Addio a Sir Antony Jay, il creatore della popolare serie tv Yes Minister – di Giovanni Chiampesan
Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Giovanni Chiampesan.
Sir Antony Jay è venuto a mancare lo scorso 21 agosto. Non ho mai avuto l’onore né la fortuna di conoscerlo personalmente, ma circa due anni or sono rispose con un’email estremamente stringata ad una richiesta da parte mia e dell’IBL di poter pubblicare il primo volume di Yes Minister in italiano (il testo, in formato ebook, è stato poi pubblicato qualche mese dopo: Yes Minister. I diari dell’Onorevole James Hacker, vol. I). La risposta era “OK by us AJ & JL”. Era talmente telegrafica e tempestiva e all’apparenza così poco British – All right è, o almeno era, la forma preferita nel Regno Unito all’espressione americana OK – che mi sentii in obbligo di verificarne l’autenticità prima di procedere. L’esatto contrario del modus operandi di Sir Humphrey Appleby, Direttore Generale del Ministero degli Affari Amministrativi, il personaggio più famoso scaturito dalla penna di Sir Antony Jay e Jonathan Lynn (le seconde iniziali nell’email sono le sue). Sir Humphrey è la quintessenza del burocrate subdolo ed equivoco, la cui risposta preferita, per sua stessa ammissione, è “Yes and no”, e rappresenta il vero ostacolo al cambiamento del funzionamento della macchina dello Stato, più che i politici benintenzionati che vanno e vengono. La realtà è che i Sir Humphreys di questo mondo non vanno e vengono, ma dobbiamo sorbirceli ogni giorno fino alla fine della loro carriera, come scopre il Ministro degli Affari Amministrativi, James Hacker, e passano le giornate a dare una parvenza di cambiamento per poi in realtà non cambiare nulla. Il Ministero degli Affari Amministrativi era stato creato ad hoc per controllare ed eliminare tutti gli sprechi e le inefficienze degli altri ministeri – vedi i nostri vari e impotenti Commissari alla Spending Review – ma come viene spiegato nella Nota dei Redattori che fa da prefazione al libro, “Purtroppo, anche se il Ministero degli Affari Amministrativi era stato creato per controllare la Pubblica Amministrazione, sarebbe stata la stessa Pubblica Amministrazione a gestirlo. I lettori saranno quindi ben consapevoli di ciò che fu l’inevitabile risultato delle fatiche di Hacker”.
Scrittore, sceneggiatore, giornalista televisivo e regista Sir Antony Jay ha avuto il grande merito di aver reso popolari le idee di “Public Choice” ad un pubblico di non addetti ai lavori prevalentemente anglosassone, dato che in Italia e in Francia le traduzioni della serie completa non sono ancora disponibili, salvo che per il primo volume edito da IBL – a partire dai primi anni Ottanta. Come ha scritto Peter Kurrild-Klitgaard nella sua introduzione a Le motivazioni del voto di Gordon Tullock, “È un’ipotesi fondata che gli autori della fortunata serie televisiva inglese Yes Minister e Yes Prime Minister, andata in onda nel corso degli anni Ottanta, avessero almeno in parte una loro evidente familiarità con le tesi della Public Choice, relative al comportamento di politici, burocrati e gruppi di interesse, sulla base della lettura della piccola monografia edita dallo IEA”.
E’ per questo motivo che gli fu conferita l’onorificenza di CBE. Jay fu inoltre l’autore satirico preferito di F.A. Hayek e Margaret Thatcher, la quale insisté per scrivere assieme a lui un breve sketch intitolato “Il piano del Primo Ministro”, nel quale si ordinava a Sir Humphrey di abolire gli “economisti” per risparmiare sulle spese. In questo caso pensiamo che il riferimento fosse ai “macroeconometristi di scuola Keynesiana”, criticati da Hayek non solo per la fallacia delle loro tesi, ma perché avevano la falsa pretesa di poter simulare il funzionamento dell’economia reale attraverso complicate formule matematiche congegnate ad hoc senza utilizzare alcun metodo scientifico.