7
Nov
2009
A vent’anni dal muro: non dimenticare
Mi impressiona un poco che, nelle rievocazioni della caduta del Muro, manchi puntualmente un protagonista: Ronald Reagan, ridotto a comprimario in resoconti in cui si celebra la lungimiranza di Gorbaciov o Kohl, o si rivaluta Craxi spietatamente (e giustamente) confrontato con la miopia dei leader del PCI. L’assenza di Reagan e’ la rimozione del piu’ ideologicamente pericoloso dei protagonisti di quelle vicende. L’unico forse che lucidamente perseguiva cio’ che si sarebbe poi verificato, abbattuto il Muro: un’esplosione di liberta’. Un modesto contributo per non dimenticare e non dimenticarlo. Mr Gorbaciov, Tear Down This Wall.
E se invece di passare da una commemorazione all’altra, ci si impegnasse maggiormente a creare il nostro futuro?
Dopo la caduta del muro, grandi festeggiamenti, come giusto che fosse, ma passata la sbornia, nessun leader, dico nessuno, fece mente locale che non solo la politica non sarebbe stata più la stessa, ma anche l’economia e la finanza mondiale, nonchè le migrazioni dei popoli.
Adesso si alzano muri per questo motivo ma, come storia insegna,a cominciare proprio da Berlino, i muri non sono mai riusciti a fermare nessuno.
P.S.: Il fatto di non ricordare Reagan, forse è un “lapsus freudiano”, ( come l’improvvisa scomparsa del termine deregulation), considerando che la crisi che stiamo vivendo, è figlia, anzi nipote, del duo Reagan-Thacther.
@liberal
la balla della colpa di Reagan è enorme, la crisi non è colpa di chi toglie lacci e laccioli ma di chi ne lascia alcuni in modo da favorire gli amici…… Ricordo che il vero libero mercato non è mai esistito sulla terra manco negli Stati Uniti il solo fatto che la Fed stabilisca i tassi inficia il libero mercato. Se qualcuno si è impelagato come le varie istituzioni finanziari da Lehamn in poi non centra, non si può pretendere che lo stato sia il cane da guardia, altrimenti si va alla dittatura…
Ma a Liberal mi sa che non gli dispiacerebbe!.
“Capitalismo è anarchia.” (Murray N. Rothbard)
Finchè c’è lo Stato non c’è Anarchia e manco il capitalismo.
Svegliaaa!.
L’ultima frase che Reagan proninciò è anche importante oggi, al riguardo delle trattative con l’Iran.
“Rimarremo forti e i Sovietici ritorneranno al tavolo delle trattative”.
L’esatto contrario di Obama.
L’ho già scritto venerdì 6: Ronald Wilson Reagan è stato un grande uomo ed un grande Presidente USA ed è vergognoso che non gli sia stato conferito il Nobel per la Pace.- Ma i soloni di Stoccolma (anche loro attenti al politicamente corretto) preferiscono dare il Nobel a personaggi come Le Duc Tho o Arafat…..vergognoso!
liberal, l’attuale crisi ha due padri: Bill Clinton e la sua riforma della legge bancaria e la sua politica per aiutare a tutti i costi i più poveri per comprarsi una casa.
L’altro è stato l’ex capo della FEd Alan Greenspan, nel cui mandato è riuscito a creare e non contrastare ben due bolle speculative.
Ronald Reagan è stato un grande presidente e un gran politico, non è un parvenù della politica, i suoi mandati come governatore della california già indicavano quale era il suo potenziale.
La grandezza di Reagan, forse ai più oggi sfugger, ma l’america che ereditò da Carter era in ginocchio da un punto di vista economico e sociale e sulla difensiva su quella internazionale.
Lui ha ricondotto il suo paese ad una crescita che è durata 30 anni e a vincere la terza guerra mondiale, la guerra fredda, ce si fossero stati altri presidenti come Carter o Obama, avrebbero sicuramente vinti i nobel per la pace, ma ci troveremmo ancora la cortina di ferro.
Esiste ormai una vasta e consolidata letteratura che nega il legame tra il Community Reinvestment Act e la crisi subprime. Solo il 2 per cento dei mutui subprime è stato originato in regime di CRA. Riguardo il Glass Steagall Act, esso è stato rimosso dal Gramm-Leich-Bliley Act, dove Gramm è Phil Gramm, ex senatore repubblicano, molto vicino a John McCain, al punto da esser stato considerato un segretario al Tesoro in pectore, durante la campagna elettorale dello scorso anno.
Il Gramm-Leich-Bliley Act fu ovviamente promulgato da Bill Clinton, ma qualcuno potrebbe sostenere che quella deregulation fu figlia di un solo padre e di un solo partito? Se sì, finiremmo col dover attribuire a Clinton il merito (certificato dai numeri di Pil) della maggior crescita economica americana degli ultimni trent’anni…
@ mario, diciamo che in base a quello che ho letto in:”
A Colossal Failure Of Common Sense… The Inside Story Of the Collapse of Lehman Brothers” dicono e sostengono il contrario di quello che dici tu.
per quanto riguardo a Bill Clinton, nella vita non è mai colpa di una sola persona, ma diciamo che il duo Clinton – Greenspan ha la quota di maggioranza delle responsabilità ce l’ha e poco importa che il PIL fosse cresciuto, e come dire che il CEO di Lehman era un ottimo amministratore perchè negli anni precedenti aveva fatto ottimi risultati, certo giocando d’azzardo.
A mio parere la colpa più grave di Clinton – greenspan è stata quella di lasciare nascere due (e parlo di due bolle speculative) in meno di 15 anni, bolle che hanno generato una grossa parte della crescita americana di questi ultimi anni.
Basta prendere i guadagni che garantivano i corsi di borsa pompati dai corsi delle società.
Io imputo una responsabilità politica a Clinton ma anche e soprattutto a Greenspan, da quanto tempo si parlava di valori irrealistici delle società informatiche? o del valore delle case?
Certo che più una bolla si gonfia, più farà danni quando scoppia.
Ecco qualche evidenza accademica:
http://www.federalreserve.gov/newsevents/speech/kroszner20081203a.htm
http://blogs.wsj.com/economics/2008/11/19/bank-regulator-defends-community-reinvestment-act/
Qui un grafico di Mark Thoma sulle market share del mortgage origination, relativamente all’altra tesi, che vorrebbe le GSE, su input pubblico, responsabili del credito ipotecario facile. Come si nota, la curva delle agencies piega vistosamente dopo il 2001, quando, a seguito della scoperta di irregolarità contabili, vennero fortemente limitate nella erogazione di nuovi prestiti:
http://economistsview.typepad.com/.shared/image.html?/photos/uncategorized/2008/09/24/gse.gif
Una domanda di senso comune: la bolla immobiliare c’è stata anche in Russia, Cina, India: sempre colpa del CRA?
Scusi Seminerio, lei fa parte del board di questo blog? Perchè, a quanto ho capito, lei sta dicendo l’esatto contrario di quello che da un po’ di mesi qui su Chicago viene ripetuto. Per carità, è legittimo ed alimenta la discussione, solo rischia di confondere un po’ anche il lettore.
http://www.chicago-blog.it/2009/09/23/laltra-strada-una-nota-al-libro-di-taylor/
Gentile Mario, che è anche il mio secondo nome, depuro la mia risposta dalla sua ultima domanda che mi sembra retorica e solo provocatoria e la cui risposta più assenata è che mischiare pere e mele non è possibile.
Mi sembra di aver dato una risposta articolata sulle ragioni che vedo dietro alla crisi, che ribadisco, legge bancaria, spinta ai mutui facili e politica ottusa di FED e Governo, se ha la cortesia di rileggersi quello che ho scritto troverà che non ho parlato di una sola causa.
prendo nota delle sue evidenze e appena rientrerò a casa e recuperò il libro le citerò le fonti del libro, per adesso ne prendo buona nota.
Sarà un ottimo spunto per confutare quello che ho letto altrove.
Infine per ragioni di lavoro e famigliari, conosco molto bene la Cina, le posso assicurare che la bolla immobiliare cinese, è per sfortuna non esplosa, ma qui andremo abbondantemente fuori tema.
Caro Aldo, attendo le sue evidenze, nel quadro di un costruttivo confronto di idee. Quanto alle bolle in giro per il mondo, anch’io ne ho discreta conoscenza per motivi professionali, potremo confrontarci anche su questo. A presto.
Se posso intervenire: alt! Non ai post e commenti, che qui a chicago pratichiamo come vedete tutti in forma aperta, proprio perché libertari e imperfettisti per convinzione e natura. Dico “alt!” solo agli esami del sangue richiesti preventivamente o successivamente. Il mio, di sangue, per via dei trattamenti farmacologici subìti e delle patologie incorse per esempio non è accettato da tempo per alcuna donazione… Mario Seminerio non ha bisogno di greche concesse da noi per avere titolo, perché i titoli li ha. A tanti altri non li chiediamo nemmeno, e ciò non significa che siano eterodossi: partiamo dal presupposto che chi lo è davvero, rispetto a come la pensiamo, non ritenga di perdere il suo tempo qui. nel merito, poi, il sostegno bipartisan alla deregulation è un fatto storico, nei manuali diverrà la più forte comprova della cattura del regolatore. Quanto al CRA, io personalmente sono contrario al prosieguo degli incentivi agli acquisti che è continuato anche in questi mesi per tentare di contrastare gli effetti di contrazione del redditpo disponibile a fini di acquisto mutuatario di unità immobiliari, ma non penso che dobbiamo farne articolo di fede. Che i subprime fossero per infima minoranza dovuti al CRA, è un altro fatto, non un’opinione: e mica contrasta il giudizio complessivo da nutrire sull’eccesso di acquisti finanziati integralmente oltre il valore stimato dell’immobile….
Ribadisco: sono il primo a voler capirci qualcosa. Solo mi fa strano che un giorno la si racconti in un modo, un giorno in un altro. Avrei peraltro preferito leggere i commenti sul tema di Seminerio in un post a se’ stante, non in commenti a post di altri collaboratori. Il rischio e’ quello di confondere le carte. Il mio e’ solo un suggerimento, la direzione editoriale spetta a lei. Cordialmente, FM
Non prima di aver ringraziato Oscar, penso di poterle essere utile non con un post a se’ stante, ma con tre. Non sono stati pubblicati qui, ma spero lo potrà considerare veniale:
http://phastidio.net/2008/12/03/poveri-e-minoranze-non-centrano/
http://phastidio.net/2008/11/19/non-esattamente-the-sequel/
http://phastidio.net/2008/10/03/giochi-di-societa/
Aggiungo anche questo articolo, scritto per LiberoMercato:
http://phastidio.net/2008/12/30/disneyland-finanziaria/
Più in generale, e per deformazione professionale, cerco di farmi guidare dal celeberrimo moto di W.Edwards Deming: “In God We Trust. All Others Must Bring Data”.
Mario mi scuso se non ti ho risposto in fretta ma ero in viaggio e sono rientrato a casa solo ora e visto l’indice del libro mi sono dovuto rileggerlo velocemente tutto, l’affermazione sul fatto che l’amministrazione avesse spinto le banche a trovare finziamenti per le famiglie a basso reddito.
si trova a pag 243 dell’edizione americana.
riguardo alla cina, non volevo contestare l’esistenza di bolle in Cina, quanto il fatto che per ragioni che sicuramente sono a lei meglio note che non a me che di professionefaccio altro, la cina ha molti bachi nel suo sistema bancario non ultimo quello di prestare facilmente denaro ad imprese edili, per costruire nuove case, con il rischio che a pechino hanno costruito troppe case ed alberghi per le olimpiadi ed i prezzi per un anno sono scesi o stati stabili, ma la cina e grande.
infine, ma la prenda come un vezzo da avvocato azzeccagarbugli, se Clinton era contrario alla modifica della legge bancaria poteva porre il veto o minacciarlo di fare, per fare desistere o modificare la legge.
cordiali saluti
Grazie per l’integrazione. Io credo che Oscar abbia meglio precisato i termini della questione riguardo le concause della crisi. Io a mia volta ho postato i link alle mie evidenze, e continuo a ritenere che le colpe siano e restino rigorosamente bipartisan. Di certo Clinton non era contrario all’abolizione del Glass Steagall Act, ma attribuirgliene l’esclusiva responsabilità credo rientri in una narrativa rigorosamente repubblicana, che non ci aiuta a fare chiarezza.
Grazie per gli interventi, e a presto rileggerci.