Il fisco si è preso il 97% del maggior Pil (nominale) dal 2005 ad oggi
Mentre il 100% degli italiani è dell’opinione che almeno il 99% degli italiani ci perda dal disegno di legge di stabilità, il Ministro dell’Economia Grilli ha dichiarato martedì scorso in audizione parlamentare, come riportato dall’Ansa:
“Il 99% dei nostri contribuenti ha effetti positivi” dalla legge di stabilità, (…). Esiste, spiega Grilli, una diversità a seconda delle fasce di reddito e comunque sono maggiormente favorite le “più basse”.
Come è possibile questa opposta interpretazione? Il Ministro valuta lo specifico provvedimento presentato alle Camere, isolato dal resto delle norme fiscali e dalle precedenti manovre. Per Grilli e il governo l’aumento di un punto delle aliquote Iva è in realtà una riduzione dato che nelle norme e nei numeri contabilizzati nel bilancio era già stato incorporato l’aumento di due punti percentuali. A tutti gli italiani che non sono membri del governo non interessa invece il singolo provvedimento, e quanto per sua causa ci troveremo a pagare in più o in meno. Interessa invece l’effetto di tutti i provvedimenti fiscali in vigore e quanto a causa loro ci troveremo a pagare (e se esso sia di più o di meno di quanto ci è toccato pagare nella precedente occasione). Per noi l’Iva aumenta di un punto, non diminuisce.
Con questo equivoco sulla valutazione degli effetti della legge di stabilità Grilli ci ha tuttavia confermato, ammesso che ve ne fosse bisogno, che i governi guardano solo al loro bilancio e non si curano invece dei bilanci delle famiglie italiane; non valutano, come peraltro la Costituzione chiede loro di fare attraverso il concetto di capacità contributiva, se sono effettivamente in grado di pagare le tasse richieste e dopo averlo fatto anche di continuare normalmente a consumare, produrre e investire. Questa indifferenza apparente per le sorti economiche dei cittadini-contribuenti (peraltro azionisti dello stato) sembra notevolmente accentuata nel caso del governo tecnico (che non ha bisogno dei loro voti).
Come ho scritto in altre occasioni questo governo sembra confondere (forse per miopia ‘tecnica’) l’Italia col suo settore pubblico, il settore pubblico col suo bilancio e il bilancio col suo pareggio.
Conviene allora svolgere un breve esercizio per far vedere quanto complessivamente gli italiani hanno dovuto sborsare in più nel tempo per effetto di tutti i provvedimenti fiscali che si sono susseguiti. E per non prendere di mira solo il governo in carica consideriamo un periodo più ampio, dalla metà dello scorso decennio ad oggi, nel quale si sono susseguiti governi di tutte le tipologie sinora sperimentate in Italia: centrosinistra, centrodestra e governo tecnico. Includiamo in tal modo le scelte del governo Prodi (2006-08), del governo Berlusconi (2008-11) e del governo tecnico Monti (2011-13).
L’esercizio consiste semplicemente nel mettere a confronto la variazione nel tempo del Pil nominale con la variazione nello stesso tempo del gettito fiscale. Mettendo a rapporto la seconda variazione con la prima otteniamo una misura inconsueta ma significativa della pressione fiscale che possiamo chiamare pressione fiscale ‘incrementale’: per ogni 100 euro in più di Pil quanti sono finiti nelle casse del fisco?
Il Graf. 1 ci fa vedere la variazione da un anno all’altro, in miliardi di euro, del Pil nominale e del gettito fiscale. Ad esempio tra il 2004 e il 2005 il Pil nominale è salito di 39 miliardi e il gettito fiscale di 11 miliardi mentre nell’anno di recessione 2009 il Pil nominale è sceso di 56 miliardi e il gettito fiscale è diminuito di 18 miliardi. Nell’anno di recessione 2012, invece, il Pil nominale è atteso diminuire di 16 miliardi ma il governo Monti ci chiede di versargli 28 miliardi di tasse in più. Non andrà molto meglio nel 2013: il Pil nominale è atteso crescere solo di 18 miliardi (previsioni del documento di aggiornamento al DEF) e il governo Monti ci chiederà 17 miliardi di tasse in più rispetto al 2012 e 45 in più rispetto al 2011 (con un Pil nominale praticamente invariato e reale in calo di circa tre punti percentuali complessivi nel biennio).
Graf. 1 – Variazione del Pil nominale e del gettito fiscale sull’anno precedente (miliardi di euro)
Si tratta ora di svolgere la parte più interessante dell’esercizio, considerando le variazioni cumulate delle due grandezze dal 2005. Si osserva da un lato quanto è cresciuto complessivamente dal 2005 il Pil nominale e dall’altro quanto complessivamente il gettito fiscale (Graf. 2). Si mette poi a rapporto l’incremento di gettito con l’incremento di Pil.
Graf. 2 – Variazione cumulata dal 2005 del Pil nominale e del gettito fiscale (miliardi di euro)
Ecco i risultati:
- Dal 2005 al 2008 (governo politico Prodi) il Pil nominale è aumentato di 139 miliardi e il gettito fiscale di 96 miliardi. Il maggior gettito ha quindi assorbito il 69% del maggior Pil.
- Dal 2005 al 2011 (governi politici Prodi e Berlusconi) il Pil nominale è aumentato di 144 miliardi e il gettito fiscale di 96 miliardi. Il maggior gettito ha quindi assorbito il 67% del maggior Pil.
- Dal 2005 al 2012 (governi politici Prodi e Berlusconi e governo tecnico Monti) il Pil nominale risulterà essere aumentato di 128 miliardi e il gettito fiscale di 124 miliardi. Il maggior gettito avrà quindi assorbito il 97% del maggior Pil.
A questo punto però una domanda al governo Monti bisogna porla: come si può pensare che gli italiani siano disponibili a impegnarsi per produrre più Pil se hanno sperimentato che il governo è disponibile a sottrarglielo tutto al fine di cercare di aggiustare il suo bilancio?
In assenza di un cambiamento radicale di politica economica il Pil potrà forse smettere di calare in termini reali (quando il governo smetterà di aumentare le tasse) ma non si vede tuttavia alcuna ragione per la quale possa riprendere a crescere.
(Una versione più ampia del presente testo è stata pubblicata sul Sussidiario.net)
E se lo studio si fosse spinto più in la nel tempo, così da abbracciare altre pseudo-alternanze di governi, la tendenza sarebbe cambiata? A occhio mi sembra di poter dire NO. Ma questi soldi sono stati usati o gettati nella stufa (accesa anche in piena estate) delle spese inutili e dei privilegi?
Simpatico l’articolo e il commento qui postato!
Ma il pil è un indice di ricchezza o di consumo?
Egr.Arrigo,
come possiamo veicolare all’interno delle sinapsi di coloro che vendono il proprio voto per 50€ le sue analisi?
Forse durante lo spoglio non se ne tiene conto?
Grazie per quanto riterrà rispondermi.
La conclusione è una sola: lo stato è ladro e va abolito.
La precedente affermazione è così poco condivisa in itaglia che non c’è nessuna speranza che si possa intervenire in tal senso.
La mia impressione è che il declino sia inarrestabile.
Domani mattina sarò a Varese all’incontro pubblico di FiD, porterò i miei figli per far loro sentire una musica diversa, ma con la consapevolezza che si deve cercare un futuro altrove.
@Giorgio Andretta
Egr. Sig. Andreatta, la risposta al suo quesito mi pare una ovvietà.
Il meccanismo di coloro che vendono il proprio voto si basa sul fatto che chi lo compra ha interesse a comperarlo perchè ha interesse a essere eletto. Ha interesse ad essere eletto perchè una volta eletto potrà gestire risorse che non avrà fatto la fatica di guadagnare, ma avrà il potere di allocare tali risorse ai propri fidati amici collusi (al nord come al sud di questo maledetto scarpone rabberciato che è la penisola itagliana).
L’ideale sarebbe eliminare lo stato.
In alternativa la soluzione è svuotare le cariche che gli eletti ricoprono da ogni possibilità di gestire risorse.
Saluti
AlxGmb
@AlxGmb
per quanto mi riguarda con la sua prima affermazione lei sfonda una porta aperta, quanto alla sua partecipazione ad un incontro pubblico condotto da FiD, per mio limite, non ne colgo la giustificazione, infatti detto movimento non propone nulla per annullare detto inconveniente.
Noi uomini, sufficientemente consapevoli, come possiamo tutelarci dalle due fattispecie da lei evidenziate?(L’interesse degli eletti per la crematistica e degli elettori per una ridicola prebenda non equiparabile al piatto di lenticchie.)
C’è un solo modo: andare da tutti quelli che sì conoscono e spiegarglielo. Analfabetismo economico culturale produce disastri.
@Giorgio Andretta
Egr. Sig. Andreatta, sono contento di non essere solo.
Rispondendo ai suoi due quesiti.
Come tutelarci da
1) L’interesse degli eletti per la crematistica?
2) gli elettori che si vendono il voto?
Entrambe le due categorie sono tax-consumer…ossia il nemico da abbattere.
Per la 1)
Non votandoli e riducendo al massimo il trasferimento di risorse.
Ritengo un dovere morale, da insegnare ai nostri figli e da mettere in pratica quotidianamente, operare per ridurre al minimo ogni forma di contributo che esca dalle mie tasche e possa finire in quelle degli eletti e del sistema pubblico.
Studiare, conoscere, comprendere, restare aggiornati sulle normative, anche e soprattutto che interessano la dichiarazione dei redditi personale e aziendale, al fine di operare riducendo al massimo l’onere fiscale.
Nel caso poi di nuove attività…non operare in itaglia sotto le grinfie dei vampiri beferiani.
per la 2)
Fino a quando gli eletti avranno risorse da gestire non ci sono soluzioni per gli idioti che vendono il voto. E’ una situazione da sottosviluppo sulla quale non abbiamo possibilità di incidere, salvo il conoscere personalmente un idiota di siffatta specie e convincerlo dell’errore.
In ambo i casi le persone sufficientemente consapevoli devono approfittare della stupidità e della ignoranza delle due categorie da Lei citate e di ogni opportunità che si dovesse presentare, per raggiungere il proprio interesse e rendere la pariglia ai tax-consumer.
Questa mia risposta è breve e certamente non esaustiva.
Le sue soluzioni?
Saluti
AlxGmb
Magari si fossero solo presi il 100% in più.
Bisogna anche considerare che il prelievo non è stato equamente ripartito, penalizzando oltremodo la classe borghese e proletarizzandola, inoltre si sono distrutte tutte le fonti di reddito della classe media, generando una situazione sociale non distante da quella che una volta c’ era in Sudamerica : pochi ricchissimi e gli altri schiavi dello stato!
Anch’ io guardo a FiD con speranza ma sinceramente a volte la voglia di mollare tutto e scappare da questo paese pazzo e’ davvero tanta!
E non è finita, aspettate che Bersani & co. ci spieghino che per solidarietà con tutte le loro ruberie e clientele e’ necessario che ci spogliamo dei ns. patrimoni….
Stato Ladro!!!!! Bisogna urlarlo con tutto il fiato!!!!
Molti imprenditori si sono resi conto che, anche laddove il mercato lo permetterebbe, non vale la pena di ingrandire la propria azienda.
Capito? Lo Stato fa in modo che NON valga la pena ingrandire la propria azienda…
24 MILIONI di servi della gleba !!!
Questo rischiamo di diventare: anche noi che ci lamentiamo su questo BLOG.
Accettiamo, rassegnati, questa situazione; sostanzialmente sopportiamo che lo Stato stesso violi le sue (le nostre) Leggi per tartassarci meglio e più di quanto sia lecito; alcuni magari evadendo le tasse immaginano di essere più “furbi” e non si rendono conto che si inoltrano per una strada senza uscita: i problemi vanno risolti alla radice, lottando tutti insieme e non evitati con meschini sotterfugi che rompono l’unitarietà della lotta.
(
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Questa situazione non cambierà se non passeremo dal lamento, dalla evasione, alla azione comune, per ogni piccola o grande frode che lo Stato, i partiti o i “furbi” stessi perpetrano nei confronti di noi cittadini.
Azioni ferme, esemplari e decise, non rivolte, anzi, scioperi bianchi perchè la legge sia applicata, perchè lo Stato faccia quello che deve fare, perchè ogni dipendente pubblico faccia ciò che le Leggi prescrivono e non quello che discrezionalmente ritiene di fare o gli viene detto di fare.
Se lo Stato si è preso il 97% del maggior PIL dal 2005 ad oggi non ha certo bisogno di pretendere, arrogantemente, che quanto i Comuni hanno deliberato nel corso del 2012 debba entrare nelle casse di Stato e Comuni stessi già a dicembre 2012.
Facciamo rispettare la Legge: l’art.3 dello Statuto del Contribuente – L.212/2000 (che non è stato modificato o abrogato da nessuna norma successiva) afferma che una modifica ad un tributo periodico (come l’IMU) può essere applicata solo al periodo d’imposta successivo a quello in corso al momento della delibera ==> se i Comuni hanno deliberato le addizionali comunali per l’IMU nel 2012, queste – PER LEGGE – possono essere applicate solo dal prossimo anno e cioè con l’IMU che pagheremo nel giugno 2013, NON COL SALDO DI DICEMBRE 2012 !!!
I COMUNI PRETENDONO ABUSIVAMENTE CHE NOI PAGHIAMO CIRCA IL 50% IN PIU’ DI QUANTO APPLICANDO LE LEGGI IN VIGORE SAREBBE LECITO !!!
Non cediamo a questo ennesimo sopruso, io pagherò l’IMU secondo quanto prescrive la legge e non secondo quanto arrogantemente pretende il potere.
Esiste uno stato di diritto: anche le Istituzioni DEVONO rispettare le leggi in vigore.
Tuteliamo la nostra democrazia, non siamo più servi della gleba senza diritti, da tartassare e spremere secondo le esigenze del signore di turno (politico o tecnico che sia), siamo dei Cittadini, in uno Stato che dobbiamo essere noi stessi a mantenere nel novero dei Paesi civili.
La sovranità appartiene a noi popolo, non ad una entità superiore.
Il Medioevo è finito, basta parole, agiamo per fare sì che le nostre Istituzioni ricordino che il loro potere non è assoluto.
Io pagherò il saldo IMU secondo quanto prescrive la legge, è il Comune invece che questa legge la viola o semplicemente pensa di non applicarla !!
Questa potrebbe essere una prima risposta concreta, forte, unitaria e lecita, agli eccessi dello Stato ..
Signor Stefano, mi permetto di chiederLe ulteriori ragguagli in merito alla Sua iniziativa, che mi sembra molto interessante e che sto prendendo seriamente in considerazione. In caso di eventuale contenzioso tributario, Lei pensa di sollevare la questione di legittimità costituzionale delle disposizioni di legge statale che autorizzano il comune ad applicare, con proprio regolamento, le maggiorazioni delle aliquote IMU dello 0,4% e dello 0,76% fin dal corrente anno 2012, per contrasto con il principio costituzionale di capacità contributiva? Dico questo perché non mi pare sufficiente l’allegazione del mero contrasto tra il suddetto regolamento comunale e l’articolo 3 dello Statuto del Contribuente, data l’astratta possibilità, sul piano formale, di derogare con legge ordinaria, a quest’ultimo. La ringrazio per l’eventuale risposta.
@AlxGmb
è mia abitudine proporre piuttosto che criticare, infatti è dal 1992 che in rete staziona un progetto, ed io non ho perso occasione d’indicare, che si chiama ANTROPOCRAZIA e lo può consultare al sito http://www.bellia.com.
Detta proposta affronta le soluzioni sociali/economiche/monetarie/fiscali/ordinamentarie/spirituali contenute in un tomo di 240 pagine scaricabili gratuitamente in PDF.
Sarà un piacere scambiarsi con lei le impressioni, riflessioni e quant’altro che la lettura le promuoverà.
Con simpatia.
@Stefano
la ringrazio della sua insistenza ma non credo porterà a soluzione il problema fiscale.
Contro la forza ragion non vale!!!
Sarebbe sufficiente addottare l’antropocrazia che propone il totale azzerramento di ogni tassa ed imposta ma che evidentemente lei non conosce.
Lungi da me muovere critiche al suo comportamento, ma se invece di ripetere come ritornello l’effrazione dei dettami costituzionali da parte dello stato si leggesse il progetto sullodato, invece di agire in modo sparso e diviso potremmo farlo in modo organizzato e compatto.
Tanto le dovevo.
Gent.sig.Andretta, mi sto documentando nel poco tempo che io ho (a contrario di tanti altri blogger 🙂 ) sulla “sua” antropocrazia (ed ho alcuni dubbi sulla sua sostenibilità complessiva).
Non pretendo di risolvere il problema fiscale, anche xchè è troppo legato al problema più generale dello Stato e del debito esistente.
Vorrei solo rallentare la velocità di caduta in questo buco nero di tasse, decrescita, deficit, impegni in Europa che sembra l’unica emergenza tale da poter derogare a tutto, a partire dallo stato di diritto.
Noi cittadini dobbiamo riprenderci il potere nelle nostre mani e farlo capire alla politica ed al potere: i sovrani siamo noi ed il primo momento per farlo capire in modo forte è dicembre 2012 quando lo Stato ed i comuni, violando le leggi in vigore e con una arroganza inaccettabile, pretendono che io, lei ed altri 24 milioni di Italiani paghino circa il 50% in più di quanto è prescritto dalle leggi.
Il cittadino DEVE dire: basta soprusi, tutto questo non lo tollererò più, tu politico, tu tecnico al governo sei lì come rappresentante della mia volontà, non te lo scordare. Intanto impara a fare i conti con la legge.
Se poi vogliamo trovare delle strategie di medio/lungo termine, ben volentieri.
Ma fermiamo intanto il declino: diamo un segno forte del fatto che non accetteremo più questo modo di fare politica
@Stefano
l’antropocrazia non rientra nelle strategie di medio/lungo termine, la si applica con un battito su di un tasto del PC e soprattutto a costo zero.
Per quel che riguarda l’IMU non è in sovrappiù quel 50% che lei indica circa la seconda rata, ma è l’imposta stessa demenziale, anticostituzionale, vessatoria e chi più ne ha più ne metta.
Non voglio produrmi oltre, in questa sede, sullo specifico di detto vassallaggio, perchè non la reputo, sempre la sede, dotata di sensibilità idonea.
Ad majora.
Tutti giustamente commentiamo l’impatto della manovra sui redditi esistenti. Ma avete pensato l’effetto su chi pensa di partire con una nuova attività d’ impresa.
Avere un socio inutile, inefficiente e soprattutto sprecone, non fa piacere a nessuno. Purtroppo in tanti iniziano a pensare per poi mettere in pratica l’idea di partire sin dall’inizio
Lo stato, ma soprattutto i suoi dirigenti non vogliono cambiare lo status quo, il fisco fa ciò che vuole e noi impotenti stiamo a guardare.
Non sprechiamo l’occasione che Giannino e company ci danno, lavoriamo tutti per un effettivo cambiamento.
L’idea che ci sia un Monti bis, mi crea uno stato di terrore.
A meggius anno.
Commento qui anche se forse sono un po’ OT. Dunque, dal primo novembre la Regione Toscana ha deciso di aumentare (per la seconda volta nell’anno) le tariffe dei treni regionali. Ma, per venire incontro ai ceti più deboli (vedremo poi quanto), ha deciso che i prezzi degli abbonamente rimarranno invariati purché all’atto dell’acquisto si produca la dichiarazione ISEE (Indice di Sostenibilità Economica Equivalente). Chi dimostrerà di avere un ISEE inferiore a 36000 Euro acquisterà l’abbonamento al prezzo vecchio. Si arriva poi all’assurdo che chi acquisterà l’abbonamento a un distributore automatico dovrà esibire la documentazione ISEE o IRPEF al controllore! Follia pura ma non solo. Questa trovata mi pare apra una strada molto pericolosa. Il cittadino non solo viene tassato progressivamente in base al reddito, ma adesso viene tassato due volte pagando un servizio a prezzo maggiorato, pur avendo, con le imposte che paga, contribuito già al funzionamento del servizio stesso in funzione del suo reddito. Notare che la legislazione sull’ISEE, che risale al 1998 e parlava all’epoca di “sperimentazione”, ne limitava l’applicazione ai servizi sociali e assistenziali. Ma con la disinvolta interpretazione del fisco toscano, il passo a definire servizio sociale qualunque prestazione, dall’assicurazione auto al pranzo al ristorante il passo è breve. Se ci si mette su questa strada tutti potranno dover pagare costi maggiorati per qualunque cosa, solo in base all’arbitrio del legislatore. Notare poi che l’ISEE reintroduce surrettiziamente il cumulo dei redditi, abrogato con sentenza della Consulta oltre vent’anni fa. In effetti l’ISEE richiede che il soggetto autocertifichi non solo il suo reddito ma quello dei conviventi, la conoscenza del quale non rientra assolutamente fra i suoi diritti. Insomma un bel pastrocchio destinato a bastonare ancora di più chi le tasse già le paga. La brillante trovata viene dalla regione Toscana, da sempre terra del PD. Se il buongiorno si vede dal mattino io ci penserei tre volte prima di orientarmi su Bersani o Renzi.
@Gsmelis
Ineccepibile.
Qualsiasi valutazione delle politiche economiche dovrebbe sempre mettere al centro il mancato contributo al PIL e l’uscita dal mercato delle imprese, anche se questi dati non sono facili da stimare. Purtroppo devo constatare che il mix perverso di iper tassazione, iper burocrazia, difficoltà e costi di accesso al credito impedisce a moltissime piccole e medie aziende di investire in innovazione di prodotto e marketing. Pertanto temo l’uscita dal mercato di un sacco di imprese che, invece, avrebbero un buon potenziale di crescita.
P.S.
La mia piccola esperienza personale è comunque confermata dai dati macro.
Gent.sig. Mike, l’art.1 della stessa legge prescrive che le norme della L.212/2000 possano essere modificate o derogate solo espressamente, cosa che nessuna delle leggi relative a ICI, IMU, finanziarie ecc. successive allo Statuto del Contribuente ha mai fatto.
Una domanda per tutti: nella drammatica situazione di questo nostra Italia perché FiD si propone degli obbiettivi così modesti?
O megli quasi ridicoli!!!
Dobbiamo darci obbiettivi migliori rispetto alla Germania che è il nostro principale competitor!
Caro Oscar cosa ci fai li dentro?
@Ste
se uno si pone obbiettivi modesti significa che possiede uno spessore intellettivo/morale alla stregua.
Tanto le dovevo.
…. spesso l’ottimo è nemico del bene.
Manifesto di Un disoccupato “Storico” Pugliese
Bari 29/10/2012
Come da accordi presi all’ex pallazo delle Poste di Bari
Alla Cortese Att. del Dott; Oscar Giannino
Mi chiamo Massimiliano, ho 38 anni e sono iscritto da oltre ventuno anni nelle liste di collocamento (oggi Centro per l’Impiego), della città di Bari, ex art. 16 legge 56/87 (la legge che permette di lavorare nella pubblica amministrazione sia a tempo determinato che indeterminato senza sottoporsi a concorsi il più delle volte impossibili da sostenere, ma con avvisi pubblici). Ho tentato in tutti i modi di cercare di conquistarmi un posto di lavoro nella mia vita partendo dal nulla; ho conseguito presso le Scuole di Formazione Professionale riconosciute dalla Regione Puglia la bellezza di 4 qualifiche professionali, un diploma di qualifica e adesso un diploma di maturità anche se dopo molti anni, per via di vicissitudini che hanno riguardato la mia famiglia, che non sto qui a raccontare.Ovviamente ho fatto un mare di lavoretti, tutti senza alcun tipo di copertura contrattuale e tutti rigorosamente precari che mi hanno permesso di sopravvivere; tutto questo l’ho fatto portando avanti anche il gravoso impegno per garantire l’assistenza continua e costante a mia madre anziana e invalida, rimasta vedova da oltre 27 anni. In tutto questo lasso di tempo non ho mai avuto nessuna chiamata dall’Ufficio di Collocamento dove sono sempre stato regolarmente iscritto. Come tutti sanno coloro che potevano usufruire delle agevolazioni previste dall’ex art. 16, potevano avere la possibilita’ di vantare l’anzianita’ di iscrizione, senza essere scavalcati nelle graduatorie e quindi poter sperare in un futuro lontano in una qualche eventuale chiamata per un lavoro presso qualche Ente Pubblico (ad esempio collaboratore scolastico, ausiliario ospedaliero, commesso al tribunale, portantino, ecc. ecc.). Ma nel 2005, dopo essermi recato all’Ufficio di Collocamento, ho scoperto l’amara sorpresa: la mia anzianità di iscrizione veniva annullata da un provvedimento che pone sullo stesso piano chi è iscritto da meno anni con chi ha maggiore anzianità di iscrizione (delibera della Giunta Regionale Vendola del 25.10.2005 nr. 1492). Con questo delibera il mondo mi è crollato addosso: anni e anni di attesa, nellla speranza di una vita migliore, la possibilità di poter ricoprire figure professionali sino al IV livello(dalla scuola dell’obbligo fino al Diploma), come indica la legge ex art. 16 nr. 56/87 che di colpo mi vedevo sfumare!
Siamo all’ 2012 e sono disoccupato, non ho nessuna copertura contributiva, a parte quella del servizio militare presso l’Aeronautica Militare, dove ho rispettato la chiamata della mia amata nazione, a cui ho dato 12 mesi della mia vita, dai 19 ai 20 anni, e dove non si sono mai aperte per me le porte di una permanenza come effettivo, nonostante la mia presenza fisica . Mi sono rivolto, spinto dalla disperazione e dalla ultima novità della mia vita, dato che sono diventato padre da qualche mese, per poter salire sul treno della paternità, per l’amore che ho nonostante tutto verso la vita. Mi sono rivolto a innumerevoli segreterie di Partito e Movimenti politici regionali, andando personalmente a chiedere appuntamenti con questo o con quell’esponente politico, non solo per chiedere aiuto per la mia situazione, ma anche per far aprire un dibattito e una riflessione su quella famigerata delibera che tanti danni ha arrecato, fonte secondo me di gravi ingiustizie e disparità. Sono cosciente che non è che tornando al rispetto della anzianità si possa sperare di avere una chiamata di lavoro nella pubblica amministrazione, ma perché queste chiamate(Poco trasparenti) passano da altre vie, dove la gestione delle stesse è in mano a assessori, a traffici loschi e a chiamate tutte discrezionali tramite agenzie di lavoro interinale che rifiutano di dare notizie aspiranti non baciati dalla fortuna .
Per la mia disperata situazione sono andato personalmente alla segreterie di molti assessori regionali (Elena Gentile – Welfare, A. Fiore, del Dipartimento al Lavoro della Regione Puglia), e perfino alla segreteria del Presidente Vendola Questa mia Lettera” di denuncia”l’ho consegnata personalmente in mano al governatore Vendola in una delle sue apparizioni pubbliche nella città di Bari), dal quale sto aspettando un appuntamento che non si sa quando mai possa essere calendarizzato. Risposte concrete per me non ne ho avute.
Adesso dopo oltre 21 anni (documentati) di iscrizione che mi auguro venga rispettata con la modifica di quella delibera regionale del 2005 io pretendo di poter trovare una soluzione presso qualche ente pubblico senza che debba passare da qualche potente di turno, senza fare campagna elettorale per qualcuno(fabbriche,,.laboratori Politici vari, ecc…), senza dare mazzette a nessuno, anche perche’ non sono ricco, ma per via diretta, per via di diritti acquisiti e regolarmente certificati e non calpestati. Adesso io pretendo una risposta a questo mio problema, e non faccio questa battaglia solo personale ma anche per tutti gli altri storici anziani di iscrizione al collocamento barese.
In attesa di un positivo riscontro, sperando di non dovermi rivolgere anche al Presidente della Repubblica, chiedo al Sig. Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola di rispettare la legge 56/87 ex art. 16, (anche se questa legge non obbliga a chiamare con avvisi pubblici dal centro per l’impiego)ma almeno abbi la “coscienza” morale e politica di rispettarla Voi caro Presidente,ma invece in Puglia e nella Provincia di Bari viene sistematicamente disattesa .Se tutto questo non dovesse realizzarsi sarebbe una ennesima beffa per i disoccupati iscritti da oltre 20 anni presso gli ex uffici di collocamento, che non appartengono alla casta. Invece si preferisce assumere direttamente dalle agenzie interinali, magari costituite apposta per l’occasione, piuttosto che essere leali e assumere i lavoratori alla luce del sole( i più anziani in una graduatoria ) che non sono quelli che adesso sono i primi nella attuale graduatoria 2012(falsata dalla famigerata delibera 1492 del 2005) Colombo nel 1492 scopriva l’Am,erica, Noi disoccupati “storici” abbiamo scoperto solo ingiustizia e riprendendo una sua massima caro Dott; Vendola “Macceleria Sociale.”
Caro Presidente Vendola, sette lunghi anni fà non si parlava di crisi economica globale, di patto di stabilità. di Spendine Review, ma Lei con il suo ex Assessore Dott; Barbieri, con La sua giunta, d’accordo con quei sindacati(parti sociali) che ci dovevano salvaguardare da tale ingiustizia sociale ci avete letteralmente negato un futuro migliore. “Basta Basta Basta a tale ingiustizie.
Sa a questo punto mi chiedo a cosa servono i centri per l’impiego? ( ex ufficio di collocamento)
Data la mia vasta “esperienza” di disoccupato, i su indicati servono solo ed esclusivamente a rilasciare il famigerato certificato di disoccupazione, per richiedere alla ASL di appartenenza l’esenzione TICKET, per pesare sulle tasche del sistema sanitario regionale.
Dopo tutto questo, il carrozzone(ex ufficio di collocamento)non ha più senso di esistere, quindi la provincia che è coordinatrice dei centri per l’impiego, farebbe bene a dislocare il personale in mansioni diverse utili e appaganti per i vari funzionari e impiegati che ne fanno parte.
Esempio: questo personale potrebbe essere utilizzato a mansioni di cancelleria nel tribunale di Bari, dove avrebbe maggiore collocazione utile.
Trovo scandaloso che la Magistratura a Bari non sia intervenuta sulle Agenzie collegate alla regione Puglia, vedi Arif, Ares, Apulia film commission, Teatro pubblico Pugliese, Arem, Arpa, ecc..un elenco infinito di avvisi assunzioni senza concorsi, dove si scopre che ci sono migliaia di Parenti di sindacalisti e politici di ogni estrazione Politica)Vergogna. .Vergogna..!!!
Se mi si chiede perché insistiamo nella ricerca di un lavoro nella Pubblica amministrazione,è non un privato, rispondo che a questa “età” nessun privato e cosi “folle” ad assumerci.
Spinto da questo declino morale e politico di questa mia amata terra (la Puglia) da volermi candidare con il Nuovo movimento di Oscar Giannino “.Fermiamo il Declino”Gran bella persona il Dott; Giannino, ho potuto costarlo di persona.
Spero che questo movimento mi dia la possibilità di farlo , e ai cari amici disoccupati Pugliesi mi possano appoggiare, dandomi il loro consenso, cosi potrò fare dall’interno quello che porto avanti da solo ormai da quattro anni e mezzo, contro questa classe politica regionale Pugliese, che nulla ha fatto per i disoccupati di medio e lungo corso.
Buon lavoro a voi Presidente Vendola, e spero presto anche per Noi disoccupati “Storici”
Massimiliano
Lo Stato inteso come produttore di beni e servizi non può che fallire. Non servono chissà quali lugubrazioni mentali per capirlo, specialmente dopo l’esperienza accumulata. Dalle pensioni, al mercato del lavoro, alla spesa sanitaria, all’istruzione, agli incentivi alle imprese, alla sicurezza, alla burocrazia tutto quello che passa sotto lo Stato diventa asimmetrico in modo coercitivo e controproducente. Il programma di fermare il declino deve prima individuare alcuni temi d’interesse comune (per me giustizia, rapp. democratica, gestione dell’acqua e del territorio, livelli massimi di sanità e istruzione, gestione delle reti ad eccezione di quella telematica, urbanistica) e poi occuparsi della regolamentazione del restante attraverso il mercato.
Affermazione del ministro Grilli :
“le tasse diminuiranno con la lotta all’evasione”.
Gli studi di settore diventano sempre più repressivi e da tempo, assumono, in caso di non adeguamento, sempre maggiore forza di coercizione nei confronti dei contribuenti sia onesti che non.
Accertato dai numeri (generati da un programma di cui nessuno conosce l’algoritmo) che quello non onesto è un evasore, lo è anche se i numeri non tornano per quello onesto perché, crisi o non crisi, non dichiara quanto stabilito a tavolino.
In fase di accertamento gli uffici preposti, devono raggiungere l’incasso previsto, non importa che siano o meno evasori, quello che conta sono le entrate da cui dipende la tenuta del paese. La legge è legge per l’accertamento e la legge del contribuente è costantemente calpestata in nome di valori di maggior diritto : la tenuta del paese che significa continuare a pagare 24 milioni di stipendi quasi tutti non meritati. L’ipocrisia del sistema è evidente : in Grecia, il giornalista che pubblica l’elenco dei 2000 maggiori evasori, evasori di milioni di euro ciascuno viene zittito e condannato come in uno stato totalitario (non c’è la prova che siano evasori ed è una manifesta violazione della privacy), ma per chi evade briciole, viene messo alla gogna con dure leggi repressive e tutto per la tenuta del paese.
Mi porto avanti sulla fine; sto già studiando il tedesco.
@Troppo triste
considerando che la maggior parte di ricchezza nel nostro paese è detenuta da un 20% della popolazione, che i paesi del sud europa hanno distribuzioni simili, che gli stati sono fortemente indebitati, che un pari ammontare circa viene stimato presso paradisi fiscali, che ci sono elevati tassi d’evasione, un sistema finanziario strabordante, non so per quanto tempo manovre di rigore e tagli possano reggere …
@fra
Io propongo l’esproprio proletario . Dovremmo imparare da quanto è stato fatto in URSS , Cina e nei paradisi comunisti .
@Giorgio Andretta
“Contro la forza ragion non vale” è vero solo se la forza può essere applicata:
C’è un altro detto che dice “C’è un limite alla forza che anche la più potente delle entità può applicare senza distruggere se stessa”
Alla fine, tutto quello che otterranno è di forzare la gente a usare denaro alternativo (bitcoin / oro / argento probabilmente), lavorare in nero, smettere di lavorare e di investire. Lo stato non può forzare la gente a lavorare a meglio delle loro capacità, ad investire, a riprodursi. Può solo impedirglielo con tasse, leggi, regolamenti.
@Mirco
la forza a cui mi riferivo è quella dello stato esercitata ed applicata con ogni soverchieria.
La maggior parte di questi soldi sono stati buttati nella stufa degli interessi sul debito e delle manovre economiche (LTRO ecc…) fatte a livello europeo. Purtroppo per noi gli sprechi della politica, per quanto odiosi e da “reprimere” sono una percentuale trascurabile. I grafici dimostrano, se ancora ne avessimo avuto bisogno, che questo governo è solo preoccupato di salvare lo stato, leggi i pagamenti del debito alla finanza. Dell’economia reale del paese, non solo non sono interessati in quanto non hanno avuto questo tipo di “mandat”, ma credo che non ci capiscano gran’chè.
Un conto è fare ridare i conti dello stato un conto è amministrare verso lo sviluppo l’economia reale. Per fare questo loro non sono preparati… Insomma un governo di zombi che la pubblicità dei giornali ha deciso di chiamare “Tecnico” e nessuno sa percè.
@Francesco_P
Meno male,Grilli,non e’diventato governatore della Banca D’italia! O forse no?
e poi questi professori che assomigliano tanto a dei becchini, dopo essersi impossessati di quasi tutto quanto producono gli italiani, pretendono che questi ultimi non cerchino di evadere qualche cosa. Ma cercare di evadere è cercare di sopravvivere!!!
Studi di settore: ormai poche piccole aziende riescono a raggiungere i parametri stabiliti da qualche economista imbecille che non ha capito che le variabili sono infinite e impossibile da prevedere tutte. Finanzieri che invece di andare a controllare gli enti, gli uffici tecnici dei comuni, delle regioni, delle province e tutti i centri di potere politico ed economico dove girano vorticosamente bustarelle, favoritismi ecc ecc. si ostinano a controllare gli scontrini fuori dai negozi.
Per me lo studio e’ metodologicamente sbagliato. E anche di brutto.
In presenza di recupero di evasione e di conguagli, l’incremento di gettito puo’ ben superare l’incremento del PIL.
E poi non e’ corretto comparare il gettito e il PIL sullo stesso anno (visto che il gettito incide sul PIL degli anni precedenti).
I studi di settore sono una boiata che distruggono le imprese più’ deboli e favoriscono quelle più’ forti, ammazzano i poveri per arricchire i ricchi.Questa assurda realtà Italiana va cambiata radicalmente noi poveri sudditi dobbiamo abbattere il sistema dei vecchi partiti e rinnovare completamente questo paese legato ideologicamente al novecento.Se fare impresa in questo paese e’ difficile chi avra’ la forza di creare posti di lavoro per dipendenti, i sindacati dei lavoratori?I politici? i burocrati?Mistero della fede nostrana!