Acqua. I consigli di Bersani, Di Pietro, Montezemolo, ecc.
Piccola guida puramente informativa per capire il contenuto dei quesiti referendari. Guest stars Bersani, Di Pietro, Montezemolo, Letta, Vendola, Monteforte, e un anonimo uomo saggio.
L’acqua è di tutti
Un conto sono le infrastrutture, che devono essere pubbliche, e un conto la gestione delle stesse, che possono, anzi devono andare a chi le sa utilizzare al meglio.
Pierluigi Bersani, 18 settembre 2008
Fuori i profitti dall’acqua
Anche abbassare le tariffe è un obiettivo completamente astratto… L’acqua, per diventare bene comune e diritto universale, deve prima divenire senso comune. In Puglia il terreno per questa operazione è far partire l’appalto per la ricerca delle perdite: trovo molto più rivoluzionario di qualunque chiacchiera diminuire lo spreco dell’acqua. E’ più rivoluzionario, allo stato attuale, far partire i piani d’investimento che servono a modernizzare la rete.
Nichi Vendola, 10 dicembre 2006
L’acqua è un bene comune dell’umanità
L’acqua bene comune è un dibattito che è arrivato persino da Porto Alegre, un po’ da terzomondismo, da Teologia della Liberazione. In Brasile hanno il problema dei padroni dell’acqua, che te la danno se vogliono loro. Noi in Italia abbiamo il problema degli acquedotti che perdono metà dell’acqua, che è un altro film.
Pierluigi Bersani, 18 settembre 2008
L’acqua è un diritto
Si è potuto prendere atto che, in realtà, non si rischia di “morire di sete”. E’ vero che il livello delle acque nei bacini è inferiore a quello previsto ed è vero che c’è un problema di spreco di acqua in questo Paese. Il 30% dell’acqua viene dispersa dal sistema di distribuzione prima che arrivi alle case.Sia chiaro, però, che non si rischia di restare senz’acqua per bere. Il problema riguarda l’uso razionale delle risorse idriche per il settore agricolo, quindi di attenzione nella distribuzione equa dell’acqua.
Antonio Di Pietro, 26 aprile 2007
La distinzione tra proprietà e gestione è falsa
Un processo che noi riteniamo essenziale e decisivo: portare lo Stato al ruolo che gli compete in una economia moderna e aperta, quello del regolatore e non del proprietario.
Romano Prodi, 7 marzo 2006
Le municipalizzate sono dei privati
Nessuno penserebbe che avendo il 60% sta dando via qualcosa.
Pierluigi Bersani, 18 settembre 2008
E controllo democratico?
Lo Stato non va fermato: va fatto indietreggiare. Anche, e lo ripeto ancora una volta, nelle tante piccole Iri comunali. Di tutti i colori politici. Dobbiamo attuare il principio di sussidiarietà in base al quale lo Stato deve assicurare solo ciò che i privati non possono fare.
Luca Cordero di Montezemolo, 18 settembre 2006
I privati licenzieranno
Quanto agli enti locali, gioco la carta della corresponsabilità. L’Antitrust ha dimostrato che le regioni che producono più occupazione e più ricchezza sono quelle che hanno attuato più a fondo le liberalizzazioni.
Pierluigi Bersani, 27 gennaio 2007
Le gare sono il cavallo di Troia della privatizzazione
Infine, le liberalizzazioni perché mentre Tremonti parla di articolo 41, nei fatti, va in senso opposto sia sulle tariffe minime che sull’in house nei servizi pubblici locali.
Enrico Letta, 6 giugno 2010
L’acqua non si vende
Garantire 50 litri gratuiti di acqua pubblica è fuori dalla realtà: è una proposta dogmatica.
Nichi Vendola, 10 dicembre 2006
Noi vogliamo le aziende pubbliche efficienti
Ho avuto la sgradevole sensazione che tutti decidessero, meno che i manager. Quest’azienda era diretta dall’esterno, dalla politica, dalle imprese appaltatrici.
Ivo Monteforte, 2011
L’acqua non è un bene economico
Più efficenza significa più infrastrutture, ma anche riduzione degli sprechi, costituzione di riserve strategiche… Non è particolarmente rilevante la forma di gestione; non ci sono pregiudiziali nei confronti dei privati, purché il loro interesse sia subordinato a quello generale. Per questo servono regole semplici e chiare. Ci vuole, insomma, una nuova Galli.
Antonio Di Pietro, 17 novembre 2007
Vota sì per dire no
Ma le pare giusto che, se uno non paga la bolletta, gli taglino l’acqua?
sentita con le mie orecchie a un dibattito qualche giorno fa.
(Ringraziamenti: Costanza Gallo, Chicco Testa, Erasmo D’Angelis & Alberto Irace)
Sull’acqua quanti trasformisti per sembrare “fighi”, ma la coerenza? Penso che in tutto questo Casini abbia acquistato punti, l’unico che rimane delle sue idee senza mettere in conto il tornaconto. Mi rivedo in questo articolo del suo post e seguirò il suo ragionamento (che poi è quello di questo blog): http://www.pierferdinandocasini.it/2011/06/08/referendum-i-due-quesiti-sullacqua/
E’ ridicolo cercare di ricordare le posizioni del passato di questi sinistri : hanno una cosa sola in testa : far fuori Berlusconi : tutto il resto non gli interessa.
Caro Direttore,
i nostri politici, per abitudine, sembra che cadano sempre dalle nuvole.
Premesso che in Italia (diversamente che negli USA!) privatizzare – per i nostri politici vuol dire solo svendere non solo il patrimonio dello Stato, ecc. ma anche la salute della gente e la salvaguardia dell’ambiente e del territorio … pur di fare cassa
….e le modalità di messa in vendita dei beni demaniali dello Stato da parte del Governo Italiano (vedi il Disegno di legge per lo sviluppo redatto da Tremonti recentemente!) ne sono un ulteriore esempio.
Cosa serve una nuova Autority se poi le norme a tutela dei diritti delle Comunità vengono continuamente stracciate per favorire gli affari delle multinazionali.
E, poi, i guai delle gestioni private di Acea, Gori, Veolia e ARIN in Italia – per quanto riguarda il servizio idrico – non sono sotto gli occhi di tutti?
Onofrio Infantile
Ven.24 giugno 2011