gruppo Bilderberg?
Sarei curioso di avere la Sua opinione.
Distinti saluti.
z danilo
@matteo
Negli anni ’70 un altro “ragazzo ” di q
Riscrivo perchè ho dei problemi col pc:
Negli anni ’70 un altro ” ragazzo ” di quarantanni è morto a causa di un traliccio dell’alta tensione dove si stava arrampicando per mettere dell’esplosivo . Lui voleva difendere non un piccolo territorio ma tutta l’Italia dal ” nobili cause del genere.
Si chiamava Feltrinelli : dopo alcuni decenni possiamo dire che aveva torto ?
@matteo
Riscrivo per la terza volta e spero bene
Negli anni “70 un altro “ragazzo ” di quarantanni è morto a causa di un traliccio dell’alta tensione dove si stava arrampicando per mettere dell’esplosivo : Lui voleva difendere non un piccolo territorio ma tutta l’Italia dallo sfruttamento capitalistico, dall’imperialismo USA , per solidarietà a Fidel Castro e da altre ” nobili ” cause del genere . Si chiamava Feltrinelli : dopo alcuni decenni possiamo dire che aveva torto ?
@matteo
Dopo cinque mesi non si potrebbe spostare questo articolo ?
CARO OSCAR GIANNINO(permettimi di chiamarti cosi’ in quanto data la mia eta’ se non nonno certo pdre ti potrei essere,82 anni finiti )HO MOLTO PIACERE POTERTI SEGUIRE E SCAMBIARE CON TE PARERI ED OPINIONI,ANCHE E BASANDOMI SULLA MIA ESPERIENZA DI UOMO VISSUTO 82 anni sono lunghi a passare,ho vissuto momenti duri difficili,piu’ piacevoli poi ed ancora difficili come oggi|| PROFESSIONE PRINCIPALE;Insegnante in Scuola media superiore ,ITIS ED IPSIA,Quindi ,Materie Tecniche r non Economiche e Finanziarie pero’ pero’ non completamente al digiuno di queste,poiche avendo avuto per molti anni incarichi politici,quali :Consigliere in diverse Commissioni Edilizie,Consigliere per 25 anni circa nel mio Collegio Professionale,Consigliere in varie Amministrazioni Comunali e Provinciali,Commissario demandato dallo STATO AD ESAMI DI MATURITA’ PRESSO Scuole Private,Commissario a Concoesi Statali per l’ottenimento dalla Abilitazione all?insegnamento e Cattedra….altre meno importanti .E dagli e dagli mi sono fatto anche un certo bagaglio di economia “” sul campo “” seppur modesto,ma reale!! SE DI TUO GRDIMENTO VORREI DIRE LA MIA,basata solo ed esclusivamente sulla esperienza,accompagnata da qualche mia osservazione studio,anche economico/ecologico/tecnico e scentifico,piccolo,non sono un genio o guri ,ma come detto 82 anni servono pur a qualche cosa!! Forse di piu’ di una universita “” Bocconi “” Presunzione,Forse !! 1930/2012 .E si una Storia Veramente Vissuta,penata ,in gran parte ! Inizio partendo da LEGGE E GIUSTIZIA!! DUECOSE CHE IN GRAN PARTE FANNO ,CREANO ECONOMIA E FINANZA!! CHI PUO’ DIRE IL CONTRARIO ?? Epoca Fascista ,sue Leggi ,poca Giustizia,in Italia ,URSS ;sue LEGGI.Niente Giustizia ,USA,sue lLEGGI ,Giustizia di comodo,Bianchi,Neri,Ricchi,POveri.Deduco quindi: Leggi VAriabili Giustizia Inesistente !!!MA chiaramente variando la Legge chiaro che varia anche la economia,Es. Prima lira,poi euro,prima marco,poi euro,prima franco,poi euro,sterlina,prima sterlina ,poi sterlina ; queste variazioni come possiamo chiamarle ININFLUENTI SULLA ECONOMIA !! QUESTE LEGGI MUTATE A SECONDA DEI TEMPI “”POLITICI “” come possiamo DIRE ININFLUENTI SULLA ECONOMIA !!? Per ora debbo fermarmi qui’,data la prolissita’ del discorso ,che se gradito potremo continuare a portarlo avanti ,Gradirei sapere da te se sono sulla giusta strada !! Un grazie infinito
Dopo cinque mesi non si potrebbe spostare questo articolo ?
sfruttamento capitalistico…?
solidarietà a Fidel Castro ….?
DOBBIAMO dire che aveva torto!
L’unica ragione per cui ha un senso la sua morte può essere far capire ai giovani mal educati di oggi quanto assurdo fosse il suo gesto.
Giustificarlo per una qualche ideologia fomenta solo la violenza dei perditempo ideologgizzati che stanno bloccando la Val Susa per protestare (menar le mani) contro decisioni prese da organismi democratici.
Sento di dover ringraziare sentitamente Oscar Giannino per la lucidità mentale, l’onesta intellettuale e la preparazione culturale che palesa duranmte le sue trasmissioni.Oscar è un alfiere credibile e e apprezzabile del pensiero forte , quello fondato sulle evidenze sperimentali, sui fatti e sulle soluzioni, non sulle ideologie.
Grazie per questa illuminata e coraggiosa testimonianza. Giuliano Balgera
Io sono terra,terra e vorrei dire:
1. se non facciamo la tav dovremo rimborsare i francesi di 3.o mld altro che investimenti prioritari.
2,se quelli della regione lombardia sono sospetti ladri,noi gli lasciamo gestire i soldi dell’expo?
Qui’ i narcisi soloni parlano di fatti stellari,ma il buon senso dove e’ finito?
Io lo so so,in 2000 mld di debito pubblico!
Scusate ma dovevo farla anche se Giannino mi piace molto ma alcune volte vede le pagliuzze e non la trave. Con affetto.franco
Brevemente: “Nimby forum” come tanti altri think tank, (Italia decide, Fare futuro, …) è un assemblea di intellettuali, ma manca qualcuno che si prenda la briga di aggregare in una qualche forma di associazione chi, come me è stufo dei veti ambientalisti non tecnicamente motivati. Ho però il dubbio: non è che il cane a sei zampe e le sue sorelle estere abbiano sempre guadagnato dalle proteste degli ambientalisti? E se non si fa la TAV Vienna, Milano, Torino, Lione probabilmente si farà la Monaco, Zurigo, Lione. In ogni caso nessuno ha mai protestato per la TAV Milano, Zurigo che con la sua gigantesca galleria di 56 Km è in avanzato stato di realizzazione, e servirà a qualunque sia il tracciato del corridoio 5. Anche qui non potrebbe essere che gli interessi svizzeri coincidano con quelli dei nostri NO TAV?
@Riccardo
E’ inutile : in Italia la teoria dei complotti non finirà mai . Dopo i complotti demoplutogiudacomassoni siamo arrivati all’ENI, agli svizzeri,ai francesi ( strano che non ci sia la CIA ). Non si vuole accettare la realtà : sindrome NIMBY , unita alle normali manifestazioni dei delinquenti abituali che sfruttano qualunque situazione per farsi notare ( appoggiati dai politici di turno ).Amen.
Io trovo che i nostri dirigenti europei siano in preda ad una isteria collettiva.
Sono solamente concentrati a mettere a posto i conti finanziari senza alcun riguardo per la realtà dell’economia reale.
Eppure è così evidente che la rappresentazione finanziaria non ha nulla a che vedere cona la realtà.
Prima considerazione, economica.
Se a casa mia c’è del lavoro da fare (ad esempio coltivare l’orto)e ci sono delle persone disoccupate ci si organizza e le persone disoccupate vanno a fare quel lavoro.
Alla fine in casa mia saremmo più ricchi e tutti potrebbero usufruire dei frutti dell’orto.
Perchè in una nazione non si fa la stessa cosa?
Chi se ne frega dei conti finanziari.
La finanza deve essere uno strumento per accompagnare lo sviluppo dell’economia reale, non un mondo che vive di se stesso.
A casa mia la finanza potrebbe ridursi a questo: guardate che se voi disoccupati venite qui a coltivare l’orto, domani ci sarà da mangiare per tutti.
La finanza dovrebbe essere lo strumento che regola il patto di scambio di lavoro (beni e servizi) fra i membri della famiglia (la nazione).
Secondo considerazione, finanziaria.
Mettiamo l’Italia dentro ad una scatola chiusa e facciamone un bilancio in euro.
Gli euro che ci scambiamo fra di noi, in Italia, non entrano e non escono.
Neppure gli euro che lo Stato raccoglie con le tasse e usa per pagare le sue spese non entrano e non escono.
Dove sono le uscite di euro?
Gli euro che escono dal territorio italiano sono quelli consumati dallo sbilancio dei pagamenti verso Euroland (specie la Germania). Si tratta di circa 1% di PIL all’anno (0.01*1500 = 15 miliardi) di perdite, più il pagamento degli interessi dei titoli di stato posseduti all’estero. Gli interessi sono il 5% del debito (0.05*1900 = 95 miliardi, di cui 40% in mano a stranieri = 38 miliardi).
E da dove entrano gli euro?
Considerando che non possono entrare dall’attivo della bilancia commerciale (che p in passivo), l’unica entrata possibile è l’emissione di nuovi titoli di stato, andando ad incrementare il debito dello Stato.
Ma allora: perchè tutta questa paura di aumentare il debito?
Se lo Stato tiene a zero il deficit (senza emettere ulteriori titoli oppure compensando con l’aumento delle entrate fiscali le nuove emissioni di titoli), allora avremo una perdita annua in euro pari a 15+38 = 53 miliardi di euro, pari a -3.5% di PIL ogni anno, quindi con l’obbligo di una crescita reale (nonostante tutte le vessazioni dello stato) di +3.5% per non andare in recessione.
Se lo Stato accettasse di aumentare il debito di +3.5% annuo di PIL, allora avremmo una incidenza di zero sulla crescita da parte dello Stato, e il settore privato potrebbe giocarsi le sue carte per fare riprendere la crescita.
Se, infine, lo Stato accettasse un aumento del deficit superiore al 3.5%, allora lo Stato darebbe un contributo positivo, grazie ai suoi consumi, alla crescita del PIL.
Gradirei davvero avere un commento di Giannino a queste considerazioni.
Stamattina sui giornali: Monti accusa chi ci ha governato sino ad oggi !
Come se non sapessimo che la politica è prigioniera dei poteri forti riconducibili a banche e multinazionali, che neanche Obama è riuscito a ridimensionare allo scoppio della crisi, per cui tutto continua come prima !
Proprio lui che era presidente della Trilaterale, uomo della Goldman Sachs, della Bilderberg, ecc.
E’ una vergogna, siamo arrivati alla massoneria economica che sale in cattedra con tutta la supponenza che un “professore” può avere !
A casa lui e chi l’ha messo !
Toni, ma la caduta del Muro non ti ha insegnato niente ? Niente può sostituire l’iniziativa privata ! Siamo persone, non siamo numeri a cui si può applicare l’aritmetica. Il problema anzi è l’eccessiva “organizzazione”. Il WTO che ci ha messo tutti alla pari è stata un’utopia planetaria che ci ha rovinato. La costruzione europea è stata un’utopia continentale ancora peggiore, con le stesse identiche regole per Paesi completamente diversi. L’Euro ha preteso di far usare la stessa moneta a Paesi con economie troppo differenti. Tutti fallimenti ! Ci vuole più autonomia, altrochè il comunismo.
leggo oggi che Passera ha dato il grande annuncio: Edilizia e Infrastrutture per la crescita !
Nessuna delle due crea export, ma al contrario entrambe creano import delle materie prime necessarie alle costruzioni.
E’ un fuoco di paglia ! E’ il contrario di quello di cui abbiamo bisogno !
Contrarremo nuovi debiti con l’estero, che a medio termine non potranno che accelerare la crisi.
Se poi segue il consiglio di Romiti, i soldi li va a chiedere proprio alla Cina !
E’ come se una famiglia piena di debiti si mettesse a ristrutturare la casa per tenersi occupata ! Siamo nelle mani dei pazzi !
La soluzione per creare crescita vera è una sola: defiscalizzare le aziende produttrici per metterle alla pari con le nazioni dove hanno meno tasse ! Altrimenti delocalizzano e le tasse non le pagano più per nulla.
Monti si sta comportando come un curatore fallimentare.
Non è quello di cui abbiamo bisogno !
I blog quite often and I truly thank you for your information.
This great article has really peaked my interest.
I’m going to book mark your blog and keep checking for new details about once per week. I opted in for your RSS feed as well.