29
Nov
2011

Energy Quiz

Tra venerdì e sabato scorso, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha organizzato, nella persona del suo proattivo direttore per la comunicazione e la stampa, Cristina Corazza, con la Rappresentanza della Commissione e l’Ufficio del Parlamento europei in Italia, un bel seminario rivolto a giornalisti, addetti stampa, comunicatori e anche (al limite) studenti. Tema: capire e comunicare i nuovi scenari dell’energia.
Chi scrive avrebbe voluto fare una domanda-test alla platea, e anche a qualche giornalista relatore, ma l’idea è venuta in mente fuori tempo massimo.
Ora, poiché su Chicago-Blog ogni tanto si scrive di energia – non di rado con competenza e visto che Voi lettori dimostrate sempre sensibilità e particolare attenzione alla materia, mi permetto di porre a Voi tutti la suaccennata domanda:
Qual è la differenza tra cliente e utente?
Perché, sempre che questa differenza ci sia, è importante in mercati (più o meno) liberalizzati?

La cosa, a mio modesto avviso, non è di poco conto e sarebbe un peccato trascurala, specie quando si scrive di energia. E dovrebbe esserlo, per esempio, anche nel trasporto ferroviario, ma questo è un altro discorso…

A Voi dunque la risposta, e
grazie per l’attenzione

13 Responses

  1. Marco

    IMHO: in questo e altri simili contesti sono sinonimi, in un diagramma UML rappresenterebbero lo stesso identico attore. (come dire ingresso o input o variabile o segnale d’ingresso o dato o temperatura, etc, in un processo).
    Se poi invece uno va a guardare l’etimologia della parola: utente (o user in inglese), colui che usa; il cliente (colui che compra?). Anche i contesti sono diversi, in genere, l’utente, user, client è in ambito più informatico, mentre la parola cliente è in ambito commerciale, la parola paziente in ambito medicale, etc.

  2. Stefano Z.

    buon giorno, vado fuori tema e sull’energia mi assilla un altra domanda.. Lo stato percepisce una montagna di soldi dalle accise sulla benzina.. adesso stanno uscendo tante belle macchine a emissione zero o quasi, quindi meno consumo di benzina.. e penso.. se non li prende più da lì li prenderà da altre parti(non potrà aumentare il prezzo all’infinito).. aumentano le bollette dell’energia.. quindi colpendo tutti e non principalmente i lavoratori(no buono).. in italia nessuno fa macchine elettriche.. perchè? dipendiamo forse troppo dal petrolio.. il mercato non si ferma alle nostre esigenze finanziarie.. le copreremo dalla toyota, dalla bmw ecc.. quindi ulteriore ricchezza che esce dal paese..

  3. A.G.

    mi sento cliente di un negozio e utenti di un servizio. potrei sentirmi cliente di una società che si occupa di energia, ma voglio che lo stato mi tuteli e che il negozio non tenti di truffare i clienti e permetta una vera concorrenza che mi permetta di cambiare negoziante di fiducia. O vorrei sentirmi utente, fruitore di un servizio, necessario, che lo stato garantisce.

  4. Lorenzo

    silvano :
    Il cliente è una persona che devi conquistare. L’utente è una persona che può solo subire.

    … il cliente di solito è cittadino, l’utente rischia di più di essere suddito. Dipende dalla serietà del fornitore. Nel caso dei servizi pubblici italiani la statistica non è favorevole.

    Visto che si parla di energia, vorrei fare qualche altra domandina innocente sull’energia a politici e giornalisti che parlano o decidono in questa materia… per non parlare degli elettori che votano….

  5. Giovanni Bravin

    In Italia fingono di chiamarci Clienti ma in realtà siamo Utenti, sia perchè continuano a comportarsi come monopoliste (ad esempio le Ferrovie) e sia perchè non abbiamo una reale concorrenza nel mercato delle forniture luce/metano/telefonia. Comunque ci “etichettino” siamo noi a pagare gli stipendi ai vari addetti allo sportello, fatturazione, call center, ma lo “ignorano” volutamente!

  6. Matteo Verda

    Cliente: colui che acquista un servizio o una merce.
    Utente: colui che riceve (dietro pagamento diretto o indiretto, ossia fiscalità generale) un servizio o una merce che il decisore politico ha stabilito essere essenziale e ha sottoposto ad un regime di limitazione della concorrenza (o di erogazione pubblica) per garantire un livello di fornitura ritenuto essenziale o una ripartizione dei costi di fornitura diverso da quello che si formerebbe in un regime concorrenziale.

  7. guidogamba

    1) Le reti (gas, treni, internet) sono monopoli naturali.
    2) Il monopolio è la madre di tutti i mali.
    3) Lo Stato dovrebbe proteggere i cittadini dai monopoli

    Da questi tre punti (il secondo aggravato dalla capacità di esazione coatta ed immediata) deriva la logica conclusione che lo Stato *non* può essere coinvolto economicamente in nessuna rete. Non che abbia la minima legittimità come imprenditore in altri settori.

    Vendere, vendere, vendere. Perciò è fondamentale l’articolo 18. Chi mai vorrebbe comprare simili gioielli di infrastruttura e cloache di occupazione?

Leave a Reply