Alcuni chiarimenti sull’andamento dell’orologio del debito pubblico
Anche quest’anno il debito pubblico italiano è cresciuto considerevolmente, come testimoniato dagli aggiornamenti periodici della Banca d’Italia e come anticipato dall’“orologio” dell’Istituto Bruno Leoni. All’origine di questo aumento ci sono alcune operazioni straordinarie, ma soprattutto c’è l’incapacità di tenere sotto controllo la spesa pubblica. La “spending review”, fino a oggi, è stata più un annuncio che una realtà.
Nel mese di dicembre, i lettori potrebbero notare che le “lancette” dell’orologio girano all’indietro: il debito, durante questi 30 giorni, si riduce. Tipicamente, il Tesoro effettua delle operazioni di riacquisto dello stock di debito (“buy back”), riducendone l’ammontare di circa 30 miliardi di euro nell’arco del mese (anche se la nostra sensazione è che nel 2013 l’operazione sarà molto contenuta rispetto al passato). La nostra stima si basa – come l’intera architettura dell’orologio – sui comportamenti osservati negli anni scorsi. Non sappiamo se anche quest’anno il Tesoro effettuerà operazioni di buy back e in quale misura: possiamo solo supporre che si comporterà come in precedenza, pur avendo qualche perplessità data la situazione del bilancio pubblico. Quel che è certo e che a gennaio il debito riprenderà a crescere – l’Epifania tutte le feste si porta via, purtroppo.