Abruzzo: con gli espropri di Bertolaso, si ricostruisce sulla sabbia
Quando un’area viene colpita da un terremoto o da qualche altra calamità naturale, alle rovine materiali rischiano sempre di aggiungersi gravi danni di altro genere. Chi ricorda quanto avvenne in Irpinia, ad esempio, sa bene come le morti e le distruzioni causate dai movimenti tellurici introdussero – a causa delle scelte politiche compiute – ad una crescita esponenziale del potere e di conseguenza all’imbarbarimento della vita sociale. Dopo il disastro naturale, insomma, si è avuto il disastro “artificiale” indotto dai finanziamenti pubblici e dalle spartizioni correntizie.
È di queste ore l’annuncio che per la costruzione delle case provvisorie il capo della protezione civile, Guido Bertolaso, ha predisposto una ampio programma di espropri. Come ha detto Bertolaso stesso, “gli elenchi sono stati esposti nell’albo pretorio e ne abbiamo dato comunicazione attraverso il nostro sito e i quotidiani locali, in quanto sono moltissimi e quindi non potevamo raggiungerli uno per uno”.
Così, però, non si ricostruisce nulla, perché non si rimette in piedi una società minando ancor più il pilastro fondamentale di ogni ordine civile: la proprietà privata. Colpire la proprietà vuol dire “terremotare” i principi fondamentali del diritto e proiettare un’idea di società in cui la realtà è a disposizione dell’Imprenditore per eccellenza: lo Stato.
Purtroppo, fin dall’inizio l’intera gestione del terremoto è stata basata sulla centralità della politica e di un apparato burocratico che si autorappresenta efficiente, invece che sulla valorizzazione dell’autonoma iniziativa delle imprese e delle famiglie della zona. Mettere in discussione in questo modo il diritto di proprietà, così che nessuno possa disturbare il “manovratore”, proietta ombre lunghe sul futuro della provincia aquilana.
Non c’è nessuna voce liberale che voglia farsi sentire?
se si parla di urbanistica, il termine “liberismo” si traduce spesso in “abusivismo”, e proprio l’esempio irpino è lì a dimostrarlo con tutti i suoi nefasti effetti.
credo che pianificazione, esproprio, intervento centrale, per quanto termini aborriti dai liberisti, siano, in questo campo, inevitabili.
Faccio fatica anche a commentare le politiche di esproprio. Ma è possibile che lo Stato (o vertici della Protezione civile, stessa cosa ormai) debba pianificare le nostre vite e le nostre case? Sarebbe opportuno che questi signori prima di pianificare l’urbanistica dei privati mettessero in sicurezza (leggi ricostruire in maniera decente) edifici istituzionali ed ospedali pubblici. Ricordo ancora un intervista fatta ad un piccolo imprenditore edilizio locale, la cui casa non si è mossa di un millimetro col terremoto. Altro che Stato.
La cosa interessante di tutto questo è, credo, che leggendo i giornali “classici”, ci si fa un’idea di Bertolaso cavaliere senza macchia rappresentante di uno Stato che fa di tutto per venire incontro ai propri cittadini danneggiati.
poi, passeggiando per internet, trovo questo piccolo post e mi si ribalta il punto di vista…Sia benedetto internet.
In quanto al valore della proprietà privata dalle nostre parti…temo passerà ancora molto tempo prima che lo si consideri un bene primario e non il frutto di abusi o dello sterco del diavolo.
Si, lo so, sono abbastanza ignorante e anche un po’ illuso, ma invece di espropriare dei terreni, non si potevano fare delle specie di “contratti d’affitto”, basandosi sulla effettiva rendita agricola di quelle terre, in modo da non togliere proprietà a nessuno e garantire comunque introiti ai contadini della zona? tanto se si tratta di abitazioni temporanee, prima o poi verranno rimosse, se per di più rappresentano un costo fisso costante, magari si accellera anche la ricostruzione delle case definitiva? o mi manca qualche conoscenza di base?
@Ivan
Una persona di buon senso farebbe il tuo stesso ragionamento. Invece no. Da quello che ho capito Berlusca vuole sfoggiare ancora il suo istinto da immobiliarista. L’altra sera a porta a porta ha spiegato che una volta finita l’emergenza terremoto, le unità realizzate diventeranno alloggi per studenti dando vita ad un mega campus universitario. Progetto lodevole sotto certi punti di vista. Vedremo come andrà a finire. Io sono sicuro che l’ardua sentenza l’emetteranno i soliti posteri. ^_^